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Autori A-L

Brian W. Aldiss (1925- )

Dopo aver prestato servizio nellesercito inglese in Birmania e Sumatra, Brian Wilson Aldiss ha iniziato ad occuparsi di fantascienza mentre lavorava in una libreria di Oxford, dimostrando già nei suoi primi lavori una personalità creativa molto spiccata. Nel 1959 vinse il premio Hugo come miglior autore esordiente, e nel 1965 il premio Nebula con il racconto The Saliva Three (Peste suina). Il suo romanzo The Long Afternoon of Earth, che narra di una Terra futura dagli sconvolgenti mutamenti climatici, ottenne il premio Hugo del 1962. Negli anni Ottanta è diventato celebre il suo ciclo di Helliconia, un pianeta dalle lunghissime stagioni, abitato da minotauri.

Autore con una potente immaginazione ed una grande ispirazione, è stato una delle figure di spicco della new wave inglese a cui ha dato romanzi psichedelici, omaggi a James Joyce, mentre un richiamo diretto alla tradizione della letteratura fantastica è in Frankenstein Unbound del 1973, portato sullo schermo da Roger Corman.

Lattività di Brian Aldiss non si è limitata solo alla narrativa. Insieme ad Harry Harrison* ha infatti fondato, nel 1966, Sf Horizons, la prima rivista inglese specializzata in critica della fantascienza. Ha inoltre curato una serie di antologie, tra cui va citata The Penguin World Omnibus of Science Fiction, una raccolta internazionale.

 

The Long Afternoon of Earth, 1962 (Il lungo meriggio della Terra, Nord, Milano 1994)

Frankenstein Unbound, 1973 (Frankenstein liberato, Bompiani, Milano 1975)

Helliconia Spring, 1982 (La primavera di Helliconia, Nord, Milano 1985)

Helliconia Summer, 1983 (Lestate di Helliconia, Nord, Milano 1986)

Dracula Unbound, 1991 (Dracula signore del tempo, Nord, Milano 1993)

 

 

Poul Anderson (1926 - )

Nato a Bristol, Pennsylvania, come molti della sua generazione iniziò la carriera su Astounding Science Fiction. Tutta la sua produzione è caratterizzata dallestrapolazione scientifica e dallavventura. Ma Anderson, laureato in fisica, è anche uno scrittore fantasy e in questo genere avviene il suo esordio con il romanzo Three Hearts and Three Lions. Un altro suo celebre romanzo fantasy è The Broken Sword, in cui Anderson si occupava di una materia molto vicina a quella del Lord of the Rings di J. R. R. Tolkien.

Nel genere fantascientifico il romanzo più importante è Brain Wave, dedicato ai mutanti. Lautore immagina che sulla Terra si sparga una sostanza chimica: il risultato sarà un enorme incremento delle facoltà intellettive dellumanità che così scopre nuove ottiche e nuovi punti di vista dai quali guardare il mondo e la realtà. Un romanzo ucronico è invece The Corridors of Time, dove due schieramenti contrapposti si combattono per il controllo del tempo.

Per anni, inoltre, Anderson ha scritto storie sul personaggio di Dominic Flandry, che agisce in un impero del futuro sconvolto da guerre e corruzione.

 

Three Hearts and Three Lions, 1953 (Tre cuori e tre leoni, La Tribuna, Piacenza 1979)

The Broken Sword, 1954-1971 (La spada spezzata, Fanucci, Roma 1976)

Brain Wave, 1954 (Quoziente 1000, Mondadori, Milano 1976)

Ensign Flandry, 1966 (Battaglie stellari, DallOglio, Milano 1974)

The Corridors of Time, 1966 (Le gallerie del tempo, Fanucci, Roma 1974)

 

 

Isaac Asimov (1920-1992)

Nato in Russia, Asimov si trasferisce negli Stati Uniti con la famiglia a tre anni. Laureato in chimica, diventa professore associato alla Boston University nel 1955, dove però insegna per pochi anni scegliendo lattività di scrittore.

Il suo primo racconto è Marooned Off Vesta (1939), pubblicato su Amazing, e da quel momento diventa collaboratore delle maggiori riviste di fantascienza. Asimov è stato una delle personalità di spicco della fantascienza nelletà delloro e i suoi innumerevoli romanzi hanno profondamente influenzato il genere.

Nel corso della sua carriera ha scritto una sorta di storia futura dellAmerica, che parte dai racconti robotici - riuniti in due volumi con il titolo I, Robot e The Rest of the Robot - per proseguire con la quadrilogia robotica e con il mastodontico ciclo della Fondazione.

E proprio il ciclo della Fondazione che lo ha reso celebre con il concetto di Psicostoria, uno strumento scientifico che basandosi su calcoli statistici è in grado di prevedere - con alcuni scarti - il futuro. Un altro elemento che ha contribuito al successo di Isaac Asimov come scrittore è stata linvenzione - che egli ammise di dover dividere con John Campbell* - delle tre leggi della Robotica sulle quali sono incentrati i racconti e i romanzi robotici.

Asimov ha vinto per tre volte il premio Hugo.

 

Foundation*, 1952-1993 (il ciclo è tradotto in Italia da Mondadori, Milano)

The Robot Novels* 1953-1985 (il ciclo è tradotto in Italia da Mondadori, Milano)

The End of Eternity*, 1955 (La fine delleternità, Mondadori, Milano 1988)

Nightfall and Other Stories, 1969 (Antologia personale, Mondadori, Milano 1987)

The Best of Isaac Asimov, 1973 (Il meglio di Asimov, Mondadori, Milano 1987)

 

 

James G. BALLARD (1930&emdash;)

 

Nato a Shanghai, James Graham Ballard ha vissuto da bambino la prigionia in un campo di concentramento giapponese. Trasferitosi in Gran Bretagna, negli anni Cinquanta inizia a pubblicare storie fantastiche rivelandosi quasi subito un innovatore. Pur evolvendosi con il tempo, il filo conduttore della sua produzione e stato la fusione della psicologia umana con le istanze narrative del fantastico, cos~ da raggiungere quell'inner space che avrebbe rappresentato il fulcro narrativo della nuova fantascienza.

 

I primi romanzi di Ballard formano la quadrilogia degli elementi - The Wind from No~vRere, The Dro~vned World, The Drought * e The Crystal World * - in cui i protagonisti vengono proiettati in condizioni proibitive che ricordano gli stati primordiali della vita sul nostro pianeta.

 

Ballard lascia un segno profondo perche ha rivolu

zionato le tecniche del genere abbandonando le convenzioni, alla ricerca di una prosa capace di toccare l'inconscio del lettore. A riguardo si legga <<Which Way to the Inner Space>> (<<Qual e la strada per lo spazio interiore>>, in J.G. Ballard -Re/Search, edizione italiana [Milano, ShaKe, 1994]), in cui l'autore si interroga sul fantastico contemporaneo, e The Atrocity Exhibition*, libro che tenta di costruire una sorta di mitologia contemporanea. Dopo gli anni Sessanta, Ballard si e rivolto spesso alla critica sociale, ad esempio con High-Rise.

 

The Wind from Nowhere, 1962 [n vento dal nulla, Milano, Mondadori, 1973];

The Drowned World, 1963 [Deserto d'acqua, Milano, Mondadori, 1974];

The Drought*, 1964 [Terra bruciata, Milano, Mondadori, 1989];

The Crystal World *, 1966 [Foresta di cristallo, Milano, Longanesi, 1975];

The Atrocity Exhibition*, 1970-1990 [La mostra delle atrocit2, Milano, Bompiani, 1995];

High-Rise, 1975 [Condominium, Milano, Mondadori, 1981].

 

 

Iain M. Banks (1954- )

Nato a Edimburgo, Iain Menzies Banks pubblica il suo primo romanzo nel 1984, The Wasp Factory. Nonostante sia spesso uscito dai confini del genere (ad esempio con The Bridge, del 1986, incentrato sulle visioni di un uomo in coma), è considerato una rivelazione della narrativa fantascientifica inglese degli anni Ottanta. Con un approccio surreale e spesso venato di grottesco, ha scritto storie ambientate in un lontano futuro, tra guerre termonucleari e pianeti ipertecnologici.

Per quanto prediliga lavventura spaziale, riesce sempre a mantenere uno sguardo politico, come dimostra il ciclo della Cultura, una civiltà interplanetaria, che permette a Banks di ritrarre i grandi scontri tra imperi stellari ma anche di teorizzare su un ipotetico sistema sociale del futuro. Ha detto Banks a proposito di questo suo ciclo: Con la Cultura ho cercato di immaginare una società che fosse il logico sviluppo di ogni società umana progressista, sia essa capitalista o socialista. Per me questo vuol dire uno stato di tipo comunista in senso ideale, perché il denaro è solo un mezzo, non un fine in se stesso, e spero che la Cultura sia una società in cui tutti possano essere felici.

Banks, inoltre, non rifugge dalle citazioni colte: il suo Consider Phlebas, ad esempio, allude al nome del marinaio che appare in The Waste Land (La terra desolata) di George Eliot.

 

Consider Phlebas, 1987 (La mente di Schar, Nord, Milano 1989)

The Player of Games, 1988 (Limpero di Azad, Nord, Milano 1990)

Use of Weapons, 1990 (La guerra di Zakalwe, Nord, Milano 1991)

Feersum Endjinn, 1994 (Criptosfera, Nord, Milano 1995)

Excession, 1996 (Laltro universo, Nord, Milano 1997)

 

 

Greg Bear (1951- )

Genero di Poul Anderson*, Gregory Dale Bear inizia a pubblicare sulle riviste americane di fantascienza nel 1967, ma la sua affermazione avviene nel 1985 con Blood Music, che due anni prima aveva ottenuto i premi Hugo e Nebula nella versione breve. Il tema centrale della storia, fortemente connessa con il concetto di evoluzione, è un esperimento per creare nuclei intelligenti di materia cellulare capaci di apprendere. Quando il suo inventore Vergil Ulam viene bloccato, decide di iniettare su se stesso la colonia cellulare scatenando una terribile epidemia.

Nello stesso periodo Bear pubblica Eon, che si segnala per le grandiose ambientazioni che fanno da sfondo ad unipotesi di primo contatto. Il Sasso, un enorme asteroide si è messo in orbita intorno alla Terra: al suo interno gli scienziati scoprono una serie di spazi dove sorgono città, laghi, fiumi. E soprattutto la Strada, un corridoio, una specie di porta che probabilmente si estende oltre i limiti dello spazio-tempo. Una propensione alla trascendenza si manifesta nelle opere successive, come Queen of Angels, assieme a una contaminazione con il noir. Ambientato sulla Terra del 2047, dove sono avvenuti strabilianti mutamenti, il romanzo descrive una Los Angeles pervasa da una bio-ingegneria radicale, oltre che dal crimine.

Insieme a Benford, è considerato uno dei maggiori scrittori di fantascienza hard. Ma i suoi temi preferiti - soprattutto limmaginazione di un uomo futuro riplasmato dalla scienza - lo hanno portato molto vicino al movimento cyberpunk.

 

Blood Music, 1985 (Lultima fase, Nord, Milano 1987)

Eon, 1985 (Eon, Nord, Milano 1987)

The Forge of God, 1987 (Lultimatum, Nord, Milano 1988)

Queen of Angels, 1990 (La regina dei cieli, Nord, Milano 1991)

Moving Mars, 1993 (Marte in fuga, Nord, Milano 1994)

 

 

Gregory Benford (1941- )

Nato in Alabama, è professore di fisica alluniversità di Irvine in California. I suoi romanzi, non molti in verità, lo rendono uno dei più importanti scrittori di fantascienza hard contemporanei. Benford è infatti un maestro senza eguali nel raccontare la scienza.

