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LA STORIA DELLA FANTASCIENZA

La nascita della FS

Stabilire il momento in cui nasce la FS non è cosa semplice. Molti sembrano rintracciare nel periodo delle rivoluzioni borghesi e della rivoluzione industriale un momento topico che incise in maniera fondamentale per delineare i canoni del genere.
A partire dal 1750 la successione delle scoperte scientifiche e tecnologiche fu impressionante: nel 1765 James Watt inventò il motore a vapore, nel 1783 arrivò letà del volo con le prime ascensioni in pallone con i Montgolfier, nel 1827 fu costruito il primo bastimento a vapore, nel 1825 furono aperte le prime ferrovie, nel 1822 Faraday inventò il motore elettrico. La tecnologia ridisegnò il mondo e contemporaneamente vedevano la luce i primi tentativi di spiegare luniverso in termini evoluzionistici. Tra il 1794 e il 1796 Erasmus Darwin, il nonno di Charles, pubblicava un trattato dal titolo Zoonomia, unopera fondamentale per comprendere la genesi di quello che è considerato da molti il primo romanzo di FS: Frankenstein (1817) di Mary Wollstonecraft Shelley. Se infatti il clima culturale del periodo vedeva come forma narrativa in voga il romanzo gotico - espressione letteraria interna al filone romantico - fu fondendo due stimoli come il gotico e la teoria dellevoluzione, che Mary Shelley concepì il suo romanzo.

La FS nasce perciò sotto linfluenza della moda gotica. Rispetto al gotico però in Frankenstein allintervento del sovrannaturale si sostituisce la scienza. Non a caso nella prefazione del romanzo Mary Shelley scrisse che Darwin ed alcuni fisiologi tedeschi non avevano escluso la possibilità di creare una tale creatura e che non voleva che Frankenstein fosse considerato una storia sovrannaturale, ma una narrazione sul potere della scienza. Frankenstein fondeva perciò critica sociale ed idee scientifiche e con questa operazione Mary Shelley si allontanava dalla scuola orrifica anticipando i temi e le tecniche dei "romanzi scientifici" di Wells.

Questo in Europa. In America una figura fondamentale per la nascita del genere fantascientifico fu invece Edgar Allan Poe che le fornì le ispirazioni e i temi. Poe fu uno dei primi a scrivere racconti brevi che saranno la forma preferita dalla FS delle riviste popolari (pulp magazine), ed il centro della sua produzione fu sempre la ricerca dellignoto e dellinfinito, caratteristica di tutta la FS premoderna.

In questo età di scoperte nacque Jules Verne. Il primo romanzo importante di Verne fu Cinque settimane in pallone (1863) in cui si sente proprio linfluenza di Poe con il suo La beffa del pallone (1844). Cinque settimane in pallone stabiliva i canoni della narrativa di Verne: unidea o uninvenzione che già esisteva su cui lavorare immergendo la storia in un contesto avventuroso: Il lettore doveva in qualche maniera credere che quella storia era possibile o lo sarebbe stato entro poco.

Da quel momento Verne iniziò a scrivere senza fermarsi e compose delle variazioni sui quattro elementi: terra, acqua, fuoco ed aria. Allinterno di questi elementi i suoi personaggi combattono sempre la sregolatezza del mondo con la logica. Nel 1864 pubblicò Viaggio al centro della Terra che divenne famoso in tutto il mondo per la sua suspance: la discesa nelle viscere della Terra divenne un modello che poi sarà ripreso da altri. Nel 1865 uscì Dalla Terra alla Luna, che ha come vero protagonista il cannone gigantesco che deve sparare il proiettile contro la luna. Nel 1870 fu invece la volta di Ventimila leghe sotto i mari che molti critici considerano il migliore romanzo di Verne. Si tratta di un meraviglioso viaggio sottomarino in cui i protagonisti girano tutto il globo terrestre. Senza dubbio Verne fu uno dei padri fondatori della FS moderna: diede al genere unidentità perché fece del progresso un argomento della narrazione e celebrò il progresso delluomo.

Le scoperte tecnologiche che fecero abbassare il costo delle riviste che divennero in breve popolarissime con il nome dime novel (romanzo da dieci cents). Al centro dei dime novel cerano sempre delle avventure ambientate nel west o durante la guerra dIndipendenza, altre volte i protagonisti erano investigatori. Non era insolito trovare come argomento anche una FS rudimentale, basata su meravigliose invenzioni. Dopo i dime novel vennero le riviste di massa dette pulp magazine per la loro carta a grana grossa (magazine = rivista; pulp, da polpa di legno).

Su queste che apparve Herbert G. Wells a partire dal 1894. Wells fu influenzato dalla teoria dellevoluzione di Darwin, tanto che i critici considerarono i suoi romanzi come unelaborazione narrativa di quella teoria. Wells iniziò la sua carriera collaborando con alcuni giornali. Scriveva articoli scientifici, tanto che il direttore di una rivista gli chiese di sfruttare le sue conoscenze scientifiche per scrivere delle storie. Iniziarono così i suoi primi racconti come Il bacillo rubato (1894) dove un anarchico fugge con una provetta che avrebbe dovuto contenere i germi del colera. Seguirono Fioritura di una strana orchidea in cui abbiamo una pianta succhiasangue, e nel 1897 La stella in cui viene narrato il pericolo che corre la Terra per limminente schianto di un grosso corpo planetario.

