Editoriale
Twin Towers e Fantascienza
Ovvero antiamericanismo e contraddizioni,
"roba da fantascienza" e realtà
di Massimo Mongai
Le foto c'entrano abbiate fede.
Più di 20 anni fa Roberto Vacca, scrisse "La Morte della Megalopoli"
un romanzo di fantascienza in cui un aereo, per un incidente, cadeva
su una centrale elettrica negli Stati Uniti, distruggendola completamente.
Questo evento in sé piccolo e limitato, dava origine ad un serie
di azioni e reazioni a catena che, data la estrema vulnerabilità
della civiltà industriale, provocava la distruzione della civiltà
stessa in tutto il mondo. Una specie di catastrofe tecnologica totale
non provocata da una guerra nucleare, ma dall'intrinseca debolezza della
civiltà tecnologicamente evoluta in quanto tale. Il risultato
era comunque un classico "dopobomba medioevale".
Io non credo che questo accadrà stavolta ma certo non ci siamo
mai andati tanto vicini. Non solo e non tanto per il disastro di NY
in sé, né per le complicazioni tecnologico-militari della
crisi. Io non credo esploderà una terza guerra mondiale e non
credo che le reazioni militari innescheranno una serie di catastrofi
a catena come spesso viene narrato in molti romanzi di fantascienza,
soprattutto negli anni 50 e 60 (quando la paura della bomba era molto
più forte di adesso). No. Io credo che se mai correremo serii
rischi sarà per la crisi economica. Solo nei due giorni successivi
alla catastrofe americana le borse in tutto il mondo hanno perso circa
800.000 miliardi. I conti da allora ad adesso non sono nemmeno possibili,
le crisi economiche a catena saranno gigantesche e dureranno anni e
anni. Questo è il vero rischio. Tremate se avete intelligenza,
altro che quartine di Nostradamus. Nel caso non lo sapeste il denaro
è una forma di energia. Il denaro, in assoluto nemmeno esiste,
è una pura convenzione, si sa da almeno un secolo. Ma è
stato giustamente definito "la massima concentrazione di energia mai
prodotta dall'umanità". Ad esempio se con un miliardo di dollari
io costruisco una diga e poi quella dica produce un tot di megawat di
corrente all'anno, io posso trasformare tutta quell'energia elettrica
in denaro, spostarla in questa forma altrove e costruire un'altra diga.
E così via. Il denaro è energia. E distruggerlo vuol dire
distruggere energia, favorire l'entropia negativa di un sistema. Il
denaro che viene "distrutto" nelle crisi di borsa è realmente
distrutto. Scompare. Nel nulla. Sarebbe interessante studiare questo
aspetto dell'energia in questo universo, studiare e dico sul serio,
le crisi di borsa alla luce del secondo principio della termodinamica.
Che, en passant, dice che la frase "nulla si crea e nulla si distrugge"
è settecentesca e sbagliata. Alla fine "questo" universo sarà
freddo e immobile per quel che ne sappiamo ora. Distruggere denaro accelera
l'entropia. Ora tutto il sistema economico planetario è più
debole. E lo sarà a lungo. Ci saranno conseguenze piccole e grandi,
minime ed infinite, che dureranno giorni e che dureranno anni. E così
come è servita la seconda guerra mondiale per rilanciare l'economia
dopo dieci anni di depressione, è probabile che la Neo Guerra
darà una mano in tal senso. Non mi piace, sia chiaro, ma non
mi faccio illusioni.
