Nigralatebra (logo)Il Foglio di Fantafolio

Recensione: Il terrore viene dall’Est

Il terrore viene dall’Est

Di H.P. Lovecraft

Tradotto da Sebastiano Fusco

I libri di Mystero (Mondo Ignoto, 2000)

Nel 1999 Sebastiano Fusco pubblicò nientemeno che un intero romanzo inedito di HPL (l’introduzione del libro, nella versione pubblicata sul mensile Mystero, è stata già pubblicata integralmente dal Fantafolio, http://www.nigralatebra.it/archivio/foglio9.htm#inedito, ndr). Il titolo originale, The inevitable conflict, fu da lui convertito in L’Orrore che viene dall’Est. La sintesi è presto fatta: in un certo momento della sua Storia, la Terra è divisa in due parti, una controllata da un matriarcato, l’altra dai mongoli eredi di Gengis Kahn. Le due fazioni giungono allo scontro finale.

La trasfigurazione era evidente: il mondo occidentale, così molle da aver già perso la lotta contro le agguerrite donne (primo orrore, per un Lovecraft non particolarmente dedito alle frequentazioni femminili), deve confrontarsi nientemeno che con l’Oriente, nella versione antistorica in cui il Kahnato dell’Orda d’Oro non sia stato rovesciato dopo la morte di Timur Lenk (Tamerlano; siamo nel 1405).

Mi avvicinai a questo lavoro nel corso della realizzazione di un mio canovaccio teatrale mai rappresentato, Internet in Mongolia, nel quale tratteggiavo implicitamente i trecento scarsi anni di gloria Oceanica e le difficoltà contemporanee del popolo delle steppe. In questa occasione ebbi modo di fare a Fusco molte domande sull’opera e sul suo spirito. Egli stesso mi confidò che nonostante le molte prove a sostegno, l’attribuzione a HPL era per lo meno dubbia, e comunque poco (ma non punto) accettata in ambienti internazionali. Mi disse anche che le opere in questione erano in realtà due, tutte e due pubblicate su Amazing (e in suo possesso); all’appello mancava quindi ancora un lungo racconto, forse scritto –come il Conflitto- per fare cassa in uno dei periodi di magre finanze. Per anni, infatti, HPL si nutrì di (poco) cibo per cani, spendendo tutto il suo denaro (e il suo tempo) per la carta della sua corrispondenza, un bene divenuto economico solo agli inizi del XX secolo.

Per meglio parlare del Terrore, però, prendo a prestito le illuminate parole del magister stesso.

Il punto di Sebastiano Fusco

E' la seconda volta che ho la soddisfazione di offrire ai lettori italiani in prima edizione mondiale un testo cui abbia posto mano HPL. La stessa cosa avvenne per il lungo racconto The Night Ocean -oggi inserito stabilmente nel canone lovecraftiano- che inclusi nell'antologia Sfida dall'infinito (Renato Fanucci, 1976), decimo volume della collana Orizzonti”, all'epoca da me diretta insieme con Gianfranco de Turris.

Altri inediti non di HPL ma legati alla sua poetica sono stati successivamente presentati nel ricchissimo (ed ormai introvabile) volume Il vento dell’Est, sempre di Sebastiano Fusco (Agphapress 1998).

L' “Orrore” è stato pubblicato in America una sola volta, nel 1931, sotto un trasparente pseudonimo, su Amazing, la più famosa rivista di fantascienza americana., che di Lovecraft aveva già pubblicato il racconto fantascientifico The colors out of space. Ignorato da tutti i bografi, l'Orrore è stato riscoperto da SF e pubblicato nella prima riedizione in qualsiasi lingua.

La storia The inevitable conflict, ambientata in un prossimo futuro, vede per la lotta del mondo le donne occidentali, diventate sanguinarie dominatrici, e l'orda dell'imperatore mongolo. L'ultima salvezza è affidata ad un uomo solo, che dovrà fare appello a tradizioni antiche e dimenticate. Il tutto era metafora della decadenza dell'uomo occidentale.

Parlando della paternità del testo, Il francese Jacques Sadoul, nella sua Storia della Fantascienza del 1973, sollevava la questione. HPL appare su Amazing nel 1931 con il Colore, e mai più. Però un certo HP Lovering pubblicherà in seguito altri due racconti, dichiarandosi l'autore del Colore stesso.

Torna all'indice dello speciale