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"Gli animali si nutrono. L'uomo mangia.
Solo l'uomo di gusto sa mangiare"

Brillat-Savarin

"Non solo l'Uomo sa mangiare. Anche gli Alieni "

Rudy "Basilico" Turturro

Una "entrée"

E' strano pensare come le colonie umane si siano diffuse così lentamente all'inizio, nei i primi quaranta anni di contatto con l'Agorà, e con una tale e folle accellerazione nei successivi quaranta. Al momento si calcola che circa il 40% dell'umanità viva fuori del Sistema Solare, ma si prevede anche che nel giro di meno di un secolo questa percentuale salirà ad oltre il 90%, con un incremento dell'umanità di oltre i 100 miliardi di esseri viventi. E questo sia per emigrazione vera e propria dal Sistema Solare e dagli altri pianeti colonizzati sia per l'incremento della popolazione residente nelle colonie stesse.Ci si aspetta perfino una diminuzione della popolazione terrestre e sistemica, e sarebbe la prima volta dall'inizio della storia dell'umanità, catastrofi a parte. Del resto da quasi un secolo la popolazione terrestre cresce ad un ritmo estremamente contenuto per i limiti imposti dagli stati alla riproduzione. E sono limiti pesanti. In linea di principio non si ha diritto ad avere più di due figli nel corso della propria vita, se si è sposati civilmente; se non lo si è, o lo si è solo religiosamente, e si è single o conviventi, si ha diritto ad un solo figlio; se si divorzia , o si resta vedovi, e ci si risposa, i figli del primo matrimonio valgono per il conto totale, quindi se se ne hanno già due, stop; e così via complicando. Certo il sistema funziona solo perché la possibilità di riprodursi viene chimicamente o chirurgicamente inibita all'atto stesso del suo raggiungimento, per legge; l'operazione viene effettuata con il consenso dei genitori e va confermata al raggiungimento della maggiore età, e non è obbligatoria, solo che se non ci si sottopone a tale sterilizzazione temporanea e reversibile per altro, non si ha diritto a nessuna forma di assistenza medica gratuita da parte dello stato, né ai completi diritti politici e nemmeno legali (ad esempio non si ha diritto di contrarre un matrimonio civile legale; e quelli religiosi non possono avere effetti civili legali; e non si può essere eletti né eleggere eccetera). C'è chi non ci sta, ovviamente, o c'è chi bara, ma si tratta di pochissimi casi e di gruppi o persone destinati a vivere ai margini della società: uomini o donne con tanti figli che appena capiscono che aria tira ad essere sempre fertili si fanno sterilizzare loro almeno. La popolazione della Terra da due secoli è molto numerosa, ma stabile, abbastanza benestante, annoiata e per la maggior parte con poca fantasia di andare a cercare avventure sugli altri pianeti. Ma una piccola percentuale di un grande numero è un grande numero considerandolo in assoluto. I Terrestri emigrano e appena arrivati su un pianeta nuovo si mettono a fare figli a tutto spiano . Altro motivo per cui la popolazione è stabile: chi ha tanta voglia di fare tanti figli emigra ed il gene della "foia-riproduttiva-costi-quel-che-costi" si sta perdendo sul pianeta.

Una delle conseguenze di tale controllo delle nascite poi è la separazione di fatto totale per la prima volta nella storia dell'umanità fra sessualità e riproduzione, quindi una completa e selvaggia liberalizzazione della sessualità sul pianeta; un po' come successe alla fine del 20mo secolo con l'avvento dei primi anticoncezionali chimici sicuri ed a basso costo, utilizzabili senza controllo alcuno da parte delle donne. Solo più in grande. Ché anzi adesso l'umanità, da qualche decennio si è calmata. Nel 24mo secolo si facevano orge pubbliche nei parchi, con migliaia di partecipanti e non si sapeva più cosa inventare per farlo in un modo diverso o originale. Oggi c'è una grande libertà generale ma cum grano salis. Tutti coloro che desiderano avere figli, e sono ancora la maggioranza della popolazione, avendo un numero di possibilità limitato, cercano con cura il partner con cui farlo; scelgono tutti fior da fiore. Per la riproduzione, ma non per il sesso non riproduttivo, che è la regola e non l'eccezione. Inoltre fare sesso è il modo migliore per conoscere una persona e capire se sarà un padre o una madre e un partner adatto. Quindi sotto a cercare ed a fare prove e confronti, anche perché malattie a trasmissione sessuale non ce ne sono più. Ed ovviamente (come dagli albori dell'umanità, solo che prima facevano finta del contrario) le più interessate a fare sesso sono le donne, dato che loro hanno un periodo di fertilità naturale limitato nel tempo e nei numeri (un massimo di 400 ovuli nel corso di meno di 40 anni di fertilità, a fronte di un numero pressoché illimitato di spermatozoi per tutta la vita) e che la legge non permette di prolungare (per i motivi di cui sopra) e dato che per loro l'investimento fisico è maggiore. Devono scegliere bene: ed è come andare in un super-ristorante in cui devi scegliere solo due pietanze ma prima di scegliere le puoi assaggiare tutte, senza saziarti mai. Cosa fai? Se non tutte, almeno un bel po' le provi. Il risultato , ormai da un paio di secoli, è un pianeta stabilmente affollato, sazio, senza appetito e senza grandi slanci in niente. E senza appassionati di buona tavola.

