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Numero 1 Roma, 17 Maggio 1999


Il Mondo Rubato di Sergio Valzania

Intervista all'autore di Massimo Mongai

Ok, partiamo da un presupposto, se volete da un pregiudizio: io conosco personalmente, non bene ma abbastanza, Sergio Valzania, diciamo che siamo amici .E questo è uno dei motivi per cui lo intervistiamo, qui, in un sito che è pregiudizialmente dedicato più alla fantascienza pura (ah, definirla...!) che non alla letteratura fantastica, o al fantasy. Ed il romanzo di Sergio è indubitabilmente fantasy. Ma abbiamo fatto già delle eccezioni, e del resto ne faremo altre (ci piace in genere anche la letteratura fantastica, fermo restando che le etichette valgono poco; e ci piace anche essere incoerenti, ovviamente come e quando ci piace a noi, se no che incoerenza sarebbe?).

Ma il punto è che "Il Mondo rubato" è un ottimo romanzo di fantasy, a mio giudizio all'altezza dei classici fantasy americani.

E allora cominciamo con le domande.

Dom: Hai scritto o no un fantasy?

Risp.: Non lo so proprio.

Dom: Cosa vuol dire per te fantasy?

Risp.: In ambito letterario le definizioni non sono molto utili. Se costretto direi che il fantasy e' un genere letterario nel quale l'autore non si limita a lavorare sulle vicende dei personaggi, ma agisce anche sullo sfondo, sull'ambiente nel quale essi si muovono.Inoltre questo sfonfo non e' costruito con materiali plausibili, ma accetta di tutto, senza porsi limiti.

Dom: Qual'è secondo te la differenza fra fantasy e fantascienza?

Risp.: Nel fatto appunto che la fantascienza ha una qualche pretesa di rendere credibile quello che racconta, mentre il fantasy non se ne preoccupa affatto.Anzi, forse cerca l'incredibile.In modo da essere piu' vero.

Dom: Autori preferiti, nell'uno e nell'altro genere? O in altri ancora?

Risp.: Nella fantascienza Heinlein, Herbert, Panshin, Dick e Douglas Adams. nel fantasy alto, come lo definisco io, Hesse e Junger, in altri generi Duby, Tucidide, Tanizaki, Ceronetti, Stout.Insomma gusti vari.

Dom: Hai scritto altre cose?

Risp.: Certo non si comincia con un fantasy da 500.000 battute.Il mio capolavoro precedente e' l'Arte marziale del poker', uscito con Solfanelli, il mio prossimo e' 'Brodo nero', per Juvence, che raccoglie tutti i miei articoli su Sparta e l'esercito spartano, con l'aggiunta di qualche testo nuovo.Di narrativa precedente ho solo un inedito, oltre ad un racconto breve di fantascienza pubblicato vent'anni fa.

Dom: Come sei arrivato alla pubblicazione de "Il mondo Rubato"?

Risp.: Sono riuscito a convincere un editore.E' l'unico modo per pubblicare un libro.

Dom: Formazione culturale? Libri, storia scolastica, film, quello che ti pare, in pochissime parole...

Risp.: Laureato in legge, dopo il liceo scientifico.Mi mancano molto lo studio del greco ed un approfondimento in estetica.Sulla storia ho recuperato abbastanza.Lavoro in Rai, ho scritto su qualche giornale, sono un esperto di giochi.Nello specifico mi piace molto il go. Mia figlia si chiama Vittoria ed ha vent'anni.

Dom: Entrando nel merito: è una storia "classica" come fantasy, ma ci sono diverse e spiccate originalità, ad esempio i "latzebi": un popolo ostile agli umani fino al punto che sembra che il loro principale motivo di esistere sia di combatterli per catturarne un po' da torturare in modi orribili, fare risse fra di loro che determinano quasi più morti delle battaglie contro gli umani. Da dove vengono? Chi sono, chi rappresentano, se rappresentano qualcosa, com'è che sono così cattivi?