Che la civiltà industriale come la conosciamo (con il suo corollario
della società democratica) possa essere distrutta come conseguenza
della distruzione del WTC non è molto probabile. Ma che sia possibile
è indiscutibile; anzi è fantascienza. Il che vuol dire,
appunto , che è possibile. Avrete notato come si sia fatto (
e si continui a fare) un gran parlare di fantascienza nei commenti sulla
Catastrofe Americana.: "...roba da fantascienza", "...nemmeno in un
film di fantascienza","...nemmeno in uno scenario di fantascienza avremmo
mai pensato possibile che"; e così via. Lo sappiamo, non è
una novità: per il commentatore radiotelevisivo-giornalistico
medio il termine fantascienza vuol dire a dir poco fantasioso, fantastico,
altamente improbabile, implausibile, non serio. C'è nel "fandom"
chi si lamenta di questo da anni. Personalmente non mi importa, anche
perché io so che una cosa fantascientifica è una cosa
che per quanto improbabile sia, resta possibile. Se no, come dice Ray
Bradbury, è "fantasy". Vedi la sua intervista dello scorso numero
di NL e relativo nostro articolo. Che l'antiamericanismo potesse produrre
5.000 vittime (o 10.000 o 20.000 non fa una gran differenza a questo
punto) in un solo attacco sul territorio americano ad opera di terroristi
musulmani, questa sì che eera davvero una ipotesi "fantascientifica".
Come quella di Vacca della centrale elettrica. Fantascientifica, ma
, appunto, possibile. Ma è stato l'antiamericanismo la molla
di tutto in fondo, non è stato l'Islam. Ed in più l'antiamericanismo
degli arabi, sempre sconfitti in 50 anni di guerre dagli israeliani
aiutati dagli americani e l'ultima volta, in Irak, direttamente dagli
americani, più che quello dei musulmani in generale. L'antiamericanismo
d'altra parte è di casa in tutto il mondo, anche da noi. Motivato
o meno che sia da paure o da fatti, da realtà o da supposizioni,
l'antiamericanismo è storia del XX secolo. E come tutti gli "ismi",
nessuno escluso, nel momento in cui crede di essere una perfeta spiegazione
inattaccabile ed incontrovertibile, sfocia nella stupidità e
nella follia. Io sono stato sulle Twin Towers nel 1979, ma ero stato
a NY del 1969, dieci anni prima, a vent'anni. E quando ero tornato a
casa dopo il primo viaggio, ho scoperto che non potevo parlare bene
dell'America agli amici. Male sì, bene no. Per principio, per
partito preso. Per stupidità evidentemente. Anche perché
allora eravamo tutti comunisti, no? Da allora ho visto l'antiamericanismo
restare stabile e stazionario in Italia: di destra come di sinistra,
intergenerazionale, roba da giovani ( o da "vecchi") nel 1968 ma anche
nel 1977, nel 1985 e giù giù fino ad oggi.
Il mondo, in questo momento, è pieno di gente che vorrebbe dire
ad alta voce "Così imparano quegli stronzi di imperialisti americani!"
e non solo fra i musumani. Ma non lo può fare perché i
cadaveri sono ancora troppo freschi; e poi troppi! Ma vedrete che è
solo questione di tempo.
Ma parlando di America e di americani, avrete visto in questo editoriale
due foto, ai lati della foto della bandiera americana, entrambe tratte
dall'Espresso: a destra quella di alcuni soldati musulmani in preghiera,
qualche mese fa; a sinistra quella di una ragazzina svedese pochi giorni
fa.
Sono molto rappresentative delle molte contraddizioni che la Catastrofe
Amricana ha fatto venire a galla. Queste due foto dicono molte cose.
Senza dubbio dicono che la contraddizione è la dimensione umana
per definizione, ma dicono anche perché l'Islam, almeno, l'Islam
estremista che ha guidato i 20 suicidi degli aerei, è destinato
ad essere almeno militarmente sconfitto.
Perché i soldati musulmani che vedete in atto di pregare sono
"marines" dell'esercito USA. Perché nell'esercito americano non
si è esclusi per motivi religiosi . In quelli saudita, afgano,
indonesiano, algerino, egiziano eccetera invece se sei cristiano non
puoi entrare. Ah, già anche in quello israeliano, se sei musulmano
(o cristiano) non puoi entrare, il che fra l'altro esclude il 25% dei
cittadini israeliani: uno su quattro.
