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"La luna è una severa maestra"
romanzo di Robert Heinlein

Fabrizio Gandino

Chi mi conosce sentirà spesso e volentieri il sottoscritto parlare di 'pietre miliari' della fantascienza laddove non tutti sono d'accordo. Stavolta non credo di far torto a nessuno, se attribueisco questo titolo alle opere di Robert Heinlein, uno tra i padri più prolifici e discussi della fantascienza.

Tutti conoscono ormai Starship Troopers, grazie soprattutto all'omonimo film. Tra i non cultori della materia, però, saranno molti meno quelli che conoscono La Luna è una severa maestra, che ritengo essere una delle sue opere migliori e maggiormente ispirate.

Di Heinlein prima dicevo che come autore fu discusso, tacciato più volte di essere un militarista proprio dopo l'uscita del romanzo Starship Troopers (in italia pubblicato con il titolo Fanteria dello Spazio). Si tratta di un giudizio quanto mai superficiale alla luce de La Luna, che descrive in modo avvincente quanto stupendamente particolareggiato la lotta della colonia lunare per affrancarsi dall'egemonia della madrepatria Terra.

La Luna di Heinlein è una specie di colonia penale con tratti molto simili al continente australiano durante il dominio britannico, dove gli abitanti sono quasi tutti per lo più esiliati politici, detenuti comuni, gente allo sbando, discendenti di criminali e reietti di una società terrestre che non ha alcun interesse a recuperarli o che li considera dei pericolosi irriducibili pronti a turbare l'establishement.

Tuttavia proprio nei luoghi di frontiera come questi possono accadere i miracoli. Il gigantesco computer della colonia acquisisce coscienza di sé e l'unico della colonia ad accorgersene è il suo tecnico manutentore, Manuel Garcia O'Kelly, che stabilisce con lui un legame di vera e propria amicizia.

Questo insolito binomio porterà il protagonista della storia a creare, insieme ad un vecchio dissidente politico ed ad una ragazza-madre per procura (affitta il proprio utero per le coppie che non possono avere figli) una cellula di resistenza che a tavolino pianificherà una campagna di resistenza e successivamente un movimento per la liberazione e autodeterminazione della colonia lunare.

Contro ogni probabilità, e all'interno di un delicato gioco di equilibri, questo progetto vedrà la sua realizzazione -non senza numerosi sacrifici e spargimenti di sangue- con l'inevitabile perdita dell'innocenza da parte del computer, che inizialmente aveva visto il tutto come un complicato gioco.

L'autore ci conduce attraverso la comunità lunare tratteggiando in modo quasi visionario una società che si adatta alle condizioni di vita abbastanza dure della colonia (da qui il titolo del libro), dove i discendenti dei coloni e i coloni stessi che hanno per lungo tempo soggiornato su di essa sono de facto condannati a rimanervi per il resto dei loro giorni a causa dell'assuefazione alla bassa gravità.
Un esempio di questo fatto sono i 'matrimoni in linea', un esempio di poligamia promiscua che deve aver scosso non poco i benpensanti dell'epoca (1965) quando fu pubblicato il racconto.

Heinlein in questo libro rimette in discussione il diritto delle nazioni forti di tenere legittimamente sotto il proprio controllo colonie o realtà produttive a basso costo per il proprio sostentamento e benessere, e sembra difendere il diritto di quest'ultime di battersi con ogni mezzo per la propria autodeterminazione.

Chissà cosa direbbe oggi l'autore alla luce degli ultimi fatti! L'economia globale ha evidenziato in modo drammatico e incontrovertibile le differenze tra il mondo occidentale industrializzato e quello dell'emisfero meridionale che viene sistematicamente sfruttato per il benessere del primo dei due.

La Luna è una severa maestra però sembra voler lanciare un avvertimento: concentrando insieme tutti i reietti in condizioni di vita dure, l'evolversi della vita nel senso darwiniano del termine produrrà una stirpe più forte, determinata e resistente che prima o poi si opporrà in modo fermo e risoluto alla società flaccida e opulenta che la controlla.
Purtroppo il paragone tra la civiltà occidentale e il terzo mondo è quantomeno calzante, dimostrando ancora una volta che la fantascienza spesso diventa lo specchio di un futuro neppure poi così fantastico.

Per concludere, un'ultima chicca: alcuni personaggi del libro verranno citati in un'opera posteriore di Henlein : Operazione Domani.