Home - Fantafolio - Link - Futuristico - Storia FS - Interattivo - Mongaica -  I Libri - Servizi - Tour

8. Alieni e mutanti

L'incontro con forme di vita non terrestri è uno dei temi più tipici della fantascienza. I romanzi dedicati a questo argomento si concentrano spesso sulla descrizione degli "alieni" e dei loro sistemi sociali. Ma accanto a queste creature extraterrestri la science fiction ha presentato storie che riguardano i mutamenti biologici dell'uomo, in seguito a scoperte scientifiche o a contaminazioni nucleari: i mutanti, talora mostri, talora superuomini.

Herbert George WELLS*, The First Men in the Moon, 1901

[I primi uomini nella luna, Mursia, Milano 1968]

Il libro di Wells* è uno dei tanti esempi di profezia scientifico-tecnologica della fantascienza: viene qui preconizzato l'avvento di un'era spaziale, in cui agli esseri umani è consentito lasciare il nostro pianeta e visitare il misterioso satellite vicino alla Terra. Ma lelemento più interessante della narrazione diventa la descrizione degli abitanti della Luna. Wells*, in realtà, è stato in genere meno profeta di Jules Verne*, ma ha comunque indicato le direzioni in cui si sarebbero sviluppate ricerche scientifiche o dinamiche sociali, con una maggiore inventiva fantastica.

In questo romanzo, il professor Cavor si proietta con un missile sulla Luna, e farà la conoscenza con il popolo del nostro satellite: i seleniti vivono in abitazioni sotterranee secondo stili sociali tipici degli insetti, e a questa società lunare è dedicata una attenzione particolare da parte dell'autore. Il lato sociale diventa infatti preminente nelle opere di Wells*, proprio a partire dal 1901. Da allora si staccherà progressivamente dal fantastico, o almeno lo unirà sempre ad allusioni sociali e politiche.

Il cinema si è appropriato prestissimo delle invenzioni di Wells*, e The First Men in the Moon non fa eccezione: già nel 1902 il francese Georges Méliès riprendeva alcuni spunti da questo romanzo per il suo film Voyage dans la Lune, e poi, in anni più recenti, Nathan Juran ha riproposto i "formiconi" lunari di Wells* in First Men in the Moon (1963) noto in Italia come Base Luna chiama Terra.

 

Alfred E. VAN VOGT*, Slan, 1946

[Slan, Nord, Milano 1973]

Significativo esempio di narrazione scritta "dalla parte" del diverso, Slan presenta un tipo di mutante che diventa quasi un super-uomo (invece di un mostro inferiore e spaventoso). Le mutazioni immaginate da Van Vogt*, infatti, non riguardano tanto l'aspetto fisico ma le capacità mentali, dimostrandosi forse ancora più inquietanti di una deformità semplicemente visibile e tangibile. Gli Slan sono una sorta di mutanti che l'umanità vuole distruggere: si temono, infatti, i poteri straordinari di queste creature, le loro facoltà extrasensoriali che consentono di leggere nel pensiero. Il protagonista del romanzo, uno Slan orfano di nome Jommy Cross, deve sfuggire alle persecuzioni di un tiranno, ma anche scoprire il segreto delle proprie origini e le motivazioni profonde dell'odio verso la sua stirpe. Seguiremo, così, la maturazione del giovane mutante e la sua crescente consapevolezza dei propri poteri. Con un colpo di scena finale, van Vogt* ribalta le convinzioni del lettore: anche il dittatore che domina sulla Terra è uno Slan, e la ragazza amata da Jommy è sua figlia.

Slan è il primo romanzo di van Vogt* (apparso inizialmente su Astounding, nel 1940), ma è considerato da molti anche il suo capolavoro, tanto che lo stesso autore ha deciso di riscriverlo e aggiornarlo. L'edizione italiana della Nord si basa appunto su questa versione riveduta e corretta.

