Il Foglio di Fantafolio |
Ci sono persone non del tutto normali … 'Bella scoperta!' direte voi, 'e meno male' dico io! Sennò chi ci legge? Ora immaginate per un istante di prenderne un bel po' di questa genia e concentrarle per quattro giorni nello stesso luogo. Ecco a voi Starcontrek. Durante il suo dipanarsi ho incontrato, nell'ordine: quattro incursori imperiali, un pilota Tie Figther, qualche cavaliere jedi, due Sith, tre cloni di Harry Potter e uno di Hermione Granger, un numero imprecisato e assortito di Troll, elfi, orchi, berserker, cavalieri erranti con spade più o meno vere, un Borg con tutti i suoi naniti, qualche klingon, una guardia Imperiale ecc. Siete incuriositi? Leggete questo articolo!
Il visionario (in senso inglese, non italiano, ndr) progetto Starcontrek, ormai alla sua terza edizione, nasce da un'idea (i maligni sostengono da una fricassea di Gagh e peperonata alla livornese) di Siro Sanvito, che ormai da un paio d'anni si è avvicendato alla gestione del Registro di Flotta Stic (l'organizzazione che coordina e gestisce i gruppi di zona in Italia per lo Star Trek Italian Club).
All'inizio tutto nacque per dare un'ulteriore opportunità
di aggregazione alla comunità trekker della Lombardia e del Nord Italia,
ritagliandosi una nicchia all'interno della manifestazione dei Giochi
Sforzeschi. Fu però subito evidente che l'idea piaceva e le adesioni
spingevano per la realizzazione di qualcosa di più grande.
Sfortunatamente per i normali, il morbo che aveva colpito Siro era lungi da
aver trovato un vaccino! Torme di infetti con la trekkite acuta accorsero da
ogni dove edizione dopo edizione a ingrossare le schiere di quello che sarebbe
diventato uno dei maggiori 'sanatori Trek'.
L'edizione
di quest'anno è stata caratterizzata da un'imponente presenza
di fan club a tema fantastico e fantascientifico: Stargate, Star Wars, Deep
Space One, Spazio 1999.
Sono entrato risoluto attraverso il portale che dava accesso alla Starcontrek,
facilmente individuabile dalla navetta parcheggiata all'entrata e presidiata
dagli uomini della Flotta stellare, per imbattermi quasi subito in due Sturmtrooper
imperiali seguite da un pilota di Tie Figther. Seguendo l'esempio del
caro vecchio Indiana Jones, con nonchalance e sorriso sardonico avevo fatto
scendere la mano in direzione del mio Phaser, solo per ricordarmi quasi subito
che mia madre mi aveva fregato le batterie per il suo accendifornelli…
accidenti! È come se la mamma di Luke Skywalker usasse la spada laser
per affettare l'arrosto!
A quel punto non restava che la diplomazia. Stavo quindi per glissare con uno 'Scusi, ho sbagliato Serie! Mi saluti il vecchio Darth Water' quando da lontano individuo Claudio Ferrara della USS Atlantis che mi fa cenno di venire avanti. Salvo! Mentre i miei baldi compagni stavano allestendo la sala che ci è stata assegnata per il torneo dell'IKS (Italian Klin-Zha Society) mi avventuro nei meandri di quest'ala dell'edificio che riserva una sorpresa ad ogni svolta, a cominciare dal primo incontro con Flora Staglianò, Stefano Petroni, Gianluigi Gatti, Gabriella Ascari, 'il Pini' e altri membri di Deep Space One .
Ora se lo Stic merita la palma di primo nosocomio italiano di matti, decisamente il secondo posto non può che spettare a questa orda barbarica romana, che quest'anno è calata sulle lande milanesi similmente a certi abitanti di un certo villaggio dell'Armorica, insieme alla loro simpatia, seconda solo alla loro insania mentale. Ero comunque solo all'inizio: infatti poco distante c'era la stanza che ospitava lo Stic con la sempre frizzante Gabriella Cordone e oops, sull'attenti prego! Ecco incedere serio e sparviero - quel pezzo d'uom dell'ammiraglio Lisiero.
Distratto da cotanta stazza, quasi sbatto contro Oby, il mitico capitano della
Uss Mystfits. Egli approfitta della mia dabbenaggine per stritolarmi con un
suo caloroso abbraccio: me la caverò con due o tre vertebre schiacciate
e un paio di costole incrinate, il tutto risolvibile in una quindicina di giorni
s.c..
Congrua la presenza anche del Club Sg1 anche se voci insistono nel dire che
siano stati arrestati tutti alla fine della manifestazione per immigrazione
clandestina attraverso lo stargate portatile che faceva bella mostra di sé
all'interno della loro stanza. Ancora una volta sono rimasto letteralmente
folgorato per quantità e qualità delle realizzazioni ed autocostruzioni
che la USS Leonardo ha presentato in esposizione alla Starcontrek, questa acozzaglia
di pazzi simpatici genialoidi che anno dopo anno sforna sempre qualcosa di nuovo
radicando in me la convinzione che se fossimo a Los Angeles forse Dan Curry
sarebbe all'ufficio di collocamento. Da sempre ammiro quel loro falco
romulano: quasi quasi glie ne commissiono uno a grandezza naturale.
Con
sommo piacere incontro Lorenzo Massucchielli della divisione scacchistica con
tutte le varianti dei suoi scacchi: quest'anno ci sono anche gli scacchi
Borg!!! Insomma per farla breve ho passato due giorni a salutare persone a destra
e a manca... In questo senso Starcontrek si configura come una nuova possibilità
d'incontro e aggregazione per i trekker, e non solo direi!
Delizia per le mie spente pupille la proiezione degli episodi sottotitolati
di Enterprise intercalati solo da qualcosa che solo il ponte ologrammi di Deep
Space Nine avrebbe potuto offrire: un Musical! Infatti la Compagnia della Gru
a messo in scena una rappresentazione in musica sul viaggio dell'uomo
nello spazio e al sua esplorazione in perfetto tema trek. Devo dire che Zephram
Cocraine era ringiovanito parecchio, ma ragazzi che voci!
Ma la vera delizia per me era rappresentata da un esposizione di autentici pezzi
rari... libri di fantascienza, prime edizioni curate da Andrea 'Jarok'
e altresì una tortura paragonabile a quella di un goloso diabetico in
pasticceria visto che in casa ormai non mi entrerebbe neppure un Urania.
Naturalmente in tutto questo maelstrom di colori e suoni si svolgevano i tornei
più disparati (e disperati) quali : Klin-go (il Go klingon), Scacchi
3d, Klin-Zha (scacchi Klingon), passaparola trek solo per citarne alcuni.
Un'autentica chicca è stat la presenza di Barry Morse, che interpretò
il ruolo del dott. Bergman in Spazio 1999, arrivato in convention per promuovere
la raccolta di fondi sulla ricerca del morbo di Parkinson. Devo dire sono rimasto
molto impressionato dall'umanità dell'attore, della sua disponibilità
e al non essersi per nulla sottratto ai visitatori, qualche momento di commozione
quando è entrato nella stanza dedicata a Spazio 1999 ricordando con diversi
aneddoti la sua esperienza in quel serial.
Insomma anche quest'anno Siro Sanvito e la sua allegra brigata hanno sfornato un evento degno di essere ricordato e di suscitare l'invidia di chi non c'era. E' un successo che va ripetendosi anno dopo anno e che non sembra accennare a volersi attenuare. Per la cronaca segnalo il fatto che Starcontrek non finisce con i Giochi Sforzeschi, ma continua ancora il 19 dicembre alle 21.00 presso la Città del gioco a Milano.