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Lumakenstein!!!

Allora!

Qui sotto c'è un articolo scaricato dalla Rete su "slugbot" un minirobot che da la caccia alle lumache e le "mangia": cioé le prende e le mette in una vasca dove attraverso un non meglio dettagliato processo chimico, produce energia elettrica che lo fa funzionare.E fin qui una piccola grande follia.Ma c'è anche una breve notiziola, con fotarella non molto chiara su un microchip innestato su una cellula vivente e animale, il primo biochip silicio-organico finora realizzato.

Il che vuol dire , sempre se è vero, che questo è il primo "vero" passo verso gli organismi cyborg. Il primissimo biochip di cui si è sentito parlare risale a metà anni '80 ma era un "chip" un circuito impiantato su una cellula vegetale ela cosa non ha avuto, che io sappia nessun seguito. Ora si da il caso che la cellula animale in questione è quella di una lumaca...

Niente impedirebbe a questo punto i usare il biochip neuronale lumachesco per far funzionare i circuiti dello "slugbot"! Il che vuol dire che il primo mostro alla Frankenstein oggi possibile è una specie di "lumakenstein", ossia un robot la cui CPU è formata da chip in parte vivi ed in arte fatti di cellula di lumache che per vivere mangia lumache...

Non so cosa voglia dire, ammesso che voglia dire qualcosa, ma trovo tutto leggermente inquietante...

L'articolo scaricato dal web:

SLUGBOT E' STATO SVILUPPATO ALL'UNIVERSITA' DI BRISTOL

Ecco il robot mangia-lumache

Gli animali vengono deposti in una scatola di fermentazione e trasformati in energia. Questa serve a ricaricare il robot

E' vorace e crudele, ma giardinieri e coltivatori potrebbero presto portalo in trionfo. Si tratta di SlugBot, il robot mangia-lumache sviluppato da un team di ricercatori dell'Università di West England a Bristol, in Gran Bretagna, e votato dal Time come la migliore invenzione dell'anno. SlugBot è capace di 'papparsi' ben cento lumache all'ora e funziona grazie a un sofisticato sistema che gli permette di indentificare, tramite uno scanner a raggi infrarossi, gli ignari animali che si trovano nei dintorni. Dopo aver individuato le lumache, il robot le preleva con un braccio dotato di mano con tre dita, lungo circa un metro e mezzo, e le depone in un apposito contenitore che le 'cucina', si fa per dire, a puntino. Perché la cosa più incredibile è che le lumache catturate sono anche il piatto preferito da SlugBot, anzi il suo cibo quotidiano. Il contenitore infatti altro non è che un serbatoio di fermentazione dove i poveri animali uccisi vengono trasformati in energia elettrica che serve poi a ricaricare il robot. Dire che il tutto mostra parecchi aspetti di vera crudeltà davvero non guasta.

Non a caso l'invenzione ha suscitato in Gran Bretagna molte polemiche proprio a causa del suo meccanismo di funzionamento basato prima sull'uccisione degli animali e dopo sul processo di fermantazione a cui sono sottoposti. I ricercatori dell'Intelligent Autonomus Systems Laboratory dell'università britannica si sono difesi spergiurando che il robot non verrà mai commercializzato. Ci sarà da crederci? Qualche dubbio è legittimo. La sua messa in vendita farebbe infatti la felicità dei coltivatori inglesi che ogni anno spendono 20 milioni di sterline (qualcosa come 60 miliardi di lire) per disfarsi del terribile 'mangiafoglie', vero flagello di piante e giardini. SlugBot avrebbe inoltre il vantaggio di essere ecologico perché non costringerebbe all'uso di veleni e pesticidi. Owen Holland, a capo del team di ricercatori, ha detto che per sviluppare il progetto servono 200mila sterline (circa 600 milioni), mentre il prezzo di vendita del robot potrebbe aggirarsi sulle mille sterline (più o meno 3 milioni di lire).