Risp.: I laztebi non sono cattivi.Hanno una morale diversa dalla nostra.Forse non hanno neppure una morale.Non torturano la gente per far loro del male, ma semplicemente perche' si divertono a torturarli e quindi lo fanno.In qualche modo sono una rilettura dei goblin, operata da una persona che ha riflettuto sul concetto di 'barbaro'.

Dom: Nelle Terre Note si combatte una guerra fra l'ordine e il caos.E' ovvio che il caos sia tecnologicamente piu' avanzato.L'ordine e' statico, perfetto e percio' immobile.Il caos sperimenta il nuovo, spesso senza riuscire a controllarlo.Le balestre a mano degli imperiali funzionano molto meglio dei tubi di fuoco dei laztebi.Non devi trascurare poi che i laztebi dispongono anche dei magici guantoni per il lancio dei buchi.

Risp.: Apparentemente in un mondo in cui (magia a parte) il massimo della tecnologia bellica che gli umani hanno sono balestre o catapulte, i latsebi hanno vere e proprie e riconoscibilissime armi da fuoco: fucili e cannoni. E' una scelta? Un simbolismo? Una libertà creativa?

Dom: Fin dall'inizio i latzebi mi hanno fatto venire in mente con le loro follie una banda di tifosi di calcio imbecilli ( o di qualunque altro sport che ospti tifosi imbecilli). E' una impressione fondata?

Risp.: Non vedo perche' tu insista nel dare un giudizio negativo sui laztebi.Non sono imbecilli, sono diversi dagli imperiali, ma non per questo vanno considerati necessariamente inferiori.

Dom: Una delle armi magiche usate dai latsebi sono "i buchi": veri e propri buchi, che sono contenuti in sacche magiche e lanciati impugnando guantoni magici, ma che quando toccano una materia reale provocano un buco vero e proprio, nella carne uno squarcio, nel legno un buco e nella terra una fossa. Sembra (magia a parte, che spiega tutto) una via di mezzo fra microscopici buchi neri ed antimateria. O i buchi neri lanciati in "Chi ha incastrato Roger Rabbit". Sono considerazioni che hanno un senso per te?

Risp.: Anche in Yellow submarine ci sono dei buchi magici.Il fantasy e' il genere del riciclaggio per eccellenza.I guantoni magici per il lancio dei buchi servono a far riflettere sulla piccolezza della differenza fra magico e tecnologico.Per gli imperiali non c'e' differenza fra tubi di fuoco e guantoni per il lancio dei buchi.La differenza, culturale, la fai tu che credi di aver riconosciuto nei primi qualcosa che conosci.

Dom: La fortezza in cui Keerg, il protagonista, nella seconda parte, passa quasi due anni, sembra la fortezza del "Deserto dei Tartari".E' così? Se no quale altra?

Risp.: E' anche la fortezza del deserto dei Tartari, ma e' anche la scuola di guerra diel soldato Asch, e Cesano di Roma, dove ho fatto io il corso allievi ufficiali.

Dom: I "nani picchieri": mercenari nani che costituiscono il nerbo delle truppe imperiali, eroici, tosti, efficienti,ben organizzati, compatti e fedeli. Da dove vengono?

Risp.: Genesi lunga. Sono un incrocio fra gli opliti greci e i picchieri spagnoli del rinascimento.Con altre influenze minori, come quelle degli immortali persiani e dei giannizzeri.

Dom: Battaglie, spesso e molto ben descritte, anche se troppo a lungo a gusto mio personale. Come mai? Fossi un appassionato di "militaria"?

Risp.: Confesso, sono un appassionato di militaria.E forse persino di piu'. Alcuni mi considerano un polemologo.E di nascosto lo faccio anch'io.

Dom: Perché il romanzo rubato è diviso in due parti così nette?

Risp.: Perche' in due parti e' nato.In origine erano due romanzi a se' stanti, poi l'editore ha deciso di pubblicarli insieme, giudicando che un supplemento doveva essere piuttosto pancione per soddisfare i lettori.

Dom: Perché il titolo?