Timescape è lopera che lo ha fatto diventare famoso in tutto il mondo. Il romanzo ha vinto il premio Nebula ed ha avuto un fantastico successo di vendite, segnando una maturazione del genere hard. Timescape è giocato su due diversi piani temporali: da una parte il 1998, con la Terra che sta morendo a causa di una catastrofe ecologica. Nei mari, infatti, linquinamento ha provocato un enorme sviluppo del plancton che sta soffocando le acque di tutto il globo. Per questo motivo un gruppo di scienziati, che sta compiendo uno studio sui tachioni, cerca di tornare indietro nel tempo, esattamente nel 1962, per cercare di scongiurare il pericolo ed avvertire la generazione precedente.

A metà tra la space opera e lo stile raffinato della new wave è In the Ocean of Night. Questa volta la Terra, dove le grosse multinazionali sono perennemente in lotta tra loro, sta regredendo e le masse tornano ai culti millenaristici. Nessuno si accorge che il primo contatto sta per avvenire. Ancora una volta la soluzione della storia avverrà grazie a un uomo della scienza. Artifact, invece, proietta il lettore in un thriller archeologico con il ritrovamento di un oggetto che sfida le leggi della natura.

 

In the Ocean of Night, 1977 (Nelloceano della notte, Nord, Milano 1986)

Timescape, 1980 (Timescape, Nord, Milano 1989)

Across the Sea of Suns, 1984 (Attraverso un mare di soli, Nord, Milano 1987)

Artifact, 1985 (Il manufatto, Nord, Milano 1989)

Heart of Comet, 1986 [con David Brin*] (Nel cuore della cometa, Nord, Milano 1987)

 

 

Alfred Bester (1913-1987)

Nato a New York, dopo aver pubblicato vari racconti sui periodici pulp, raggiunse la popolarità negli anni Cinquanta, grazie a due romanzi: The Demolished Man e Tiger! Tiger! (noto anche come The Stars My Destination). Dopo un ulteriore paio di romanzi e qualche altro racconto, che lasciavano prevedere una fantastica carriera come scrittore, Bester tuttavia abbandonò la fantascienza per dedicarsi soprattutto alle sceneggiature televisive. E stato anche autore di fumetti: ha lavorato per i due colossi americani del settore, DC e Marvel, curando tra laltro le sceneggiature di Action Comics e Captain Marvel. Nella sua molteplice attività ha scritto, tra laltro, testi radiofonici e ha lavorato come editor per la rivista Holiday.

I suoi libri e i suoi innumerevoli racconti, quasi sempre ambientati nel futuro, erano tipici esempi della New Wave. Popolate di antieroi, spesso le sue storie sono attraversate dalla psicoanalisi: ricorrono i complessi di Edipo e gli onirismi. E ciò rivela come Bester volesse spostare lattenzione dalle semplici avventure interplanetarie o futuribili alla psiche delluomo. In questo suo sforzo di analizzare la mente umana, Bester cercava di scrivere storie che, per sua stessa ammissione, coinvolgessero i cinque sensi del lettore.

Nonostante dei gravi problemi alla vista, ha continuato a lavorare fino alla tarda età. In vecchiaia ha ottenuto un importante riconoscimento: è stato nominato Grand Master dallassociazione degli scrittori americani di fantascienza.

 

The Demolished Man, 1953 (Luomo disintegrato e tutti i racconti, Mondadori, Milano 1985)

The Stars My Destination, 1957 (Destinazione stelle, Nord, Milano 1995)

The Computer Connection, 1975 (Connessione computer, Nord, Milano 1995)

The Deceivers, 1981 (I simulanti, in Urania n.1090, 1988)

Golem100, 1981 (Golem100, Mondadori, Milano, 1986)

 

 

Michael Bishop (1945- )

Laureato alla università della Georgia, Bishop inizia a pubblicare racconti nel 1970. Ha spesso indagato le vicissitudini future delle province americane meridionali, con un approccio intellettuale e sofisticato. Il suo romanzo Eyes of Fire (scritto inizialmente nel 1975 e poi riveduto e corretto nel 1980) unisce, ad esempio, atmosfere gotiche con temi tipici della fantascienza hard.

Dopo lintensa attività letteraria degli anni Settanta, Bishop vince il premio Nebula 1982 per No Enemy But Time, una storia di viaggi nel tempo con un giovane di colore dotato di strani poteri mentali come protagonista principale. Nel 1994 ha scritto una sorta di seguito, satirico e contemporaneamente violento, del Frankenstein* di Mary Shelley*, con Brittle Innings, ambientato nel sud degli Usa durante un campionato di baseball del 1943.

Molto vicino a Philip K. Dick*, al quale ha dedicato anche un intero romanzo, ha accentuato negli anni lo sguardo antropologico e sociologico, già presente nella metafora del colonialismo contenuta in Transfigurations, riflettendo sul problema dellaltro attraverso figure di alieni in contatto con civiltà diverse.

 

Transfigurations, 1979 (Il segreto degli Asadi, Nord, Milano 1986)

Eyes of Fire, 1980 (Occhi di fuoco, Nord, Milano 1987)

No Enemy But Time, 1982 (Il tempo è il solo nemico, Nord, Milano 1984)

Philip K. Dick is Dead, Alas, 1988 (Lalternativa, Mondadori, Milano 1995)

Brittle Innings, 1994 (Fragili stagioni, Fanucci, Roma 1995)

 

 

James Blish (1921-1975)

Dopo essere stato un tipico fan della fantascienza negli anni giovanili, James Benjamin Blish iniziò a scrivere su riviste pulp. Tra i primi racconti che compose per Astounding si distinse la serie City in Flight, basata sugli Okie nelle loro città volanti. Alla base di questi racconti vi sono due sviluppi tecnologici: da una parte la rotazione delle città che fornisce agli Okie lenergia necessaria per volare, dallaltra le droghe che renderebbero gli equipaggi immortali.

Con il passare del tempo Blish maturò e scrisse romanzi assai diversi, esplorando zone di confine e scegliendo sempre argomenti difficili. Tra i suoi libri più apprezzati, A Case of Conscience, che si interroga sulla presenza di Dio nelluniverso attraverso la figura di un gesuita in crisi, Padre Ramon Ruiz-Sanchez, sbarcato sul pianeta Lithia dove trova una razza apparentemente perfetta: i suoi studi lo metteranno di fronte al problema delleresia. In Faust Aleph Null, invece, il tema portante è la demonologia. Blish si domanda come opererà un moderno mago: la conclusione è pessimista, perché lesperimento sfugge di mano e porta alla distruzione.

Per quanto attratto da tematiche metafisiche ed intellettuali, Blish tuttavia non ha esitato a dedicare lunga parte della sua attività ad innumerevoli storie basate sulle sceneggiature originali di Star Trek.

Sotto il nome di William Atheling Jr ha scritto due libri di critica della letteratura di fantascienza: The Issue at Hand (1964) e More Issue at Hand (1970). Tra i suoi pseudonimi, anche Donald Laverty, John MacDougal, Arthur Merlyn.

 

Jack of Eagles, 1952 (Mondi invisibili, in Urania n.47, 1954)

The Warriors of Day, 1953 (I guerrieri del pianeta Giorno, in Galassia n.4, 1961)

The Seedling Stars, 1957 (Il seme tra le stelle, in Urania n.535, 1970)

A Case of Conscience, 1959 (Guerra al grande nulla, Nord, Milano 1975)

Faust Aleph Null, 1967 (Pasqua nera, Nord, Milano 1972)

 

 

Ben Bova (1932- )

Dopo essere stato giornalista scientifico, Benjamin William Bova è diventato un nome molto noto della fantascienza americana, grazie al suo ruolo di direttore prima della rivista "Analog", dopo la morte di John W.Campbell* nel 1971, poi di "Omni".

I suoi romanzi si sono in gran parte articolati per saghe. Dalla saga di Chet Kinsman, un astronauta della fine del Novecento, a quella dellEsilio dedicata a un pubblico giovanile, fino alla space opera del ciclo Voyagers e alla serie fantasy di Orion. Il suo romanzo più importante resta Millennium, imperniato sulle diatribe politiche di fronte alla minaccia di una catastrofe nucleare. Bova ha solcato tutti i temi e i sottogeneri della science fiction, senza disdegnare un adattamento dal film di George Lucas THX 1138.

Dalla sua attività nelle riviste del settore ha tratto materiale per varie antologie, tra cui la celebre Science Fiction Hall of Fame (1973) che raccoglieva romanzi brevi e racconti, scelti dalla Associazione degli scrittori di fantascienza americani (Science Fiction Writers of America, della quale Bova è stato presidente dal 1990 al 1992), e si proponeva di riunire il meglio di questo tipo di narrativa dalle origini al 1965.

 

THX 1138, 1971 (THX 1138, in Urania n.776, 1979)

Science Fiction Hall of Fame, 1973 [come editor] (I figli dello spazio, Nord, Milano 1977)

Millennium, 1976 (Millennium, Sonzogno, Milano 1978)

The Multiple Man, 1976 (Il presidente moltiplicato, in Urania n.714, 1977)

Voyagers 11, 1986 (Ritorno da Giove, in Urania n.1052, 1987)

 

 

Ray Bradbury (1920- )

Nato a Waukegan, Illinois, Raymond Douglas Bradbury inizialmente frequenta il mondo del fandom e delle fanzine, fino a quando pubblica il primo racconto, Pendulum, nel 1941. Nello stesso periodo conosce Leigh Brackett, scrittore di gialli e fantascienza, che gli fa pubblicare una serie di racconti mistery. Queste storie mostravano il suo interesse per il macabro e le situazioni estreme, in parte trasfuso nei suoi primi racconti di fantascienza che contemporaneamente iniziavano ad apparire su riviste pulp.

Alcuni dei racconti saranno poi collezionati nel 1950 in un volume, The Martian Chronicles, che resta il capolavoro dello scrittore. Probabilmente il Bradbury migliore è da ricercare nei racconti brevi, anche se il suo romanzo Fahrenheit 451 (noto anche come The Fireman) è considerato uno dei grandi testi della fantascienza: descrive una società dincubo in cui uno stato autoritario sente il bisogno di mettere al rogo i libri, visti come unentità destabilizzante. Franÿois Truffaut ne ricavò un celebre film.

Dopo gli anni Cinquanta lattività narrativa di Bradbury si è andata rarefacendo anche perché lautore si è dedicato al cinema e al teatro. Di tanto in tanto è tornato alla narrativa con storie surreali e romanzi gialli.

 

The Martian Chronicles*, 1950 (Cronache Marziane, Mondadori, Milano 1980)

Fahrenheit 451, 1951 (Fahrenheit 451, Mondadori, Milano 1989)

The Illustrated Man, 1951 (Il gioco dei pianeti, La Tribuna, Piacenza 1965)

The October Country, 1955 (Paese dottobre, Nord, Milano 1975)

Long After Midnight, 1975 (Molto dopo mezzanotte, Mondadori, Milano 1977)

 

 

Marion Zimmer Bradley (1930 - )

Nata nellest degli Stati Uniti, la sua carriera inizia negli anni Cinquanta. Insieme ad altre scrittrici - tra cui Judith Merril e Zenna Anderson - fondò una sorta di scuola femminile che si segnalò per delle opere con una forte introspezione dei personaggi.

I suoi primi racconti appaiono nel 1953 e 1954 su riviste come Women Only e Magazine of Fantasy and Science Fiction, mentre il primo romanzo vede la luce nel 1960. Ma la popolarità di questa autrice si deve soprattutto al ciclo di Darkover che comprende gran parte dei suoi romanzi, tutti autonomi luno dallaltro.

La saga di Darkover si articola ormai in una ventina di volumi. Le vicende si snodano attraverso migliaia di anni e partono dal naufragio di unastronave terrestre su Darkover, un gelido pianeta mal riscaldato dal suo sole. Su Darkover i naufraghi scoprono le pietre matrici, grazie alle quali è possibile sviluppare le facoltà parapsicologiche latenti. Uno dei titoli più riusciti di questo ciclo è Sharras Exile.

Tra i romanzi che non fanno parte del ciclo di Darkover è Hunters of the Red Moon, unavventura spaziale che segue i canoni classici. Anche in questo libro, basato sulla suspense, risaltano le figure femminili.

Lautrice è celebre anche per il ciclo di Avalon, una saga arturiana.