Le storie di Wells si occupavano di avvenimenti insoliti o di nuove invenzioni e degli effetti che queste avevano sulla gente ed egli riuscì a mettersi in luce nel 1895 quando pubblicò in cinque puntate su The New Review La macchina del tempo. Per questo romanzo Wells attinse alla sua produzione passata e alle sue teorie evoluzionistiche ed espresse la convinzione che eliminate tutte le sfide, il progresso ha come risultato la degenerazione. La macchina del tempo è un romanzo che riflette le inquietudini di una società che andava incontro ad un periodo di grande instabilità. Lallegria e la vuota spensieratezza degli Eloi è solo apparente e sotto la superficie, il mondo dove vivono i Morlock, si annida la corruzione. Anche La guerra dei mondi (1898) al suo interno ha un elemento della filosofia evoluzionistica: ci sono nelluniverso altre razze che si sono sviluppate in maniera superiore alluomo. Il romanzo narra linvasione della Terra da parte dei marziani: Londra viene evacuata e conquistata dagli invasori alieni che però muoiono subito dopo uccisi dai microbi. Contemporaneamente Wells ragionava sui limiti umani della scienza e del progresso. In questa direzione vanno lavori come Lisola del dottor Moreau (1896) e Luomo invisibile (1987).

Sarebbero molte le opere e gli autori del periodo che dovrebbero essere ricordati. Citiamo solo la produzione fantascientifica di Conan Doyle. Nel 1912 venne pubblicato Il mondo perduto in cui ipotizzava un mondo rimasto alletà della pietra con tanto di dinosauri e uomini-scimmia. La cintura avvelenata appare invece nel 1913 e risente dellinfluenza di Wells: una nuvola di gas tossico attraversa la Terra e tutti gli abitanti del pianeta cadono in catalessi.

Una storia ambientata nelle viscere della Terra fu Pellucidar di Edgar Rice Burroughs, il creatore di Tarzan. Si tratta di una serie composta di ben sette romanzi in cui domina lavventura e le difficoltà dei protagonisti incalzano veloci. Prima di questo Burroughs aveva scritto La principessa di Marte (1912), una storia ambientata negli spazi interplanetari. Il romanzo ebbe dei seguiti Gli dei di Marte (1918) e Il signore della guerra (1919). Probabilmente il miglior romanzo di questo autore fu però The Land That Time Forgot (1917) in cui viene scoperto un mondo sconosciuto dal nome Caspak dove gli abitanti riassumono durante la loro vita tutto il ciclo dellevoluzione.

Della FS russa del periodo non abbiamo molte notizie. Ricordiamo Aleksander Bogdanov, il più importante scrittore di FS degli anni pre-rivoluzione. I suoi romanzi descrivono una società marziana esemplare e sono: La stella rossa (1908) e Ingegnere Menni (1913). Marte è una stella rossa perché la sua vegetazione è rossastra e perché la sua società è socialista. Il quadro delineato da questo autore ha un aspetto profetico perché immagina registratori di voce, film a tre dimensioni, computer.

 

L'età avventurosa (1926-1938)

Gli Stati Uniti erano diventati la nazione del progresso. Verne e lo stesso Wells avevano dimostrato che la scienza e la tecnologia potevano essere argomenti di narrazione, e questo puntualmente avvenne con lavvento delle pulp magazine. Nel 1896 Argosy divenne la prima rivista dedicata completamente alla narrativa e fu seguito da molti altri. Da quel momento queste riviste avrebbero guidato lo sviluppo della FS.

La FS ebbe un mutamento a partire dal 1926, anno in cui Hugo Gernsback creò un pulp magazine dal nome Amazing Stories, che intendeva essere una rivista nuova nel panorama delleditoria americana. La novità di cui parlava Gernsback era la scientifiction, un termine che doveva indicare una narrativa come quella di Verne, Wells e Poe. Contemporaneamente però si cercarono nuovi autori. Gernsback fu per la FS un uragano, ma in qualche maniera rappresentò anche un evento negativo perché relegò il genere nel ghetto delle riviste per appassionati.

Su un altro pulp Gersback aveva pubblicato il suo romanzo Ralph 124 C 41+ (1911), che qualcuno ha definito il libro delle profezie. Il sottotitolo era A Romance of the Year 2660 (un romanzo per l'anno 2000), un chiaro esempio dellinteresse che Gernsback nutriva per la tecnica. La narrazione è priva di stile, ma piena di macchine meravigliose ed invenzioni che però hanno lasciato immutato lassetto della società.

Amazing Stories divenne un caposaldo della FS del periodo. Presto però i gusti del pubblico dei pulp mutarono direzione e Gernsback inserì nuovi autori. Nel 1928 fu pubblicato a puntate la prima parte di Lastronave Skylark, lallodola dello spazio di E.E. Doc Smith, ed insieme a lui comparvero John Campbell con lo pseudonimo di Don A. Stuart, Jack Williamson, Edmond Hamilton. Lastronave Skylark aveva una trama melodrammatica e molti episodi infantili, eppure divenne una delle più grandi storie interplanetarie mai scritte ed influenzò la FS che seguì. Dopo questo romanzo Doc Smith iniziò a scrivere la serie del Lensman (1938-1947) unepica battaglia tra il bene ed il male che ha come teatro lintero universo. Allinterno delle storie la tecnologia è dominante con vascelli stellari, raggi trattori e schermi antipensiero. I romanzi di Lensman fecero molta presa sui lettori di FS nonostante non fossero un modello di stile.

Gli Stati Uniti divennero il centro della produzione fantascientifica. Tra le riviste ricordiamo Astounding Science Fiction che diventerà la principale rivista della golden age: sulle sue pagine iniziarono a scrivere Ray Cummings e Murray Leinster. Le storie che venivano pubblicate nei pulp erano piene di personaggi che scorrazzano per la galassia a bordo di gigantesche astronavi e lavventura era la dimensione preferita e per questo furono dette space opera. Questo è ciò che avviene per esempio nella narrativa di Edmond Hamilton dove i mondi abitanti della galassia si organizzano in un Consiglio dei Soli. Hamilton pubblicò molti dei suoi romanzi e racconti e senza dubbio fu il più pulp tra gli scrittori. Di lui ricordiamo soprattutto I sovrani delle stelle (1949) che è una delle narrazioni più affascinanti e ricche di sense of wonder (senso del meraviglioso) del periodo.

