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I Talponi

Anche gli alieni hanno problemi di dieta, ma si tratta evidentemente di problemi connessi alla fisiologia specifica di ogni razza; ad esempio il "cibo reale", nel senso della regalità, il cibo cioé che trasforma una larva asessuata in un individuo di sesso maschile o femminile che da "re" si riproducono...

...oppure meccanismi di difesa collegati alla presenza o assenza del cibo o di un cibo di un certo tipo nell'ambiente circostante, come nel caso dei Talponi. E così via..

Ci sono razze che invece non hanno problemi di questo tipo, perché non possono averne, come i Puuooluhsuubaettuh, una specie di tartarugoidi, che immagazzinano l'eccesso di cibo sotto forma di materia chitinosa che forma il carapace, il quale però, verso l'esterno, si squama raggiunto un certo peso massimo, per cui il peso forma-massimo viene raggiunto una tantum e mantenuto automaticamente; ed altre, che eliminano integralmente qualunque eccesso di cibo rispetto alle necessità quotidiane per cui è proprio inutile che mangino.

La questione dell'eccesso di peso in realtà è una questione più simbolica che reale.Nel senso che il problema si pone solo per quelle specie che mangiano troppo rispetto alle loro necessità energetiche e finiscono con l'avere degli svantaggi, anche gravi, da questo eccesso di peso. Agli animali, anche gli animali alieni, ossia alle creature non senzienti, questo non accade. E' vero che animali domestici, o in cattività, di tutti i tipi possono ingrassare; ma è anche vero che nelle loro condizioni ambientali naturali, questo non accade mai. Accade ai senzienti. Non a tutti, ma a molti sì. Si può dire che alle specie cui può fisiologicamente accadere, accade. Ed il meccanismo è sempre lo stesso: potendo nutrirmi troppo, lo faccio per il piacere che mi dà e che non posso o non voglio controllare. E' chiaro che il problema si pone quando l'eccesso di cibo mi arreca un danno, che posso eliminare solo con una dieta. Sono veramente molte le specie cui questo accade. Ci sono specie aviformi atte al volo, che ingrassano e non riescono più a volare, o altre che perdono il controllo della loro "espansione fisica" fino al punto di non poter uscire più dalle loro abitazioni, o dai loro gusci. L'eccesso di cibo si crea insieme al piacere di mangiare, e di mangiarne troppo, proprio con l'intelligenza e con il suo corollario, la civiltà. Di cui è la negazione, su qualunque pianeta.

Da Kumpawdaepheeawre ci dirigemmo verso un pianeta non previsto nel piano originario di viaggio. L'astronave era stata raggiunta da una comunicazione sub-spaziale proveniente dalla Compagnia. C'era una emergenza da risolvere su Kuseeleenaw, un pianeta vicino a dove eravamo noi. Chaka ne parlò ad una riunione di capi settore cui invitò anche me, date alcune implicazioni "alimentari" del problema.

"Allora, la situazione è questa: avete mai sentito parlare dei..." guardò un foglio e disse alla meno peggio "...dei Mmmyammhmn, se si dice cosi?"

"...i Talponi!" disse Runjo, lo xenobiologo.

Lo guardammo sorpresi.

"Ma sì, sono proprio una specie di enormi talpe, estremamente simili alle talpe terrestri, lunghe circa due metri, che vivono nel sottosuolo del loro pianeta e raramente affiorano, scavando nidi enormi di enormi gallerie in qualunque tipo di suolo; vivono in colonie di 2000, 3000 individui, e sebbene i singoli individui siano animali, l'insieme della colonia è un essere singolo e senziente, in cui tutti i membri sono collegati forse telepaticamente, ancora non si sa bene, così da formare un'unica entità. E' un caso pressoché unico, anche perché, quella dei Talponi, è una telepatia infra specie, funziona solo fra loro."

