Nigralatebra (logo)Il Foglio di Fantafolio

A Proposito di Dick:

ricevamo e volentieri pubbichiamo

Carissimo Massimo...

...Sull'ultimo FantaFolio, tra le righe dell'articolo "Minority Report e "La corazzata Potiomkin", inviti i lettori a informarti sulle impressioni del fandom sul film tratto dal racconto di Dick. La mia frequentazione del fandom e' limitata alla divertita (ma faticosa!) partecipazione alla lista italiana di fantascienza ed a qualche incontro (generalmente molto piacevole) piu' o meno occasionale.

Non vorrei fare la figura dello sbarbatello che ha scoperto la Luna, ma direi che la forma del fandom (di un qualunque fandom, in particolare quello della fantascienza) e' definita oggi innanzi tutto dalla comunicazione via posta elettronica.
Dunque, forse, gia' scrivere per una webzine e chiacchierare via email (o via forum, newsgroup, chat...) vuol dire essere parte del sudetto. Che abbia torto o che abbia ragione, se questo e' il fandom posso dirti cosa il fandom pensa del film: un buon film, con parecchi difetti (di trama: situazioni e personaggi che vengono presentati e poi dimenticati; pensa solo alla questione degli occi di Tom Cruise, tanto sbandierata e poi semplicemente dimenticata, o ai tanti personaggi presentati e poi dimenticati per strada), che non e' la copia fedele del film ma che e' abbastanza fedele allo spirito del Dick dell'epoca.

Quando scrivo "abbastanza" medio tra l'opinione di chi lo ritiene decisamente dickiano e di chi lo ritiene tutta un'altra roba. Un'opinione del tipo "dalle parti di Dick", se non erro, e' stata esposta -per rimanere in ambiente Nigra Latebra- da Sergio Valzania sulle pagine de Il Giornale. Ricordo male?

Per quanto mi riguarda il film e' piacevole, divertente e ricco di spunti interessanti, ma allo stesso tempo tagliuzzato e mal rimontato (non a caso il film non e' stato montato da Spielberg), forse fatto uscire in fretta e furia. E' un film che val la pena vedere (e non mi pare un complimento da poco), che ha avuto un successo meritato, ma che non e' ne' un capolavoro ne' un film indimenticabile.

Diciamo uno di quei film che tra dieci anni, semi dimenticato, si riscoprira' volentieri nella programmazione notturna di qualche rete privata (un po' come e' accaduto con "La fuga di Logan" e "L'uomo che fuggi' dal futuro", in questi giorni, nel palinsesto notturno di Canale 5).

Fedele al testo? Il Dick di quei racconti e' un Dick che media tra trovate molto particoli (dickiane, credo ormai si possano definire) e una storia con i piedi ben piantati per terra (che non a caso prende a prestito molto dal giallo: tanto nel film quanto nel racconto la trama gialla ha la sua importanza e viene sviluppata seguendo un po' tutte le strade possibili, stupendo -sebbene in modo diverso- il lettore e lo spettatore piu' di una volta). Il film, sebbene un po' incoerente, segue a suo modo questi dettami. Dunque successo e gloria.

D'altro canto formarsi una propria opinione e' semplice: il racconto e' ancora disponibile, mi pare, nella vecchia edizione (in effetti dovrebbe bastare fare una consultazione incrociata tra il catalogo Vegetti e quelli on line delle case editrici per scoprirlo), e comunque e' stato recentemente ristampato da Fanucci su un volume della sua collana Immaginario (sovracopertinato, tanto per rendere piu' riconoscibile il contenuto: anche se, devo dire, e' stata molto piu' divertente la manovra di marketing relativa all'ultimo numero di Solaria; mi aspettavo il polistirolo ma non la copertina "appoggiata" sull'originale!).

Tutto qua, due chiacchiere sull'opinione del fandom (che, fidati, e' si litigioso ma proprio per questo piu' eterogeneo di quanto possa sembrare: e' che tende a chiudersi in comparti stagni, dividersi con rigide barricate) a riguardo del BVZ...D!

Ciao,

Davide Siccardi

ps: Bradbury, Bradbury: ha scritto molto, generalmente di tipo fantastico, ma e' uno di quelli che predica bene e razzola male (o predica male e razzola bene, a seconda dei gusti): e' arrivato a dire che "Cronache marziane" non e' fantascienza, ma sembra un po' Vonnegut: ovvero alla base delle sue dichiarazioni c'e' piu' che altro la voglia di far leggere le proprie storie a critici e lettori non di sf (ovvero ad un pubblico piu' vasto). E' piu' la fantascienza che non viene percepita come tale da lettori e spettatori (che so, Crichton, ad esempio) che il "mainstream" (o il fantasy) che viene percepito come sf.

pps: Evangelisti! :-) Guarda che costui ha scritto anche riconoscibilissima fantascienza. Ad esempio il racconto or ora ristampato sul volume di Urania per i 50 anni della collana, o almeno alcuni dei racconti di "Metallo Urlante" o diversi (ma non tutti, sia ben chiaro! per dire, le riduzioni radiofoniche dei suoi romanzi non contengono mai -per quanto ho sentito- elementi di sf) dei romanzi del ciclo dell'inquisitore. Poi, certo, ha scritto molto fantasy-horror. Suonano piu' strane certe dichiarazioni dell'autore, semmai, e l' "uso" del personaggio che ne fa Fanucci: come mai un autore che pubblica per Mondadori e Einaudi e' tanto spesso portato ad esempio dal, normalmente, aggressivo editore?