Home - Fantafolio - Link - Futuristico - Storia FS - Interattivo - Mongaica -  I Libri - Servizi - Tour

 


Numero 0 Roma, 1 Aprile 1999


Editoriale di Aprile

di
Carlo Benedetti
Massimo Mongai
Francesco Romeo

Nigralatebra ha deciso di diventare un mensile. Fino adesso non avevamo ancora ben deciso che tipo di periodicità darci, con che tipo di cadenza "uscire", in parte perché il progetto non era ancora definito, chiaro sì, ma definito no; in parte perché, onestamente non sapevamo se avremmo avuto voglia di continuare: non volevamo affatto essere troppo professionali, preferiamo cercare di essere dei "dilettanti di genio"; e poi non volevamo minimamente fare concorrenza a Delos o se per questo a chiunque altro.Non abbiamo niente da dimostrare, solo qualcosa da dire.

Però abbiamo cominciato ad avere ritorni, risultati, risposte che ci hanno fatto capire che eravamo sulla strada giusta: racconti, critiche, contatti sul sito aumentano, lentamente ma costantemente; per lo meno, a noi va bene così.

E allora facciamo uno sforzo, per lo meno ci proviamo: attribuiamo a buona volontà, buona fede e leggerezza molto più valore di quanto non si faccia normalmente. Cercheremo di produrre un numero mensile, anche perché è giusto dare a chi "torna" sul sito qualcosa di nuovo da leggere, e soprattutto sapere che c'è, o ci dovrebbe essere, qualcosa di nuovo.

In particolar luogo, una "novità fissa" sarà la ri-pubblicazione, a capitoli ed a cadenza mensile, di "Memorie di un Cuoco d'Astronave" di Massimo, motivata soprattutto dal fatto che sono in molti a chiedergli (ed a chiederci) dove se ne possa trovare una copia. Purtroppo le logiche della grande produzione editorale (e sopratuttto i costi di immagazzinaggio e gestione delle rese) sono tali che le copie di Urania che ritornano dalle edicole, vengono nella misura del 90% avviate al macero; pochissime alle sezione collezionisti, ma costano il triplo più spese di spedizione, e poche ancora attraverso canali misteriosi finiscono nei vari remainders: come si dice a Roma, a trovalle...

I nuovi collaboratori sono i benvenuti, mandateci racconti e critiche (queste soprattutto su cose passate, non siamo interessatissimi all'attualità, a quella ci pensa benissimo Delos): se rispetteranno la policy li pubblicheremo comunque, senza esercitare selezioni. In campana, però, leggeremo tutto per verificare la policy, ma non correggeremo niente, quindi errori di battitura, strafalcioni e congiuntivi impiccati o latitanti, restano tutti vostri!

Policy del sito, filosofia ecc rimangono uguali: siamo contro il "polically correct" in favore della buona educazione, essere razzisti ad esempio o sfruttare la gente secondo noi prima di essere "politically un-correct" è da maleducati; regolatevi.

Il gadget di questo mese:
La prima parte del "mitico"

Ormai introvabile in libreria
Non perdetelo
Speciale promozioni:
Solo per oggi
Sconti eccezionali sul
Pesce Arcobaleno
di Aldebaran presso
l'Ipermercato NL sulla base di Phobos

"Storia del Romanzo di Fantascienza" di Fabio Giovannini e Marco Minicangeli

Recensione di Massimo Mongai

Da quel che vedo dalla mia copia il libro è uscito a giugno dell'anno scorso, ma io l'ho comprato solo a gennaio di quest'anno. Me ne dispiace perché è un libro, probabilmente non completo (non potrebbe in sole 251 pagine), ma senza dubbio ampio ed abbastanza esauriente e con una ottima bibliografia nelle ultime pagine (fra cui spicca "La scienza della Fantascienza" di R.Giovannoli, di cui ci occuperemo il mese prossimo.)

Nell'introduzione, giustamente i due autori mettono le mani avanti come si dice, definendo il volume "...frutto di una selezione per forza di cose parziale che dichiariamo esplicitamente come arbitraria".

Una premessa di questo tipo, secondo me smorza immediatamente le critiche malevole e cretine (spesso frequenti nell'ambiente e quasi sempre frutto più di invidia che d'altro; non parlo a titolo personale, io le critiche, tendenzialmente, le accetto dagli amici ma le ignoro del tutto dagli altri, il critico mavolo per principio è cretino, si sa e soprattutto un ignorante tout court).

Pur parziale, il libro è a mio avviso esauriente, soprattutto per chi voglia orientarsi su ciò che non conosce o se non conosce affatto la FS per cominciare ad orientarsi. Inutile dire che io avrei dato più spazio a questo o a quello, ovviamente sarei stato arbitrario a mio modo.

L'unico appunto da fare è strettamente grafico-editoriale: un elenco delle voci e degli autori alla fine, in un indice a parte, cioé che con queste e poche altre voci faciliterebbe di molto la consultazione. Più che altro trovo strano che in un'opera così non ce l'abbiano messo. S'era distratto qualcuno fra i redattori della Castelvecchi? Pazienza, poco male, correggetelo alla prossima edizione che vi auguro di tutto cuore.

Altra gradevolezza, piccola ma segno dei tempi sono, alla fine dell'introduzione con i nomi degli autori le loro e-mail. Usa.

Insomma vale la pena di comprarselo e di averlo.

Ma, li avete visti i Biocombat?

di

Massimiliano Mantegazza

Su Italia 1 alle 7,30 ci sono i "Biocombat". Quando li ho visti per la prima volta lì per lì ho pensato, uffa i soliti cartoni animati giapponesi. E invece no. Anche se solo per un fatto puramente formale: cioé sono bellissimi! Disegnati in modo eccezionale, voglio dire.

