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Speciale Evangelisti e relative polemiche

  1. La polemica suscitata... di Fabio Giovannini
  2. A proposito di Fantascienza e Fascismo: "Occidente" di Mario Farneti, di Massimo Mongai
  3. Leggendo l'intervento... di Marco Minicangeli
  4. Un ulteriore commento (come se ce ne fosse bisogno) di Carlo Benedetti

La polemica suscitata...

di Fabio Giovannini

La polemica suscitata da Evangelisti porta finalmente un poí di vivacità nello stanco dibattito sulla fantascienza, e nella stanca fantascienza, italiana e straniera. Discussioni, contrapposizioni, animati scambi di accuse mi sembrano una ventata di aria fresca. E in questo vento mi inserisco, dato che le scelte di campo, le prese di posizione mi sono sempre piaciute.

Forse ripeto cose che ho già scritto o detto per i miei 10 lettori e 13 ascoltatori, ma vorrei partire da lontano. La fantascienza (e il fantastico, il noir, il giallo, l'horror) in Italia non è mai stata appannaggio della destra. E' davvero un ritratto fantascientifico dire che in Italia la sinistra non abbia mai capito la fantascienza e i generi letterari, li abbia osteggiati, demonizzati, puniti, mentre gli eroici carbonari di destra tenevano viva, in semiclandestinità, la fiaccola dei generi. Questa è una versione che sento spesso proprio da esponenti di destra, che hanno introiettato un vittimismo capace di cancellare la realtà. E' vero, come scrive Evangelisti, che Tolkien ha trovato in Italia acclamatori neofascisti, ma chi ha portato la fantascienza e il fantastico nella grande editoria italiana, fin dagli anni Sessanta? Feltrinelli e Einaudi (la Feltrinelli di Gian Giacomo e l'Einaudi non colonizzata da Berlusconi/Mondadori), cioè le due case editrici additate come feudo dei "comunisti". Chi ha pubblicato, negli anni Sessanta, quella che considero a tutt'oggi la piu bella antologia italiana di genere, "I vampiri tra noi"? Feltrinelli (anche se uno dei curatori, Valerio Riva, oggi ha la sua personale, destrorsa, deriva). In quegli stessi anni chi ha pubblicato varie antologie di fantascienza e sui fantasmi, discutibili quanto si vuole, ma pionieristiche? Fruttero e Lucentini per Einaudi. Chi pubblicava i racconti "Alfred Hitchcock presenta", dove appaiono piccoli capolavori di grandi autori del giallo e dell'horror? Feltrinelli. Chi pubblicava Dashiell Hammett? Feltrinelli. Chi pubblicava Jack London? Feltrinelli. Quali sono gli unici grandi scrittori "mainstream" del Novecento italiano che hanno usato la fantascienza per alcuni loro romanzi? Italo Calvino e Paolo Volponi, non certo di destra ed entrambi autori per l'Einaudi pre-Berlusconi.

Questo per evitare la solita litania sulla sinistra chiusa ai generi letterari e la destra unica difesa dei generi. Il fatto è che i benpensanti, i vecchi accademici, i tromboni della critica hanno sempre odiato i generi: ma benpensanti, accademici e tromboni erano e sono sia a destra che a sinistra.

Quanto spazio avevano i generi letterari, nel recente passato, su "il Tempo" o "il Secolo díItalia"?

Il vittimismo della destra, però, torna prepotentemente nelle risposte a Evangelisti. E qui la fantascienza lascia il posto alla politica. Io non li capisco, questi scrittori e critici di destra: perché se la prendono se si dà loro dei fascisti? Lo considerano un insulto? Perché non difendono orgogliosamente le loro radici? Perché sentono ancora il bisogno di emendarsi del loro passato/presente? Ammettetelo: vi piace l'idea di razza, vi piace l'autoritarismo mussoliniano, considerate i comunisti delle belve, gli extracomunitari una minaccia, la modernità un pericolo, i manganelli della polizia sempre e comunque benedetti. Vi piace l'idea di sangue-suolo-comunità, di Occidente con la O maiuscola, di Patria-Dio-Famiglia sempre con le maiuscole. E su tutte queste cose che vi piacciono, costruite la vostra impostazione critica e scrivete i vostri romanzi.