"Bene" riprese Chaka "Uno di questi individui-multipli, una colonia di questi Talponi, come li ha chiamati Runjo, è presente su un pianeta qui vicino, a due giorni di navigazione; vi è stata portata da un'altra specie di alieni, gli..." guardò ancora i suoi fogli"...oddio è davvero impronunziabile, non ha comunque importanza, quest'altra razza, che aveva interesse a colonizzare il pianeta in questione, colonizzabile però solo vivendo nel sottosuolo, dato che la superficie è tempestata di radiazioni del suo Primario; i Talponi avrebbero dovuto creare una rete di tunnel e di sale, cosa che sanno fare molto bene ed in economia. Senonché, pare che per altri motivi, il pianeta non sia colonizzabile ed allora sono sorti problemi di interpretazione del contratto. Insomma, i committenti non vogliono pagare il pattuito e si rifiutano di riportare nel loro pianeta i Talponi. Che hanno contattato la compagnia per il viaggio di ritorno.La compagnia ha accettato e sta inviando delle navi in zona"

"Navi?" disse Runjo

"Eh sì, ce ne vorranno almeno sette, otto; sono oltre 2500 i Talponi in questione e andranno divisi fra le navi; a noi ne toccheranno circa 300."

"Ma così...l'entità senziente si spezzerà."

"Appunto. Lo spieghi lei, Runjo."

"E' presto detto. L'entità cosciente, l'individuo intelligente, si forma solo da un certo numero di individui in su, mi sembra un minimo di 1000, 1200. Al disotto di questo numero, i Talponi sono solo degli animali, al massimo possono formare un individuo vagamente cosciente di sé, diciamo un subnormale. E' così che si riproducono, infatti; la riproduzione in senso stretto, quella dei corpi dei talponi, è affidata ai singoli individui che sono bisessuati, e quando un individuo senziente formato da 3000 individui arriva ad averne altri 1500 circa,oltre questo numero (dai 4500 in su in altre parole), si scinde in due gruppi, di cui il più piccolo è un individuo nuovo e diverso dal primo, anche se "eredita" gran parte della memoria e dell'esperienza del "genitore", se lo possiamo chiamare così. Ma al di sotto di un numero adeguato, sono solo animali. Anche se riformando il numero, l'individuo, entro un tempo abbastanza ampio, quasi sempre si riforma intatto. Ma se porteremo a bordo 300 di loro saranno solo 300 talponi, animali né più né meno come delle vacche o delle pecore"

"Che dovremo nutrire" riprese Chaka "Il che ci porta a lei mastro 'n-Dowajdusolow, a lei mastro Turturro ed a lei signor Raemaw. Sebbene tecnicamente si tratti di alieni ox, e quindi di sua competenza, mastro 'n-Dowajdusolow, suppongo le farà comodo dell'aiuto."

Mastro 'n-Dowajdusolow assentì.

"Anzi, gliel'avrei chiesto io stesso, capitano."

"Bene.E lei dottor Raemow, dovrebbe supervisionare tutta la parte medica, isolando quanto più possibile i Talponi dagli altri compartimenti della nave: dato che saranno a tutti gli effetti "bestiame", suppongo che le condizioni igieniche della nave saranno sottoposte a stress.Veda lei e mi faccia costanti rapporti. Dovrete provvedere voi ad organizzare il tutto; e ad alimentarli per la durata del viaggio, per fortuna breve; non ci dovremmo mettere più di una settimana. Sul pianeta, dovremmo trovare abbondanti riserve del cibo dei Talponi, una specie di fieno. Voi dovrete organizzare le stive in modo tale da dar mangiare ad un passeggero pagante e senziente come tutti gli altri, ma che sarà momentaneamente, per così dire, handicappato. Nel frattempo trasferiremo tutti i passeggeri paganti su un'altra nave della Compagnia che ci aspetta sopra il pianeta."