Altro scrittore di space opera fu Jack Williamson di cui ricordiamo Lastronave di antimateria una serie di avventure fantastiche su e giù per la galassia scritte negli anni quaranta. Il primo romanzo che Williamson pubblicò fu La legione dello spazio (1934), ma i suoi migliori lavori sono Il figlio della notte (1940) e Gli umanodi (1948). Nel 1934 veniva pubblicato A Martian Odissey (Odissea su Marte) di Stanley Weinbaum, uno dei primi romanzi in cui i marziani venivano presentati in maniera credibile. Un critico definì Weinbaum come il più inventivo scrittore di FS, ma l'autore morì a soli 33 anni.

Abbiamo già detto della produzione russa non si sa molto. Nel 1925-26 iniziarono a comparire le prime riviste specializzate che pubblicarono molta FS. A far assumere una certa rispettabilità al genere fantascientifico in Urss fu Aleksei N. Tolstoj che scrisse due romanzi: Aelita (1922) e Liperbole dellIngegner Garin (1926). In entrambi Tolstoj fuse il volo interplanetario e lutopia delle prospettive sociali rivoluzionarie. In Aelita questa fusione si arricchisce dellamore di Los, linventore del missile, per la principessa marziana Aelita. Los, che rappresenta lintellettuale creativo, si allea con Gusev, luomo del popolo alla testa del proletariato marziano, nonostante esistano tra i due motivi di contrasto. La lotta è contro la dittatura del Concilio degli Ingegneri.

Olaf Stapleton, Philip Wylie, Clifford Simak iniziarono a scrivere in quel periodo. Nel 1934 John Campbell pubblicò Aarn Munro il Gioviano a puntate su Astounding e si trattò di un grande successo. La carriera di Campbell continuò però con lo pseudonimo di Don A. Stuart, sotto il quale scrisse molte storie che in qualche maniera influenzarono la FS e la spinsero in una direzione diversa. Il tentativo di Campbell (Don A. Stuart) fu quello di utilizzare la sovrastruttura fantastica per arrivare a un nucleo che era sempre psicologico, filosofico o sociologico. Se come scrittore di storie Campbell iniziò questa evoluzione, egli riuscì a completarla solo quando andò a dirigere Astounding.

In Europa lo sviluppo del genere avvenne in maniera diversa. Corriamo il rischio di semplificare, ma non andiamo troppo lontano dalla verità se affermiamo che nella FS prese corpo una divisione tra la narrativa analitica di Wells e quella avventurosa di Burroughs. In Europa dominava la struttura antiutopica a su questo versante sono tre gli autori che dobbiamo ricordare: Evgenij Zamjàtin, George Orwell e Aldous Huxley.

Zamjàtin fu il più importante scrittore russo di FS del periodo e la sua fama è legata soprattutto a Noi (1922) dove descrisse uno stato unico guidato dal Grande Benefattore, un mondo dove larte è diventata una specie di servizio di pubblica utilità e la scienza la soluzione di tutti i mali: tutto è razionale, lunica cosa rimasta irrazionale è luomo. Un mondo molto simile dipinge George Orwell nel suo 1984 (1949) dove il mondo è diviso in due grandi blocchi simili in lotta tra loro, e dove il Big Brother controlla tutti tramite le telecamere che spiano continuamente nelle case. Contro una realtà terribile come questa Winston Smith lotterà per mantenere la sua umanità, ma verrà sconfitto.

Il mondo nuovo (1932) di Aldous Huxley è invece un romanzo fantastico-satirico in cui si immagina una società del futuro dominata dalla scienza che pianifica tutto. La storia è ambientata nel 632 D.F. (Dopo Ford), e disegna una società che rispetto allattuale ha subito molte importanti modificazioni: la produzione extra-uterina dei bambini, la clonazione (il processo Bokanovsky), la scomparsa della Cristianità.

 

L'età della scienza

Il periodo che andò dal 1938 al 1950 fu il periodo di Astounding che pose le basi della FS moderna. A dirigere Astounding fu John W. Campbell che chiese ai suoi autori degli approcci e delle storie diverse che avessero come base la psicologia, la sociologia e la filosofia. E così la FS divenne qualcosa di più della battaglia del bene contro il male, della storia del vecchio scienziato pazzo o dei robot-Frankenstein: comparvero personaggi credibili e ambientazioni plausibili.

Nel frattempo nacquero altre riviste e quegli anni divennero la golden age. Durante questo periodo sarà forte linfluenza di autori come Asimov, Heinlein, Sturgeon e van Vogt che forgiarono un immaginario collegato al sogno di unespansione illimitata della produzione (Caronia).

Alfred van Vogt creò la mitologia della scienza. Il suo primo romanzo, Slan (1940), era una storia sui mutanti telepatici. Più tardi compose storie imperniate sui negozi darmi: Il negozio delle armi, I fabbricanti darmi. Al centro della narrativa di van Vogt cè una FS trattata come una favola in cui sono protagoniste il teletrasporto, la telepatia. Questo autore diede il suo meglio nei racconti: spesso nei romanzi, come nel caso di Non-A, che ipotizza levoluzione futura della mente umana, diventa confuso.