 

Theodore STURGEON*, The Dreaming Jewels, 1950

[Cristalli sognanti, Libra, Bologna 1973]

Al centro della storia è il tema del mutante geniale. Leffetto choc si riceve fin dalle prime righe: Sorpresero il bambino sotto le gradinate dello stadio del liceo, mentre stava facendo qualcosa di disgustoso. La cosa disgustosa che fa il bambino Horty, è nutrirsi di formiche. Ma il suo non è un vizio: Horty mangia le formiche perché è un soggetto mutante, il cui metabolismo richiede un continuo apporto di acido formico. Punito per questo suo comportamento, Horty decide di fuggire e di rifugiarsi in un circo, dove viene accolto e protetto da due giovani nani, Zena e Bunny. La coppia difende Horty soprattutto dallo spietato direttore del circo, una specie di mangiafuoco che lo sottopone ad ogni sorta di sevizia.

Ma Horty entra in comunicazione con dei cristalli, capaci di sentire e sognare. I cristalli sembrano continuamente immersi in un inaccessibile sogno minerale, e saranno al centro di una serie di vicende in cui la posta in gioco è il passaggio dalla fanciullezza alla maturità. I cristalli sognanti sono in realtà degli esseri alieni dalla sorprendente morfologia, venuti da distanze inimmaginabili e che si nascondono tra l'erba e la sabbia. Questi silenziosi ed enigmatici ospiti vivono e sognano racchiusi nel bozzolo della loro irraggiungibile mente.

Sturgeon* non ebbe uninfanzia facile, e questa esperienza appare proiettata in The Dreaming Jewels. Al di là della cornice fantastica, il romanzo è infatti una denuncia della sensibilità infantile frustata da istituzioni chiuse e repressive (e qui, a detta di molti, emerge il difficile rapporto di Sturgeon* con il padre adottivo).

 

Theodore STURGEON*, More Than Human, 1953

[Nascita del superuomo, Nord, Milano 1974]

Scrittore particolarmente interessato alla figura del mutante, Sturgeon* con More Than Human a detta di molti critici ha realizzato il suo miglior testo sullargomento. I personaggi infantili, spesso perseguitati o solitari, ma sempre stupendi, rivestono ogni volta ruoli di primo piano nei suoi romanzi un gruppo di bambini rifiutati delle società perché differenti.

Il romanzo segue il percorso di cinque esseri minorati: unidiota, due gemelle che possono materializzarsi dove vogliono, una bambina che ha il potere della telecinesi, un neonato mongoloide che però nasconde un genio. Questi diversi riusciranno a raggiungere insieme un diverso livello di comprensione del mondo, superiore alle possibilità delluomo normale. Sturgeon* si riallaccia, infatti, alle teorie di psicologia della forma per le quali linsieme è superiore alla semplice somma delle parti.

Dal punto di vista strutturale il libro è diviso in tre sezioni. La prima in ordine cronologico, Baby Is Three, apparve nel 1952 su quella fucina didee che era diventata Galaxy: è la storia di un ragazzo in cura psichiatrica per scoprire perché ha ucciso la donna che lo ha allevato insieme ad altri quattro bambini, tutti dotati di poteri psi (telepatia, telecinesi, teletrasporto). Subito dopo, Sturgeon* scrisse una sorta di prologo con il titolo The Fabolus Idiot ed una conclusione, Morality: le tre parti vennero pubblicate in volume nel 1953.

 

Alfred BESTER*, The Demolished Man, 1953

[Luomo disintegrato e tutti i racconti, Mondadori, Milano 1985]

La fantascienza ha immaginato un particolare tipo di creature eccezionali, spesso mutanti, dotate di poteri extra-sensoriali (ESP), dalla telepatia alla preveggenza, fino alla telecinesi. Esper è il termine inglese per indicare queste figure e di esper si occupa The Demolished Man, apparso nel 1953 e accolto subito come un vero e proprio evento: è stato il primo romanzo, infatti, a vincere il premio Hugo. E una sorta di super-noir ambientato nel XXIV secolo, epoca nella quale la polizia ha a disposizione strumenti telepatici per sondare il pensiero: un delitto viene sventato prima ancora che sia attuato. Questa possibilità dovrebbe significare la sconfitta definitiva del crimine, ma Ben Reich, grande industriale e figura quasi onnipotente, dopo aver commesso un omicidio riesce a farla franca sfuggendo ai migliori telepatici. Ad inseguirlo con caparbietà e zelo da supereroe è il detective telepatico Linc Powell.