Oggi il vicepresidente del consiglio è un uomo (Fini) che fino a pochi anni fa andava alle cene dei nostalgici del Ventennio, che assisteva a messe celebrative di Mussolini, che ha nell'Almirante reduce di Salò il suo mito. Vari ministri attuali hanno passato la giovinezza facendo il saluto romano. Perché avete ancora il complesso del fascismo? Perché gridate irritati e offesi se Evangelisti elenca i suoi incubi di fronte a una Berlusconia che si regge su un orwelliano imprenditore dei media, su un partito che ha nel simbolo la fiamma tricolore che sgorga dalla tomba del fascismo e su una Lega che versa sacre acque sorgive nelle ampolle?

Suvvia, siate espliciti, dopo tanti anni di (presunte) persecuzioni da parte dei "rossi". Non fate gli offesi se si rintracciano le radici fasciste (e naziste) della vostra cultura e del vostro approccio alla fantascienza. E soprattutto non fingete improbabili equidistanze: dichiararsi estranei sia a fascismo che ad antifascismo significa assolvere il fascismo, che diventa così immeritevole di un "anti". Non credo che destra e sinistra non esistano più, non credo che le differenze siano scomparse (anche se sono sicuramente annacquate e ipocritamente coperte). Se qualcuno mi chiama "comunista" non mi offende, anzi gliene sono grato. Perché, invece, se qualcuno definisce fascista la cultura della casa editrice Settimo sigillo si urla alla persecuzione?

La fantascienza non è neutrale, come non è neutrale la scienza, la letteratura, il cinema. E allora non si può negare che esistano modi diversi e spesso antitetici di interpretare i generi, i loro temi principali, i loro approcci. Evangelisti chiarisce il suo. Perché le risposte di destra si limitano all'invettiva e al vittimismo? Aspetto, da destra, maggiore orgoglio e fierezza (parole che a destra dovrebbero gradire), meno vittimismo e indignazione, anche a proposito di fantascienza.

Fabio Giovannini

A proposito di Fantascienza e Fascismo: "Occidente" di Mario Farneti

di Massimo Mongai

Questo commento non ha direttaùente a che vedere con la "polemica-evangelisti", come l'abbiamo chiamata lo scorso numero. Ma di riflesso sì, almeno per quel che riguarda la Fs italiana ed il fascismo.

Nel senso che non riguarda l'articolo di LMD quanto il libro di Mario Farneti.

Nel mio commento all'articolo io sottolineavo come ci fossero due inesattezze: Evangelisti diceva che "Occidente" era imperniato su cosa sarebbe successo "se Mussolini fosse vissuto più a lungo". Cosa che pur non avendo letto il libro di Farneti sapevo essere inesatta: il libro verteva sulla "grande domanda ucronica" che tutti gli italiani secondo me si sono sempre posti, con timore o con speranza, con desiderio e terrore, e cioé cosa sarebbe successo se Mussolini non fosse entrato in guerra.

Per vedere cosa ne pensava Mario Farneti, ho deciso di leggere il suo libro di ed eccomi qui.

Il libro è senza dubbio interessante: comincia con i reparti italiani che, nel 1972, combattono in Vietnam al fianco degli americani e va avanti con varie evoluzioni prettamente fantascientifiche.

E' senza dubbio ben scritto, ma , se Farneti mi permette, ha alcuni limiti:

-è un po' troppo pieno di cose: l'ucronia, Atlantide, l'oricalco, antiche energie sconosciute e pericolossissime, i dischi volanti, i miti romani, il nome segreto di Roma, un paio di organizzazioni segretissime vecchie di migliaia di anni... E non tutto è trattato allo stesso livello: c'è un po' di affollamento per così dire

-verso la fine scivola in una componente mistico-magica inaccettabile in un romanzo di FS. Ripeto: accettabile ovunque qualunque autore la voglia mettere, ma non in un romanzo di FS che voglia essere tale, che ha spazio per tutti gli universi possibili ma non per la magia o l'esoterism "vero" (cioé: dato per vero), se no non è FS, è altra cosa: legittimissimissima, ma non FS. Vecchia storia e polemica inesauribile? Vero, vecchia storia e polemica inesauribile, ma l'unico motivo per cui si continua a farla come se fosse nata ieri, sta tutto nel fatto che c'è chi continua a dire: questa è FS, quando non lo è, che sia fantasy o horror o quel che sia. Nella FS non ci sono vampiri, ma alieni, mutanti, truffatori, MAI "morti viventi".