 

The Bloody Sun, 1964 (Lesiliato di Darkover, Tea2, Milano 1992)

The Heritage of Hastur, 1975 (Lerede di Hastur, Nord, Milano 1978)

The Forbidden Tower, 1977 (La torre proibita, Nord, Milano 1980)

Hunters of the Red Moon, 1973 (I cacciatori della luna rossa, Nord, Milano 1982)

Sharras Exile, 1981 (Lesilio di Sharra, Nord, Milano 1983)

 

 

David Brin (1950- )

Nato in California, Glen David Brin si è laureato in astrofisica ed ha lavorato per la Nasa. Il suo primo romanzo, Sundiver, appare nel 1980, e avvia il famoso ciclo di Uplift, che descrive gli scontri intergalattici tra razze del futuro. In altri romanzi è tornato ripetutamente ad occuparsi del tema del dopobomba, cioè della civiltà in seguito a un conflitto nucleare.

Centrali nella sua narrativa sono gli intrecci tra tecnologia e fantascienza. La metà degli scienziati che io conosco, afferma Brin, ha iniziato a muovere i primi passi proprio con la fantascienza. E questo che in parte ha reso i moderni scienziati non solo più preparati, ma anche più svegli e intelligenti. Siamo tutti più bravi di trentanni fa; sfruttiamo meglio il flusso dinformazione, siamo più curiosi, più tolleranti, meno timorosi di scoprirci fragili, e di rimanere condizionati negativamente dal contatto con altre influenze ed altre idee.

Brin ha vinto il premio Hugo, Locus e Nebula con Startide Rising, ed è stato più volte finalista in numerosi premi del settore. Con Gregory Benford* ha scritto, nel 1986, Heart of the Comet (Nel cuore della cometa, Nord, Milano 1991), dove si immagina una spedizione umana sulla cometa di Halley.

 

Sundiver, 1980 (Spedizione Sundiver, Nord, Milano 1989)

Startide Rising, 1983 [Le maree di Kithrup, Milano, Nord, 1975];

The Practice Effect, 1984 [L'effetto Anomalia, <<Urania>,, n. 1184, 1992];

The Postman*, 1985 [L'uemo del giomo dopo, Milano, Sperling & Kupfer, 1997];

Earth, 1990 [Terra, Milano, Interno Giallo, 1991].

 

 

 

John Brosnan (1947- )

 

Nato in australia ma emigrato a Londra, Brosnan è un noto saggista, autore di un volume sugli effetti speciali nel cinema, di una ottima rassegna sugli attori che hanno interpretato grandi film dell'orrore, e di numerosi testi sul cinema di fantascienza.

Con vari pseudonimi ha scritto romanzi di fantascienza horror, mentre con il suo nome si è dedicato alla serie sui signori dell'aria.

Il primo romanzo del ciclo è The Sky Lords: secoli dopo la fine della guerra genetica, i pochi sopravvissuti sulla superficie terrestre debbono affrontare, oltre le difficoltà della vita di tutti i giorni, anche i raid delle aeronavi al servizio di una bellicosa aristocrazia che domina incontrastata sui suoi territori.

Nel seguito, War of the Sky Lords, i Signori dellaria sono costretti a stringere tra di loro unalleanza per fronteggiare la minaccia rappresentata da Jan Dorvin che con unaeronave invincibile vuole conquistare in dominio assoluto. La serie continua con The Fall of the Sky, in cui Jan Dorvin viene fatta prigioniera a Shangri La, lhabitat fantastico costruito in Antartide dagli Eloi, esseri umani modificati geneticamente. La storia si arricchisce con Ashley, un imprevedibile programma di computer, ed un misterioso contatto che viene dallo spazio.

 

The Fungus, 1985 [come H.A.Knight] (Il fungo, Mondadori, Milano 1991)

Tendrils, 1986 [come Simon Ian Childer]

The Sky Lords, 1988 (I signori dellaria, Nord, Milano 1989)

War of the Sky Lords, 1989 (I guerrieri dellaria, Nord, Milano 1990)

The Fall of the Sky Lords, 1991 (La fine del dominio, Nord, Milano 1991)

 

 

Fredric Brown (1906-1972)

Molto attivo nel giornalismo americano, Fredric William Brown esordì come scrittore pulp nel 1938, con il racconto The Moon for a Nickel. Da allora scrisse oltre venti romanzi e duecento racconti (spesso brevissimi, giacché era specializzato nelle cosiddette short short stories), oltre a svolgere una intensa attività come curatore di riviste di science fiction. Il suo particolare intreccio tra realismo e immaginazione fantastica lo spinse ad evadere spesso dalla fantascienza, e a scegliere il genere nero e mystery, procurandosi così lammirazione incondizionata di Mickey Spillane e Robert Bloch.

La sua popolarità è dovuta soprattutto al romanzo del 1948 What Mad Universe, dove rivelava le sue doti di umorista affrontando il tema dei mondi paralleli. Di dieci anni successivo è invece Rogue in Space, imperniato su Crag, un essere che vagabonda per miliardi di anni luce ai confini della Galassia. E' l'occasione per far aggirare il lettore tra i locali e i quartieri degli astronauti, in un futuro in cui avventurosi viaggi interplanetari possono visitare milioni di sistemi solari. Ai confini dell'horror è The Mind Thing, dove si immagina una mente aliena che vede attraverso i suoi ospiti-schiavi (gli esseri umani), usati e poi spinti al suicidio.

La science fiction, ha detto Brown, dando il massimo spazio allimmaginazione e imponendo pochissime regole e limiti, si avvicina più di ogni altro tipo di fiction alla possibilità di scrivere con onestà.

 

What Mad Universe*, 1949 (Assurdo universo, Mondadori, Milano 1973)

The Light in the Sky Are Stars, 1953 (Progetto Giove, Mondadori, Milano 1988)

Martians Go Home, 1955 (Marziani, andate a casa!, in Galassia n.2, 1961)

Rogue in Space, 1957 (Il vagabondo dello spazio, Mondadori, Milano 1973)

The Mind Thing , 1961 (Gli strani suicidi di Bartlesville, Mondadori, Milano 1973)

 

 

John Brunner (1934- )

Nato nellOxfordshire, John Kilian Houston Brunner dopo il suo esordio nelleditoria inglese degli anni Cinquanta ha alternato romanzi popolari e avventurosi con opere più impegnative, influenzate dalle tematiche e dalle tendenze stilistiche della new wave.

Uno dei primi successi di Brunner è Telepathist, storia di un diverso con poteri extrasensoriali, che aveva molti punti di contatto con More Than Human di Theodore Sturgeon*. Ma i suoi libri più importanti sono senza dubbio Stand On Zanzibar e The Sheep Look Up, che insieme a The Jagged Orbit formano una trilogia ideale. I tre romanzi condividono, infatti, alcune caratteristiche. Innanzitutto sono articolati in una serie di frammenti, brevi capitoli, flash di vita quotidiana che tratteggiano un affresco caotico eppure organico. In secondo luogo sono ritratti crudeli, e allo stesso tempo realisti, del futuro che ci attende, un futuro molto vicino.

Se il tema principale di Stand On Zanzibar è la sovrappopolazione che provoca continui conflitti, e quello di The Sheep Look Up è linquinamento, in The Jagged Orbit il motivo centrale è il razzismo che porta a esplosioni di ribellione delle minoranze etniche.

 

Telepathist, 1965 (Il telepatico, Nord, Milano 1978)

Stand On Zanzibar, 1968 (Tutti a Zanzibar, Nord, Milano 1977)

The Jagged Orbit, 1969 (Lorbita spezzata, Nord, Milano 1995)

The Sheep Look Up, 1972 (Il gregge alza la testa, Nord, Milano 1975)

The Shockwave Rider, 1975 (Codice 4GH, Nord, Milano 1979)

 

 

Edgar Rice Burroughs (1875-1950)

Nato a Chicago, si arruola nellesercito, ma lo abbandona quasi subito e passa attraverso molti mestieri. A trentasei anni inizia a scrivere e avvia così una favolosa carriera durante la quale ha pubblicato circa 70 libri di grande successo, riuscendo a vendere circa 45 milioni di copie.

Il suo primo romanzo è A Princess of Mars (1912) che diede inizio al ciclo marziano. Poco dopo appare Tarzan of the Apes, prima a puntate sulla rivista All-Story e poi in volume nel 1914. Il romanzo divenne subito popolare e nel tempo è stato tradotto in 56 lingue, dilagando anche nel cinema, nella televisione e nei fumetti. Tarzan ha così assunto le caratteristiche di figura-mito nellimmaginario collettivo diventando una miniera doro per il suo autore. Ma Burroughs non si fermò alle storie delluomo allevato dalle scimmie e compose molti altri cicli narrativi: al ciclo di Marte si aggiunsero i romanzi ambientati sulla Luna, su Venere e al centro della Terra.

Giornalista e corrispondente di guerra, Burroughs visse in prima persona lattacco di Pearl Harbour. Quando nel 1950 morì, era ormai ricchissimo grazie proprio al re della giungla, un personaggio a cui negli Stati Uniti sono state dedicate addirittura due città.

 

Tarzan of the Apes, 1912 (Tarzan delle scimmie, Giunti, Firenze 1971)

A Princess of Mars*, 1912 (John Carter di Marte, Nord, Milano 1973)

The Moon Maid, 1923 ( Il popolo della luna, Nord, Milano 1997)

Pirates On Venus, 1934 (Carson di Venere, Nord, Milano 1992)

Llana di Gathol, 1948 (Llana di Gathol, Nord, Milano 1982)

 

 

Octavia E.Butler (1947- )

Nonostante abbia pubblicato la sua prima storia nel 1971, Octavia Estelle Butler si afferma solo cinque anni dopo, con lavvio della sua serie detta di Patternist: un percorso lunghissimo, dal Seicento al lontano futuro, dove una comunità dotata di straordinari poteri si trova a fronteggiare mutanti, alieni e civiltà di altri pianeti. In Clays Ark, ad esempio, gli esseri umani sono stati contagiati da un virus non terrestre che li trasforma in mostri, mentre i Patternist si rivelano immuni.

Unaltra celebre serie di Octavia Butler è quella di Xenogenesis, ambientata in una Terra ormai in declino finale che gli extraterrestri Oankali (strane creature a tre sessi) cercano di rigenerare, selezionando gli umani tra i superstiti: ne emerge una riflessione sulla riproduzione e sulle relazioni con gli alieni.

Tipici temi dei suoi testi sono il femminismo e i rapporti interrazziali (lautrice è di colore), tra alieni partoriti da uomini terrestri e viaggi nel tempo per denunciare gli orrori dello schiavismo. Anche se in alcuni casi il suo nome è stato associato alle tendenze cyberpunk, Octavia Butler è soprattutto unesponente della fantascienza femminista più radicale.

Suoi racconti hanno vinto il premio Hugo nel 1983 e il Nebula nel 1984.

 

Wild Seed, 1980

Clays Ark, 1984 (Incidente nel deserto, in Urania n.989, 1985)

Dawn, 1987 (Ultima Genesi, in Urania n.1058, 1987)

Adulthood Rites, 1988 (Ritorno alla Terra, in Urania n.1089, 1988)

Xenogenesis, 1989

 

 

Pat Cadigan (1953- )

Nata a Schenectady, New York, Patricia Oren Kearney Cadigan dopo la laurea lavora per dieci anni a Kansas City, quindi esordisce nella fantascienza. Dal 1987 si è cimentata anche nel fantasy e nellhorror soprattutto con delle short stories, apparse su numerose riviste del settore (da Omni a Twilight Zone), in antologie (come Alien Sex, 1990, tradotta in italiano come Fantasex, Mondadori, Milano 1993), e raccolte in Patterns, che ottenne il premio Locus e aveva una prefazione di Bruce Sterling.

Il suo primo romanzo è Mindplayers*, seguito da The Synners, imperniato su una banda di hacker, che giocano con la propria mente nella Rete, e che si vedono minacciati da un virus intelligente. In Fools, invece, la protagonista è Marva, unattrice che si trova proiettata improvvisamente in una nuova identità sconosciuta, inseguita da assassini e da pirati della mente.

