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Introduzione

Fantascienza,
ovvero l'altra letteratura

La fantascienza è un "genere" letterario che ha antenati illustri, che si intreccia a molti miti senza tempo del nostro immaginario, e che tende sempre di più a sfuggire al confinamento in strettoie predefinite e rigide. I temi e gli approcci che confluiscono sotto la dicitura "science fiction" (o "fantascienza" per il pubblico italiano) sono talmente vari e multiformi da rendere difficile una definizione unilaterale.

Ciò nonostante "fantascienza" è la parola che richiama l'attenzione e l'interesse di un vastissimo pubblico, sia in ambito letterario che cinematografico (ma oggi dovremmo sempre di più agire in un contesto multimediale, considerando anche il fumetto, i giochi per computer, gli ipertesti e così via). Questa vitalità è dovuta al nodo centrale della fantascienza, cioè la scienza stessa, le sue innovazioni, i rischi e le incognite accanto al fascino per le scoperte meravigliose. Al tema della scienza si è sempre accompagnato quello del futuro, della immaginazione degli sviluppi possibili o probabili. E dell'ignoto in generale, soprattutto quando questo ignoto proviene o è localizzato in altri pianeti.

I due lati indivisibili del successo di ogni fantascienza stanno quindi nell'inquietudine per lo sconosciuto e nella speranza per le capacità scientifiche dell'ingegno umano. Questi due lati accompagnano la fantascienza dai primi passi fino al cyberpunk attuale.

Noi siamo convinti che esista da tempo un altra letteratura, tenuta lontana dalle sedi della cultura "alta", che ha marginalizzato ciò che violava le sue regole e i suoi confini. Questa enorme rimozione culturale ha prodotto, per reazione, gli aedi dei singoli generi letterari, gli adepti e gli aficionados che si riconoscono incondizionatamente nelle regole e nei modelli del loro genere preferito. E in questo senso la fantascienza ha creato più di ogni altro genere letterario dei fan fedeli e degli autori militanti.

Fantascienza è diventato a lungo anche un ghetto, o un marchio negativo imposto dalla cultura "seria". I fan e gli appassionati hanno creato invece le loro fanzine, i loro fandom, le loro convention, i loro circuiti, proprio per rivendicare,con orgoglio, la propria diversità.

Oggi questa diversità si può prendere la rivincita, innanzitutto nei confronti del realismo. Non si può che constatare, infatti, come il realismo (o una riproposta di neo-realismo) non sia in grado né di descrivere efficacemente né di aiutare a capire la realtà di oggi. Anzi, solo una narrativa estrema, che dilata ed esaspera le contraddizioni e le tensioni reali, può far emergere meglio i contorni del mondo in cui viviamo.

Tra l'altro, nell'epoca della simulazione informatica e della realtà virtuale, la realtà "normale" è solo uno dei livelli della realtà, a volte riduttivo se non fuorviante. E la stessa realtà quotidiana, oggi, ha raggiunto una complessità tale da rendere inadeguata la chiave di lettura del vecchio realismo.

Potremmo definire come "transrealista" una tendenza che rielabora il concetto di realtà come fanno molti degli autori che incontreremo nelle prossime pagine. Il termine "transrealismo" prende origine dall'antologia Transreal, pubblicata in America agli inizi degli anni Novanta, a cura di Rudy Rucker. Il Transrealismo non opera "fughe" dalla realtà attraverso il fantastico, ma ricompone realismo e fantastico. Anzi, intende la propria estetica come un grimaldello per la critica sociale dell'esistente.

Questo nuovo approccio alla realtà viene ottenuto attraverso la contaminazione tra le diverse letterature di genere. Giallo, thriller e neo-noir, come sguardo alla violenza nei rapporti umani, come volontà di non chiudere gli occhi di fronte al "lato oscuro" della realtà, si coniugano con il cyber come aggiornamento e sviluppo della fantascienza, alla ricerca di un immaginario tecnologico che affronti il mutamento della realtà di fronte all'irruzione delle alte tecnologie.

Ciò a cui assistiamo, di recente, è la definitiva maturazione dei generi, che si emancipano dal ghetto o dalla serie B. I generi dimostrano di procedere lungo un percorso letterario tout-court, da valutare ormai come letteratura in quanto tale, e non solo nella dimensione del "genere". I generi vengono usati dagli autori di oggi non per proporre una narrativa parziale e settoriale, ma "universale".

A lungo disprezzati o sottovalutati, i generi letterari (ma anche cinematografici e degli altri media) si prendono una rivincita epocale. E si profilano, vendicativi, come l'unica narrativa possibile, addirittura, allalba del nuovo millennio.

Il nostro libro cerca di dare un quadro coerente e sintetico proprio del genere letterario più solido, identificato, rivendicato, e ormai immenso. Tenendo conto delle più avanzate impostazioni della critica, senza però arenarci nei limiti iperspecialistici o per iniziati. L'intento è di fornire al lettore il percorso più agile nelle diverse ramificazioni tematiche della fantascienza, guardando sia alla necessità di orientamento per chi si avvicina per la prima volta a questo genere, sia alle esigenze di rigore dell'appassionato e dello studioso.

Un compito non facile, in un singolo volume, che per forza di cose è parziale, frutto di una selezione che dichiariamo esplicitamenete come arbitraria. Abbiamo scelto cento libri divisi per sezioni, e cento autori. Un numero alto, ma che necessariamente provoca delle esclusioni. Perciò molti non troveranno questo o quellautore che hanno amato, questo o quel libro che hanno considerato eccellente. Vi chiediamo, quindi, di essere interattivi, e di segnalarci le vostre perplessità, i vostri dubbi, le integrazioni che ritenete indispensabili: per ridipingere insieme e collettivamente questo quadro, che sappiamo in movimento e in continuo sviluppo. Keep watching the sky. Teniamo docchio il cielo, perché ci riserverà sempre delle sorprese.

 

Fabio Giovannini e Marco Minicangeli

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