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Luci dalla cittą

Newsletter di Roberto Bonino

Tratto dalla newsletter cinematografica Luci dalla città, per gentile concessione dell'Autore. Nigralatebra ha acquisito i diritti di ripubblicazione dei materiali. Chi volesse ricevere Luci dalla città può mandare una mail a akai@pruanet.it.

Nel numero 1

MINORITY REPORT di Steven Spielberg, con Tom Cruise, Colin Farrell, Max Von Sydow.

Spielberg porta sul grande schermo un racconto di Philip Dick, basato su un'unità di polizia che, grazie al contributo di veggenti tenuti in coma vigile (e liquido), possono intervenire e prevenire omicidi che devono essere ancora commessi. Solo che il racconto dura qualche decina di pagine e il film due ore e mezza. Può sembrare banale, ma il problema sta tutto qui. Per allungare il brodo, Spielberg ci ha messo molto del suo. E così il messaggio del film diventa "morale": non possiamo sostituirci a Dio, perché abbiamo commesso il peccato originale. Ovvero, non possiamo intervenire e punire potenziali omicidi, poiché, al di là del ragionevole dubbio e del diritto alla difesa che dovrebbe essere di tutti, c'è sempre un delitto "originario" commesso e, in questo caso, non giudicato. Insomma, un significato di sapore religioso ben lontano dalle intenzioni originarie di Dick. A ciò aggiungiamo che, sempre per allungare, si è dato molto spazio all'azione (Cruise che corre veloce non può mai mancare) e un po' meno all'immaginazione. Il ritmo complessivo, comunque, non è malvagio e non mancano immagini memorabili: una per tutte, quella della prigione dove si conservano i potenziali criminali deneuralizzati. Però, resta la sensazione di un'occasione mancata.

PER: va visto da chi ama la science-fiction e Dick, in particolare. E da chi non disdegna Tom Cruise

ASTERIX & OBELIX - MISSIONE CLEOPATRA di Alain Chabat, con Monica Bellucci, Gerard Depardieu, Christian Clavier.

I due noti protagonisti del fumetto di Uderzo stavolta vanno in soccorso di un architetto egiziano che deve costruire in tre mesi un faraonico (battuta degna del film) palazzo su commissione di Cleopatra, ma in onore di Cesare. Con la solita pozione magica dispensata anche agl'indigeni operai l'impresa riuscirà. Tutte le battute sono imperniate sulla storpiatura dei nomi che finiscono in "ix" (per i Galli), "is" (per gli egiziani) e "us" (per i romani). Per il resto, la solita razione di sciovinismo francese, una notevole grandeur nelle scenografie e una storia che scorre piatta. La Bellucci anche qui riesce a far vedere qualche intimità ricostruita e perdipiù si doppia in italiano (ma perché?).

PER: i fanatici del fumetto (ma Peanuts, Wiz il mago, Alan Ford, niente?).

Luci dalla città: tutti i titoli

Nel numero zero

Nel numero 1