Arrivammo su Kuseeleenaw il giorno dopo, ed io e Raemaw ci eravamo già organizzati. Avevamo sgombrato un paio di stive e le avevamo riempite di vasche metalliche da adibire ad abbeveratoi ed a mangiatoie; avevamo predisposto nuove fonti di illuminazione, telecamere e lanciaschiuma per qualunque evenienza. Beh, era una bella sfida, tutto sommato: 300 commensali tutti ad una volta, tutti i giorni per due tre pasti e per sette giorni, ma preparando sempre lo stesso menu.Wow!

Le scialuppe atmosferiche cominciarono a fare la spola sul pianeta per andare a prendere i Talponi. Andammo all'imbarcadero per incontrarli e ne vedemmo scendere una ventina dal primo shuttle. Erano proprio come delle enormi talpe terrestri, la somiglianza era impressionante. Vidi il comandante che parlava attraverso il traduttore automatico con uno dei Talponi e gli indicava la via verso le stive. Li precedetti.

Si diressero tutti in quella direzione ed arrivati che furono:

"Oh, santo cielo che orrore! Ma davvero dovremo stare qui per tutto il viaggio?" disse la voce che usciva dal traduttore, traducendo gli squittii del Talpone con cui Chaka stava parlando. Runjo mi disse che quello era il Portavoce della Mente, che ce n'era uno per ogni gruppo, anche se questa era una necessità solo umana: la Mente era, per ora, ancora intatta e distanze fisiche anche grandi non ne influenzavano né unità né coscienza.

"E cosa gli succederà quando saremo in over-drive?" chiesi

"Credo che torneranno tutti animali, singoli talponi, lui compreso; sebbene l'over-drive non sia "una distanza" ma un'altra dimensione, un "altroquando", i legami telepatici dei Talponi non riescono a mantenersi attraverso l'iper-spazio. Staremo a vedere come e quando accadrà, ma accadrà senza dubbio."

Furono imbarcati tutti in poco tempo ed insieme a loro abbondanti provviste del cibo, una specie di fieno, come aveva detto Chaka. All'atto del passaggio in over-drive, ero nella mia cucina per organizzare il pasto dell'equipaggio per i prossimi cinque giorni, quando, d'improvviso, mi resi conto che qualcosa non andava; il passaggio, il "balzo" come era detto normalmente, era previsto per le 4.45 tempo di bordo, e si era puntuali al millesimo di secondo, di solito; dopo dieci minuti niente. Il passaggio si sente, è una sensazione fisica ben precisa, una specie di vibrazione. Le vibrazioni dei balzi sono innocue per tutti tranne che per i cuochi, per via degli effetti sulle pietanze più delicate. Ma mi dicono anche che siano molto piacevoli, se si sta avendo un orgasmo: pare che se si comincia ad avere un orgasmo durante il balzo, questo duri per tutta la durata del balzo stesso; che a volte può durare a lungo, diciamo cinque, sei minuti. Non so che dirvi: io, come membro dell'equipaggio, non posso permettermi di fare la prova; durante il balzo, come tutti i membri dell'equipaggio per regolamento, devo restare immobile dove sono, e a disposizione di eventuali ordini dalla sala comando. Ma so che tutti i passeggeri umani ci provano a far coincidere le due cose; c'è chi racconta meraviglie e chi delusioni, quindi, secondo me, dev'essere più un fatto di suggestione che altro. Prima o poi voglio provare anch'io; ah, dimenticavo, pare che con la masturbazione non riesca mai. Questo lo sanno tutti, chissà perché.

Di botto, con dieci minuti di ritardo, si sentì il balzo, solo che normalmente dura un paio di minuti.Stavolta durò pochissimo, dieci secondi. Ancor più strano. Chiamai Chef ad alta voce.

"Chef?"

Rispose con un secondo di ritardo:

"Bagarre sul ponte, petit."

"Che vuol dire?"

"Va a vederve..."

Mi precipitai. Arrivai sul ponte e vidi una scena assurda: Chaka, due ufficiali di navigazione e otto marines stavano ammucchiati su un Talpone che squittiva disperato. Non seppi cosa fare.