Il libro sta andando bene, mi dice il mio libraio, è stato un "caso" letterario, per cui tutto ok, auguri a Mario per il seguito e tout-ca.

Ma entrando nel merito della "visione del mondo" del libro, questa non è solo fantascientifica o ucronica. E' una visione mistico-fascista del mondo.

Il personaggio principale, il Tribuno Romano Tebaldi non solo è un fascista dichiarato e convinto (date le premesse sarebbe difficile essere altro) è anche incondizionatamente favorevole alla mistica del fascismo. E qui già mi viene il prurito: io sono un anti-mistico per definizione, sono allergico proprio a qualunque frma di misticismo, sia chiaro , anche a quello della classe-operaia (ve la ricordate?) o dei "compagni-che-sbagliano" eccetera, figurarsi: perché dentro il mistico si nasconde sempre il desiderio di farti fare il mistico pure a te, se no sono guai (per te).

Ma il fatto è che leggendo Occidente non può non venire in mente "Fatherland", altro romanzo ucronico in cui si racconta dell'europa nazistificata del 1966 in cui Hitler è vivissimo, gli ebrei misteriosamente scomparsi nel nulla ( e nessuno se ne preoccupa) e la Germania domina sul continente in una autocrazia feroce. Ed il personaggio principale (scusate non trovo la mia copia e non mi ricordo come si chiama) ha, però, dei dubbi...Non è conteto per niente...

In altre parole in Fatherland c'è la descrizione di un incubo, in Occidente quella di un sogno; lì, l'autore si stacca dall'incubo, qui Farneti aderisce con tutti i sentimenti, con l'anima. Scelta sua, legittima come un'altra. Ma indiscutibile.

Per equibrare narrativamente tanto entusiasmo Farneti introduce un po' di altri personaggi, i "fascisti cattivi", una specie di plutocrate alla Berlusconi ed altro ancora, da un lato, e dall'altro (il "coté" scettico per così dire) soprattutto una giornalista italo-americana che è estremamente critica. Ma che alla fine si innamora del tribuno e diventa a sua volta una misticheggiante fascista. "Berlusconi" è sconftto, i fascisti cattivi pure e trionfa il fascismo buono (sempre dittatoriale, ma non stiamo a guardare il capello...)

"Occidente" non è un libro "di destra", non è un libro "né di destra né di sinistra", Occidente è un libro che esalta il fascismo e la mistica relativa e a quella tale domanda ucronica risponde dicendo che l'Italia sarebbe diventata un paese felice, bello, ricco, e padrone di un grande impero, il fascismo sarebbe stato il trionfo del nostro paese: parole mie, sia ben chiaro non di Farneti, ma così è . Ma stiamo parlando di un romanzo di Fs ucronica e quindi tutto è possibile. E una libera scelta dell'autore, quindi...

Mi viene però da dire alcune cose:

-Farneti è libero di dire quello che vuole sia nello scrivere che nel commentare i commenti ai suoi libri. Appunto: è libero, in "questa" società che ha sconfitto e respinto il fascismo, di fare questo. Nella società ucronica che descrive, e nella quale mi sembra si identifichi profondamente, sarebbe stato libero di fare altrettanto? Per me è ovviamente una domanda retorica.

-dico sempre che gli autori, secondo me (ma non solo secondo me...) si proiettano-identificano-raccontano nel loro personaggio principale e gli fanno fare quello che loro vorrebbero fare e non possono o non sanno o non hanno il coraggio di fare. Se questo è vero io sono Rudy Turturro ( e questo, ve lo dico io, è vero); Evangelisti 'sarebbe" Eymerich, e Farneti il Tribuno Tebaldi? Non lo affermo, lo chiedo. E' una domanda vera e propria, risponda Farneti se gli va.

-Farneti il mese scorso ha scritto: "Per quello che mi riguarda, non ho mai inteso fare apologie di un evento storico esauritosi il 28 aprile 1945 con la morte di Mussolini... Ho scritto Occidente anche per trasmettere questo messaggio: facciamo prevalere le idee sulle ideologie," Secondo me questo non è esatto. Il libro fa l'apologia del fascismo, è permeato di ideologia e fa l'apologia di Mussolini, fra l'altro un onesto, eroico e simpatico novantenne arzillo e pimpante...