Sia nei romanzi che nei racconti, talora definiti di tecnofemminismo, Pat Cadigan si dedica allintreccio tra erotismo e nuove tecnologie, con storie ambientate nelle metropoli californiane del prossimo futuro. Considerata una delle poche autrici cyberpunk, anzi The Queen of Cyberpunk, la regina del cyberpunk secondo il Guardian, per due volte ha vinto il premio Arthur C. Clarke. Dal 1996 vive in Inghilterra.

 

Mindplayers*, 1988 (Mindplayers, ShaKe, Milano, 1996)

Patterns, 1989

Synners, 1991

Fools, 1992

Dirty Work, 1993

 

 

John W. Campbell (1910-1971)

Laureato in fisica nel 1932, nello stesso tempo John Wood Campbell Jr si preparava a diventare la personalità più influente della fantascienza americana.

Pubblica il primo racconto, When the Atoms Failed, sulla rivista di Gernsback Amazing, rivelando un interesse per le macchine più complicate e per il loro funzionamento che rimarrà costante in tutte le sue storie. I suoi numerosi racconti della prima fase sono stati poi collezionati in tre libri, riuniti nel 1973 in un solo volume, A John W. Campbell Anthology (conosciuto in Italia con il titolo Isole nello spazio). Dal 1934 Campbell decide di continuare a scrivere adottando lo pseudonimo di Don A. Sturt e muta rotta da un punto di vista stilistico, componendo storie più meditative, che andavano oltre la semplice epica spaziale dei primi lavori. Il suo ciclo di maggior respiro fu la serie di Aarn Munro, mentre tra le sue storie di superscienza si ricordano le avventure degli scienziati terrestri Arcot, Wade e Morey, protagonisti di incontri con esseri intelligenti della galassia.

Nel 1938, a letà di ventotto anni, diventa direttore di Astounding, la rivista di maggior qualità della golden age: rimarrà alla guida della testata per trentatré anni. Campbell mutò gli orientamenti della rivista, costringendo gli autori a riflettere sulla propria narrativa, perché desiderava che i racconti pubblicati su Astounding avessero una chiara logica interna, e fu proprio grazie a lui che esordirono scrittori come Asimov*, Sturgeon*, Heinlein*. Ogni mese, poi, la rivista pubblicava una classifica decisa dai lettori, in una sezione chiamata The An Lab.

 

The Mightiest Machine, 1934; The Incredible Planet, 1949; The Infinite Atom, 1949 (I figli di Mu; Avventura nelliperspazio; Latomo infinito in Aarn Munro, il Gioviano, Nord, Milano 1971)

The Black Star Passes, 1953; Islands of Space, 1957; Invaders from the Infinite, 1961 (Isole nello spazio, Nord, Milano 1976)

 

 

C.J. Cherryh (1942- )

Carolyn Janice Cherryh è nata a St.Louis, Missouri. In un primo tempo lavora come insegnante, poi a metà degli anni Settanta si dedica alla narrativa, inizialmente nel genere fantasy. Dopo aver ottenuto il Premio Hugo nel 1979 per un racconto, lo vinse ancora nel 1982 per il romanzo Downbelow Station, e poi di nuovo nel 1989 per Cyteen che si svolge nello stesso universo.

Il suo nome resta così legato alla cosiddetto ciclo della Lega dei Mondi, dove si intrecciano le storie della Lega e della Confederazione, in un universo futuro, sviluppando vicende tipiche di quella fantascienza che immagina conflitti politici extraterrestri e lotte per il predominio in pianeti sconosciuti, spesso con luso a fini di potere delle bio-tecnologie.

Nei suoi romanzi numerose e importanti sono le figure femminili. Nel caso di Cyteen, ad esempio, il territorio chiamato Reseune è sottoposto alla tirannia di Ariane Emory, una scienziata genetista capace di creare la vita umana in laboratorio. I suoi soldati e i suoi coloni artificiali le consentono di governare incontrastata per mezzo secolo. Quando muore, subito si attiva un progetto di ingegneria genetica che prevede la clonazione di Ariane, per riprodurre una replica perfetta della dispotica scienziata. Il risultato sarà una copia giovane di Ariane, di nome Ari, inconsapevole delle proprie responsabilità.

 

Hunters of Worlds, 1977 (I Signori delle stelle, Nord, Milano 1978)

The Faded Sun, 1978-1980 (I mondi del sole morente, Nord Milano 1991)

Downbelow Station, 1981 (La lega dei mondi ribelli, Nord, Milano 1988)

Cukoos Egg, 1985 (Stirpe di alieno, in Urania n.1044, 1987)

Cyteen, 1988 (Cyteen, Nord, Milano 1990)

 

 

Arthur C. Clarke (1917- )

Nato a Minehead, Somerset, ma vissuto dal 1956 nello Sri Lanka, Arthur Charles Clarke è uno dei più celebri scrittori di fantascienza. Gran parte del suo successo è dovuta alla sua capacità di fondere il sense-of-wonder con un impianto scientifico-tecnologico. In tutte le sue opere Clarke rimane sempre poeticamente affascinato dai possibili, o probabili, sviluppi della scienza: in questa direzione vanno ad esempio romanzi come The City and the Star, ambientato in una Terra del lontano futuro dove gli uomini non vivono più allesterno, ma si sono rifugiati dentro le loro città ipertecnologiche.

Un tema caro a Clarke è anche lincontro delluomo con altre creature evolute, come avviene in The Sands of Mars, e lesistenza nelluniverso di intelligenze aliene, che in Childhoods End, riescono a far maturare lumanità per proiettarla oltre linfanzia, verso sviluppi futuri. E la scoperta sulla Luna dellesistenza di unevoluta civiltà extraterrestre è il cuore del racconto The Sentinel, allorigine del più grande successo accostato al nome di Clarke: il film 2001: A Space Odyssey diretto da Stanley Kubrick nel 1968, sulla base di una sceneggiatura dello stesso Clarke che ne trarrà poi la versione romanzata.

Nel 1998 lo scrittore si è trovato al centro di un clamoroso episodio di cronaca: accusato di pedofilia, alla vigilia di unimportante onorificenza, è stato poi scagionato.

 

The Sands of Mars, 1951 (Le sabbie di Marte, Mondadori, Milano 1977)

The City and the Stars, 1956 (La città e le stelle, Libra, Bologna 1974)

Childhoods End, 1953 (Le guide del tramonto, Mondadori, Milano 1974)

2001: A Space Odyssey*, 1968 (2001: Odissea nello spazio, Longanesi, Milano 1969)

Rendezvous with Rama, 1973 (Incontro con Rama, Mondadori, Milano 1978)

 

 

L. Sprague de Camp (1907- )

Dopo aver studiato ingegneria aeronautica in California, Lyon Sprague de Camp come altri autori dello stesso periodo inizia la sua carriera di scrittore sulle riviste di fantascienza (con un racconto apparso su Astounding nel 1937). Ma quasi subito pubblica un romanzo in volume, con Lest Darkness Fall (1941), una storia di viaggi nel tempo: un uomo della nostra epoca finisce nellantica Roma e importa la sua tecnologia e il suo sapere. Sulla stessa falsariga (un giovane di oggi proiettato in un mondo fantastico) si muove la serie detta dellIncomplete Enchanter, iniziata negli anni Quaranta e rielaborata con Fletcher Pratt fino agli anni Ottanta.

De Camp si specializzerà soprattutto nel fantasy, in particolare proseguendo la saga di Conan inaugurata da Robert E. Howard: negli anni Cinquanta mise mano agli appunti di Howard, e completò tutte le storie che il creatore di Conan aveva lasciate in abbozzo. Originale è invece la sua saga di Novaria, avventurosa e satirica, incentrata sul re Jorian.

De Camp ha scritto anche molte opere di saggistica, tra cui Science Fiction Handbook (1953), una guida per gli aspiranti scrittori di fantascienza, riveduta e aggiornata nel 1975 in collaborazione con la moglie, Catherine A. Crook de Camp, responsabile di molti contributi ad altri libri di de Camp.

 

Lest Darkness Fall, 1941 (Labisso del passato, Nord, Milano 1991)

The Incomplete Enchanter, 1942 (Il castello dacciaio, Nord, Milano 1975)

The Tower of Zanid, 1958 (La torre di Zanid, in Galassia n.6, 1961)

The Tritonian Ring, 1968 (Lanello del Tritone, Nord, Milano 1973)

The Clocks of Iraz, 1971 (Jorian, re di Iraz, Nord, Milano 1994)

 

 

Samuel R. Delany (1942- )

Nato ad Harlem, Samuel Ray Delany - uno dei pochi scrittori neri di science fiction, studioso di semantica e linguistica - è tra le figure più importanti della fantascienza anni Settanta. Già dallesordio i suoi scritti creano un impatto notevole, e Delany diventa un esponente di spicco della new wave.

Fin dallinizio della sua attività di scrittore, Delany si dimostra interessato al tema della mutazione. Le società dove ambienta i suoi romanzi sono quasi sempre un incrocio di popoli e lingue. A riguardo si veda Babel-17, premio Nebula, imperniato su una lingua segreta che potrebbe essere lunica arma per respingere uninvasione aliena.

Il corpo e il linguaggio: sono questi i temi al centro dei suoi romanzi principali, Dhalgren e Triton. In Triton il protagonista decide di cambiare sesso allo scopo di somigliare alloggetto del suo amore, mentre Dhalgren è allinsegna dellincertezza e del non deciso: il protagonista, Kid, non sa chi è, non sa cosè, non sa se ama le donne o gli uomini. Con Nova*, invece, veniamo proiettati del secolo XXII, per cercare il Graal nel cuore di una stella, ma anche per riflettere sul rapporto uomo-macchina, sullannientamento esistenziale e sulla follia.

 

Babel-17, 1966 (Babel-17, Mondadori, Milano 1987)

Nova*, 1968 (Nova, Nord, Milano 1974)

Driftglass, 1971 (Al servizio di uno strano potere, in Robot n. 35, 1979)

Dhalgren, 1975 (Dhalgren, Libra, Bologna 1982)

Triton, 1976 (Triton, Nord, Milano 1995)

 

 

Philip K. Dick (1928-1982)

Nato a Chicago, Philip Kendred Dick vive a lungo in California e pubblica il primo racconto nel 1951. La sua biografia rivela un tormento esistenziale che lo rendeva disilluso anche sulla sua attività di scrittore e sulla stessa science fiction.

Nella sua prolifica carriera Dick ha praticato tutti i filoni della fantascienza, a partire dallucronia, che gli fa vincere il premio Hugo 1963 per The Man in the High Castle*, ma ha anche inventato figure immaginarie di grande impatto, come i replicanti. Le sue storie si ambientano quasi sempre in un futuro contrassegnato dallalienazione e dallallucinazione: ricorrenti nei suoi romanzi e racconti, infatti, sono i dilemmi del reale e gli interrogativi sul concetto stesso di realtà.

Dick è considerato un anticipatore del cyberpunk per le sue analisi del rapporto uomo-macchina, ma anche per linteresse alle realtà parallele e persino per lo sconfinamento mistico di molti suoi lavori.

Il cinema in due occasioni ha celebrato la narrativa di Dick: con Blade Runner di Ridley Scott e Total Recall di Paul Verhoeven.

 

The Man in the High Castle*, 1962 (La svastica sul sole, Fanucci, Roma 1997)

The Simulacra*, 1964 (I simulacri, Fanucci, Roma 1996)

The Three Stigmata of Palmer Eldritch*, 1964 (Le tre stimmate di Palmer Eldritch, Nord, Milano 1984)

Doctor Bloodmoney*, 1965 (Cronache del dopobomba, Einaudi, Torino 1997)

Do Androids Dream of Electric Sheep?*, 1968 (Blade Runner, Fanucci, Roma 1996)

Ubik*, 1969 (Ubik, Fanucci, Roma 1989)

 

 

Gordon R. Dickson (1923- )

Nato a Edmonton, Canada, Gordon Rupert Dickson è quasi sempre vissuto negli Stati Uniti. Fin dal suo esordio nel 1950 (con un racconto scritto insieme a Poul Anderson) predilige lavventura spaziale e le descrizioni di popoli alieni, non senza porre interrogativi sulla natura delluomo.