(Tratto da: L'Umanità: Fuori e Dentro il Sistema Solare, di R.Turturro)

Quello sulla "Mummeenah" non era il mio primo imbarco in assoluto su una astronave. Avevo già lavorato come cuoco di bordo per diverse navi della Linea Nohemi Space Ships, ma erano tutte navi intra-sistema, su rotte brevi di un paio di settimane al massimo, da pianeta a pianeta o al massimo fino agli asteroidi esterni più grossi, senza praticamente mai mettere piede al suolo e con passeggeri solo umani. Era come prendere un aereo sulla terra.

E gli Alieni, Ox e non-Ox li avevo visti come tutti solo in olovisione; sulla Terra ce ne sono sempre stati pochissimi, concentrati in pochi luoghi e si perdono in mezzo ai miliardi di esseri umani; l'idea di incontrarli da vicino in fondo un po' mi emozionava. Se è vero che sono ormai oltre 80 anni che abbiamo rapporti con loro è anche vero che come dice il proverbio "nessuno è più' alieno di un Alieno". Ed in quel viaggio ne avrei visti veramente tanti! anzi, dove ero diretto, l'Alieno sarei stato io!

Prima di partire i miei mi chiesero se ero sicuro di cosa facevo, e la stessa cosa fecero gli amici e Bibi e Didi. Un viaggio come quello non era cosa da poco. Sebbene i viaggi di quel tipo fossero ormai molto numerosi e continui, in realtà riguardavano una piccola percentuale degli abitanti del Sistema, non ostante le emigrazioni quasi di massa di qualche decennio prima e non ostante ci fossero tanti mondi umani nella galassia. Un viaggio come quello sembrava a tutti rischioso, pericoloso, troppo avventuroso. Ed io avevo ripetuto a tutti che l'idea di cucinare mangime sintetico per il bestiame umano della Terra ormai mi dava proprio fastidio! Non riuscivo più a credere che quello volesse dire fare il cuoco ed io, nel profondo della mia mappa genetica, ero un cuoco! Restavano solo lo spazio o le colonie umane al di fuori del Sistema Solare. E non ostante le remore dei più erano comunque in molti quelli che volevano emigrare; con la fila d'attesa che c'era anche lì, per poter scegliere fra le colonie bisognava avere precedenti e punteggi; e una ferma di 3 anni su una nave come la Mummeenah mi avrebbe permesso, se avessi voluto emigrare definitivamente, di scegliere in quale pianeta stabilirmi, oltretutto non al buio, ma possibilmente dopo esserci stato di persona a vedere com'era.

Solo nella crociera nella quale stavo per partire avremmo toccato 26 pianeti! Ma ci pensate? E quasi tutti con atmosfera ad ossigeno, la metà abitati da umani!

No, non aveva senso per me restare sulla Terra, soprattutto se volevo continuare a fare il mio mestiere. E questo era ciò che desideravo di più nella vita: l'avevo scelto non come necessità o per caso; ci ero portato e per me era una vera e propria forma d'arte.

E poi l'avventura! Sarei stato un vero spaziale e i pianeti li avrei visti davvero e non solo davanti ad un proiettore sia pure tridimensionale. Niente in fondo mi legava più alla Terra, niente di veramente importante, per lo meno.