Come in altri romanzi di science fiction, anche qui i mutanti non sono caratterizzati da anomalie fisiche, ma dallo sviluppo di facoltà extrasensoriali. E il duello tra i poteri "psi" delle due parti diventa letteralmente allucinante, perché Reich è pronto a tutto pur di non farsi catturare.

Una commistione di generi, dunque, per una storia ambientata in una società futura che, secondo Bester*, sarà polarizzata attorno a New York.

 

Stanislaw LEM*, Solaris, 1961

[Solaris, Mondadori, Milano 1982]

Opera irripetibile, Solaris non ha al centro un incontro con vere e proprie creature extraterrestri, ma con un oceano. Lastronauta Kris Kelvin si confronta con un pianeta-mare pensante in grado di materializzare i desideri e ridare vita alle memorie di ciò che non è più, una distesa liquida che legge la mente umana e fa emergere isole in cui crea fantasmi in carne ed ossa dai ricordi. In prima persona, il protagonista narra lo sconvolgimento provocato dal contatto con unentità inconoscibile, un oceano organico che non può essere compreso con i consueti schemi del ragionare umano. Gli scienziati di una stazione orbitante si trovano così ad essere vittime delloceano intelligente: dai loro pensieri nascono i fantasmi concreti delle donne con cui hanno condiviso esperienze e dolori. Questi spettri materializzati acquistano indipendenza dalloceano e intrattengono relazioni anche affettive con gli uomini dai cui ricordi sono stati generati.

Scrive Darko Suvin: Solaris è un puzzle scientifico, una storia sulle emozioni umane, ma anche una parabola che mostra come i criteri antropocentrici e le soluzioni finali di tipo assolutista e religioso sono inapplicabili alle situazioni complesse delluomo moderno.

Dal libro di Lem* è stato tratto un film omonimo di Andrei Tarkovskj, girato in Urss nel 1972 e giunto in Italia dapprima in una versione ampiamente tagliata.

 

Charles SHEFFIELD*, Sight of Proteus, 1978

[Progetto Proteo, Nord, Milano 1987]

Fin dalle prime righe di Sight of Proteus il lettore si rende conto che Charles Sheffield* scrive una tipica fantascienza hard: una narrativa, cioè, infarcita di concetti scientifici e di termini tecnici.

Sight of Proteus è ambientato in un futuro immaginario (ma neanche troppo, a dire il vero) in cui la cosmetica, cioè la chirurgia plastica, permette ad ognuno di avere laspetto che desidera. Esistono dei limiti che non debbono essere travalicati? E questa la domanda che si fanno Behrooz Wolf e John Larsen non appena scoprono qualcosa di sconvolgente.

Wolf e Larsen lavorano nellUfficio del Controllo della Forma, unistituzione potentissima in un mondo ormai giunto a pericolosi livelli di sovrappopolazione: la Terra, con i suoi quasi 15 miliardi di abitanti, necessita di continui interventi da parte dei Coordinatori Generali, costretti a riparare danni come carestie, siccità, incendi. A tutti gli esseri umani viene effettuata la registrazione cromosomica, fin dalla nascita. Comè possibile, allora, che durante un trapianto di fegato venga individuato un I.D. sconosciuto? Il donatore è riuscito ad evadere i controlli? E questo il punto di avvio che porta alla scoperta della formutazione e alla concretizzazione del mito di Prometeo.

Una storia densa di significati simbolici, dunque, ma narrata con una prosa briosa ed accattivante.

 

Nigel KNEALE, Quatermass, 1979

[Quatermass: la Terra esplode, in Urania n. 868, 1980]

Lo scrittore e sceneggiatore inglese Nigel Kneale ha regalato allimmaginario alcuni degli alieni più impressionanti, in particolare grazie alla serie Quatermass, ideata per la televisione britannica negli anni Cinquanta. Uscirono tre film, prodotti dalla Hammer: The Quatermass Xperiment (Lastronave atomica del dottor Quatermass, 1955); Quatermass II (I vampiri dello spazio, 1957) e Quatermass and the Pit (Lastronave degli esseri perduti, 1968).