Per decenni si è impegnato soprattutto nel lungo ciclo dei Dorsai (o di Childe), svariati romanzi e racconti dove i condottieri della storia europea medievale si trasformano in guerrieri spaziali del ventiquattresimo secolo. Il ciclo segue levoluzione della razza umana a partire dal quattordicesimo secolo, attraverso il riapparire dellEroe in epoche diverse. Ne emerge un approccio superomistico e unattenzione particolare per il confronto-scontro tra razze (umane e aliene).

Il mio scopo, ha scritto Dickson, era quello di usare la storia conosciuta, e gli sviluppi futuri logicamente derivati da essa, per sostenere che lumanità non solo è attualmente protagonista di un processo di evoluzione, ma che tale processo è iniziato già allepoca della prima fase del Rinascimento.

E stato presidente della Science Fiction Writers of America dal 1969 al 1971.

 

The Alien Way, 1965 (Esche nello spazio, Nord, Milano 1971)

The Hour of the Horde, 1970 (Lora dellorda, Nord, Milano 1981)

Time Storm, 1977 (Le nebbie del tempo, Nord, Milano 1979)

The Far Call, 1978 (Il richiamo delle stelle, Nord, Milano 1985)

The Forever Man, 1986 (Luomo eterno, Nord, Milano 1987)

 

 

Thomas M. Disch (1940- )

Cresciuto nel Minnesota ma vissuto quasi sempre a New York, Thomas Michael Disch dopo aver lavorato in pubblicità e in banca esordisce con un racconto sulla fine del mondo. Rapidamente accentua il suo sperimentalismo, diventando un esponente di spicco nella New Wave della seconda metà degli anni Sessanta.

Tipico esempio della sua produzione è Camp Concentration, che descrive un campo di concentramento segreto dove vengono rinchiusi tutti i ribelli e i trasgressori. I prigionieri vengono deliberatamente contagiati con una variante della sifilide, che porta a un innalzamento dellintelligenza e poi alla morte. Ma la vendetta dei reclusi sarà terribile e porterà alla contaminazione di tutto il genere umano.

Ricorrenti nella sua narrativa sono il tema del corpo e le suggestioni politiche (con un approccio anarchico, ostile ad ogni forma di governo contemporanea). Per me è un vero piacere descrivere la fine del mondo, ha detto Disch. Credo che questo sia uno degli scopi del romanzo catastrofico, la descrizione meravigliosa duna distruzione.

Da anni Disch si è allontanato dalla fantascienza, sconfinando nellhorror, e ha lavorato soprattutto come critico teatrale di The Nation.

Lautore, noto anche come poeta, ha ottenuto il premio Campbell 1979.

 

The Genocides, 1965 (Gomorra e dintorni, Mondadori, Milano 1978)

Echo Round His Bones, 1967

Camp Concentration, 1967 (Campo Archimede, in Galassia n.160, 1972)

The Asian Shore, 1970 (Riva dAsia, in Urania n.752, 1978)

334, 1974 (334, Fanucci, Roma 1976)

 

 

Edward E. Doc Smith (1890-1965)

Nato nel Wisconsin, Edward Elmer Smith deve il soprannome Doc alla sua laurea in ingegneria chimica. Si tratta probabilmente del più importante scrittore di space opera. Come moltissimi altri autori del suo tempo, Smith inizia a scrivere su Amazing e la sua narrativa, che trabocca di avventure e superscienza, può essere considerata come lo sviluppo logico delle tesi di Hugo Gernsback, allora dominanti.

Il suo primo successo è stato The Skylark of Space , a base di viaggi interstellari ed eroi-superuomini. Dopo Skylark, che ebbe diversi seguiti e divenne una serie famosa, Smith inizia a scrivere la saga dei Lensman, composta dal 1934 al 1948. Fin dal primo romanzo della serie, Triplanetary, ipotizzava lesistenza di due culture molto antiche, gli Arisiani e gli Eddoriani - personificazione rispettivamente del bene e del male - che vivono su due galassie separate. Altri mondi alieni, tra cui anche i terrestri, si sono schierati con gli Arisiani e così gli eventi storici salienti della Terra - come la caduta dellImpero romano e lipotesi dellinabissamento di Atlantide - vengono interpretati da Smith come tappe di questa lunga lotta.

 

The Skylark of Space , 1928 (Skylark I, Nord, Milano 1980)

Triplanetary, 1934; First Lensman, 1950 (Triplanetario; Il primo Lensman in La saga dei Lensman, Nord, Milano 1991)

Galactic Patrol, 1938; The Gray Lensman, 1940 (Pattuglia galattica; Il Lensman Grigio in Pattuglia galattica: la saga dei Lensman II, Nord, Milano 1992)

Second Stage Lensman, 1942; Children of the Lens, 1948 (I nuovi Lensman; I figli della Lente in Il secondo Impero: Lensman III, Nord, Milano 1993)

 

 

Greg Egan (1961- )

Programmatore di computer, Egan è nato e vive in Australia. Ha iniziato molto giovane a pubblicare racconti su riviste del settore, segnalandosi come uno degli autori più interessanti della nuova generazione di fantascienza hard.

Fino al 1983 Egan si è dedicato soprattutto alla narrativa breve, sviluppando i suoi temi preferiti - la fisica quantistica e la biologia - con uno stile molto personale, una prosa controllata, rarefatta, penetrante (Piergiorgio Nicolazzini). Al centro dei suoi racconti, che sono stati in parte pubblicati nellantologia Axiomatic, ricorrono le connessioni tra materia e realtà, le interfacce reale/virtuale. Il primo romanzo, come tutta la sua narrativa iniziale, è di genere fantasy, An Unusual Angle.

Nel 1992, invece, ha scelto esplicitamente la fantascienza radical hard per il romanzo Quarantine, dove lafflato cosmico si fonde con la sensibilità cyberpunk. La storia è ambientata nel 2034, anno nel quale una misteriosa sfera, soprannominata la Bolla, avvolge la Terra facendo sparire le stelle. Quando Laura Andrews, una paziente ricoverata per una grave deficienza mentale, sparisce molti dei misteri legati alla Bolla inizieranno a chiarirsi.

Spesso presente con propri racconti sulla rivista inglese Interzone, Egan nel 1994 ha vinto il premio Campbell con il romanzo Permutation City.

 

An Unusual Angle, 1983

Quarantine, 1992 (La Terra moltiplicata, Nord, Milano 1995)

Permutation City, 1994

Axiomatic, 1995

 

 

Harlan Ellison (1934- )

Nato a Cleveland, Ohio, Harlan Jay Ellison abbandona luniversità dopo una lite con il docente di scrittura creativa. Si trasferisce allora a New York, dove incontra Robert Silverberg*, impegnandosi nelle fanzine e scrivendo centinaia di racconti e articoli. Dopo varie vicissitudini e traslochi a Chicago e Los Angeles, lavora con successo per la televisione e si dedica permanentemente alla narrativa, sia come autore che come curatore. Si deve infatti a lui la pubblicazione di Dangerous Visions, unantologia composta da 33 storie originali scritte dai migliori autori del periodo. Si tratta di un libro che ha segnato indelebilmente il genere, contribuendo a stabilire i canoni di quella che fu chiamata new wave. Non a caso, perciò, il New Yorker definì Ellison il principale profeta della new wave.

Considerato come uno dei più geniali e dotati scrittori della fantascienza moderna, Ellison è tuttavia un autore controverso, tra i lettori ha sempre suscitato rancori e lodi. Nonostante il suo carattere leggendariamente spigoloso - di lui Robert Bloch ha detto opera spesso in base a estremi che vanno dalla più calda empatia alla sacra indignazione - ha influenzato in maniera definitiva la science fiction ed è riuscito a vincere tre premi Nebula e sei Hugo.

 

Ellison Wonderland, 1962

Dangerous Visions, 1967 [come editor] (Dangerous Visions, Mondadori, Milano 1991)

Paingod and Other Delusions, 1965 (Dolorama e altre delusioni, Ponzoni, Milano 1966)

From the Land of Fear, 1967 (Se il cielo brucia, in Galassia n. 231, 1978)

Deathbird Stories, 1975

 

 

Philip José Farmer (1918- )

Nato a North Terre Haute, Indiana, Farmer è autore di innumerevoli volumi quasi sempre articolati in saghe. In ogni ciclo crea universi paralleli dove vivono gli eroi del nostro immaginario, in relazione tra loro, al di là di ogni confine di spazio e tempo. Il suo è un gioco continuo con i personaggi creati da altri autori, da Tarzan (vedi in particolare Tarzan Alive, del 1972) a Doc Savage, dal Phileas Fogg di Jules Verne* a Moby Dick, Dracula e Sherlock Holmes.

Tipico di questo suo stile è il Ciclo del Fiume, cioè la serie di Riverworld (che ottenne il premio Hugo), iniziata con To Your Scattered Bodies Go (1971) e proseguita attraverso cinque ulteriori volumi. Vi si immagina un pianeta in cui rivive lintera umanità attorno a un fiume, e dove si mischiano personaggi reali e dinvenzione (si incontrano Tom Mix e Richard Burton, ad esempio): al centro della saga vi è la necessità di scoprire le sorgenti del fiume e il motivo della resurrezione di tutti gli umani.

Tra le altre serie più importanti, i Fabbricanti di Universi, che si è snodata per un ventennio, e il ciclo di John Carmody, un ricercato interplanetario che si interroga su temi mistici.

Caratteristica saliente della scrittura di Farmer è lerotismo, di solito assente dalla science fiction. Lerotismo viene proposto apertamente da Farmer fin dal 1952, con il suo racconto The Lovers (poi ampliato e trasformato in romanzo), una storia di rapporti tra esseri umani e alieni che gli valse il premio Hugo come Best New Writer.

Introducendo A Feast Unknown, Theodore Sturgeon ha scritto: I suoi intrecci e i suoi personaggi sono forze naturali, gente naturale (in modo armonico e contrastante) ed egli rimette sempre tutto in discussione. Vi fa raggricciare per lorrore e la sorpresa, però sempre in modo tale da farvi domandare cosè che vi trovate di orrido o di sorprendente. Vi fa ridere, e vi meravigliate della vostra risata; vi fa sperare in certe soluzioni, e vi chiedete perché.

 

The Maker of Universes, 1965 (I Fabbricanti di Universi, Nord, Milano

A Feast Unknown, 1969 (Festa di morte, De Carlo, Milano 1972)

To Your Scattered Bodies Go, 1971 (Il fiume della vita, Nord, Milano 1971)

The Lovers, 1979 (Gli amanti di Siddo, Nord, Milano 1991)

Dayworld, 1985 (Il sistema Dayworld, Nord, Milano 1986)

 

 

Jack Finney (1911-1995)

Nato in America, Walter Braden Finney esordisce a trentacinque anni, ma non si è riconosciuto nelle strettoie di genere ed è ritenuto un autore mainstream. Con una prosa fruibile e leggera ha narrato storie di mondi paralleli e di invasioni aliene. Il suo The Body Snatchers è stato portato tre volte sullo schermo, a partire dal celeberrimo The Invasion of the Body Snatchers (Linvasione degli ultracorpi, 1956).

Ma la sua opera più singolare resta Time And Again. Il protagonista Simon Morley, un pubblicitario, è il tipico uomo comune che vive a New York: lavora, ha molti amici, va al cinema. E come tutti gli uomini comuni la sua vita è caratterizzata da un grande vuoto, un enorme buco. Simon a tutto potrebbe pensare meno che ad essere avvicinato da qualcuno che gli fa la strana proposta di cambiare la sua vita per sempre: chiudi gli occhi, tappati il naso, e tuffati... l'unico modo possibile per farlo è tuffarsi senza pensare." Questo strano tuffo è il primo viaggio nel tempo, e Simon si renderà conto ben presto che la sua missione è più complessa di quanto gli avessero detto. Finney proietta così il lettore nel passato di New York, nel 1882, che non viene descritto solo a parole: il romanzo è infatti arricchito da alcune foto di fine Ottocento che hanno lo scopo di farci vedere lambientazione del romanzo.

