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Numero 12 Roma, 13 ottobre 2001


Sommario

  1. Editoriale di Massimo Mongai
  2. Lo "stato dell'arte" della Fantascienza, in Italia e nel Mondo di Massimo Mongai
  3. Rudy "Basilico" Turturro "on air": su RadioRai2 la radiocommedia scritta da Massimo Mongai e Idalberto Fei di Marco Alessi
  4. La Fantascienza su RadioRai ma anche On-Line di Marco Alessi
  5. Il pianeta delle scimmie di Goffredo Sarsina
  6. A che punto è Futuristico di Leo Sorge
  7. Intervista a Giuseppe Lippi di Massimo Mongai
  8. Intervista a Sergio Valzania di Massimo Mongai
  9. Le Cene di Rudy Basilico Turturro
  10. "La buona cucina, lo zen e la manutenzione dell'universo", l'intervento di Massimo Mongai al convegno CNR di Stromboli: pubblicato in un libro del CNR
  11. Ho fatto il giurato al Premio Rill! di Massimo Mongai

Editoriale

Twin Towers e Fantascienza
Ovvero antiamericanismo e contraddizioni,
"roba da fantascienza" e realtà

di Massimo Mongai


Le foto c'entrano abbiate fede.
Più di 20 anni fa Roberto Vacca, scrisse "La Morte della Megalopoli" un romanzo di fantascienza in cui un aereo, per un incidente, cadeva su una centrale elettrica negli Stati Uniti, distruggendola completamente. Questo evento in sé piccolo e limitato, dava origine ad un serie di azioni e reazioni a catena che, data la estrema vulnerabilità della civiltà industriale, provocava la distruzione della civiltà stessa in tutto il mondo. Una specie di catastrofe tecnologica totale non provocata da una guerra nucleare, ma dall'intrinseca debolezza della civiltà tecnologicamente evoluta in quanto tale. Il risultato era comunque un classico "dopobomba medioevale".
Io non credo che questo accadrà stavolta ma certo non ci siamo mai andati tanto vicini. Non solo e non tanto per il disastro di NY in sé, né per le complicazioni tecnologico-militari della crisi. Io non credo esploderà una terza guerra mondiale e non credo che le reazioni militari innescheranno una serie di catastrofi a catena come spesso viene narrato in molti romanzi di fantascienza, soprattutto negli anni 50 e 60 (quando la paura della bomba era molto più forte di adesso). No. Io credo che se mai correremo serii rischi sarà per la crisi economica. Solo nei due giorni successivi alla catastrofe americana le borse in tutto il mondo hanno perso circa 800.000 miliardi. I conti da allora ad adesso non sono nemmeno possibili, le crisi economiche a catena saranno gigantesche e dureranno anni e anni. Questo è il vero rischio. Tremate se avete intelligenza, altro che quartine di Nostradamus. Nel caso non lo sapeste il denaro è una forma di energia. Il denaro, in assoluto nemmeno esiste, è una pura convenzione, si sa da almeno un secolo. Ma è stato giustamente definito "la massima concentrazione di energia mai prodotta dall'umanità". Ad esempio se con un miliardo di dollari io costruisco una diga e poi quella dica produce un tot di megawat di corrente all'anno, io posso trasformare tutta quell'energia elettrica in denaro, spostarla in questa forma altrove e costruire un'altra diga. E così via. Il denaro è energia. E distruggerlo vuol dire distruggere energia, favorire l'entropia negativa di un sistema. Il denaro che viene "distrutto" nelle crisi di borsa è realmente distrutto. Scompare. Nel nulla. Sarebbe interessante studiare questo aspetto dell'energia in questo universo, studiare e dico sul serio, le crisi di borsa alla luce del secondo principio della termodinamica. Che, en passant, dice che la frase "nulla si crea e nulla si distrugge" è settecentesca e sbagliata. Alla fine "questo" universo sarà freddo e immobile per quel che ne sappiamo ora. Distruggere denaro accelera l'entropia. Ora tutto il sistema economico planetario è più debole. E lo sarà a lungo. Ci saranno conseguenze piccole e grandi, minime ed infinite, che dureranno giorni e che dureranno anni. E così come è servita la seconda guerra mondiale per rilanciare l'economia dopo dieci anni di depressione, è probabile che la Neo Guerra darà una mano in tal senso. Non mi piace, sia chiaro, ma non mi faccio illusioni.
Che la civiltà industriale come la conosciamo (con il suo corollario della società democratica) possa essere distrutta come conseguenza della distruzione del WTC non è molto probabile. Ma che sia possibile è indiscutibile; anzi è fantascienza. Il che vuol dire, appunto , che è possibile. Avrete notato come si sia fatto ( e si continui a fare) un gran parlare di fantascienza nei commenti sulla Catastrofe Americana.: "...roba da fantascienza", "...nemmeno in un film di fantascienza","...nemmeno in uno scenario di fantascienza avremmo mai pensato possibile che"; e così via. Lo sappiamo, non è una novità: per il commentatore radiotelevisivo-giornalistico medio il termine fantascienza vuol dire a dir poco fantasioso, fantastico, altamente improbabile, implausibile, non serio. C'è nel "fandom" chi si lamenta di questo da anni. Personalmente non mi importa, anche perché