I miei erano in pensione sulla Luna dove la gravità gli permetteva una vita più attiva e non si volevano muovere: ci incontravamo ormai solo a Natale. Con mia sorella non sono mai andato d'accordo: figuriamoci, un avvocato esperto in diritto interplanetario infrasistemico, con due nipoti quasi della mia età e ultraconsumisti terragnoli come pochi. Ma ci pensate? Tutta la famiglia si nutriva quasi esclusivamente di integratori alimentari sintetici, pappa d'alghe ipervitaminica insaporita e colorata artificialmente, e per di più pretendevano fosse meglio così, più sano, più energetico.Ma siamo pazzi?!?

Fu più facile di quello che pensassi. Il mio curriculum andava benissimo, età e forma fisica pure, la mancanza di legami era un vantaggio. Ci misero solo un mese a decidersi e considerate che le liste di attesa per gli imbarchi erano anche di uno, due anni. Avevo inoltrato la domanda di assunzione tramite il mio terminale personale e quando ricevetti la risposta non stavo nella pelle dall'eccitazione. Mi recai immediatamente a Nuova Roma, in Antartide, dove aveva sede la Compagnia Trasporti Spaziale Hutaq-Nohemi Space Lines, mio futuro datore di lavoro, per sottopormi alle visite mediche ed ai vari colloqui. Il fatto di essere già stato nello spazio fu ovviamente d'aiuto, ed il fatto che non ci fossero molti cuochi in grado di fare bene il loro mestiere disposti a lasciare la terra per tre anni su una astronave (i pochi che volevano emigrare volevano tutti le colonie e solo le più ricche) fu senza dubbio determinante. Ma la cosa che li fece decidere fu il fatto che avevo fatto il vaccino pro-alieni da bambino.Ma tutto questo lo seppi dopo.

Partii, la mattina dopo l'ultimo giorno della festa settimanale di addio con Bibi e Didi, insieme al più feroce mal di testa che io abbia mai avuto in vita mia. Bibi mi volle accompagnare. All'ingresso dello Spazioporto, alla partenza degli shuttle, ci abbracciammo. La guardai negli occhi, in silenzio, poi dissi:

"Toh, questo non me l'aspettavo"

"Cosa?" disse lei con gli occhi lucidi.

"Che avrei cominciato a sentire la vostra mancanza proprio qui ed ora" ed ero sincero.

Mi guardò e riuscì anche a sorridere.

"Non è vero"disse" Sei tu che manchi già a me, e mancherai anche a Didi, ma a me di più; ma per te..." Si asciugò una lacrima "Beh, vattene ora, Stecchino."

Presi il mio bagaglio e la guardai di nuovo.

"Santo cielo, Bibi, non parto per l'eternità, fra tre anni sarò di ritorno! Resteremo amici fino ad allora?"

Bibi aveva veramente un bellissimo sorriso. Oddio aveva molte bellissime cose, sparse dappertutto; ma il sorriso era veramente un raggio di Sole di Primavera incastonato sul viso dell'Estate. E me lo regalò un'altra volta.

"Hai ragione, Rudy. Va e divertiti e, se ti va, torna a trovarci. Buona ricerca..."

Il bus per lo shuttle mi venne a caricare. La salutai finché riuscii a vederla, e poi, accucciato nel mio posto, mi misi a piangere come un cretino per tutto il viaggio fino allo shuttle. Il che mi fece capire che stavo realmente cambiando la mia vita.

Imbarcato! Per di più sarei stato il Vice Cuoco Umano, assistente del Cuoco Umano e Capo Cuoco di Bordo, Mastro Hans " Stroh" Sheider.

Mi raccontarono poi che si era guadagnato il soprannome di "Stroh" (il nome di un rum austriaco a 85 gradi!) in occasione del ritorno da un epico viaggio verso Aldebaran ed oltre, durato 6 anni, nel corso del quale aveva vinto una gara a chi beveva più "stroh" con un Colono di Nuova Austria.

Lui si era ubriacato come uno scaricatore di porto di Marstown e aveva messo il purgante nell'acqua delle cabine di tutti gli umani; e l'altro era rimasto in coma per due giorni.