 

The Body Snatchers, 1955 (Gli invasati, in Urania n.398, 1965)

The Third Level, 1957

Woodrow Wilson Dime, 1968 (La monetina di Woodrow Wilson, in Urania n.1260, 1995)

Time and Again, 1970 (Indietro nel tempo, Mondadori, Milano

Marions Wall, 1973 (Un mondo di ombre, in Urania n.1272, 1995)

 

 

William Gibson (1948- )

Nato negli Stati Uniti, Gibson vive a Vancouver in Canada. E il più rappresentativo degli autori cyberpunk e si mise in evidenza già alla fine degli anni Settanta con una serie di novelle. Il mondo delle sue storie non è una Terra del lontano futuro, ma vicina alla nostra, dove ormai la tecnologia è dominante. Computer, innesti umani, droghe: sono questi i tratti salienti che emergono nella trilogia dello Sprawl: Neuromancer* (premio Hugo, Nebula e Philip K. Dick), Count Zero e Mona Lisa Overdrive, libri che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.

Terminato il periodo doro del cyberpunk, William Gibson ha scritto un romanzo insieme a Bruce Sterling*, The Difference Engine*, una sorta di storia alternativa del sottogenere definito steampunk, poi ha optato per vicende cyber-noir in cui indagare i gusti e gli atteggiamenti di fine secolo. Sono così usciti Virtual Light* e Idoru. Il primo è ambientato in una San Francisco distrutta dal terremoto, dove molti homeless sono andati a vivere sul ponte della baia; il secondo narra invece unimpossibile storia damore tra un cantante rock e un avatar, unentità della rete.

 

Neuromancer*, 1984 (Neuromante, Nord, Milano 1984)

Burning Chrome*, 1986 (La notte che bruciammo Chrome, Mondadori, Milano 1994)

Count Zero, 1986 (Giù nel ciberspazio, Mondadori, Milano 1986)

Mona Lisa Overdrive, 1988 (Monnalisa cyberpunk, Mondadori, Milano 1991)

Virtual Light*, 1993 (Luce Virtuale, Mondadori, Milano 1994)

Idoru, 1996 (Aidoru, Mondadori, Milano 1996)

 

 

James E. Gunn (1923- )

Nato a Kansas City, James Edwin Gunn scrive inizialmente sotto pseudonimo, privilegiando il racconto breve. Quando a metà degli anni Cinquanta si dedica al romanzo, scrive delle space opera, iniettando nello schema tradizionale di questo filone le novità dellelettronica. In alcuni casi ha affrontato la perdita di cognizione della realtà (ad esempio in The Joy Makers, dove una società del futuro condiziona le menti degli individui).

Ma Gunn ha avuto anche una ricca attività di studioso della fantascienza, prima rielaborando la sua tesi di laurea, poi scrivendo diversi trattati a carattere enciclopedico sulla science fiction. Una delle tesi principali di Gunn è limportanza della trovata, dellidea centrale di un racconto o in un romanzo di SF: Praticamente ogni storia compresa nellAlbo dOro della Fantascienza, se sezionata a dovere, rivelerà in fondo ununica idea. Nella Fantascienza lidea divenne sovrana; la situazione era superiore al personaggio; il personaggio, una specie di veicolo purificato per lidea.

E stato direttore del Center for the Study of Science Fiction dellUniversità del Kansas.

 

The Burning, 1956-1972 (Futuro al rogo, in Urania n. 1060, 1987)

The Joy Makers, 1961 (Si garantisce la felicità, in Galassia n.79, 1967)

Future Imperfect, 1954

Alternate Worlds: The Illustrated History of Science Fiction, 1975 (La storia illustrata della fantascienza, Armenia, Milano 1979)

The Unpublished Gunn, 1992

 

 

Edmond M. Hamilton (1904-1977)

Autore fortemente legato alla fantascienza americana delle origini, alla space opera, Edmond Moore Hamilton contemporaneamente ha scritto anche racconti del soprannaturale, molti dei quali pubblicati con il nome Hugh Davidson su Weird Tales.

Il suo romanzo più famoso è The Star Kings dove un impiegato newyorchese viene proiettato in un complotto galattico. Sempre nel filone della space opera è Outside the Universe, in cui viene raccontata una cruenta guerra scoppiata fra tre galassie.

He That Had Wings è invece un romanzo puramente fantastico dove Hamilton affronta il tema del diverso adattato al mito di Icaro. Il protagonista è un uomo che - a causa di una mutazione genetica - è nato con le ali, e ben presto si renderà conto che la sua convivenza con i normali è impossibile. Da segnalare infine The Star of Life, in cui lavventura spaziale si fonde con laspetto fantastico del mito delleterna giovinezza.

Lautore torna alla space opera negli anni Sessanta, con la trilogia di Starwolf, anche se si può notare unevoluzione nella trattazione del tema.

Hamilton ha sposato la scrittrice di fantascienza e fantasy Leigh Brackett.

 

Outside the Universe, 1928 (Linvasione della galassia, La Tribuna, Piacenza 1970)

He That Had Wings, 1938 (Luomo alato, Libra, Bologna 1970)

The Star Kings, 1947 (I sovrani delle stelle, Libra, Bologna 1970)

The Star of Life, 1948 (La stella della vita, Mondadori, Milano 1977)

The Weapon from Beyond, 1967; The Closed Worlds, 1968; World of the Starwolves, 1968 (in Morgan Chane, il lupo dei cieli, Libra, Bologna 1978)

 

 

Harry Harrison (1925- )

Nato a Stamford, Connecticut, con il nome di Henry Maxwell Dempsey, prima di dedicarsi alla narrativa ha svolto innumerevoli attività, e per un decennio ha scritto i testi del fumetto Flash Gordon, rivelando quel particolare senso dellumorismo che in molte occasioni gli ha permesso di parodiare il genere.

La sua opera come narratore di fantascienza si è sviluppata in gran parte attraverso grandi cicli. Negli anni Sessanta avvia la saga del Pianeta impossibile (Deathworld), imperniata su Jason DinAlt e le sue avventure su pianeti primitivi, mentre negli anni Ottanta scrive il ciclo degli Yilanè (o dellEden), dedicato a una razza di dinosauri diventata dominante in una ipotetica evoluzione parallela delle specie terrestri. Negli anni Novanta si è invece dedicato a una sorta di sovrapposizione tra fantasy e storia parallela.

Per quasi trentanni, poi, ha scritto avventure per il ciclo di Jim DiGriz, criminale e agente segreto interplanetario, una singolare "space opera" vista con gli occhi di un fuorilegge del futuro che però desta simpatia nel lettore. DiGriz è detto "Ratto d'Acciaio", perché agisce in un mondo di cemento armato dove anche i ratti (in questo caso i "topi" della società, i criminali) per sopravvivere devono essere di acciaio inossidabile. DiGriz diventa una sorta di James Bond interplanetario che parla l'Esperanto.

Instancabile viaggiatore, Harrison è vissuto in varie parti del mondo, per poi stabilirsi in Irlanda. Dal suo romanzo Make Room! Make Room! nel 1973 è stato tratto un celebre film di Richard Fleischer, Soylent Green (2022: I soravvissuti).

 

Bill, the Galactic Hero, 1965 (Bill eroe galattico, Longanesi, Milano 1977)

Make Room! Make Room!, 1966 (Largo! Largo!, Nord, Milano 1972)

In Our Hands the Stars, 1970 (Le stelle nelle mani, in Urania n.996, 1985)

Deathworld, 1973, (Pianeta impossibile, Nord, Milano 1978)

West of Eden , 1984 (Lera degli Yilanè, Nord, Milano 1989)

 

 

Robert A. Heinlein (1907-1988)

Nato a Butler, Missouri, Robert Anson Heinlein ha studiato fisica ed è stato ufficiale di marina. Dal 1939 ha pubblicato racconti e romanzi incentrati sullelaborazione di unipotetica storia futura (Future History), con una sorta di ciclo infinito che proseguirà fino agli anni Settanta con Time Enough for Love.

Heinlein, infatti, è stato sempre affascinato dalla storia sociale ed ha tentato di analizzare le modifiche provocate nelle società sotto la pressione di invenzioni e tecnologia. Da un punto di vista stilistico, è stato tra i primi ad evitare le lunghe descrizioni, di solito utilizzate allinizio dei romanzi di fantascienza, per illustrare il mondo in cui si muovono i personaggi: nel corso della narrazione gli bastano pochi elementi per dipingere i sistemi sociali del futuro.

I romanzi più famosi di Heinlein - che scrisse anche molte storie per ragazzi - sono probabilmente Starship Troopers*, accusato di militarismo e di fascismo, e Stranger in a Strange Land, che viceversa ebbe successo tra i progressisti per la sua miscela religioso-libertaria.

 

Double Star, 1941 (Stella Doppia, Nord, Milano 1972)

Universe, 1951 (Universo, Mondadori, Milano 1977)

Citizen of The Galaxy, 1957 (Cittadino della galassia, Nord, Milano 1970)

Stranger in a Strange Land, 1961 (Straniero in terra straniera, Nord, Milano 1977)

Time Enough for Love, 1973 (Lazarus Long, limmortale, Nord, Milano 1979)

 

 

Frank Herbert (1920-1986)

Nato a Tacoma, Washington, il suo ingresso nella fantascienza è legato alla rivista Astounding. Anche se Herbert pubblicò il primo racconto di SF su Startling Stories nel 1952, è sulle pagine di Astounding che apparve il suo primo romanzo, negli anni Cinquanta, e sempre nella medesima testata iniziò nel 1963, a puntate, il suo celebre ciclo di Dune. Il primo libro nasceva infatti dallunificazione di due racconti pubblicati nei due anni precedenti sulla rivista "Astounding", e ottenne sia il Premio Hugo che il Premio Nebula, dando origine a uno dei più importanti cicli di romanzi nella storia della fantascienza.

Nonostante alcuni critici abbiano rimproverato ad Herbert una mancanza di stile, Dune è costruito in maniera meticolosa, e Herbert riesce ad inventare sempre nuovi intrecci che hanno come ambientazione le profondità dello spazio. La grande capacità dellautore è infatti non solo quella di inventare pianeti e razze aliene, ma di delineare culture, con la loro etica e i loro rituali, avvalendosi delle sue conoscenze di ecologia e psicologia. Ciò che attira il lettore in questa saga galattica è labbandonarsi a una fantastica vita di potere ed assaporare unaltra religione. Ma i cicli vitali si alternano senza sosta sul pianeta Arrakis. Nelle prime parti di questa saga Dune appare come unimmensa distesa di sabbia. Poi la storia si sposta tremila anni nel futuro: il pianeta si è trasformato ed è diventato un magnifico mondo verde e lussureggiante con a capo il tiranno Leto II.

Piergiorgio Nicolazzini ha notato come Herbert sia caratterizzato da una brillante ed eclettica frequentazione di vari luoghi della tradizione fantascientifica, e tenta di leggervi unimmagine coerente sui meccanismi, sulle possibilità e sui pericoli legati allevoluzione/trasformazione dei nostri schemi concettuali, o in altre parole: fino a che punto siamo manipolatori e fino a che punto creature manipolate? E questa la domanda in romanzi come The Santaroga Barrier, dove una cittadina californiana si chiude nellisolamento grazie a un potente allucinogeno.