E poi c'è la ragazza. E' svedese. Sta portando una candela in
piazza, a Goteborg, in memoria delle vittime americane. Ma al collo
porta una "kefia" palestinese. Bella contraddizione, eh? D'altra parte
sono anni che la "kefia" a quadratini bianchi e rossi è diventata
un oggetto di moda, per "noi giovani rivoluzionari ed antisistema" in
tutto il mondo. Certo, la portavano sul capo anche i "bedawi", i beduini
della Legione Araba che per ordine di Re Hussein di Giordania eliminarono
fisicamente alcune migliaia di feddayn palestinesi nel 1970, in quel
settembre che è diventato "Nero" ed ha dato il nome ad uno dei
gruppi più oltranzisti di feddayn.
Forse quella ragazza non lo sa. E forse non sa che non le basterebbe
averlo in testa per andarsene in giro per Kabul (ma nemmeno a Doa, o
ad Abu-dabi, o a San'a) né da sola, né a piedi con le
scarpe con il tacco, né senza un burka che la coprisse completamente
dalla testa ai piedi. Per non parlare dei capelli blu, dello smalto
alle unghie e del trucco in viso. E non la aiuterebbe, quella kefia,
se fosse malata a Kabul visto che non potrebbe essere curata da un medico
maschio (ma medici donne non ce ne sono), né ricevere una istruzione
di qualunque tipo (quindi non potrebbe diventare medico), né
lavorare in presenza di altri maschi. Vediamo se ho scordato qualcosa...
No, non mi pare, in fondo, coperta dal burka può benissimo chiedere
l'elemosina per strada, come fanno tante donne vedove.
A me sembra anche questa fantascienza, però quella da incubo.
D'altra parte, che un giorno si possa vedere una coppia di ragazzetti
sedicenni che passeggiano mano nella mano per le vie di Kabul, casomai
lei con la minigonna e lui senza la barba, è improbabile. Anzi:
è fantascienza pura...
Toh...!? Ma allora, appunto per questo, è possibile, no?
Nota all'editoriale
di Carlo Benedetti
Mi trovo solo in parte d'accordo con Massimo su quanto scrive, ovvero,
sono pienamente d'accordo su quanto sarebbe bello, e fantascientifico,
vedere una coppia di ragazzetti sedicenni che passeggiano mano nella
mano per le vie di Kabul, sul fatto che nella terra dei Talebani le
donne sono trattate spesso peggio degli animali ma mi trovo poco propenso
a giudicare contraddittoria la ragazza che indossa la kefia, si può
benissimo pensare che i palestinesi meritino una loro terra e dispiacersi
di migliaia di morti assurde, si può benissimo accendere una
candela in memoria di morti innocenti e non confondere la guerra di
un popolo per la sua terra con dei pazzi fondamentalisti religiosi,
si può benissimo avere pena della tragedia ma pensare lo stesso
che pochi anni fà gli stessi USA aiutavano i Talebani perchè
opponevano resistenzaall'Unione Sovietica (erano fondamentalisti anche
anni fà ma sparavano ai russi ...)
Badate bene anche trai palestinesi ci sono dei pazzi fondamentalisti
ma ce ne sono anche tra gli israeliani e ce ne sono, moltissimi, anche
tra gli Americani, quelli con la A maiuscola che preferirebbero farsi
uccidere piuttosto che vedere disonorata la Nazione, i pazzi che si
arruolano volontari nei marines e vogliono diventare Rambo (si avete
capito bene non esistono solo nei film).
Io penso che la soluzione è molto più roba da magia che
da fantascienza, ma continuo a sperare che prima o poi da tutte le parti
ebrei, palestinesi, americani, talebani, arabi e così dicendo
rinsaviscano e comincino a pensare quanto sarebbe bello rinunciare magari
a due metri quadri di terra e non dover sparare a nessuno.
Ma questa è una pubblicazione di FS e non di politica internazionale
quindi andiamo ad incominciare...
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