Sturgeon si mise in luce nel 1941 con una storia dal titolo Dio microcosmico dove viene ricreata in laboratorio una razza microscopica che vive otto giorni. La sua FS fu sempre attenta allelemento umano: Cristalli sognati (1950) ne è un esempio. Il romanzo ha come centro il tema del mutante e mette in evidenza uninfanzia frustata. Anche Maturità (1947) aveva come centro la tragedia umana del superuomo e Sturgeon tornerà allargomento con Nascita del superuomo (1953).

Isaac Asimov fu linventore delle tre leggi della robotica che mutavano in maniera radicale il rapporto uomo-robot. Partendo da queste Asimov scrisse una serie di storie che furono riunite nellantologia Io, robot (1950). Nel 1942 veniva pubblicata la prima novella del ciclo della Fondazione che poi si sarebbe ingigantito fino a diventare forse il miglior serial mai prodotto dalla FS. Il centro tematico della Fondazione è rappresentato dalla psicostoria e dalla sua capacità di predire il futuro ed accelerare la ricostruzione dellimpero galattico. Asimov non era il primo a parlare di imperi galattici: la sua differenza consiste nellaver ipotizzato un universo popolato solo da esseri umani e questa sarà una caratteristica che si potrà trovare in tutta la sua produzione.

Anche Heinlein elaborò una sua storia futura dove però lumanità non era sola, ma una delle tante razze esistenti nelluniverso. Nel 1959 pubblicò Fanteria dello spazio (1959). Protagonista della storia è Johnny che decide di arruolarsi e che seguiremo durante il suo addestramento e nelle battaglie galattiche. Il libro, da cui recentemente è stato tratto un film, provocò molti problemi ad Heinlein perché alcuni critici lo videro come lesaltazione del militarismo e della politica della destra. Il suo romanzo più famoso fu però fu Straniero in terra straniera (1961) in cui in qualche modo si anticipava la protesta del movimento hippy. Il merito del libro fu quello di spingere la FS ad affrontare temi che in precedenza aveva soltanto sfiorato: la religione, il sesso, le nuove società.

Tutta la FS pubblicata dopo il 1940 risente del clima della guerra. Marte divenne spesso il pianeta dal quale partivano le invasioni verso la Terra e le terribili armi nucleari divennero qualcosa di credibile dopo le esplosioni di Hiroshima e Nagasaki. Da questo punto segnaliamo Deadline (1944) di Cleve Cartmill, le cui anticipazioni sulla bomba atomica erano così precise che lautore ebbe dei problemi con la Cia.

Intanto nel 1948 veniva pubblicato Assurdo universo di Frederic Brown, uno dei primi romanzi sugli universi paralleli. Un razzo ricade sulla Terra e proietta Keith Winton in un altro universo dove tutte le follie della FS che Keith era abituato a leggere dai suoi autori diventano realtà.

 

L'età sociologica
All'inizio degli anni cinquanta la FS era in piena espansione. La sua popolarità era cresciuta e le tematiche si erano evolute passando dalle space opera dei pulp come Amazing alla tecnologia e allo scientificamente plausibile di Campbell e Astounding. Entrambi le posizioni riponevano la loro fiducia nellintelletto umano. Con le esplosioni atomiche e lavvento della guerra fredda, la fede tecnologica invece iniziò ad affievolirsi e gli scrittori iniziarono ad indagare un mondo dove la tecnologia non era sempre neutra. Come affrontare la sovrappopolazione e la diminuzione delle risorse, linquinamento, il nuovo rapporto con le macchine: furono queste le domande che la FS cominciò a farsi in quegli anni. Queste posizioni portarono alla nascita di due riviste alternative ad Astounding: si trattava di The Magazine of Fantasy and Science Fiction e soprattutto di Galaxy.

F & SF aveva come direttore Anthony Boucher convinto che la FS dovesse avere approcci letterari. In tutta la produzione delletà delloro lidea era sempre stata preferita ai personaggi: molto spesso i protagonisti delle storie mancavano di profondità psicologica o erano pensati sulla base di ununica caratteristica. A contare erano le ambientazioni che dovevano ogni volta essere costruite ed immaginate di nuovo. Boucher partiva invece da una posizione diversa ed era convinto che i personaggi dovevano diventare più credibili ed acquistare uno spessore maggiore.

Horace Gold, che fu il direttore di Galaxy, puntò invece sulluomo medio e sulladattabilità dellindividuo alla situazione in cui è immerso. Partendo da queste posizioni il tono della rivista si rivelò subito amaro ed allo stesso tempo ironico e satirico. Il primo numero di Galaxy si apriva con la pubblicazione di Oltre linvisibile (1950) di Clifford Simak, una delle migliori opere dello scrittore che fonde il viaggio nel tempo, androidi e alieni. Sempre sulle pagine di Galaxy fu pubblicato I mercanti dello spazio (1952) di Frederik Pohl e Cyril Kornbluth, un romanzo anti-utopico ambientato in un mondo sovrappopolato in cui il commercialismo domina incontrastato, le bibite danno assuefazione e la gente è bombardata da messaggi pubblicitari. Al vertice della piramide cè la pubblicità. Nel 1952 la rivista veniva pubblicava Luomo disintegrato di Alfred Besher che descrive unAmerica del futuro in cui molte persone sono dotate di poteri psi.

Galaxy divenne una sorta di laboratorio per la nuova FS sociologica e quelli furono gli anni di romanzi come Abissi dacciaio, Il terrore della sesta luna, Fahrenheit 451. Con Abissi dacciaio (1953) Asimov iniziava la saga dei romanzi robotici il cui protagonista è Lije Baley, un detective che deve scoprire chi ha ucciso un abitante di Spacetown, la città che è sorta accanto New York. Solo che la New York in cui si muove Baley non ha più le torri e i grattacieli, ma è diventata una città coperta da una cupola di acciaio e cemento per metterla al riparo dalle insidie esterne. Ad affiancarlo in questa indagine R.Daneel Olivaw, un robot che dovrà scontarsi con il razzismo dei terrestri.

