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Hacker Cowboy

di

Francesco Romeo

1998

La cyber area 42 si trovava in una delle zone periferiche della città di Venezia, che contava circa 4 milioni di abitanti e si estendeva in quello che nel secolo precedente si chiamava Veneto. La Federazione Europea cercava di mantenere relativamente bassa la popolazione delle città, cercando di promuovere la vita nelle aree rurali, ma con scarso successo, vista la crescente immigrazione proveniente da est.
Karla entrò nel locale, affollato vista l'ora di tariffa bassa e il giorno festivo, e si guardò intorno cercando una console libera. Odiava usare le console pubbliche, quasi sempre troppo usate e in ogni caso troppo controllabili, ma la sua era stata sequestrata durante una retata dei cybercop, e gli sarebbe stata restituita solo martedi.
Karla era membro di una comunità di hacker cowboys, che si riuniva su un server offshore in Estonia. L'Estonia, nonostante gli sconvolgimenti politici degli ultimi due decenni, era rimasta uno stato indipendente, e stava avviandosi a diventare uno dei paradisi fiscali virtuali del nuovo millennio. Uno dei vantaggi di riunirsi sul server estone era che le sue capacità mimetiche e crittografiche erano particolarmente avanzate, ed era praticamente impossibile risalire dall'identità virtuale del cowboy alla sua vera identità. L'identità virtuale di Karla era "cryptoboy", un hacker cowboy ancora giovane ma molto in gamba, che aveva al suo attivo già alcuni "colpi" che avevano fatto sensazione sulla rete, o perlomeno in alcuni ambienti della rete; cryptoboy era diventato famoso quando, sfruttando una debolezza nota a pochissimi nel software di un server perimetrale dell'amministrazione della Federazione Europea, era penetrato nel sistema della gestione finanziaria. Casualmente aveva scoperto dei files, che dimostravano come la Federazione avesse manipolato alcuni dati di bilancio per giustificare l'ennesima mancata diminuzione del carico fiscale sui cittadini del settore austro-svizzero. Il suo robot di copia aveva provveduto a trasferire quei dati in chiaro sui server della rete della Free Speech Foundation, l'organizzazione che negli ultimi 40 anni aveva difeso i diritti dei cybercitizens dagli abusi delle organizzazioni governative. Karla andava molto fiera di questa azione, che l'aveva resa (o meglio reso visto che era nota come cryptoboy) una stella nell'ambiente dei cowboys, e rappresentava la quintessenza della filosofia sia del gruppo che della stessa Karla.
Sicuramente la capacità degli hacker cowboys di penetrare nelle difese dei computers federali e delle corporations erano dovute in gran parte ai robot, dei software sofisticatissimi, che li mettevano in grado di operare a distanza sui sistemi da attaccare. Karla, come tutti i veri cowboys, era gelosissima dei suoi robot, custoditi in una zona non descritta della sua card personale.
Finalmente si liberò una postazione, e Karla ebbe finalmente una console a disposizione. Imprecò fra sé quando vide che era una Shlinder del '37, con software versione 7.3, che non permetteva molte modifiche; ma tant'è, voleva solo fare un giretto e salutare gli amici del gruppo. Accesa la console inserì la sua card personale, che serviva da documento di identità, da carta di credito e da codificatore per la privacy personale. Come tutte le card dei veri cowboys, anche la sua era modificata per permettere di non essere tracciata dal sistema Millennium, e per modificare il software della console in cui era inserita. La Shlinder accettò la sua card, e le richiese di collegarsi. Karla collegò i cavi della console ai suoi elettrodi cutanei, e improvvisamente, con la solita sensazione di smarrimento, si ritrovò nella rete.
Vedeva le linee che collegavano fra loro i dominii e i server, intuiva la presenza delle altre entità che navigavano la rete e riprovava quella meravigliosa sensazione di appartenenza che provava sempre quando entrava in rete. Come un flash subliminale ricevette la segnalazione di un messaggio, e passò in modalità realtà virtuale per leggerlo. Nella modalità realtà virtuale la rete rappresentava le entità con un "corpo", e si potevano usare le mani per interagire con i vari elementi. Il messaggio apparve davanti ai suoi occhi, e toccandolo con un dito si aprì. Proveniva da uno dei suoi robot esploratori, disseminati su diversi dominii "interessanti", e segnalava una possibile falla nella sicurezza di un sistema di una corporation del nord. Il manager di quel sistema non aveva ancora installato la versione 12.5.2, che proteggeva dai robot d'attacco della nuova generazione, quindi era possibile ottenere un account fantasma e usare quel sistema per penetrare altri host di quel dominio. Il software modificato della console, a un comando di cryptoboy iniziò la procedura standard di attacco tramite robot. Karla decise di andare a vedere l'attacco, e cliccò sulla linea che la metteva in comunicazione con quel sistema. Il suo corpo virtuale apparve vicino al server attaccato, che cercava di difendersi ma stava rapidamente cedendo. Il robot riuscì a trovare la sequenza di numerazione dei frames, simulò la connessione del manager, e il sistema ci credette. cryptoboy era dentro!