Risp.: E' quello della prima storia nella quale si racconta appunto del furto di un mondo.

Dom: Ci sarà un seguito?

Risp.: Spero di si'.

Dom: Hai altro da dire?

Risp.: Perche', volete fucilarmi? In fondo 'Il mondo rubato' non e' poi cosi' brutto.

Vorrei aggiungere un solo commento a quanto dichiarato da Sergio, in relazione in particolare a quento ha detto a proposito della fantascienza, e cioé che " la fantascienza ha una qualche pretesa di rendere credibile quello che racconta, mentre il fantasy non se ne preoccupa affatto. Anzi, forse cerca l'incredibile. In modo da essere piu' vero."

Conoscendolo gli chiederò personalmente conto della conclusione apparentemente paradossale (o paradossalmente vera, fate voi). Ma è senza dubbio vero che la fantascienza ha la pretesa di rendere credibile quello che racconta. In fondo è uno dei generi più "realisti" che esistano. Ci torneremo sopra .

N.d.R. Non perdete la possibilità di visitare il sito di Agonistika News trimestrale di giochi e cultura ludica di cui il nostro è Direttore Responsabile.

Per

quelli che... non l'hanno trovato in edicola.
quelli che... l'hanno visto in edicola ma non l'hanno comprato.
quelli che... lo hanno letto ma glielo avevano prestato.
quelli che... odiano la FS ma amano le cucine nuove.
quelli che... anche all'estero mangiano solo spaghetti.
quelli che... nemmeno in Italia mangiano gli spaghetti

Il gadget di questo mese:
La seconda parte di

Matrix, il film di culto del 1999?

di Francesco Romeo

L'ho visto due giorni fa, e onestamente ancora non l'ho del tutto "digerito", quindi non riesco a dare un giudizio così definitivo. Quello che posso dire sicuramente è che gli effetti speciali sono bellissimi, a me in particolare sono piaciuti i vari effetti sulle pallottole, e l'uso della "cinematografia scientifica" (ovvero delle riprese ad altissima velocità) in un film "commerciale" lo trovo geniale.

Onestamente mi è piaciuta anche l'idea di fondo, cioè che la vita che viviamo (o che crediamo di vivere) è solo un'elaborata finzione creata da un computer. Devo dire che io avevo già visto i trailers e letto le recensioni, quindi sapevo più o meno la trama. Massimo invece non sapeva nulla, e dopo dieci minuti mi ha detto: "vuoi vedere che è un videogame...". Quindi delle due l'una: o Massimo, essendo uno scrittore professionista di fantascienza, ha un istinto per le trame di questo genere, o in ultima analisi non era un'idea così incredibile.

L'altra cosa che a me è piaciuta molto è stata la visione della "coltivazione", o allevamento, messa su dalle macchine. Veramente "visionaria", come nei migliori incubi di cui io mi ricordi.

Diventerà Matrix un cult movie? Non lo so, però potrebbe aprire un nuovo genere, la fantascienza aikido.

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Provatelo, assaggiatelo, amatelo!

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Due vecchi film di fantascienza a confronto: "Ricerche diaboliche"(1958) e "Stati di Allucinazione"(1980)

di Massimo Mongai

Per chi non se ne fosse accorto, il giovedì sera, su TMC2, alle 20,30, più o meno vanno in onda una serie di vecchissimi film di fantascienza, proprio quelli molto "trash" e "b-movie" come va di moda dire da un bel po' di tempo. La serie è sponsorizzatta dall'editore Fanucci che ci "appoggia" la sua pubblicazione più recente, "La Storia del Cinema di Fantascienza".

Mi è capitato di vedere "Ricerche diaboliche" ed ho scoperto che è quasi identico a "Stati di Allucinazione."

Due schede, per cominciare.