Tipici eccessi da provinciali , pensai fra me e me, fra pseudo-folklore da marinai e stupidità, anche se mi astenni dal commentare ad alta voce; io il soprannome me lo dovevo ancora conquistare e per ora ero solo il Vice Cuoco Rudy Turturro, maschio, terrestre-umano; ed un po' sovrappeso.

Raggiungemmo la Mummeenuh con lo shuttle atmosferico. Ero emozionato: non ero mai stato all'interno di una astronave extrasistemica. Anche se il sistema di over-drive di una astronave intra-sistema è lo stesso di una di spazio profondo, è anche vero che questo è solo un elemento tecnologico in comune, per il resto i due tipi di navi sono ben diversi e sotto molti aspetti. Non fosse altro per dimensione: la Mummeenuh stava orbitando vicino alla Luna e non sarebbe mai potuta atterrare da nessuna parte. Mentre le intra-sistema possono atterrare negli spazi attrezzati, anche se anche loro si servono prevalentemente di space-shuttle. La nave era nuovissima ed enorme e ruotava lentamente, giusto per tenere una certa gravità a bordo e per risparmiare energia. Era lunga 1500 metri e larga nel suo punto massimo 400, con la forma di un fuso, a parte la zona di poppa, informe e squadrata, che ospitava l'overdrive. Come tutte le astronavi terrestri, per tradizione e buon augurio, il fondo era di color verde erba, coperto di disegni blu. Mi sembrò enorme e bellissima: comunque sarebbe stata casa mia per i prossimi 3 anni.

Feci la solita trafila di ingresso a bordo che avevo imparato a fare sulle altre navi, solo un po' più puntigliosa e precisa: analisi del sangue, verifiche di identità, test gravitazionali , dichiarazioni di fede, ideologia, definizioni idiosincratiche, test di claustrofobia, xenofobie, tutti test che avevo già fatto a terra, ma che il capitano di quella nave, come ogni capitano intelligente, pretendeva fossero rifatti a bordo della "sua" nave e sotto il controllo del "suo" computer. Troppi incidenti erano successi in passato per errori burocratici e terrestri ofidiofobi si erano improvvisamente trovati in un corridoio con un rettile umanoide verde alto due metri; o viceversa.

Io per fortuna di fobie non ne avevo, anche perché quando ero andato a scuola già erano disponibili le vaccinazioni pro-Alieni ed i miei avevano assentito al vaccino.

La parola vaccino un tempo stava ad indicare un sistema molto rozzo e pericoloso di immunizzazione chimica per alcune gravi malattie, ora scomparse dal pianeta; sono sicuro che all'origine del nome c'entrano le vacche ma non ricordo bene come e perché; comunque il punto è che una volta per dare immunità alle malattie virali non si usava l'ingegneria genetica e dovevano ricorrere a questi sistemi un po' rozzi. Oggi si usa il termine vaccinato per indicare una immunizzazione acquisita dopo la nascita e non all'atto della formazione dell'individuo in sede genetica, ereditariamente o in laboratorio che sia.Naturalmente nel caso del vaccino pro-alieni non si tratta di una immunizzazione biochimica ma soprattutto di tipo psicologico-beaviouristico, unitamente ad alcuni condizionamenti ipnotici ed in minima parte chimici. Essere vaccinato pro-alieni permette di non provare una immediata ripulsa per tutto ciò che ha più di due occhi, di quattro arti e che casomai sbava verde. Il risultato all'atto pratico permette di capire se la reazione di ansia o di panico o anche solo di disagio dinanzi alla presenza fisica di un Alieno o di un suo comportamento sia o meno giustificata razionalmente; di capire meglio se un comportamento che non capisco sia o no un comportamento realmente aggressivo e soprattutto di non provare un aprioristico atteggiamento di rifiuto nei confronti di un Alieno. Il tutto lasciando intatti tutti i meccanismi di difesa che la nostra specie ha sviluppato per sopravvivere: ad esempio da vaccinati, si resta istintivamente diffidenti nei confronti di insetti piccoli e veloci, o dei serpenti di tipo terrestre, ma se se ne vede uno alto due metri e con un oggetto in mano non ci si mette ad urlare dal terrore, anzi la prima cosa che si pensa è che sia un essere senziente. Certo , se le circostanze ambientali lo consentono, com'è normale in una astronave o negli spazioporti. In una giungla su un pianeta alieno di notte probabilmente sparerei a qualunque cosa intorno a me, che ne so?