A quel punto la procedura prevedeva la creazione di un account fantasma e di una backdoor, una porta da cui entrare facilmente e senza farsi scoprire su quel sistema, poi la cancellazione delle tracce e una rapida ritirata per evitare di essere scoperti. Di solito questo lo faceva il robot, ma Karla si sentiva particolarmente sicura, dopotutto questo era solo un sistema periferico a gestione locale, e quindi decise di dare un'occhiata.
L'account di amministratore era un vero casino, c'erano files di diverse date e argomenti ammucchiati uno sull'altro, script di sistema incompleti e vecchi programmi.
Alcuni files portavano come titolo e autore il nome "cornelius", e Karla, incuriosita decise di dare una sbirciatina: erano poesie!
Poesie d'amore! Incredibile!
A un tratto, mentre Karla effettuava le ultime cancellazioni sui log (le registrazioni delle attività sul sistema), sentì la presenza di un'altra entità, come un'ombra nella sua visione periferica. Ormai era troppo tardi per sparire, quindi passò alla visualizzazione in realtà virtuale; ora vedeva un corpo davanti al suo, e analizzando rapidamente le proprietà di quell'icona vide che aveva di fronte proprio cornelius. Karla verificò rapidamente se aveva effettuato correttamente tutte le procedure anti tracciamento, compreso il passaggio in cascata attraverso almeno 4 reti differenti dotate di anonymizer, preparandosi a subire la caccia da parte del manager di quel sistema, ma si rese improvvisamente conto che cornelius sembrava confuso e spaventato quanto lei. Allora Karla attivò un applet di verifica dell'identità digitale dell'altro, e vide che anche cornelius aveva fatto ricorso agli anonymizer per non farsi tracciare; strano!
- Che ci fai tu qui? - disse cornelius, e Karla trovò estremamente strano quello che stava succedendo;
- Direi che hai trovato il mio rifugio, bravo. Ma come hai fatto a entrare? Credevo di essere sufficientemente protetto… uhm, cryptoboy.
- Qualche trucco del mestiere, cornelius, tu piuttosto, perché tutta questa messinscena se stai sul tuo sistema?
- Fatti miei! Non ti impicciare! :-( Tanto è lo stesso, ormai….
- Senti, cornelius, ormai mi hai scoperto, il tuo host non mi serve più, rimetto le cose a posto e sparisco… :-))).
- Fai come vuoi, hacker, non mi interessa più nulla.
- Che vuoi dire?.
- L'ho letto in un sito una volta, la vita sfugge sempre! Ormai è troppo tardi.
- Che vuol dire?
- La faccio finita, usa pure il mio sistema, per quello che vuoi :-(((((
- CORNELIUS, SEI MATTO?
- Ho i miei motivi, cowboy!
E si scollegò.
Karla era sconvolta, la realtà stava precipitando dentro la virtualità della rete come una valanga, un uomo stava per morire. Decise di agire, come un vero hacker cowboy.
Per prima cosa doveva cercare di scoprire chi era cornelius, e sapeva che c'era solo un mezzo per scoprirlo: crackare Millennium, e farlo subito.
Millennium. Come se fosse facile! Millennium era l'ultima versione del progetto del governo della Federazione Americana per controllare il crimine sulla rete, o perlomeno era quello che dicevano fino dai primordi di questi sistemi, oltre 40 anni prima. Millennium era un agente distribuito dotato di sub intelligenza, in grado di verificare in tempo reale le entità di rete, di penetrare negli anonymizer e ricostruire l'identità digitale di chiunque, ovviamente tranne che dei migliori hacker cowboys, che avevano ancora un piccolo margine di sicurezza grazie alle modifiche alle card di identificazione.
Crackare Millennium. Ma da dove partire?
Karla doveva ragionare, quindi si scollegò; il ritorno alla realtà fu come al solito altrettanto brusco come l'attimo della connessione, un attimo di mancamento e poi di nuovo il risveglio nella cyber area.
Sapeva che qualcuno fuori sulla rete aveva studiato profondamente i sistemi di sicurezza di Millennium, e probabilmente da quel materiale si poteva trovare la chiave per ottenere un accesso temporaneo; insufficiente per fare danni al sistema principale, ma probabilmente attivo per un tempo sufficiente a rintracciare la vera identità di cornelius.