"Ricerche diaboliche" è di Jack Arnold (autore di "Il Mostro della Laguna Nera per intendersi e di molti altri film di genere e non); il titolo originale era più carino: Monsters on the campus; dico carino perché mi viene da ridere solo a pensare ai "mostri" che di lì a pochissimi anni avrebbero cominciato a girare per davvero per i campus delle università americane; a confronto quelli del film fanno tenerezza) è la storia di una serie di trasformazioni subite prima da alcuni animali poi dal professore che sta facendo le ricerche diaboliche del titolo; le trasformazioni sono sostanzialmente una regressione ad uno stato primitivo: una libellula diventa grossa un metro, poi torna normale, un cane lupo diventa grossissimo ed aggressivo, poi torna anche lui normale, infine il professore in questione diventa un orribile, gigantesco e peloso antropoide che va in giro per il campus ammazzando gente; ed anche lui torna normale. Alla fine si fa uccidere da un poliziotto amico suo, intenzionalmente, perché ha capito che ormai non potrà più essere normale. E tutto questo perché? Perché una goccia di sangue di un "celacantus" entra a contatto con il corpo dei suddetti esseri viventi.

Il "celacantus" per chi non lo sapesse è un vero e proprio "dinosauro". Cioé è un pesce vivo, vero e reale, pescato per la prima volta negli anni venti, mi pare, di cui fino ad allora si conoscevano solo forme pietrificate vecchie di milioni di anni.Quanto fu trovato vivo, la cosa fece scalpore. Spropositato a ben pensarci perché anche coccodrilli, squali e scarafaggi sono forme viventi vecchi di centinaia di milioni di anni, dinosauri anche loro, contemporanei di quelli di "Jurassic Park".

Insomma tutto qui: il film non è granché, l'ingenuità è un po' troppa, i trucchi sono più alla Ed Wood che alla Jack Arnold dei film migliori e l'idea che una goccia di sangue possa innescare una de-evoluzione velocissima e retroattiva, beh, è un po' troppo. Ma detto questo diciamo che personalmente mi è piaciuto perché all'epoca di questi film io me ne stavo d'estate nell'arena del cinema parrocchiale sotto casa a mangiare fusaie e bruscolini (lupini e semi di girasole per i non romani) a vederli ed a sognare; avevo otto anni quando questo è stato fatto e me ne ricordo altri. Divertente notare come il professore-ominide killer non sia che un'altra riproposizione del "mito" di Jekill-Hyde, motivata evidentemente dalla paura che la "gente normale" (ah, saperlo chi è la "gente normale") ha degli scienziati.

Ma l'avete visto "Stati di allucinazione"? 1980, regista Ken Russel ed un esordiente William Hurt? Praticamente la stessa storia, solo condida di roba un po' più alla moda, dalle ricerche genetiche ai veri "funghi magici" tipo peyote-alla-Castaneda che andavano tanto per la maggiore all'epoca. Un sacco di effetti speciali ed un po' di spiegazioni e giustificazioni in più sul funzionamento della de-evoluzione. All'atto pratico c'è una scena finale quasi identica con Russel trasformato in un ominide (correttamente più piccolo e non più grosso dell'uomo moderno) ugualmente aggressivo che solo per un miracolo non viene ucciso dal poliziotto amico di turno.Lieto fine.

Hanno copiato? No, non credo abbiano copiato. Il film è tratto da un libro di Paddy Chayesky, scritto non so bene quando e che non ho letto, ma senza dubbio poco prima del film. Però secondo me o il regista gli sceneggiatori o Paddy devono aver visto "Ricerche diaboliche" anche loro mangiando pop-corn o marsh -mellows ecc ecc. Ed hanno deciso di rimetterci dentro quei loro roicordi. Forse.Fine.

Non volevo fare una storia di cinema di fantascienza o scoprire chissà quale scopiazzatura o che. Mi diverte solo l'idea di me e di quei ragazzini che mangiavamo schifezze guardando film in bianco e nero che ci facevano volare e viaggiare molto alto e molto lontano, come fa sempre la fantascienza .E segnalare l'iniziativa di TMC2, che presenta questi vecchi film il giovedì, a volte slittando al mercoledì, non so per quanto tempo ancora.

Tutto qui.

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