Fahrenheit 451 (il primo titolo con cui comparve nel 1953 su Galaxy era The Fireman) di Bradbury invece è unutopia negativa che risente del clima di caccia alle streghe che stava svolgendosi in America. Guy Montag è un pompiere, solo che in questa anti-utopia dai toni cupi i pompieri appiccano il fuoco ai libri perché questo ordina la legge. Montag però al suo interno ha un senso di insoddisfazione per la società in cui vive dove dominano giganteschi schermi televisivi e tutto corre allimpazzata. Quando incontrerà Clarisse si renderà conto dellassurdità di ciò che ha fatto fino a quel momento e si ribellerà.

Gli autori del periodo cercarono un rapporto maggiore con la realtà del loro tempo. Se letà di Campbell si era distinta per listanza utopica con una smisurata fiducia nelluomo e nella tecnologia, i romanzi di Pohl, Kornbluth, Sheckley e Vonnegut andarono in direzione antiutopica: la FS aveva perso la sua capacità di inventare mondi migliori e si riservasse solo la funzione di illustrazione delle patologie della società.

Robert Sheckley fu un autore sicuramente più efficace nei racconti brevi che non nei romanzi. Di lui ricordiamo Ritorno alluniverso (1990), unantologia composta da racconti interessanti. Un altro autore che maturò negli anni cinquanta fu James Blish che scrisse una serie di racconti sugli Okie che poi saranno raccolti con il titolo City in Flight. Un lavoro diverso e migliore è Guerra al grande Nulla (1959) che vinse il premio Hugo. Il romanzo narra la spedizione di quattro scienziati sul pianeta Lithia dove risiede una civiltà interessante. Ben presto però uno di loro, il gesuita Padre Ramon Ruiz-Sanchez, inizierà a farsi delle domande su questo eden e la sua ricerca lo porterà alleresia.

Un autore diverso fu invece Ray Bradbury - di cui abbiamo già accennato sopra a riguardo di Fahrenheit 451 - che insieme a Clarke riuscì a farsi apprezzare anche fuori dal ghetto della FS. Bradbury è una delle figure chiave della letteratura fantascientifica del secondo dopoguerra. Nei suoi romanzi esce fuori sempre un immaginario passato americano dove ogni città ha i suoi marciapiedi, i parchi, le verande. Uno dei libri più famosi di questo autore è Cronache marziane (1950) in cui unastronave atterra su Marte e trova un pianeta simile alla Terra del passato: ci sono edifici vittoriani, case di legno, vegetazione rigogliosa.

Arthur Clarke nella sua narrativa riuscì ad unire le due istanze della FS: quella analitica e quella avventurosa. I romanzi in cui questa fusione è più visibile sono Le guide del tramonto (1953) e La città e le stelle (1956). Il primo si basa sullidea che lumanità potesse evolversi in una sorta di supermente, il secondo nasce invece dalla riscrittura della novella Against the Fall of Night. Il romanzo parla di un lontano futuro dove i terrestri si sono rinchiusi nella città altamente tecnologizzata di Diaspar ed hanno perso ogni iniziativa. Ma questa situazione sarà sconvolta da un ragazzo che si avventurerà nella città mitica di Lys.

Durante questo periodo il maggior scrittore russo fu Ivan Efremov. La sua prima storia era stata Il segreto ellenico (1942), un racconto ambientato sulla memoria genetica. Di Efremov si ricordano due lavori sopra gli altri: Navi di stelle (1949) e La nebulosa di Andromeda (1958). Navi di stelle un bel racconto di realismo fantastico: una stella si è avvicinata al nostro sole in tempi remoti e da essa sono discesi degli esseri intelligenti sul nostro pianeta, in cui luomo è ancora assente. Questi alieni hanno ucciso dei dinosauri e hanno lasciato come testimonianza della loro venuta una piastra con sopra delle incisioni fatte con le radiazioni nucleari. Questa piastra viene ritrovata e scoperta da due scienziati dei nostri tempi, così luomo scopre di non essere solo. La nebulosa di Andromeda è un romanzo ambientato nel 408 dellEra del grande Anello, lanno in cui luomo ha stabilito un contatto con gli abitanti delle costellazioni lontane che si passano le informazioni attraverso un anello di sistemi orbitanti. Il romanzo è ricco di simboli: Andromeda richiama alla mente la bellezza greca incatenata e liberata dalla prigionia di un mostro (probabilmente lo stalinismo) ad opera di un eroe coadiuvato dalla scienza.

 

La New Wave

L'inizio degli anni sessanta vide sparire le riviste di FS una dopo l'altra e si ebbe limpressione che ormai il genere aveva perso la sua vitalità. Ma a partire dalla seconda metà del decennio si sviluppò, soprattutto in Inghilterra, una nuova tendenza che reagì al positivismo scientifico che fino ad allora era stata lidea di fondo della FS. Questa tendenza venne chiamata new wave (nuova ondata) e si coagulò intorno alla rivista New Worlds che aveva come direttore Michael Moorcook.