 

Dune*, 1965-1985 (il ciclo è tradotto in Italia da Nord, Milano)

The Santaroga Barrier, 1968 (La barriera di Santaroga, Nord, Milano 1988)

The Heaven Makers, 1968 (Creatori di paradisi, Nord, Milano 1982)

Hellstroms Hive, 1973 (Lalveare di Hellstrom, Nord, Milano 1983)

The White Plague, 1982 (Il morbo bianco, Nord, Milano 1985)

 

 

L. Ron Hubbard (1911-1986)

Nato a Tilde, Nebraska, Lafayette Ronald Hubbard inizia a scrivere racconti su riviste pulp negli anni Trenta. Attraversa tutti i generi, dal fantasy allhorror, ma emerge soprattutto con i racconti di fantascienza per Astounding e Unknown. Le sue novelle, molto diverse tra loro per stile e caratteristiche, rivelano un interesse per la conquista del cosmo, insieme alla propensione a storie damore e davventura. Tra i suoi libri più curiosi Typewriter in the Sky, imperniato su uno scrittore che per una distorsione spazio temporale si trova catapultato nel mondo seicentesco di un suo romanzo di cappa e spada.

Ma la carriera letteraria di Hubbard doveva conoscere una svolta unica e irripetibile nella storia degli autori di fantascienza. Nel 1950, infatti, Hubbard teorizza una sorta di psicologia mistica in Dianetics: The Modern Science of Mental Health, dando vita alla Chiesa di Scientology, inizialmente con lappoggio del suo collega A. E. Van Vogt*.

La Chiesa si trasforma a poco a poco in una potente organizzazione internazionale al centro di molte polemiche, per il controllo che assume su singoli individui e per i condizionamenti che opererebbe sui poteri politici ed economici in varie parti del mondo.

La sua attività di scrittore non venne però interrotta dalla costruzioni di Scientology, e negli anni Ottanta Hubbard ha pubblicato il lunghissimo ciclo Mission Earth (Missione Terra, tradotto in Italia dalla casa editrice dianetica New Era).

 

Typewriter in the Sky, 1940 (La trama proibita, Nord, Milano 1997)

Final Blackout, 1940 (Lultimo vessillo, Nord, Milano 1996)

Return to Tomorrow, 1954 (Ritorno al futuro, Mondadori, Milano 1957)

Battlefield Earth, 1982-1986 (Gli ultimi uomini. Battaglia per la Terra, New Era, Milano 1988)

The Invaders Plan, 1985 (Gli invasori tramano. Missione Terra, New Era, Milano 1988)

 

 

Aldous Huxley (1894-1963)

Nato in Inghilterra, studia ad Oxford, inizia la sua carriera di scrittore, poi si trasferisce in California dal 1937. Il suo primo libro è una raccolta di racconti in chiave umoristica, poi inizia a pubblicare romanzi e saggi in cui critica i moralismi della società inglese.

Nel 1932 Huxley scrive Brave New World*, celeberrima anti-utopia su una società alienata. Lopera è considerata universalmente un classico della fantascienza sociologica, eppure ciò avvenne quasi a dispetto del suo autore che rifiutò in maniera sdegnata quella definizione. In seguito, con Brave New World Revisited* riprese largomento del romanzo con una serie di saggi che riflettono sulle domande sollevate dal suo libro.

Dopo il trasferimento in America, Huxley scrive unaltra pessimistica distopia, Ape and Essence, romanzo ambientato nel 2108, quando una guerra totale ha ridotto gli Stati Uniti a un inferno di degradazione morale e biologica.

Huxley era dedito alle droghe e scrisse anche un resoconto delle sue esperienze con la mescalina. Questo tema compare nel romanzo Island, imperniato su unisola dellOceano Indiano dove si vive nelleuforia grazie al buddhismo tantrico e ai viaggi psichedelici.

 

Brave New World*, 1932 (Il mondo nuovo, Mondadori, Milano 1971)

Ape and Essence, 1949 (La scimmia e lessenza, Mondadori, Milano 1967)

Brave New World Revisited*, 1958 (Ritorno al Mondo Nuovo, Mondadori, Milano 1981)

Island, 1962 (Lisola, Mondadori, Milano 1977)

 

 

K. W. Jeter (1950- )

Nato a Los Angeles, Kevin W. Jeter è laureato in sociologia e questa formazione lascia una forte impronta sulla sua letteratura, anche se ha sempre privilegiato il registro della metafora spinta allestremo. Scrittore difficilmente catalogabile allinterno di un genere, è indubbio che nei suoi testi si ritrovano molti dei temi approfonditi dalla letteratura cyberpunk: la manomissione dei corpi, la dimensione virtuale, lambientazione delle storie nei bassifondi metropolitani.

Farewell Horizontal, ad esempio, è una metafora dellassetto sociale che si esplica in due direzioni: verticale ed orizzontale. Axxter gira con la telecamera lungo la dimensione verticale del Cilindro e filma gli eventi. Paradosso sul mondo dellimmagine, il verticale rappresenta il mercato: è la dimensione a cui tutti ambiscono per fuggire lorizzontale delle macchine. Jeter lascia intravedere il concetto di realtà virtuale, sempre trattato come metafora e rappresentato dagli Ologiorni, un servizio che rende possibile la disincarnazione.

Di recente si è dedicato alla continuazione delluniverso dickiano di Blade Runner.

 

Dr. Adder, 1984 (Dr. Adder, Fanucci, Roma 1984)

The Glass Hammer, 1985 (Telemorte, in Urania n.1020, 1986)

Farewell Horizontal, 1989 (Laddio orizzontale, in Urania n.1181, 1992)

The Night Man, 1990 (Uomo dombra, Mondadori, Milano 1991)

Blade Runner: Replicant Night, 1996 (Blade Runner, la notte dei replicanti, Fanucci, Roma 1997)

 

 

Damon Knight (1922- )

Nato in America, Damon Francis Knight compie i primi passi come scrittore nelle riviste pulp degli anni Quaranta, con innumerevoli storie brevi spesso sotto pseudonimo. Contemporaneamente scrive molte recensioni di libri e oggi perciò si ritiene che sia stato il primo critico specializzato in science fiction nella storia del genere. Tra i temi ricorrenti della sua narrativa gli incontri con gli alieni, la descrizione di future società distopiche (in particolare in Hells Pavement) e la fine del mondo.

Nonostante la vasta produzione letteraria, Knight si è occupato di tutti i campi delleditoria fantascientifica, in particolare curando numerose antologie (la celebre serie Orbit) e impegnandosi con il gruppo di artefici dellassociazione tra gli scrittori americani di fantascienza, la Science Fiction Writers of America. Un suo celebre articolo polemico, dove discute le tesi sulla science fiction di Theodore Sturgeon* e Robert Heinlein*, è apparso con il titolo Le regole del gioco in Gamma n.1, 1965.

Knight, tra laltro, ha fatto parte del gruppo newyorchese dei Futurians, negli anni Quaranta, con Asimov*, Pohl*, Blish* e Kornbluth*.

 

Hells Pavement, 1955 (Il lastrico dellinferno, in Urania n.293, 1963)

In Deep, 1963 (Il mondo dellabisso, in Galassia n.220, 1976)

The Metal Smile, 1968 [come curatore] (Il sorriso metallico, Longanesi, Milano 1977)

The Best of Damon Knight, 1976

The World and Thorinn, 1981 (Il mondo e Thorinn, in Urania n.1251, 1995)

 

 

Cyril M. Kornbluth (1923-1958)

Nato a New York, ha fatto parte del gruppo di fan della fantascienza Futurians. Giornalista, pubblica molti racconti su riviste pulp utilizzando svariati pseudonimi (da S.D. Gottesman a Arthur Cooke, da Scott Mariner a Kenneth Falconer: in alcuni casi si trattava di nomi collettivi).

Negli anni Cinquanta ha sviluppato unintensa collaborazione con Frederik Pohl* e, sotto il nome di Cyril Judd, con Judith Merril.

Una caratteristica costante dei suoi romanzi è nella descrizione dei complotti in atto in unAmerica futura, dominata dalle imprese. La guerra come spettacolo sportivo, la pubblicità come strumento per piegare le volontà, la lotta tra comunisti e anti-comunisti negli Usa del futuro sono solo alcuni dei temi affrontati da Kornbluth. La mafia stessa assume un ruolo determinante nella società immaginata in The Syndic, uno dei pochi romanzi che scrisse senza la collaborazione di altri autori.

La sua breve carriera fu interrotta da un infarto a trentacinque anni. Alcune sue idee vennero poi trasformati in testi compiuti da Frederik Pohl*.

 

The Space Merchants*, 1953 [con Frederik Pohl*] (I mercanti dello spazio, Mondadori, Milano 1975)

Gladiator at Law, 1955 [con Frederik Pohl*] (Gladiatore in legge, Nord, Milano 1990)

A Mile Beyond the Moon, 1958 (Oltre la luna, in Urania n. 1956, 1987)

Wolfbane, 1959 [con Frederik Pohl*] (Il segno del lupo, Nord, Milano 1975)

The Syndic, 1953 (Non è ver che sia la Mafia, Mondadori, Milano 1977)

 

 

Henry Kuttner (1915-1958)

Nato a Los Angeles, esordisce su Weird Tales e scrive numerose storie horror. Si dedica poi ad altri generi popolari e approda alla fantascienza, pubblicando anche con lo pseudonimo Lewis Padgett e spesso in collaborazione con la moglie Catherine L. Moore*.

Il suo approccio alla fantascienza fu essenzialmente lirico. Quando si occupava di robot o sofisticati cervelli elettronici, i temi in voga nel periodo della sua attività letteraria, usava un tono tutto personale, come in Home Theres No Returning (La patria a cui non si ritorna). Il racconto ha al centro un calcolatore che è stato costruito allo scopo di vincere una guerra, e che ha la caratteristica di prendere decisioni anche senza dati sufficienti. Il calcolatore diventerà subito uno psicopatico e la storia racconterà dei tentativi fatti per calmarlo.

Ma alle macchine della fantascienza tecnologica Kuttner preferiva le storie di mostri e mutanti. Ipotizzò ad esempio un futuro dove nella razza umana esistono dei telepatici che si distinguono per la loro testa calva. La serie divenne nota come The Baldies e fu riunita in forma di volume nel 1953 con il titolo Mutant. Kuttner, inoltre, è stato uno dei primi autori ad aver tentato cautamente di immettere il sesso nel genere fantascientifico.

Probabilmente il miglior lavoro di Kuttner, scritto con la moglie, è Fury. La Terra è ormai morta da secoli e gli unici scampati sono fuggiti su Venere e vivono nelle Riserve. Ma lambizione delluomo non è di chiudersi in paradisi immutabili, ma di proiettarsi verso le stelle.

 

The Twonky, 1942 (Il twonky, La Tribuna, Piacenza 1971)

Fury, 1947 [con C.L.Moore] (Furia, Nord, Milano 1978)

Robots Have No Tails, 1952 (I robot non hanno la coda in Galassia n.16, 1962; Mr. Gallegher, supergenio, in Galassia n.18, 1962)

Mutant, 1953

The Best of Henry Kuttner, 1975

 

 

Tanith Lee (1947- )

Nata a Londra, Tanith Lee esordisce nel 1975. Il suo primo e lunghissimo romanzo, The Birthgave, può essere annoverato nella fantascienza epica: racconta le avventure di una donna che, dopo essersi risvegliata da un profondo sonno, non ricorda nulla del proprio passato ma al suo interno una voce le infonde dei poteri inusuali.

La critica accolse molto bene il romanzo, apprezzandone il tono narrativo potente che cattura lattenzione del lettore. Da allora la scrittrice ha pubblicato innumerevoli romanzi e racconti (questi ultimi in parte riuniti nella collezione Forests of the Night), esplorando le possibilità della fantascienza sociologica come di quella avventurosa. Celebre la sua storia della vampira Sabella, pienamente interna ai meccanismi gotici ma ambientata su Marte e in un contesto fantascientifico.

Tuttavia Tanith Lee si trova a suo agio soprattutto quando si avvicina al genere fantasy. Tra il 1977 e il 1978 compone, ad esempio, i romanzi del ciclo di Vazkor, mentre in anni recenti ha avviato una serie, dai toni psicanalitici, imperniata su strane famiglie di vampiri.

A.E. van Vogt* ha definito Tanith Lee una scrittrice dotata di un ottimo stile, la cui narrativa sembra quasi poesia tramutata in prosa.