"Turturro, la gelatina!!!" urlò Chaka.

Stavo per rispondergli che non ne avevo fatta ancora, quando capii; intendeva quella per immobilizzare il Talpone. Mi gettai verso un ripostiglio vicino alla porta, ne estrassi lo spruzzatore e cominciai ad usarlo sul mucchio, innaffiando come potevo più il Talpone che gli umani, in modo da permettere loro di lasciare l'animale nella gelatina. Alla fine ce la facemmo. Chaka era furibondo e, rivolto all'ufficiale di navigazione, gli chiese spiegazioni. Il Portavoce aveva chiesto di assistere alla partenza e l'ufficiale di navigazione lo aveva invitato in sala comando come si usa fare per i Vip di qualunque specie. Ora, l'ufficiale non sapeva nulla della biologia dei Talponi: non era stato informato. Così era successo che, all'atto dell'entrata nell'over-drive, il contatto del Portavoce col resto della sua mente conscia si era interrotto e lui era diventato un animale: spaventato, confuso, e con un forte desiderio di ricongiungersi agli altri membri della sua specie. Con tutti i casini che ne conseguivano, considerando che la sala era chiusa ermeticamente: ve la immaginate una mucca unghiuta e pelosa che si arrampica sui comandi di una astronave? Beh, era successo. La confusione creata dal Talpone diventato animale, nella sala comando, era stata però molto più dannosa di quanto non fosse sembrato.

Danneggiare seriamente una AES moderna è praticamente impossibile: le strutture, gli impianti, i collegamenti, i materiali sono tutti ultraresistenti; i cavi di collegamento elettrico e telefonico, ad esempio, corrono all'interno di canali che sono scavati letteralmente all'interno delle pareti, calcolate di spessore triplo, rispetto al necessario, proprio per permettere una protezione notevole; i metalli usati sono quasi tutti fusi in blocchi unici ed interi, praticamente un totale di 12 grandi pezzi che si incastrano perfettamente fra di loro e potrebbero, se non navigare singolarmente, senza dubbio sopravvivere e funzionare singolarmente per mesi, in caso di danneggiamento della nave stessa. Danneggiare una nave si può, solo usando armi nucleari o nucleoniche, nemmeno i più potenti esplosivi chimici procurano seri danni.

Ma in quel marasma, ciò che di veramente grave accadde fu il dirottamento della nave stessa. Oh, di poco, intendiamoci, l'equivalente di un paio di millimetri in una qualche dimensione topologica di cui non saprei dirvi, perché non ci ho mai capito niente, sull'overdrive. Fu sostanzialmente un ritardo di due secondi nel fare un qualcosa, per colpa della confusione provocata dal Talpone "imbestialito". Ed il risultato non sarebbe stato nemmeno particolarmente grave: un ritardo di due settimane, tutto qui.

Quando me lo dissero, non mi resi conto nemmeno io, subito, delle implicazioni. Ma dopo un po' sì, e controllai con Runjo, con 'n-Dowajdusolow e con la Banca Dati Specie. Scoprimmo così alcuni particolari della biologia dei Talponi, molto, ma molto preoccupanti; dopo di che, mentre Runjo e 'n-Dowajdusolow correvano verso le stive per fare le prime verifiche, io corsi subito dal Capitano. Dato che ce l'aveva ancora con me per la storia di Kumpawdaepheeawree, dovetti insistere e mi ricevette solo perché giurai che era una questione di vita o di morte.

"Vede Capitano, noi abbiamo portato a bordo cibo per i Talponi per cinque giorni per 250 individui; ne abbiamo poi imbarcati 50 di più e fin qui poco male; ma ora il viaggio non durerà più solo cinque giorni.Ce ne vorranno almeno 15 se non 20."

"Li metta a dieta, signor Turturro.Non moriranno per questo."