Le storie sono la solita frittura di aria fritta per bambini semi-lobotomizzati dalla TV vista dall'età di un anno. Ma i disegni sono eccezionali. Ovviamente computer: tridimensionalità spinta, colori vivissimi, movimenti ormai quasi da cinema, trasformazioni da animale a macchina veloci ma quasi plausibili.

Eccezionali!

Tutto qua, ciao a tutti!

  • La volete alta e morbida?

  • La volete capricciosa?

  • La volete napoletana?

Comunque la vogliate il

42

La risposta a tutte le vostre domande

Startour
e
Costaxis Crociere

Sono lieti di presentare la nuova crociera sui mari di Degobar sulla nuova lussuosissima nave-interstellare Asbest
Non potete dire di aver preso la tintarella fino a che non vi siete abbrozzanti sotto il sistema binario di Degobar.

"Una storia fantastica"(Thing to come, GB 1936), film di William Cameron Menzies

di
Nenno Marioli

Non so cosa fate voi ma io dormo poco.O meglio vado a letto presto perché di fare vita notturna non me ne importa nulla: alle dieci dorma da una mezz"ora, normalemente.Per cui mi sveglio presto la mattina, anche di domenica.

Mi svegliodi solito verso le 5, le 5,30 mi preparo il caffé e mi metto a vedere la televisione.Spesso, soprattutto su RAI 3 a quell'ora si trovano cose interessanti, invedibili ad altre ore della giornata, o perché si lotta per il telecomando strappandolo a fidanzate, mogli, figli e figlie, suocere e annesi e connessi, o perché proprio non ci sono.Qualche volta però penso che i programmatori toppino perché secondo me "Una storia fantastica"(Thing to come, GB 1936), film di William Cameron Menzies in bianco e nero sarebbe piaciuto e molto anche al pubblico di prima serata.

Domenica 6 dicembre, ore 7.00, me lo sono visto con grande piacere.A chi dovesse itneressare una ricerca sappia che sul dizionario dei Film del benemerito e ineffabile Meneghetti, ilfilm è riportato con un altro titolo "Nel 2000 guerra o pace.

La storia è presto detta: in una sperduta regione inglese in cui il crollo della civiltà dovuto a non si sa bene cosa (ma il riferimento è chiaramente la Guerra dell'Aria di Wells) si è instautrato un potere semibarbaro e dittatoriale di un signore della guerra. Rovine e povertà, ignoranza.Il rpgoresso, dapprimaostacolato, arriva e trionfa con gas soporifero da Bassra ( che è come Burma, un errore di traduzione: Bassra è solo Bassora e Burma, questo misterioso posto dove vanno e vengono avventurieri di un sacco di film, fumetti, ed altro è la parola inglese per Birmania, solo che spesso i traduttori non lo sanno e non sapendo cosa sia lasciano iltemrine inglese; con effetti ridicoli, una volta ho letto che un personaggio andava in Birmania passando da Burma, perché evidentemente la prima era scritta o in francese o in italiano; ma tutto questo a dire: perché questi distintigentiluomini inglesi in tutine "tanscientifiche" nere vengono da Bassora, in Iran? Ma perché l'Iran nel 1936, ex impero turco, era un protettorato inglese e Menzies dava per scontato che nel 1964, data d'inizio del film lo sarebbe stata ancora...)

Insomma i gentiluomini scenziati arrivano e riportano la civiltà.

Stacco a cinquanta e pass anni dopo, peino futuro diquelli tosti, con gliuomini con gonnelloni etc etc.: megatelevisioni di piazza e private, un accenno alla TV tridimensionale, pepli e mantelli, però atteggiamenti oratori stile ottocentesco cioé inglesi degli annni trenta con pose degli attori estremamente teatrali; le riprese sono un sciupio di piano sequenza (macchina fissa per intenderci, unmezzo un po' rozzo, ma d'altra parte Menzies emigrerà negli stati uniti e farà soprattutto e con molto successo lo scenografo); scenografie stile metropolis ma non solo, convincenti e secondo me nel 1936 roba da "effetti speciali" come impressione sul pubblico; costumi molto greci ma soprattutto base di costumi futuri di altri e probabilmente date le date, hanno ispirato anche il Flash Gordon di Alex Raymond; molti modellini molto ben fatti, il cannone spaziale è un remake di quello di dalla terra alla luna; tutta la tecnologia futuribile non è che acciaio e vetro e chimica ottocenteschi riproposti in scala maggiore. Ma la cosa interessante è la contrapposizione fra pro-progresso ed anti-progresso: nel 2000 e passa ci sono quelli che vogliono andare sulla luna e quelli che dicono che è cosa temeraria, e che ci andiamo a fare, e adesso basta con questo progresso a tutti i costi, dove arriveremo ed armano una rivolta popolare contro il lancio dell'astronave ad opera di questo megacannone che la spara in orbita, uomo e donna etc. Migliaia di comparse.

Bello.Senza nessunointrono a rompere le palle.Avreivoluto vederlo a dieci anni anziché a 40.Comunque bello soprattutto perché molto fresco, molto ottimista, vivo, con un tocco di spirito inglese (quello vecchio, quello antico ed eterno) in molti particolari, soprattutto la diffidenza per i demagoghi.

Continua con successo l'operazione "Rottamazione"

La vostra vecchia navetta, anche intersistemica, vale fino a 25.000 crediti per l'acquisto di una nuova

Star Stratos

Familiare o Executive

Stabilizzatori inerziali e radio ad onde sub-etere comprese nel prezzo fino al 31 Aprile. Solo 350.000 crediti (Imposta Stellare Aggiuntiva esclusa)

Consultate la Guida del vostro sistema per il rivenditore pił vicino al vostro pianeta