io so che una cosa fantascientifica è una cosa che per quanto improbabile sia, resta possibile. Se no, come dice Ray Bradbury, è "fantasy". Vedi la sua intervista dello scorso numero di NL e relativo nostro articolo. Che l'antiamericanismo potesse produrre 5.000 vittime (o 10.000 o 20.000 non fa una gran differenza a questo punto) in un solo attacco sul territorio americano ad opera di terroristi musulmani, questa sì che eera davvero una ipotesi "fantascientifica". Come quella di Vacca della centrale elettrica. Fantascientifica, ma , appunto, possibile. Ma è stato l'antiamericanismo la molla di tutto in fondo, non è stato l'Islam. Ed in più l'antiamericanismo degli arabi, sempre sconfitti in 50 anni di guerre dagli israeliani aiutati dagli americani e l'ultima volta, in Irak, direttamente dagli americani, più che quello dei musulmani in generale. L'antiamericanismo d'altra parte è di casa in tutto il mondo, anche da noi. Motivato o meno che sia da paure o da fatti, da realtà o da supposizioni, l'antiamericanismo è storia del XX secolo. E come tutti gli "ismi", nessuno escluso, nel momento in cui crede di essere una perfeta spiegazione inattaccabile ed incontrovertibile, sfocia nella stupidità e nella follia. Io sono stato sulle Twin Towers nel 1979, ma ero stato a NY del 1969, dieci anni prima, a vent'anni. E quando ero tornato a casa dopo il primo viaggio, ho scoperto che non potevo parlare bene dell'America agli amici. Male sì, bene no. Per principio, per partito preso. Per stupidità evidentemente. Anche perché allora eravamo tutti comunisti, no? Da allora ho visto l'antiamericanismo restare stabile e stazionario in Italia: di destra come di sinistra, intergenerazionale, roba da giovani ( o da "vecchi") nel 1968 ma anche nel 1977, nel 1985 e giù giù fino ad oggi.
Il mondo, in questo momento, è pieno di gente che vorrebbe dire ad alta voce "Così imparano quegli stronzi di imperialisti americani!" e non solo fra i musumani. Ma non lo può fare perché i cadaveri sono ancora troppo freschi; e poi troppi! Ma vedrete che è solo questione di tempo.
Ma parlando di America e di americani, avrete visto in questo editoriale due foto, ai lati della foto della bandiera americana, entrambe tratte dall'Espresso: a destra quella di alcuni soldati musulmani in preghiera, qualche mese fa; a sinistra quella di una ragazzina svedese pochi giorni fa.
Sono molto rappresentative delle molte contraddizioni che la Catastrofe Amricana ha fatto venire a galla. Queste due foto dicono molte cose. Senza dubbio dicono che la contraddizione è la dimensione umana per definizione, ma dicono anche perché l'Islam, almeno, l'Islam estremista che ha guidato i 20 suicidi degli aerei, è destinato ad essere almeno militarmente sconfitto.
Perché i soldati musulmani che vedete in atto di pregare sono "marines" dell'esercito USA. Perché nell'esercito americano non si è esclusi per motivi religiosi . In quelli saudita, afgano, indonesiano, algerino, egiziano eccetera invece se sei cristiano non puoi entrare. Ah, già anche in quello israeliano, se sei musulmano (o cristiano) non puoi entrare, il che fra l'altro esclude il 25% dei cittadini israeliani: uno su quattro.
E poi c'è la ragazza. E' svedese. Sta portando una candela in piazza, a Goteborg, in memoria delle vittime americane. Ma al collo porta una "kefia" palestinese. Bella contraddizione, eh? D'altra parte sono anni che la "kefia" a quadratini bianchi e rossi è diventata un oggetto di moda, per "noi giovani rivoluzionari ed antisistema" in tutto il mondo. Certo, la portavano sul capo anche i "bedawi", i beduini della Legione Araba che per ordine di Re Hussein di Giordania eliminarono fisicamente alcune migliaia di feddayn palestinesi nel 1970, in quel settembre che è diventato "Nero" ed ha dato il nome ad uno dei gruppi più oltranzisti di feddayn.
Forse quella ragazza non lo sa. E forse non sa che non le basterebbe averlo in testa per andarsene in giro per Kabul (ma nemmeno a Doa, o ad Abu-dabi, o a San'a) né da sola, né a piedi con le scarpe con il tacco, né senza un burka che la coprisse completamente dalla testa ai piedi. Per non parlare dei capelli blu, dello smalto alle unghie e del trucco in viso. E non la aiuterebbe, quella kefia, se fosse malata a Kabul visto che non potrebbe essere curata da un medico maschio (ma medici donne non ce ne sono), né ricevere una istruzione di qualunque tipo (quindi non potrebbe diventare medico), né lavorare in presenza di altri maschi. Vediamo se ho scordato qualcosa... No, non mi pare, in fondo, coperta dal burka può benissimo chiedere l'elemosina per strada, come fanno tante donne vedove.
A me sembra anche questa fantascienza, però quella da incubo. D'altra parte, che un giorno si possa vedere una coppia di ragazzetti sedicenni che passeggiano mano nella mano per le vie di Kabul, casomai lei con la minigonna e lui senza la barba, è improbabile. Anzi: è fantascienza pura...
Toh...!? Ma allora, appunto per questo, è possibile, no?

