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Storie di ragni

di Leo Sorge


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Chi di noi quarantenni non ha mai desiderato essere l’arrampicamuri?Comunque io sì. Ero perfetto: piccolo, magro, cecato e nerd, deriso dalle donne… e per fortuna che in Italia non esiste il cartello ‘kick me’, altrimenti ne avrei fatto una collezione.

Quando scopro l’edizione italiana dell’Uomo Ragno mi appassiono subito, e mi identifico. Giro per anni in cortili bui e sporchi, parlando alle ragnatele, implorando un morso di quelli giusti che mi renda giustizia. Ma non succede nulla, e faccio da me: compro in cartoleria due contenitori di inchiostro in plastica, li corredo d’una pompetta a pressione, e me li fisso ai polsi con il nastro adesivo: Wow! Non sapete che fastidio diano le flanelle rosse e blu, soprattutto in estate e sul volto…

Parte così l’avventura mia, di Giustino e di Maurizio, ed esploriamo tutti gli anfratti del quartiere (ma loro sono acrobatici, io cecato). Per miracolo ne guadagno solo un polso incrinato, il che temporaneamente rovina la mia media onanista. Onorio, allora portiere di piazza Istria 3, deve buttare la camicia che gli incollo con il Vinavil spruzzato dai lancia-ragnatele; va peggio a Giustino, che finisce al pronto soccorso perché Maurizio lanciava alcol (chissà che aveva nella testa).

Da sempre l’Uomo Ragno è la mia grande passione. Fortunatamente è stata questa la prima, sulla quale ho sfogato le mie turbe adolescenziali. Dico per fortuna, in quanto la seconda è stata Rocky…

Il sito ufficiale:

http://www.spider-man.it/it

L’immagine è presa da L’ommeragn contr L’ommimmerd, una delle parodie di Stefano Nocilli (Svint Comics giugno 1997).

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