Ora il problema era di trovare qualcosa meritevole di essere scambiato per quelle informazioni, e ritrovare quel tipo in rete. "…Chi era? Uhm…si! Lo pseudo era hari…"
Karla decise di chiedere aiuto agli amici del gruppo, e si ricollegò alla console. Dopo il salto nel cyberspazio cliccò sulla linea che la portò, dopo il solito giro tortuoso attraverso almeno 6 diversi dominii interconnessi e 4 anonimizzatori, al server estone. La realtà viruale mostrava attorno a cryptoboy altri corpi, hacker cowboys che chiaccheravano amabilmente sui loro prossimi obiettivi (quasi sempre server segreti di corporation), il cui contenuto era assai appetito dai loro concorrenti, che strapagavano i cowboys per questi servizi. Cryptoboy chiese in broadcast se qualcuno avesse notizie di hari, e fu fortunato: hari era virtualmente presente.
- Cosa vuoi in cambio delle informazioni su come ottenere un account temporaneo su Millennium? - chiese cryptoboy.
- Chi ha detto che io abbia quello che dici, cowboy? Poi io non ti conosco….
- Puoi fidarti di cryptoboy, Hari, non ricordi l'azione contro la Federazione Europea del luglio 2039 Era lui - lo interruppe uno degli altri.
- 'Azz… cryptoboy, giusto, che onore conoscerti! Sì, ho quello che cerchi, e muoio dalla voglia di sapere perché ti serve… comunque, vediamo… sarebbe interessante quel tuo robot per cancellare le tracce di cui ho sentito meraviglie…
- OK, affare fatto hari, puoi scaricarlo dal server, usando questa password, che ovviamente è one time…
Cryptoboy avviò una sessione privata per trasferire la password, e la lasciò attiva per ricevere le informazioni che cercava.
- Perfetto cryptoboy, ti scarico le informazioni sulla tua sessione privata, un attimo…
Karla si affrettò a uscire dalla rete, e passò l'ora successiva ad analizzare le informazioni, ed a elaborare un piano d'attacco.
Poi passò all'azione.
Fase 1: collegamento al server periferico neozelandese del sistema Millennium, inserimento di un robot d'attacco per scatenare un falso allarme.
Fase 2: connessione al sistema principale nel Michigan, usando una password quasi giusta, per ottenere una nuova richiesta di password senza generare un allarme di sicurezza di primo livello.
Fase 3: (e qui stava la genialità) generazione casuale di un dato statistico preso dal server dell'anagrafe generale dei cittadini della Federazione Cino-giapponese, e utilizzo come password.
Incredibile! Funzionava davvero! Cryptoboy era dentro il server principale di Millennium, anche se tracciato come utente di prova.
Karla si affrettò nel settore delle corporation, rappresentato in realtà virtuale come una enorme libreria a cassetti, e cercò lo schedario corrispondente alla corporation per cui lavorava cornelius.
Trovato il server, ecco i dati dell'amministratore di sistema; che storia!
"Patrizio Ammirati, 36 anni, italiano, complesso 362, Nuova Amsterdam, appartamento 1131".
"ITALIANO!?!? "
Karla era sempre più incuriosita, adesso sapeva chi era cornelius nella realtà, e doveva fare qualcosa per impedirgli di uccidersi, o perlomeno impedirgli di farlo prima di sapere da lui perché voleva uccidersi.
Oops, quello dove si trovava era decisamente un posto pericoloso, doveva uscire e nascondere le tracce del suo passaggio. Ma mentre usciva notò un piccolo "schedario", e guardando meglio vide nelle proprietà che riguardava proprio gli hacker cowboys. Lo aprì e vide che c'erano anche i suoi dati; MALEDIZIONE!
"Karla Alberti, 28 anni, italiana, edificio 15, calle di mezzo, Venezia"
Karla lanciò un robot per rendere inutilizzabili i dati relativi agli hacker cowboys, e uscì da Millennium, cercando di cancellare tutti i log utili per tracciarla. Era fatta! Cryptoboy aveva violato Millennium, e aveva lasciato il segno del suo passaggio.
Adesso che sapeva come trovare cornelius, alias Patrizio, doveva passare dalla virtualità della rete alla realtà, e andare subito ad Nuova Amsterdam.
Sapeva come arrivare a Nuova Amsterdam; usando una password che le era stata regalata da un suo amico finlandese, un certo Linus, si collegò al sistema di prenotazione delle compagnie aeree, e fissò un posto sul volo delle 22.15 della Euro Airline dall'aereoporto integrato Venezia-Lubiana, e poi uscì di corsa dalla cyber area per correre a casa a prepararsi.
Arrivò all'aeroporto di Nuova Amsterdam poco dopo la mezzanotte, e riuscì a trovare un passaggio per la città; giunta in centro cercò di farsi spiegare come arrivare al complesso 362. Era un po' distante, ma a quell'ora sarebbe stato difficile, e anche troppo pericoloso, trovare un altro passaggio, quindi decise di andare a piedi.
