Home - Fantafolio - Link - Futuristico - Storia FS - Interattivo - Mongaica -  I Libri - Servizi - Tour

 

Guida Galattica per Gourmet

di Alessio Guarnieri

Scheda n. : 021555184867664608886452184650464223238451328
Località: Svincolo esterno di Lai-Hul, stazione spaziale.
Distanza dalla terra: 300 Parsec (in rivoluzione)
Nome: Kat-ta Blat-ka
Traduzione: Chez Blat-Ka
Indirizzo: Sopra l'astronave Kaama parcheggiata vicino allo svincolo
Cucina umana: no
Cucina umanocompatibile: si
Cantina Vini terrestri: no
Cantina Vini Sistema Solare: no
Cantina Vini Extrasistema: in un certo senso, si
Atmosfera Reale: respirabile nelle salette adatte
Atmosfera Metaforica: Possibili tempeste psicotiche, vedi istruzioni
Servizi Igienici: vicino alla cassa
Precauzioni fisiche: Ordinare con scrupolosità gli alimenti!
Precauzioni Psichiche: per non correre rischi è necessaria una mancia di 10 CCS al cameriere che vi porterà al tavolo
Chiuso: La locanda chiuderà presumibilmente nel 2260
Ferie: mai
Coperti: oltre 100 umani, ma la capacità di ristorazione può variare grandemente da periodo a periodo
Prezzo medio in CCS: fino 80 CCS, ma possibili forti sconti 
Servizio: Robotizzato e non, da preferire però quello biologico

Note:  

Chez- Blat-Ka nasce dalla felice intuizione di uno chef Blattiforme di Karrahhor, in servizio presso il grande svincolo di Lai Hul. Nel 1975 giunse presso lo svincolo una enorme astronave Kaama, dalla quale emerse un plurimillenario essere Baophorrapa. Sapete che i tempi dei Baophorrapa sono molto diluiti, e quindi in qualche anno comunicò il proprio desiderio di sfamarsi.

La direzione dello svincolo, essendo già a conoscenza di quello che stava accadendo, preparò una sacca esospaziale per l’alimentazione Baophorrapa, e fu dato il compito allo chef Blat-Ka di riempirla di cibo adatto.

Come da studi precedenti, lo chef iniziò a convogliare le deiezioni di ben determinate specie di vita nella sacca esospaziale, per permettere l’alimentazione, in capo a qualche anno, della forma Baophorrapa sbarcata allo svincolo.

Nello stesso tempo, lo chef vide che l’enorme astronave non era ancora stata colonizzata.

Dovete sapere, che una astronave Kaama è veramente molto grande, e nel caso venga a trovarsi a portata di … appendice prensile di qualche essere saziente, essa viene colonizzata o utilizzata in qualche maniera.

Come pianeta, ad esempio, dotandola di atmosfera propria, o come prigione, o come parcheggio interspaziale, o come semplice ponte gravitazionale.

Questa astronave giaceva ancora inutilizzata, ed ecco la grande intuizione.

Nel 1981 venne cominciata la suzione della sacca esospaziale da parte del Baphorrapa, nell’83 finì lo spuntino, e dagli inizi del 1985 è iniziata l’emissione di un peto di metano e butano da parte dell’essere.

Nel contempo, il nuovo ristorante spaziale è stato costruito sopra l’astronave Kaama, da parte naturalmente dello chef Blat-Ka, ed il peto del buon Baphorrapa è stato canalizzato per fornire energia al complesso ristorativo.

Questa premessa era d’obbligo per introdurre quanto sto per dire, l’intuizione dello chef è quella di utilizzare l’enorme varietà di forme di vita presenti contemporaneamente presso lo svincolo di Lai-Hul come fonte di cibo e nutrimento.

In pratica, in questo ristorante non esiste una vera a propria cucina, ma si utilizzano le deiezioni di più di quattrodicimila specie diverse.

Si possono gustare i passati di verdura prodotti dagli abitanti della nube di Oort, i fermentati alcolici dei Fitomorfi di Arborea, il delizioso fungo albino prodotto dalla muffa calcolatrice di Baoreade, il non sempre commestibile Intruglio Gastrico dei cani gialli di Baulla-Baulla.

La peculiarità di questo ristorante è la formidabile varietà di specie presenti, e la precisa gestione delle “cucine”, che somigliano più ad un grosso magazzino che ad una cucina vera e propria. Proprio per queste caratteristiche, tuttavia, devono affrontare due diversi ordini di problemi.

Il primo è quello di non avere, in realtà, sempre grande scelta. Se capiterete allo svincolo in un periodo di forte affluenza, sarà facile trovare molti alimenti commestibili ed anche molto buoni, se tuttavia non ci sono forme di vita sufficienti, oppure non ce ne sono di adatte a produrre cibo umanoide-compatibile, oppure, ancora, quelle presenti sono poco propense a lasciare le proprie deiezioni al ristorante, rischierete di mangiare quello che capita, che talvolta è peggio di niente.

A questo proposito, vi invito caldamente a leggere le note seguenti riguardanti il cibo.

Il secondo problema, è che tante forme di vita in uno spazio così ristretto, ed in un luogo così lontano da tutte le giustizie dell’Agorà, possono interagire fra di loro in maniera poco piacevole, specialmente per voi.
Il consiglio che vi do, quindi, è di preferire un cameriere bio, di dargli una lauta mancia (non meno di 10 CCS), di farvi accompagnare in una saletta per umanoidi con atmosfera respirabile, e di chiedere specificatamente (fatevi capire bene!) di non voler essere disturbati da nessuno. Ripetetelo anche quattro o cinque volte, e lasciate intendere che alla fine del pasto potrebbe anche esserci un’altra ricompensa in denaro.