La new wave - che vide la non omogenea partecipazione di scrittori come James Ballard, Brian Aldiss e John Brunner ed in America influenzò Harlan Ellison, Norman Spinrad e Thomas Disch - voleva una FS svincolata dai canoni tradizionali e si concentrò sullesplorazione delluomo in un contesto alienante, quello che Ballard chiamò spazio interno. Se la FS aveva speculato fino a quel momento su una realtà futura, la new wave spostò la sua attenzione su temi ed argomenti contemporanei. Ciò che fece la new wave fu cercare di adottare tecniche narrative più raffinate e sperimentali come il monologo interiore e il flusso di coscienza e parlare di temi come il sesso o la violenza. Il mondo della science fiction si aprì così ad un dibattito mai fatto prima: il rapporto ambiguo tra reale ed immaginario nellera della riproducibilità tecnica. Da questo punto di vista due sono le figure che ci sembrano emblematiche: James Ballard e Philip Dick.

Come abbiamo visto Ballard fu il primo a parlare dello spazio interno esortando gli autori ad esplorare le profondità psichiche del soggetto piuttosto che ripetere in maniera asfittica vecchi modelli. Ballard, che aveva già scritto racconti indimenticabili come Billennium e Terminal Beach quando Moorcock divenne direttore di New Worlds, compose una serie romanzi imperniati sulle catastrofi: Il vento dal nulla (1962), Deserto dacqua (1963), Terra bruciata (1965), Foresta di cristallo (1966). Questi romanzi delineano mondi di distruzione, mentre in molti racconti Ballard descriveva le periferie di città degradate. Il concetto di narrativa di James Ballard fu più chiaro quando pubblicò La mostra delle atrocità (1970) in cui vengono rappresentate le paranoie della vita odierna. The Atrocity Exhibition è la fusione di romanzi condensati che superano le pur labili barriere della new wave.

Philip Dick ha profondamente influenzato la FS degli anni settanta fino allesplosione del cyberpunk. Tutta la narrativa dickiana ruota intorno al rapporto reale/immaginario ed i suoi romanzi appaiono come delle tappe nella definizione di questo rapporto. Un libro che può servire da mappa in questo viaggio allucinante è The Metz Speech, una rielaborazione del discorso fatto dallautore al festival di FS che si svolse a Metz (1977). Al centro di questo breve saggio-opuscolo la figura dello scrittore, la pluralità di universi, il concetto di tempo e mutamento.

I temi dei romanzi di Dick sono le allucinazioni, le illusioni, le realtà artificiali. E come se Dick avesse scritto ununica opera in cui i protagonisti sono androidi o strani personaggi vittime di una società troppo grande o complessa per loro. Uno dei migliori è La svastica sul sole (1962) in cui viene dipinto un mondo nel quale a vincere la guerra è stata lAsse. Il tema è quello degli universi paralleli che Dick sviluppa con grandi capacità dal punto di vista contenutistico. Non ci sono mai soluzioni semplici nelle sue storie perché i protagonisti non sono personaggi semplici e molto spesso sconfinano nel metafisico.

Normad Spinrad con Jack Barron e leternità (1969) e John Brunner con Tutti a Zanzibar (1968) radicalizzarono questa tendenza agendo sul linguaggio. Tutti a Zanzibar è un romanzo sulla sovrappopolazione. Nella struttura esistono tre storie principali, ma il testo è pieno di digressioni narrative rese con i Contexts, dei bollettini sui temi più diversi. Forse il difetto del romanzo è quello di essere troppo lungo, ma rappresenta un bellesperimento che sta a metà tra il pulp ed il commento sociale. Jack Barron e leternità apparve a puntate su New Worlds e suscitò molto scandalo parlando dei legami tra affari e politica e della manipolazione delle informazioni televisive. Spinrad compose una satira del prossimo futuro avente per argomento il potere dei presentatori televisivi con inserti sensazionalistici ed un linguaggio molto duro.

Sempre sul versante americano autori che vanno approfonditi sono Harlan Ellison, Roger Zelazny e Samuel Delany. Di Ellison dobbiamo soprattutto ricordare la celebre antologia Dangerous Visions (1967). In questa raccolta Ellison decise di ospitare storie di sperimentazione letteraria e soprattutto rivolse il suo interesse ad un materiale chiaramente non adolescenziale: optò per una narrativa che fosse realmente dangerous, così pericolosa che non avrebbe potuto essere stampata in nessun altro luogo. Il risultato furono la bestemmia, le parole sconce, il sesso sadomasochista. Molti critici sono concordi nel ritenere che si tratti della più importante antologia mai pubblicata.

Samuel Delany fu il primo importante scrittore che riuscì ad imporsi allattenzione del pubblico senza passare per le riviste. Con Babele-17 (1966) vinse il premio Nebula e questo significava che lentamente il genere stava migrando dalle riviste alle case editrici. Insieme a Zelazny, Delany fu il più famoso scrittore di FS della seconda metà degli anni sessanta: i due rappresentarono una guida applicando nuovi punti di vista ed usando un linguaggio letterario come non era mai stato fatto prima.

La tendenza ecologica prese piede nel mondo della FS durante quegli anni. Molti romanzi avevano come tema la lenta degradazione nella cultura tecnologica delluomo e del suo ambiente naturale. Su questo tema dobbiamo ricordare Il giorno dei Trifidi (1951) di John Wyndham, in cui enormi ortaggi muniti di flagelli velenosi entrano in azione. La catastrofe che porta alla distruzione la civiltà è causata da esperimenti russo-americani: i satelliti carichi di sostanze chimiche esplodono e causano una caduta di meteoriti verdi che accecano chi le ha viste. Subito dopo i trifidi, delle piante aliene carnivore, sentono la decadenza della razza umana e mutano imparando a camminare riducendo luomo alla sopravvivenza. Il successo fu immediato.