Finalmente trovò il complesso, e iniziò a cercare l'appartamento 1131.
Ecco la porta, Karla stava per conoscere cornelius, sempre se dopo tutta quella strada lui abitava lì veramente, e se era in casa…
Tra l'altro erano quasi le tre, e Karla se ne rese conto improvvisamente, con una sensazione di panico: "E ora che faccio? Devo bussare? E poi che gli dico? Beh ormai sono in ballo…", e introdusse la sua card nella fessura del campanello.
Passò quasi un minuto prima che una voce dall'interno dicesse:
- Cosa succede? Un attimo, arrivo…
E dopo un altro po' di tempo un uomo dall'aria un tantino sconvolta aprì la porta:
- Sì? Chi sarebbe lei, che vuole a quest'ora?
- Cornelius?
- Cosa? Come fa a sapere questo nome? CHI E' LEI?
- Scusa… …cornelius… non so da dove cominciare… sono cryptoboy, ci siamo incontrati oggi pomeriggio sul tuo server…
- CRYPTOBOY?, ma cryptoboy è un cowboy, e tu…
- IO sono cryptoboy, e probabilmente sono la persona più stupida del mondo, ma oggi mi è sembrato che tu stessi per commettere una grossa sciocchezza, ed eccomi qua…
- Cryp…, scusa ma non mi riesce di chiamarti così…
- Ah, scusa, hai ragione, io sono Karla
- E io Patrizio… Bene ora che abbiamo fatto conoscenza, ti ringrazio ma puoi anche tornare da dove sei venuta… Chi ti dà il diritto di impicciarti?
Karla non sapeva proprio come comportarsi, aveva voglia di sparire, ma nonostante la situazione a dir poco imbarazzante, non riusciva a fare a meno di notare che, a parte l'espressione sconvolta, Patrizio era davvero un bel ragazzo…
E questo la bloccava completamente, lei era abituata a trattare con gli altri soprattutto, anzi quasi del tutto con la mediazione della rete; e non sapeva cosa fare, e cosa ci faceva lei lì.
- Guarda Patrizio, non so, non so proprio cosa dire, ma non ho potuto proprio fare a meno di venire, volevo perlomeno capire perché, volevo cercare… ma che ne so, non mi capisco da sola…
Patrizio la guardava, e lei si sentiva così vulnerabile…
- E' veramente troppo tardi, Karla, non riesco più a reggere la mia vita… Ok, se vuoi sapere perché…
…sono venuto qui da Milano, l'anno scorso, perché avevo perso l'unica ragione per cui vivevo, il grande amore della mia vita, e non ce la facevo più a continuare a fare quello che facevo quando c'era lei… Poi però ho scoperto che qui sto ancora peggio, la vita è grama, non ho amici, non ho più incontrato l'amore, mi sembra che a nessuno importi nulla di me, e piano piano ho perso la speranza...
Patrizio guardava in basso, sembrava che parlasse da solo, Karla incominciava a pensare di non riuscire a nulla. ...Ed era così affascinante, con quell'aria distrutta...
- Ma non pensi che domani potrebbe cambiare, che potresti già domani mattina avere l'occasione che ti cambia la vita? Non ami la vita?
- Tutti amiamo la vita, è la vita che non mi ama!
E Karla pensò fra se che la sua vita si sarebbe decisa in quel momento, anzi che si era già decisa...
- Scusa Patrizio, hai una console qui?
- Si certo, è nell'altra stanza... ma che c'entra?
- Dov'è, portamici, che vorrei mostrarti una cosa…
Patrizio alzò gli occhi e guardò Karla per un lungo istante.
- Guarda, apprezzo molto quello che stai facendo per me, ma è troppo tardi… - e mentre lo diceva, il suo sguardo cambiò impercettibilmente…
- Ok, vieni, è da questa parte…
Karla accese la console, collegò i doppi cavi per lei e per Patrizio, e entrambi si collegarono con la rete; Karla aveva selezionato la modalità realtà virtuale per tutti e due, e dopo il solito attimo di smarrimento vide il corpo virtuale di cornelius accanto a lei, e lo prese per mano.
Lo portò in una parte della rete nota a pochissimi fra i migliori hacker cowboys, un sito in cui venivano immagazzinati i risultati di certe ricerche segrete sul Karma.
La rappresentazione in realtà virtuale era meravigliosa, e con una definizione quasi incredibile.
Era la proiezione di un giardino di tre secoli prima, con alberi, fontane, un'edicola con un quartetto d'archi che suonava melodie rinascimentali, e libri dappertutto.
Si stesero sul prato, e qualcosa nel software di quel sito trasmise loro una sensazione di incredibile pace.
E Karla si ritrovò a pensare: "Come sarà baciarsi in realtà virtuale?"