(Tratto da: L'Umanità: Fuori e Dentro il Sistema Solare, di R.Turturro)

Mi assegnarono il mio miniappartamento, 25 metri quadrati divisi in due stanze più un accettabile bagno; angolo cottura, mini-frigo, olovisore commutabile in oblò, impianto per le microsfere sonore, terminale, qualche mobile; in realtà c'era tutto per stare comodi: "parva sed apta mihi". Passai tutto il tempo che avevo a disposizione a familiarizzare con la nave e con tutte le molteplici funzioni che vi si svolgevano.

Anche solo per la parte strettamente burocratica cui ho già accennato, ci vollero ore e ore di contatti, piccole decisioni, informazioni da dare e da ricevere, interviste. Consumai i pasti in camera, pasti forniti dalla cucina robotica della nave stessa, in parte perché non avevo proprio capito dove erano le mense, in parte perché avevo sempre poco tempo a disposizione e quel poco che avevo lo passavo a studiare i manuali di istruzione della Muhmmeenuh, che contenevano una quantità incredibile di dati di tutti i tipi; e non solo sulla nave, ma anche su usi e costumi degli spaziali, degli Alieni a bordo, sulle procedure di sicurezza, le basi della koiné che per fortuna già conoscevo abbastanza; e chi più ne ha ne metta.

Due giorni dopo un messaggio in cabina mi invitò a conoscere il Capo Cuoco e gli altri Aiuto Cuochi. Mi vestii al mio meglio e mi presentai nell'anticamera della cucina non-ox. Sapevo già che per tradizione le riunioni dei Cuochi di Bordo si tengono nell'anticamera del Cuoco non-ox, anche perché gli appartenenti alle tredici razze di Alieni che respirano metano ( le uniche razze di respiratori di metano intelligenti sinora scoperte nell'Universo della Agorà) normalmente sono molto più grossi degli umani e della maggior parte delle specie senzienti che respirano ossigeno, e si spostano difficilmente nelle tute in giro per la parte dell'astronave ad atmosfera ox; per cortesia quindi il Capo Cuoco, su una nave di una specie sempre un membro di quella specie, tiene le riunioni comuni dei tre gruppi di cuochi presso la Cucina dei non-ox. Arrivai penultimo, mentre tutti chiaccheravano del più del meno, e tutti con in mano un bicchiere di liquido non volatile e non letale per gli altri "Alieni". Ed il locale era pieno zeppo di Alieni! Pur sapendo in teoria cosa aspettarmi, in realtà fui comunque estremamente sorpreso ed eccitato. I primi, veri, Alieni della mia vita.

C'era ( me lo avevano già descritto) il Capo Cuoco Alieno ox, 'n-Dowajdusolow, del popolo dei Laecchaesee, una specie di antropoidi di Poogleeuh, nel sistema di Altair, con i suoi assistenti, due appartenenti alla sua stessa specie; e altri di altre razze fra cui due Kah-tuh-nae-seee, il popolo di Mu-ffee-o-see, sistema di Aldebaran, una specie di simil- cavallette alte due metri, ed un paio di Schaemee, dai pianeti gemelli di Pureeolee, antropoidi piumati, nel sistema di Betelgeuse. E altri ancora, ospiti della tavolata (per lo più consulenti a vario titolo del capitano e della Compagnia). Ai cuochi Alieni, ox e non ox, era affidato il compito e la responsabilità totale di "cucinare" e provvedere in generale all'alimentazione delle razze aliene presenti sull'astronave; erano stati scelti in funzione della loro esperienza come cuochi spaziali e per la sostanziale compatibilità delle loro biologie in generale con quelle degli altri passeggeri Alieni: il gruppo era stato organizzato dai computer centrali delle varie linee di navigazione che disponevano di migliaia di dati di cuochi di tutte le razze. C'era anche Ammmbow-ae-k-waternuh, il Capo Cuoco Alieno non-ox, una forma non molto chiara, nella nebbia della sua atmosfera, dietro il vetro-acciaio spesso 40 centimetri, ma che sapevo essere quella di una specie di antropoide biancastro e glabro alto 1 metro e mezzo e largo altrettanto; ed infine il Capo Cuoco della astronave ed i suoi 8 assistesti umani fra cui il vice, io stesso.