Durante il periodo di New Worlds ci fu un aumento notevole del numero delle scrittrici. Ricordiamo Ursula Le Guin, Anne McCaffrey, Joanna Russ. Probabilmente la più efficace narratrice degli anni sessanta è proprio Ursula Le Guin che nella sua carriera ha spaziato dal fantastico alla FS. Uno dei suoi primi romanzi fu La città delle illusioni (1967) in cui veniva ripreso il tema del contrasto tra la città del futuro, Es Toch, ed il selvaggio ambiente esterno. Nel 1969 arrivò La mano sinistra delle tenebre che insieme a Ubik di Dick segna un distacco dalla FS precedente. Il romanzo ha delle ambientazioni mirabili e fa parte del ciclo hainita, il tempo futuro in cui la scrittrice ha ambientato quasi tutte le sue storie. A questo ciclo appartiene anche I reietti dellaltro pianeta (1974) dove il maschile ed il femminile si confrontano dando luogo ad un rapporto dialettico molto interessante.

Durante quegli anni con autori come Philip Dick e Ursula Le Guin, ma anche Zelazny, Disch, Ballard e Spinrad la FS fa un salto in avanti abbandonando molte delle ambientazioni e delle sue convenzioni. Il tema con cui questi autori iniziarono a confrontarsi è il rapporto realtà-immaginario che non sono più due entità distinte, ma vanno a sovrapporsi. Insomma che non si trattava più di produrre un immaginario partendo dalla realtà, proprio perché non esiste più una realtà distinta dallimmaginario: ciò che esiste è liper-realtà (come lha definita Caronia) o il transrealismo (transreal ha detto Rudy Rucker). Da questo punto di vista scrittori come Dick e Ballard hanno influenzato tutta la produzione degli anni settanta fino al cyberpunk che esplose allinizio degli anni ottanta. A riguardo due romanzi che vogliamo citare sono Campo Archimede (1967) di Thomas Disch e Il signore dei sogni (1966) di Roger Zelazny. Nel primo il protagonista, George Sacchetti, viene imprigionato e sottoposto ad un esperimento: il risultato darà luogo ad un gioco di specchi dove non sarà più possibile riconoscere cosè reale e cosa illusorio. Spiccatamente più onirico e visionario è invece il signore dei sogni che forse è il più classico esempio di incursione in quello spazio interno di cui aveva parlato Ballard: Render, una sorta di psichiatra del futuro, ha la possibilità di entrare attivamente nei mondi onirici dei suoi pazienti. Ma lo scandaglio dello spazio interno è pericoloso perché ci si può perdere mettendo in discussione la propria identità.

 

Il cyberpunk

Abbiamo visto come i traino della FS degli anni sessanta fosse rappresentato dal fenomeno della new wave collegato con la rivista New Worlds. Negli anni settanta però, chiuso il magazine di Moorcook, la FS passò un momento di crisi dovuto alla mancanza di unidentità forte che coagulasse gli interessi degli scrittori. Durante questo periodo lo sperimentalismo che era stato una delle anime della new wave rimase forte e gli autori continuarono a confrontarsi con temi come il rapporto reale/immaginario, le droghe, influenza dei media. Saranno questi gli argomenti alla base del fenomeno cyberpunk che esploderà negli anni ottanta grazie ad autori come William Gibson, Bruce Sterling, Rudy Rucker, Lewis Shiner, Pat Cadigan.

Dire con precisione in quale momento nasce il movimento cyberpunk è difficile. Alcuni critici considerano la pubblicazione di Neuromante (1984) di William Gibson. Sicuramente uno dei libri cardine del movimento cyberpunk è lantologia Mirrorshades (1986), curata da Bruce Sterling, autore e giornalista, che scrisse anche la celebre prefazione in cui metteva in evidenza le caratteristiche della nuova sensibilità neuromantica dove si fondevano tecnologie estreme e rottura punk. In Mirrorshades sono presenti praticamente tutti i componenti del movimento: allinterno delle storie personaggi ai margini della società, ironia, tecnologia, musica rock, insomma tutte le anime del cyberpunk.

Sterling cercava di rintracciare gli antenati del cyberpunk nella new wave e nella FS più visionaria di Dick, Farmer, Varley. Poi metteva in evidenza come il fenomeno cyber fosse diverso dalla controcultura degli anni sessanta che era stata fondamentalmente antiscientifica ed antitecnologica. Per i cyberpunk la tecnologia è invece qualcosa da vivere appieno impossessandosene per farne un grimaldello contro il potere.

In qualche maniera Bruce Sterling divenne lideologo del gruppo scrivendo molti interventi con lo pseudonimo di Vincent Omniaveritas in cui cercava di elencare i tratti distintivi distintivi del cyber: la realtà virtuale, le connessioni in rete dei computer, gli stimoli letterari e la tecnologia fusi con unintensità visionaria, che garantisce un approccio aperto a fuori dagli schemi (Vincenti Omniavertitas, La nuova FS). Sterling ha scritto diversi romanzi di cui probabilmente il migliore è Isole nella rete (1988) un thriller proiettato in un futuro dominato dalle multinazionali. La protagonista della storia è Laura Webster che cercherà di rintracciare i terroristi autori di un attentato ad una convention organizzata per stabilire una tregua con i pirati informatici. Di Sterling ricordiamo anche La matrice spezzata (1985) in cui viene seguita la storia di una società ormai post-umana divisa tra Meccanisti e Shaper.