Questo perché alcune specie che frequentano questo posto hanno la pessima abitudine di scatenare tempeste psicotiche nel cervello altrui a scopo aperitivistico, e se la cosa è innucua, o addirittura piacevole per alcuni esseri a noi vicini come forma (ricordiamo, per esempio, gli uomini-mosca da passeggio del pianeta vacuo Tibus, o gli gnomi giganti del verde Aqualung), per gli esseri umani standard può essere mortale o portare a gravi ed irreversibili danni permanenti al sistema neurovegetativo.

I camerieri non sempre distinguono le diverse forme di vita, e quindi è possibile che vi mettano alla portata di qualche Scrondo Ipermorfo o consimili, che chiedono l’aperitivo e allungano qualche credito al cameriere.

Essendo tuttavia questi esseri estremamente parsimoniosi, il sistema è quello di batterli sulla mancia, da qui il consiglio di prima.

Note riguardanti il cibo.

Il ristorante è molto grande, e a quanto sembra in continua espansione. Il personale servente ha un altissimo turnover, in quanto spesso si tratta di forme di vita senza fissa dimora ed in cerca di guadagnare qualche spicciolo tra un passaggio e l’altro.

Per questo vi do’ questo consiglio: attenetevi, nell’ordinazione, a quello che nel menù (peraltro dettagliatissimo) è indicato come “Commestibile Biomorfo-carbonico Sol-1”. Se non siete certi, o non è chiaramente indicato sulla guida ai piatti, astenetevi del tutto di ordinare ad occhio o, peggio, di farvi consigliare dal cameriere.

Non è certo il primo caso, purtroppo, che un umanoide venga digerito da un esostomaco budoviano, scambiato per un budino dei ghiacciai di Wam, o esploda dopo aver masticato delle capsule di Oriopiteco a bassa pressione, scambiate per frantoie liquide di Klavier.

Astenetevi anche dall’ordinare deiezioni che avete già mangiato localmente sul pianeta d’origine e che in questo ristorante non sono espressamente adatte alla vostra alimentazione: tipico esempio (lo sapete già tutti, lo so, ma repetita juvant) sono gli scardelli dei topi di Fragobargg. Nel loro pianeta d’origine, i topi di Fragobargg mangiano solo erba lussina e mainodomo, quindi i loro scardelli sono buonissimi e perfettamente commestibili per noi umani, ma è noto come nei viaggi interstellari le loro tute stillino bauolampo, miele di selenio e criptio per loro altamente energetico, ma che ne rendono gli scardelli assolutamente velenosi.

Altro consiglio è quello di non insistere per avere a tutti i costi un piatto che non è segnato sul menù, anche se lo avete già mangiato su qualche altro pianeta; se volete il Me-Mei di Tarangor, che avete assaggiato su H’ma’, sappiate che viene ottenuto solo attraverso la tortura, e che il prelibato muffofungo delle nespole di Hutch per i balttiaspriani è una temibile malattia, e quindi bandito dallo svincolo spaziale.

Infine, un’ultima considerazione: per alcuni, forti di stomaco ma deboli di spirito, potrebbe non fare sempre piacere conoscere la provenienza di un determinato piatto, e a parte il nome esplicito di alcune specialità, (ricordiamo, a titolo esemplificativo, stronzetti glassati di vesuviano, lacrima di pleudoporo, sudore di grillocenere, succo di necchio nano onanista, sangue di serpente, capelli d'antigelo ecc.) la cui origine è ben espressa, non sempre fa piacere sapere altri particolari.

Chiedete, dunque, l’esatta origine dei piatti solo dopo aver pagato, oppure, in qualche caso, se non avete denaro sufficiente o volete lasciare la mancia al cameriere (vedi note sul pagamento, di seguito).

Pagamento:

Vicino alla cassa, troverete i servizi, come dicevo all’inizio, e potrete servirvene per pagare parzialmente il conto. Parzialmente, badate bene, in quanto mai e poi mai la direzione del ristorante vi darà di più in denaro di quello che avete consumato. La regola è quella di avere sempre un venti percento di guadagno in crediti, e quindi non cercate di fare i furbi, potrebbero mettervi nelle “cucine” e lasciarvi lì anche per lungo tempo.

Alla cassa viene accettato qualsiasi solido o liquido biologico voi produciate, e quindi, se volete, accomodatevi ai servizi specifici per umanoidi, inserite il codice della o delle vostre “donazioni”, servitevi dei sanitari che vi vengono messi a disposizione per l’uso specifico e poi accomodatevi semplicemente alla cassa, l’importo vi verrà automaticamente scalato dal conto. Se proprio siete a corto di mance, fatevi spiegare cosè il brodo cotto di Maoemmo, pochi resistono a stomaco pieno.

Ultima nota riguarda la scadenza del contratto d’affitto, per così dire.
E’ stato calcolato che nel 2260 il peto del Baophorrapa finirà, e che in seguito farà ritorno alla propria astronave. In ogni caso finirà anche la principale fonte di energia del complesso, quindi, a parte improvvise gastriti o meteorismo, il termine ultimo per gustare specialità da ogni parte dell’universo da Chez-Blat-Ka è il 35.24.2260.

Buon appetito!