Fui notato al mio arrivo e "Stroh" Sheider , cordialmente mi si presentò e mi presentò agli altri; cominciai a fare amicizia, credo, comunque ad interagire con quelli che sarebbero stati i miei compagni di lavoro (e miei sottoposti, in teoria) per i prossimi anni.

Dopo un po', "Stroh" attirò l'attenzione di tutti con un piccolo gong.

"Cari amici e colleghi " disse in koinè. Io lo capii perché ero stato addestrato ipnoticamente due anni prima a parlarlo, in un precedente imbarco, e recentemente l'avevo rinfrescata "stiamo per iniziare un viaggio ed una avventura come altre volte molti di noi hanno già fatto. A loro, a coloro che hanno fatto almeno una crociera di Spazio Profondo, non devo dire niente , se non "skol" pronunziò "skol" in tedesco ed alzò il suo bicchiere " Agli altri, ai novizi, solo una raccomandazione: prudenza ed umiltà soprattutto in due campi , nei contatti interpersonali con gli alieni, e cioé fra tutti noi, e..."fece una breve pausa" ...soprattutto col sale!" Risatine. Credo. Voglio dire che gli umani emisero risatine e gli alieni vari rumorini, che interpretai come risatine. Mi chiesi che cosa fosse l'equivalente del sale per un Alieno dato che sapevo il sale vero e proprio per molti di loro era semplicemente un veleno peggiore del cianuro; poi mi resi conto che in effetti "Stroh" aveva usato un termine in koinè che io avevo tradotto automaticamente come sale, ma che in realtà voleva dire "accentuatore di sapore". A ognuno quindi la sua traduzione. Ma devo dire che quella fu la mia prima lezione di cucina interplanetaria: occorre sempre stare attenti a tutto il "sale", quello tuo e quello degli altri.

Stroh proseguì.

"Per quello che mi riguarda sono a vostra disposizione per qualunque necessità. Stasera, bando alle formalità e per la prima volta insieme ed in pace per l'ultima, prima della prossima Franchigia , buon viaggio e buona cena a tutti!"

Applaudimmo (chi poteva solo battere le chele, le batté eccetera) e ci dirigemmo poi al tavolo posto dinnanzi al vetro-cemento in corrispondenza di un tavolo simile dall'altra parte. Era quanto di più simile si poteva fare per una cena in comune con dei non-ox.

Il menù della serata per parte terrestre fu formato di una sola pietanza, il Risotto Pilaf Spaziale con contorno di Cappelle di Funghi Porcini arrosto; saggiamente il Capocuoco aveva voluto evitare di usare carne o pesce di qualunque tipo: non si sa mai come reagisce un alieno alla vista delle proteine animali che mangi tu.

La cena fu interessante più da vedere che da gustare. Oh, il Risotto era ottimo, ma avevo mente e palato altrove. Non solo non avevo mai visto da vicino un Alieno, non lo avevo mai visto mangiare, nemmeno in olovisione. E vedere una specie di insetto alto con le antenne quasi due metri che con le chele anteriori spolpava una specie di ananas gigante e fritto mi sembrava uno spettacolo, beh...non saprei come definirlo; credo forse una sfida al vaccino pro-alieni fattomi 20 anni prima.

Lui se ne accorse, e devo dire molto gentilmente, mi disse, in koinè

"Questo è un bocciuolo di una pianta esotica del mio pianeta. Esotica in senso relativo naturalmente. Noi la cuociamo in un liquido formato in parti uguali di zucchero e di..." fece una pausa come per cercare la parola "...credo si possa definire una secrezione molto liquida di una glandola nutritiva di uno degli animali domestici del nostro pianeta, con cui l'animale nutre i suoi piccoli"

"Latte?" suggerii fra l'affascinato e l'imbarazzato

"No, credo le percentuali di calcio e di grassi siano inferiori mentre è maggiore la percentuale di magnesio. Sa, abbiamo molto bisogno di magnesio noi Kah-tuh-nae-seee. Forse è più simile al vostro...mh, "miele" credo si chiami. Vuole assaggiare?", disse porgendomene una miniporzione in un piattino con una delle sue chele

"Crede sia commestibile...?" balbettai

"Spero lei non faccia riferimento alle mie abilità di cuoco. O forse non sa che per tradizione alla Cena di Partenza dei Cuochi in una nave interspecie tutto il menù deve essere commestibile per tutti i commensali? Con l'ovvia eccezione dei non-ox?"