 

The Birthgave, 1975

Sabella, or The Blood Stone, 1980 (La vampira di Marte, Newton Compton, Roma 1994)

Kill the Dead, 1980 (Uccidere i morti, in Solaris n.5, 1987)

Delusions Master, 1981 (Maestro dillusioni, in Solaris n.5, 1987)

Forests of the Night, 1989

 

 

Ursula Le Guin (1929- )

Vissuta quasi sempre a Portland, Oregon, Ursula Kroeber Le Guin è considerata una rappresentante della science fiction più impegnata. In tutti i suoi romanzi è presente un livello di lettura allegorico e simbolico. E lonirismo, che spesso diventa il punto centrale dei suoi testi, la avvicina ad una dimensione fantastica che sconfina dai canoni più tradizionali della science fiction.

Il romanzo che le ha portato il successo è The Left Hand of Darkness, un grande affresco del pianeta Inverno dove gli abitanti godono di unambivalenza sessuale. La scrittrice può così indagare le strutture sociali e politiche create da un simile contesto culturale e umano: una costante di tutta la sua narrativa è infatti il tentativo di fondere la forma romanzo con la necessità di una critica dellesistente.

Al centro di The Dispossessed: An Ambiguous Utopia, premio Nebula e Hugo, cè la contrapposizione tra lanarchia e una struttura centralizzata. Come ben cinque romanzi, due racconti lunghi e molte short stories di Ursula Le Guin, anche questo rientra nella serie detta di Hainish .Sono invece nettamente più vicini al fantasy i romanzi che compongono la trilogia di Earthsea.

 

City of Illusions, 1967 (Città delle illusioni, Longanesi, Milano 197)

The Left Hand of Darkness, 1969 (La mano sinistra delle tenebre, Libra, Bologna 1971)

The Late of Heaven, 1971 (La falce dei cieli, Nord, Milano 1974)

The Dispossessed, 1974 (I reietti dellaltro pianeta, Nord, Milano 1975)

Four Ways to Forgiveness, 1995 (Il giorno del perdono, Fanucci, Roma 1996)

 

 

Fritz Leiber (1910-1992)

Nato a Chicago, inizialmente seguì le orme del padre facendo lattore (appare, ad esempio, nella versione del Fantasma dellopera girata nel 1943, interpretando la parte del compositore Franz Liszt). Poi si dedica sempre più professionalmente alla narrativa, con una predilezione per il racconto. Tra i suoi romanzi, The Wanderer resta una inimitabile elaborazione del primo incontro tra terrestri e alieni.

Dotato di un buon senso dellumorismo, Leiber è spesso uscito dagli schemi della science fiction, e ha effettuato numerose incursioni nellhorror e nella sword & sorcery, soprattutto con il ciclo di fantascienza eroica ambientato nel mondo magico di Nehwon (noto anche come saga di Fafhrd, il barbaro gigante, e del Gray Mouser, il piccolo spadaccino).

Secondo Giuseppe Lippi, la convinzione poetica di Leiber è che il meraviglioso non è scomparso e anzi fa irruzione nel mondo attraverso le porte aperte dellimmaginazione, dellerotismo e dellesperienza artistica vista come complemento indispensabile di quella onirica.

Impressionante il numero di premi ottenuti dalla sua opera: nove Hugo, quattro Nebula, quattro Lovecraft, due British Fantasy e un Balrog.

 

Gather, Darkness! 1950 (Lalba delle tenebre, Nord, Milano 1978)

The Big Time, 1958 (Il grande tempo, Nord, Milano 1975)

The Silver Eggheads, 1963 (Le argentee teste duovo, Mondadori, Milano 1987)

The Wanderer, 1964 (Novilunio, Libra, Bologna 1972)

The Book of Fritz Leiber, 1974 (Spazio, tempo e mistero, Mondadori, Milano 1987)

 

 

Murray Leinster (1896-1975)

Sotto lo pseudonimo Murray Leinster agiva il prolifico scrittore americano William Fitzgerald Jenkins, soprattutto per firmare i libri di fantascienza della sua sterminata bibliografia. Il suo primo racconto di science fiction appare nel 1919 su Argosy e fino al 1945 pubblica una infinita quantità di racconti attraversando il poliziesco, lhorror e il fantastico.

Molti dei suoi racconti sono articolati in serie e verranno in seguito riuniti in singoli volumi. Fa parte dei suoi cicli più noti la cosiddetta Med Service Sequence che descrive le avventure di un gruppo di astronauti dellInterstellar Medical Service, specializzati nel risolvere le crisi drammatiche che possono avvenire nello spazio (Doctor to the Stars è uno dei titoli principali del ciclo).

Le storie di Leinster hanno toccato tutti i temi classici della fantascienza, dalla space opera ai viaggi nel tempo, con una predilezione di stampo conservatore per i grandi conflitti spaziali in cui gli Stati Uniti del futuro sconfiggono ogni pericolo alieno.

Nel 1956 un suo romanzo breve ha ottenuto il premio Hugo.

 

The Last Space Ship, 1949 (Lultima astronave, in Urania n.307, 1963)

The Wailing Asteroid, 1960 (Lasteroide abbandonato, in Classici Urania n.67, 1981)

Doctor to the Stars, 1964 (Un dottore tra le stelle, in Cosmo n.154, 1964)

The Greks Bring Gifts, 1964 (I Greks portano doni, in Urania n.695, 1976)

The Forgotten Planet, 1954 (Il pianeta dimenticato, in Millemondi 1973)

 

 

Stanislaw Lem (1921- )

Nato a Lwow, in Polonia, è uno dei pochi autori europei di fantascienza diventati noti anche in America e tradotti in varie lingue. Nei suoi numerosi romanzi e antologie di racconti il realismo e il naturalismo fantascientifico si coniugano con le domande filosofiche e teologiche sui limiti degli esseri umani, a confronto con creature o situazioni straordinarie. Il cinema ha reso celebre un suo romanzo del 1961, tipico di questo iniziale approccio di Lem alla fantascienza, Solaris*.

Negli anni Settanta e Ottanta accentua lo sperimentalismo (di difficile traduzione dal polacco) e lironia, senza abbandonare la dimensione ideologica, con critiche sia agli Usa che al socialismo reale. E il caso di Fiasko, che mette in discussione le possibilità cognitive dellumanità. Personaggio ricorrente nelle sue opere è lo studioso Ijon Tichy, che si sposta nel tempo, accanto alle meno numerose apparizioni di Pirx il pilota.

Nei suoi testi saggistici Fantastyka i futurologia (raccolti in italiano nel volume Micromondi, Editori Riuniti, Roma 1992) Lem si rivela estremamente critico verso la fantascienza americana, ridotta a letteratura di consumo, con la quasi esclusiva eccezione di Philip K. Dick*.

 

Koniec swiata o osmejn - Powiesc amerykanska, 1957 (Fine del mondo alle 8, Theoria, Roma 1993)

Solaris*, 1961 (Solaris, Mondadori, Milano 1982)

Niezwyciezony, 1963 (Linvincibile, Nord, Milano 1974)

Dzienniki gwiazdowe, 1971 (Memorie di un viaggiatore spaziale, Mondadori, Milano 1991)

Fiasko, 1986 (Il pianeta del silenzio, Mondadori, Milano 1988)

 

 

C. S. Lewis (1898-1963)

Nato a Belfast, Clive Staples Lewis è stato professore a Oxford e apprezzato medievalista. Inizialmente ateo, divenne anglicano e portò nella sua narrativa soprattutto temi teologici.

Questo approccio religioso è centrale anche nella celebre trilogia cosmica, imperniata sul linguista dottor Ransom. Nel primo romanzo, Out of the Silent Planet, Ransom si incontra con i marziani, poi in Perelandra esplora Venere, infine appare come personaggio collaterale in That Hideous Strenght, un testo che contiene apprezzate allusioni alla questione ecologica. Il ciclo si caratterizza come unantiutopia dal punto di vista cristiano, dove il futuro è visto con preoccupazione conservatrice.

Lewis è noto anche per la sua lunga serie di Narnia, favole allegoriche per bambini scritte negli anni Cinquanta e articolate in sette volumi. Con The Screwtape Letters, invece, immagina una corrispondenza tra il diavolo Berlicche e suo nipote Malacoda, per insegnare come tentare le anime.

Ha pubblicato anche vari saggi sulla fantascienza e si è confrontato sui problemi di questo genere letterario con Brian W. Aldiss* e Kingsley Amis.

 

Out of the Silent Planet, 1938 (Via dal pianeta Silenzio, Mondadori, Milano 1979)

The Screwtape Letters, 1942 (Le lettere di Berlicche, Mondadori, Milano 1979)

Perelandra, 1943 (Perelandra, Mondadori, Milano 1951)

That Hideous Strenght, 1945 (Questa orribile forza, Mondadori, Milano 1953)

The Lion, the Witch and the Wardrobe, 1950 (Le cronache di Narnia, Mondadori, Milano 1992)

 

 

Jack London (1876-1916)

Nato a San Francisco, John Griffith London conduce una giovinezza avventurosa e poi si dedica alla scrittura, sia saggistica che narrativa. Tra i suoi molti lavori, un posto particolare spetta alla fantascienza.

I suoi temi preferiti sono gli esperimenti scientifici avveniristici, ma sempre con unattenzione per la dimensione sociale e la denuncia di sfruttamento e alienazione. Il suo approccio politico è evidente nella celebre distopia The Iron Heel, che annuncia un governo autoritario e repressivo negli Stati Uniti. Leone Trotski scrisse a proposito di questo romanzo, molto apprezzato tra i rivoluzionari dellepoca: Le iperboli più romantiche di London sono, in fin dei conti, infinitamente più giuste dei calcoli da contabile dei politici sedicenti realisti.

Grande influenza su vari scrittori di science fiction ebbero il popolo scimmiesco al centro di Before Adam, e il mondo devastato dalla malattia nel 2000 di The Scarlet Plague. Un intreccio fantastico tra reincarnazione, esperienze extra-sensoriali e scienza appare invece nel romanzo The Star Rover.

 

The Iron Heel, 1907 (Il Tallone di Ferro, Feltrinelli, Milano 1977)

Before Adam, 1907; The Strenght of the Strong, 1914; The Scarlet Plague, 1915 (Prima di Adamo; La forza dei forti; La peste scarlatta, in Il richiamo della notte, Feltrinelli, Milano 1983)

The Star Rover, 1915 (Il vagabondo delle stelle, Nord, Milano 1996)

 

 

H.P. Lovecraft (1890-1937)

Nato a Providence, Rhode Island, Howard Phillips Lovecraft si colloca agli estremi confini della fantascienza. Inclassificabile anche nelle semplici categorie dellhorror, lopera di Lovecraft ha comunque avuto uninfluenza straordinaria su tutta la letteratura fantastica.

Le sue storie brevi che apparivano sulla rivista Weird Tales si concentrarono nel cosiddetto ciclo dei miti di Chtulhu, che ha dato origine anche a innumerevoli rielaborazioni da parte di altri scrittori. I racconti erano quasi sempre ambientati nel New England, e postulavano lesistenza di una realtà orribile oltre la realtà visibile, popolata da grandi esseri di una dimensione spaventosa che attendono di impadronirsi nuovamente della Terra. Spiega lo stesso Lovecraft: Tutti i miei racconti, anche se possono sembrare non collegati tra loro, sono basati su di una leggenda fondamentale, secondo la quale questo mondo fu abitato, un tempo, da unaltra razza che, per aver praticato la magia nera, perse il suo dominio e venne scacciata, ma vive tuttora al di fuori, sempre pronta a riprender possesso della Terra.

Tra le grandi invenzioni di Lovecraft, il Necronomicon, libro inesistente che i seguaci dello scrittore hanno tentato più volte di concretizzare.

Il successo di Lovecraft è stato soprattutto postumo, grazie alla casa editrice nata appositamente per perpetuarne il mito, la Arkham House, e ai suoi fondatori, August Derleth e Donald Wandrei.

Tra le varie edizioni dei testi di Lovecraft si segnala Opere complete (a cura di Giuseppe Lippi), Sugar, Milano 1978

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