"Temo invece di sì, signore, ma non per la mancanza di cibo, per i combattimenti."

"Si spieghi" disse mettendosi le mani sugli occhi.

"Vede, signore, i Talponi sembrano talpe ma non lo sono, ovviamente, e pur essendo pelosi e bisessuati ed a sangue caldo, in realtà non sono nemmeno simili ai mammiferi. Sono più simili agli insetti. Ora, la loro evoluzione individuale è molto particolare: quando nascono sono asessuati; poi, quando e se il cibo abbonda diventano femmine, si accoppiano, si riproducono e se l'abbondanza di cibo continua diventano maschi; dopodiché non cambiano più sesso. Se il cibo abbonda, dicevo; in caso contrario, non solo non si trasformano e non si riproducono, ma lottano per il cibo. Quale che sia il loro "status" sessuale, in caso di mancanza di cibo si trasformano di nuovo, diventando "guerrieri": calano parzialmente di volume, perdono la pelliccia per coprirsi di un carapace chitinoso, blu scuro e molto duro, e sviluppano mandibole e tenaglie taglienti e pericolose; oltre ad un pungiglione caudale velenoso. Il loro metabolismo accelera, diventano velocissimi e si trasformano in predatori molto ma molto pericolosi: estremamente aggressivi e voraci e...diventano carnivori."

Abbassò le mani e mi guardò perplesso per alcuni minuti, in silenzio.

"Lei mi sta dicendo che quei simpatici Talponi si stanno per trasformare in scorpioni velenosi, cattivi ed affamati, lunghi due metri?"

"Più o meno signore."

"Turturro..."

"Sì, signore?"

"Perché lei mi porta sempre notizie cattive?"

"Non è intenzionale, signore."

"Meno male, Turturro. Ora mi dica, qual'é la situazione del cibo con la massima esattezza."

"Ecco signore il problema è un problema di tempi."

"Ah, ecco..."

"Vede signore, Runjo è già nelle stive per pesarli."

"Pesarli?"

"Si, signore, chilo più, chilo meno, potremo sapere quali e quanti sono vicini e quanto alla possibile trasformazione. Inoltre io un'idea ce l'avrei..."

La applicammo. Metterli in stasi non potevamo: non solo sarebbe stato troppo costoso, anche in termini energetici, soprattutto non potevamo portare le attrezzature per la stasi nelle stive. La mia idea consisteva nell'iniziare immediatamente a coltivare il "fieno" dei Talponi nelle serre idroponiche della nave. I semi li facemmo riprodurre dal nostro laboratorio ricavandoli dall'esame del Dna delle piante essiccate che avevamo a bordo; sia la riproduzione dei semi, sia la coltivazione delle piante avvennero in una serra attrezzata con un campo di stasi invertito, praticamente un acceleratore temporale.

Tenemmo sotto controllo i Talponi. Il problema più grosso erano i primi 10 giorni, durante i quali avremmo dovuto razionare il cibo, finché le serre non avessero cominciato a produrre regolarmente il fieno. Tenemmo a "stecchetto" gli esemplari più grossi e "grassi" perché erano quelli che più lentamente sarebbero diventati guerrieri e tenemmo sotto controllo gli altri per prevenire con il cibo, se possibile, la trasformazione in guerrieri. In tre casi non ci riuscimmo.I tre guerrieri che si svilupparono erano veramente dei mostri pericolosissimi. Il primo ci prese alla sprovvista ed uccise quattro degli addetti alla sicurezza che gli stavano di fronte prima che gli altri riuscissero ad eliminarlo: fu uno spettacolo affascinante ed improvviso; il Talpone era lì , dimagrito e nervoso ma era ancora un Talpone, peloso e baffuto; poi d'improvviso la pelliccia cominciò a strapparsi sulla schiena perché dall'interno si alzava come un'intera parte della spina dorsale, che era in realtà il pungiglione; grossi pezzi della pelliccia cominciarono a cadere, rivelando una corazza chitinosa di color blu scuro, lucida e irta di piccoli coni; e poi le zampe anteriori quasi esplosero in due rivelando due chele lunghe e sottili; prima che finissimo di meravigliarci, il Talpone, non più tale, era scattato innanzi ed aveva ucciso i due marines più vicini infilzandoli con le chele, si era rivoltato e con il pungiglione ne aveva quasi decapitato un altro; il quarto armò la sua arma e cominciò a sparare contro quel velocissimo mostro blu, che prima di morire riuscì a colpirlo con una chela passandolo a parte a parte, mentre l'uomo urlante continuava a sparare contro di lui letteralmente smembrandolo con le pallottole, che oltretutto cominciarono anche a rimbalzare intorno ferendo altra gente. I due successivi fecero meno danni, perché li prendemmo meno sottogamba; ciò nonostante 8 persone finirono in infermeria. L'idea che di quei mostri ce potessero essere in giro per la nave 300 era semplicemente un incubo.