Imbecille ad essermelo dimenticato! Chiesi scusa e ringraziai. Assaggiai l"Ananas" e quasi lo sputai tanto era bollente. Eroicamente, lo finii e dissi

"...gustoso..."

Mi guardò e giuro che stava ridendo! Ma come si fa a sapere se un insetto ride? E di che poi?

"La ringrazio. Devo dire che la vostra fisiologia è ben strana...Vede noi 't-Wang aspettiamo che si raffreddi almeno di 20 gradi prima di mangiarlo..."

Ero, ma non lo sapevo ancora, al mio primo Scherzo a Tavola: una tradizione nei confronti dei nuovi venuti nelle cucine delle astronavi; gli si fa mangiare qualcosa di commestibile, sì, di non velenoso ovviamente, né illegale o immorale per la sua specie, ma di eccessivo ed immangiabile in quella forma: troppo caldo, troppo freddo, troppo salato, troppo liquido, troppo qualcosa insomma. E' un modo per imparare duro e veloce, a mangiare (o a NON mangiare) le cucine aliene! Vidi qualcuno che rideva, in effetti, ma capii perché solo due mesi dopo, al 15mo o 20mo scherzo, non ricordo più; anche perché nessuno te la spiega e devi impararla tu la regola fondamentale per un gourmet spaziale: bando ai complimenti ed informati BENE su che cosa stai mangiando; meglio una scortesia alla tavola del tuo ospite che un funerale sulla tua astronave. Tutto andò per il meglio, nell'insieme, a parte i due Shaemee, che nel rispetto delle loro tradizioni vollero a fine pasto intonare un canto conviviale. Avete mai sentito un antropoide piumato cantare? Beh, evitate, se potete.

Risotto Pilaf Spaziale Con Contorno di Funghi Porcini

Tratta dal Ricettario Personale del Capo Cuoco Rudy "Basilico" Turturro

Dosi per 4 persone

400 grammi di riso

1 cipolla

1 spicchio d'aglio

1 peperoncino

300 grammi di pomodori da sugo

50 centilitri di panna liquida

Poche gocce di blu di metilene

500 grammi di cappelle di funghi porcini

Tostate in padella la cipolla, l'aglio, il peperoncino ed i pomodori pelati in olio molto caldo per 5 minuti

Aggiungete il riso e procedete come per il riso pilaf (tostate tutto il riso nell'olio per un minuto, coprendolo poi di brodo coprite la pentola e lasciate riposare).

A cottura quasi ultimata aggiungete panna ed un pizzico di curry. Aggiungete blu di metilene fino a raggiungere la tonalità di blu desiderata

Cuocete le cappelle dei funghi intere alla piastra ed a cottura ultimata guarnite con esse il riso

Note e variazioni

Usare riso bianco, integrale, parboiled o sgommilto è una questione di gusto personale; il riso vegano, quello con i chicchi verdi e lunghi 2 centimetri è il migliore, ma gli altri andranno benissimo

Pulite le cappelle di funghi porcini con tovaglioli umidi ed arrostitele a fuoco lento, portandole al punto di cottura preferito; vanno a tutti gli effetti trattate e considerate come bistecche di manzo. Salate e pepate q.b. e bagnate, nel piatto, di olio di oliva extravergine.

Ricordate che i popoli umani hanno sempre tante cose in comune ma che, rigorosamente, si dividono in micofaghi e micofobi, quelli che mangiano funghi e quelli che non li possono vedere. Ad esempio i francesi sono micofaghi e gli inglesi, va a capire perché, micofobi.

La tradizione vuole che , tranne che alla cena d'addio, all'arrivo, quando è di rigore il celeste, il colore del riso sia sempre blue scuro; quindi abbondate di blu di metilene e ricordate che il metilene serve solo a colorare ed è innocuo ed insapore e non ha controindicazioni religiose o dietetiche per nessuno. Credo...

Non, mi raccomando, NON servitelo MAI ai Fungoidi di Deneb. I quali non sono funghi (non esistono specie vegetali senzienti, o per lo meno non le abbiamo ancora scoperte) ma "sembrano" funghi.E non è carino servirgliene

 

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