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La guerra dei mondi:
la Madre di tutte le invasioni

di Riccardo Rosati

Difficile non scadere nel tautologico parlando de La guerra dei mondi  (‘53), produzione del grande George Pal e vincitore dell’Oscar per gli effetti speciali; un’abitudine per il cineasta ungherese.

Guerra dei mondiMalgrado ciò questa pellicola permette sempre occasioni di riflessione. Film icona del genere “invasione della Terra”; essa ci mostra marziani cattivi e spersonalizzati, ostacolati da un manipolo di eroi che si batte per arginare la minaccia aliena. Sua caratteristica principale è, ovviamente, la spettacolarità. Ciononostante non neghiamo all’ottimo lavoro di Byron Haskin il merito di aver cristallizzato uno stereotipo cinematografico.

Tratto dal romanzo omonimo di H.G. Wells, l’opera presenta una storia semplice e avvincente, che vede l’aitante professor Forrester intento a difendere il pianeta dai marziani. Ovviamente c’è una piacevole presenza femminile: Sylvia. Il tutto si svolge in una California devastata dai micidiali velivoli alieni a forma di manta.

Come al solito dove c’è Pal abbiamo: 1) onnipresente “commento off” a sfondo didattico-esplicativo. 2) un riferimento alla religione: i letali batteri dell’atmosfera terrestre che “provvidenzialmente” salvano l’Umanità dall’estinzione. Se la nostra tecnologia nulla può contro quella extraterrestre, così non è per la Natura e i suoi microrganismi; i quali eliminano facilmente gli invasori giunti da Marte. Insomma, Dio vede e provvede.

Indimenticabili le lunghe sequenze finali, dove un disperato Forrester cerca l’amata Sylvia, attraversando una Los Angeles fiammeggiante e preda della furia aliena. Come del resto sono uniche le “inquadrature planetarie” iniziali, frutto della maestria di Chesley Bonestell, padre della Astronomical Art.

Una pellicola all American; politicamente corretta, benché si presti quasi sempre alla spettacolarità: ben 5000 fotogrammi ritoccati a mano dagli addetti agli effetti speciali. Tuttavia trattasi di un’opera indimenticabile e sempre capace di comunicare vari momenti di suggestione.

Sono pochi i film che vedono la propria fama precederli, così da divenire film icone. La guerra dei mondi è sicuramente tra questi.

morbius.r@tiscali.it

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