Finalmente cominciammo ad avere regolarmente il fieno dalle serre in quantità adeguata e cominciammo a fornirlo regolarmente ai nostri ospiti. Ne nacque un altro problema, imprevisto ed insolubile.

In poche parole, beh, defecavano troppo. Mangiavano e defecavano, in continuazione. Ora noi avevamo previsto una permanenza di cinque giorni al massimo. Per i primi dieci avevano mangiato poco, ma comunque avevano mangiato. Per i successivi dieci mangiarono tanto anche perché ora che avevamo cibo non volevamo correre rischi ed esagerammo nel senso opposto. Tenere pulita una stiva così grande era praticamente impossibile soprattutto considerando quante risorse umane ed energetiche della nave erano destinate alla produzione del fieno.

Nella stiva si poteva entrare solo con i respiratori artificiali. E per tutta l'astronave c'era ovunque un odore di letame che, fra l'altro, fece passare a tutti la fame, per cui mentre loro mangiavano e defecavano, noi digiunavamo fin quasi alla fame da collasso.

Mi venne anche da pensare che era buffo come una merda aliena puzzasse come una terrestre, ma del resto era inevitabile come mi fece notare Chef.

"Ma è ovvio, mon cher, un orvganismo che rvespiri ossigeno e si nutrva di vegetali, come i nostri cari Talponi o come le mucche terrvestri, utilizza sostanzialmente gli stessi procedimenti chimici; sostanzialmente, è chiarvo, non esattamente. Il fieno dei Talponi potrvebbe essere velenoso perv le mucche perv quel che ne sappiamo e vicevervsa, resta il fatto che per nutrvirsi di vegetali il prvocedimento di assunzione, masticazione, digestione e, quindi, eliminazione dei rvifiuti, sostanzialmente, quello è. Ed il rvisultato finale anche: "la merde".Che puzza semprve di "merde". L'esserve merda aliena non la nobilita."

"Sì, ma poniamo gli abitanti di Naarkea, loro dalle verdure non assumono elementi finalizzati al ciclo del carbonio, dato che il loro pianeta ha un ciclo basato invece sul magnesio e sul ferro."

"Ma la lorvo "merde" puzzerà di "merde", come la tua."

"Ma non è detto!"

"L'hai mai odorvata?"

"Ma no!"

"E allora fallo e poi ne parlervemo."

Spesso facevo discorsi cretini di questo tipo con Chef. Non sapevo mai come, ma ci cascavo spesso. Comunque arrivammo, infine al pianeta dei Talponi. Appena uscimmo dall'overdrive in prossimità del Primario del sistema, i Talponi cambiarono subito atteggiamento: smisero di comportarsi da animali, smisero di mangiare e si guardarono attorno finché uno di essi, il Portavoce cominciò a protestare a gran voce.