Dal punto di vista narrativo però il maggior rappresentante di questo gruppo fu William Gibson. Nel 1984 usciva Neuromante il romanzo-culto che riuscì a vincere i premi Nebula, Hugo e Dick, una cosa mai avvenuta prima. Ipotizzando un futuro molto prossimo, Gibson fondeva atmosfere noir e tecnologia hard, e lì ambientava la storia di John Case, un cowboy della consolle. Case era stato il migliore nel suo campo, ma aveva perso la possibilità di navigare nel ciberspazio perché il suo sistema nervoso era stato danneggiato come ritorsione ad uno sgarro. Il romanzo narra il tentativo di riconquistare leden perduto. Ed è proprio il ciberspazio (cyberspace) il concetto più interessante inventato da Gibson: la matrix, un non-spazio virtuale dove le coscienze digitali proiettate nella rete di computer sono libere di muoversi. Prima di Neuromante Gibson si era già segnalato con una serie di racconti che verranno poi raccolti nellantologia La notte che bruciammo Chrome (1986) dove si trovano accennati, con un linguaggio fortemente contaminato dal noir, tutti i temi e i personaggi dei romanzi che seguiranno, dagli assassini professionisti ai cowboy della consolle, agli innesti software ed hardware sul corpo umano.

Uno dei punti nella narrativa cyberpunk sarà proprio libridazione uomo-macchina che porta da una parte al cyborg e dallaltra alla macchina reinterpretata in chiave software, allintelligenza artificiale. Proprio di intelligenza artificiale si occupa Rudy Rucker in Software, i nuovi robot (1982) in cui i bopper - robot intelligenti - stanno cercando di interfacciarsi con gli esseri umani e dare così vita ai meatbop (meat=carne). Rucker è un autore interessante che sembra non essere un cyber ortodosso perché al radicalismo punk sostituisce giochi matematici o i grandi quesiti della fisica. Questi elementi vengono fusi con una speculazione fantastica molto fervida che in qualche maniera getta le basi per quello che sarà uno degli sviluppi della narrativa cyberpunk: il transrealismo, limmediata percezione in chiave fantastica.

Tra gli iniziatori della narrativa cyberpunk dobbiamo inoltre citare John Shirley di cui ricordiamo La musica della città vivente (1980) in cui lautore ipotizza la città come organismo. Altro scrittore non secondario in questo filone fu Lewis Shiner che aveva iniziato a scrivere alla fine degli anni settanta. Il suo primo romanzo con caratteristiche cyber fu Frontera (1984), una storia marziana che Shiner affronta con angolazioni nuove dandoci una forte descrizione della società postindustriale.

La parabola ascendente di questo primo gruppo di scrittori cyber durò circa un decennio e virtualmente si chiudeva con la pubblicazione di La macchina della realtà (1991) scritta da Gibson e Sterling. Il romanzo è unucronia ambientata nellInghilterra vittoriana dove viene ipotizzata linvenzione di un computer alimentato dallenergia a vapore che ha sconvolto la sequenza degli avvenimenti storici futuri. Nel sottogenere delle ucronie non possiamo poi non accennare a Steampunk di Paul Di Filippo, una raccolta di racconti ambientati in universi paralleli.

Se Bruce Sterling con il suo articolo Il cyberpunk negli anni Novanta decretava in qualche maniera la chiusura del movimento, è anche vero che questi autori hanno continuato a scrivere romanzi cyber. Ma, come Sterling precisa le loro storie hanno perso molte delle caratteristiche degli albori. Siamo parlando di romanzi come Luce virtuale (1993) e Aidoru (1996) di William Gibson o Fuoco sacro dello stesso Sterling, che sono comunque libri notevoli. Contemporaneamente è emersa una nuova generazione di autori strettamente collegata allestetica cyber: Jeff Noon, Neal Stephenson, Ian McDonald, solo per fare alcuni nomi.

Con il suo Snowcrash (1992) Neal Stephenson ha portato alle estreme conseguenze il concetto di ciberspazio. La matrice diventa un secondo mondo, il Metaverso, in cui si muovono gli avatar (le coscienze disincarnate). Vicino a queste atmosfere è Rim (1994) di Alexander Besher che fonde ipertecnologia e zombie tibetani. Le tecnologie virtuali diventano sempre più il soggetto delle narrazioni cyberpunk: il pericolo, lagente antagonista, è sempre rappresentato da un virus che minaccia il cybermondo dove si riversano gli avatar dei personaggi. Ma le tecnologie virtuali non sono più solo i temi, ma anche i mezzi con cui si diffondono questi romanzi. Snowcrash nacque infatti, almeno nelle intenzioni, come romanzo virtuale - Stephenson non specifica cosa fosse - per assumere forma cartacea solo in un secondo momento, mentre Rim fu mandato in Internet interamente della rivista Wired.

Altro romanzo degno di nota è Cybergolem (1991) di Margie Piercy in cui lautrice fonde le atmosfere cyber con il genere distopico e recupera uno dei miti - quello del golem - alla base della speculazione fantascientifica. Più visionario è invece Le piume di Vurt (1993) di Jeff Noon dove in una Manchester disperata lunica via duscita sembra essere una droga che trasporta sul pianeta di Vurt, un mondo paradisiaco dal quale è difficile fuggire. Sempre da Manchester arriva Forbici vince carta vince pietra (1994) di Ian McDonald dove Ethan Ring ha scoperto che le immagini al computer che ha contribuito a creare hanno grandissimi poteri. Si tratta di un romanzo molto interessante scritto da un autore che con King of Morning, Queen of Day ha vinto il premio Dick nel 1992.

E vogliamo chiudere questo veloce percorso con un romanzo che sembra fondere gli ultimi approdi cyber con la figura di Frankenstein, che di questo percorso è stato il punto davvio. Stiamo parlando di Ricambi (1996) di Michael Marshall Smith - di cui ricordiamo anche il recente Uno di noi (1997) un incubo postindustriale dove la genetica ha reso possibile la perfetta clonazione. E così chi può permetterselo alla nascita si fa riprodurre diverse volte per avere dei perfetti ricambi a cui attingere in caso di trapianti.

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