In seguito Kneale scrisse una sceneggiatura per un quarto episodio e la trasformò lui stesso in romanzo. Quatermass appare nel 1979 in concomitanza con lennesima versione cinematografica ma non è una novelization, bensì un testo autonomo e originale. Come nei precedenti episodi, il professor Quatermass è uno scienziato che non nega lesistenza degli alieni e si trova sempre in duello con creature spaziali minacciose: un virus che trasforma un astronauta in mostro, una possessione aliena che si impadronisce dei corpi degli umani, una razza di ancestrali creature annidate nel sottosuolo di Londra. Nellultima avventura (dove tra laltro si preconizza la caduta dellUrss), Quatermass deve scoprire quale trama aliena si nasconde dietro una serie di fenomeni inspiegabili che avvengono sulla Terra. La trovata di Kneale, in questo caso, sta nel coniugare la paura dellinvasione da parte degli alieni con le antiche tradizioni primitive: il progetto degli extraterrestri, infatti, si avvale di millenarie costruzioni monolitiche per creare dei pericolosi proseliti.

Le sceneggiature dei tre Quatermass originali sono state pubblicate in Italia da Mondadori.

 

K.W. JETER*, Dr. Adder, 1984

[Dr. Adder, Fanucci, Roma 1995]

Scritto nel 1972, Dr. Adder fu pubblicato solo nel 1984. Molti lo consideravano un libro sconcio: "un pugno allo stomaco" come affermava lo stesso Philip Dick che ne rimase affascinato, tanto da scriverne la postfazione. Il romanzo è un'opera che anticipa i tempi, abbandonando lo stagno della fantascienza degli anni Settanta e andando a esplorare i temi che saranno trattati dalla narrativa cyberpunk, e forse questo non fu capito fino in fondo.

Il corpo, senza dubbio, è il tema centrale di Dr. Adder. Il corpo martoriato, seviziato, mostruoso, come quello delle prostitute dell'Interfaccia, il punto di incontro/scontro tra l'Orange County e Los Angeles. Dr. Adder, personaggio mitico, regna incontrollato proprio in una Los Angeles vagamente somigliante al mondo di Blade Runner, una città degradata, un cancro popolato da assassini, venditori di droga e freak. Adder è l'incarnazione del desiderio e dell'animalità: può sondare la mente degli individui e dare vita ai desideri inconsci, mutilando con interventi chirurgici i corpi delle prostitute per aumentarne l'appetito sessuale.

Il suo nemico mortale è John Mox, capo della Video Chiesa delle Forze Morali, che affida la diffusione della sua dottrina alla televisione. "Tutti i cavi portano a Mox", dice un personaggio: Mox controlla l'Orange County, lo spazio opposto a Los Angeles, il luogo dove vive la società borghese che sembra essere il reale bersaglio di Adder/Jeter*.

Sotto questi due spazi, l'Orange County e Los Angeles, si stende la Cloaca, il mondo in cui si rifugia Limmit, l'occhio attraverso il quale Jeter* narra la storia.

 

Bruce STERLING*, Holy Fire, 1996

[Fuoco sacro, Fanucci, Roma 1997]

Per una volta Sterling* devia dai percorsi canonici della narrativa cibernetica e riscopre le anticipazioni inquietanti del futuro.

Il libro, infatti, spiazza il lettore fin dalle prime pagine, con l'apparizione di un cane parlante, che farebbe pensare a una storia demenziale o solo metaforica: "La voce gli proveniva da un microfono che gli era stato impiantato nella gola". Siamo, infatti, in un'era di postumani e postcanini, dove le alte tecnologie permettono ogni violazione al "naturale" da parte dell'"artificiale". E così i cani parlano e gli esseri umani restano giovani per secoli, grazie a terrificanti procedure di sterminio dei batteri e ringiovanimento delle cellule.

Mia, la protagonista novantaquattrenne del romanzo, si sottopone a uno sconvolgente trattamento di Disintossicazione Cellulare, che la riporta alla figura fisica di una ventenne, poi riacquista a poco a poco il possesso del suo sé manipolato e fugge, vagando per diverse città, tra le quali predilige soprattutto Praga. E qui si rivela l'attrazione tutta americana di Sterling per l'Europa, il continente che ha una storia tanto "forte" da approdare quasi intatta persino nelle mutazioni totali del Ventunesimo secolo. Molto americano, in fondo, è anche il tema di partenza del romanzo, cioè L'ossessione per la giovinezza apparente, per le cure estetiche e mediche che sconfiggano l'invecchiamento dei corpi.

 

Indietro Indice Avanti