"E' indegno! E' contro il contratto di viaggio e le più elementari regole igieniche e di ospitalità! Protesteremo ufficialmente con la Compagnia! Chiederemo i danni!" poi bruscamente si interruppe, come cominciasse a rendersi conto, a ricordare; ed in effetti era proprio così: la mente collettiva, finalmente ricomposta "ricordava" ciò che era accaduto negli ultimi quindici giorni e le particelle di mente della nave fornivano informazioni riguardo a ciò che era successo sulla nave. I cervelli dei Talponi avevano registrato, meccanicamente tutto, ed ora la mente collettiva ricordava, ricostruiva gli eventi e gli dava un senso. Il procedimento durò pochi minuti e:

"...ah!Ecco..."

Ci pensò su ancora un po' e:

"Come non detto." si guardò intorno, riconobbe Chaka che era appena arrivato "Comandante, le chiedo scusa per quanto parti del mio corpo hanno involontariamente fatto. Naturalmente pagherò i danni alle famiglie dei morti ed alla Compagnia."

Questo pose definitivamente fine all'incidente.

Facemmo i funerali ai nostri, secondo tradizione, quando i funerali si svolgono in prossimità di un pianeta: li cremammo a bordo e spargemmo, con il permesso dei Talponi, le ceneri nell'atmosfera del pianeta. Come vuole un luogo comune è il cielo la tomba degli spaziali.

Souvlaki di Talpone di Altair

Ricetta tratta da " Il Turturro, Manuale di Cucina Spaziale, 8va Edizione" di Rudy "Basilico" Turturro

La colonia di greci che si è stabilita su Altair ha portato con sé dalla terra molte tradizioni greche, ovviamente, fra cui i souvlaki, la pita, la moussaka, l'ouzo e la stupenda retzina.

E, come sempre accade nelle colonie, ha parzialmente modificato tali tradizioni. Il souvlaki di Altair ne è uno stupendo esempio essendo basato su. carne di talpone di Altair, che è considerato essere non senziente. Ma la cui carne è veramente squisita!

Ingredienti per 4 persone

1 kg di di fettine (non tocchetti, mi raccomando!) di carne di Talpone (in alternativa di manzo, maiale, agnello, vitello, tournedos e pezzi di castrato) tagliate per il lungo in fette di due, tre centimetri per otto

Altrettante fette e pezzi di peperoni, cipollotti "trohpaeunee", melanzane della stessa lunghezza delle fette di carne.

Per la salsa

Burro, farina, brodo, spezie (peperoncino in polvere o rafano grattugiato, curry, cerfoglio, aglio, erba cipollina, paprika dolce)

Alternate le fette delle carni e delle verdure, infilzandole in due spiedini di ferro, paralleli , cospargete di pochissimo olio e sale ed infornate in una teglia in forno molto caldo per soli dieci minuti

Per la salsa procedete come per la normale salsa bianca francese (sciogliete il burro, amalgamate la farina, aggiungete lentamente il brodo), aggiungendo all'ultimo momento le spezie in eguale quantità o dando la preferenza a quella che preferite: fate attenzione a peperoncino e rafano! Versate la salsa calda sugli spiedini.

Note e variazioni

La carne va poco cotta, se si vuol tenere fede alla tradizione ( che vuole questo fosse un pasto da preparare in fretta durante i primi anni della colonizzazione, quando c'era troppo lavoro).

Noi della Mummeenuh scoprimmo che la carne di talpone era non solo commestibile, ma per di più ottima quando, qualche mese dopo, ci ricordammo che avevamo messo i corpi dei talponi uccisi e di altri morti nella confusione, in stasi. Ci consultammo e chiedemmo cosa farne al primo rappresentante della razza che trovammo. E ci fu risposto che potevamo farne ciò che volevamo, anche mangiarli, dato che i corpi singoli e separati dall'entità erano a tutti gli effetti corpi di animali. Così facemmo, in un banchetto in memoria dei morti in quell'occasione. C'è uno strano brivido a mangiare carne di talpone, perché se è vero che sono animali, è anche vero che non lo sono...

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