Nota all'editoriale

di Carlo Benedetti

Mi trovo solo in parte d'accordo con Massimo su quanto scrive, ovvero, sono pienamente d'accordo su quanto sarebbe bello, e fantascientifico, vedere una coppia di ragazzetti sedicenni che passeggiano mano nella mano per le vie di Kabul, sul fatto che nella terra dei Talebani le donne sono trattate spesso peggio degli animali ma mi trovo poco propenso a giudicare contraddittoria la ragazza che indossa la kefia, si può benissimo pensare che i palestinesi meritino una loro terra e dispiacersi di migliaia di morti assurde, si può benissimo accendere una candela in memoria di morti innocenti e non confondere la guerra di un popolo per la sua terra con dei pazzi fondamentalisti religiosi, si può benissimo avere pena della tragedia ma pensare lo stesso che pochi anni fà gli stessi USA aiutavano i Talebani perchè opponevano resistenzaall'Unione Sovietica (erano fondamentalisti anche anni fà ma sparavano ai russi ...)
Badate bene anche trai palestinesi ci sono dei pazzi fondamentalisti ma ce ne sono anche tra gli israeliani e ce ne sono, moltissimi, anche tra gli Americani, quelli con la A maiuscola che preferirebbero farsi uccidere piuttosto che vedere disonorata la Nazione, i pazzi che si arruolano volontari nei marines e vogliono diventare Rambo (si avete capito bene non esistono solo nei film).
Io penso che la soluzione è molto più roba da magia che da fantascienza, ma continuo a sperare che prima o poi da tutte le parti ebrei, palestinesi, americani, talebani, arabi e così dicendo rinsaviscano e comincino a pensare quanto sarebbe bello rinunciare magari a due metri quadri di terra e non dover sparare a nessuno.
Ma questa è una pubblicazione di FS e non di politica internazionale quindi andiamo ad incominciare...

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