-deve esser vero che Evangelisti non ha letto il libro; ben altro avrebbe potuto dire contro Farneti che non le inesattezze che ha detto! Ed è quindi esatto quello che Farneti dice alla fine del suo commento. Cito: "Per concludere, caro Evangelisti: non gettare mai un libro sul rogo, specialmente se non l'hai neanche letto. E' roba da Inquisizione."

Ma mi accorgo che sto scivolando verso la fanfaniana teoria degli opposti estremismi. Ma tu guarda cosa deve capitare ad un ex di Lotta Continua di 52 anni...

Leggendo l'intervento...

di Marco Minicangeli

Leggendo l'intervento che Valerio Evangelisti ha pubblicato su Le Monde Diplomatique e le successive (piccate) risposte messe in linea da Nigralatebra mi viene da domandarmi ancora una volta quale sia il rapporto che la letteratura ha con la realtà che lo circonda. Non credo di sbagliare se dico che la letteratura è un sistema autoreferenziale: insomma se cerchiamo una "letteratura morale", una "letteratura utile" faremmo, a mio parere, un grosso errore. Il problema sorge quando realizziamo però che la letteratura non è mai asettica, mai isolata dal contesto, ma nel contesto è immersa e dal contesto nasce.

Detto questo riusciamo a capire che l'articolo di Evangelisti poco ha a che fare con la fantascienza italiana, ma un senso ce l'ha se inserito nel dibattito culturale che sta avendo luogo in questi giorni in Europa. Chiaro che l'autore qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie (la polemica con De Turris mi sembra di vecchia data), e per questo provoca il risentimento delle persone chiamate in causa. Che però non riesco proprio a capire di cosa si risentano. Del fatto che qualcuno dica che sono "fascisti"? Del fatto che qualcuno sottolinei l'intolleranza della parte politica a cui fanno riferimento? Vediamo un po'.

Non conosco il prof. Morganti. La sua smentita su "Il Cerchio" mi sembra però tirata per i capelli: il circolo culturale Il Cerchio non esisterebbe, ma esisterebbe una casa editrice, che ha un sito internet, che organizza presentazioni e distribuisce libri di altre case editrici (di destra). Beh… possiamo decidere di non chiamarlo circolo. Scopro poi sempre leggendo l'articolo di Evangelisti che il prof. Morganti è un membro della Fondazione Evola. Julius Evola. Fortunatamente non sono un fine pensatore, ne uno studioso di filosofia. Di Evola ho letto tanto tempo fa, poche cose, opere minori: ho evitato le cose maggiori per non beccarmi un'ulcera.

Diverso, neanche tanto, il discorso su Gianfranco De Turris, che però conosco personalmente. Con lui abbiamo dialogato, presentato libri insieme, mi ha intervistato per un mio libro. E non ci siamo mai nascosti dietro un dito: io collaboratore presso l'inserto librario che aveva Liberazione, lui giornalista alla RAI. Quota AN, credo (ex MSI). Accetto smentite. Del resto lui non ha mai fatto mistero delle sue simpatie. La sua smentita a Evangelisti è divertente, leggetela, satira pura, tagliente. Eppure aveva detto che non approvava il nobel (alla satira) a Dario Fo. Cambiato idea?

Insomma: Morganti, De Turris, ma vogliamo aggiungere anche l'articolo dell'ultimo premio Urania, Donato Altomare? Non è satira pura affermare che gli albanesi spezzeranno le reni ai pugliesi? Non è che per caso in Albania passano gli interessi (puliti) di (canditi) imprenditori italiani che nulla hanno a che vedere con le mafie locali (e/o Sacra Corona Unita)? Vabbe’…

ma.mi

Un ulteriore commento (come se ce ne fosse bisogno)

di Carlo Benedetti

Cominciamo con il chiarire alcuni punti basilari.

Innanzitutto Nigralatebra si occupa di FS e non di politica, della seconda se ne occupano, e male purtroppo, anche troppe persone (giornalisti, opinionisti ma peggio di tutti i politici stessi).
In secondo luogo trovo che lo stesso articolo di Evangelisti, fa un errore in cui sono cascati anche alcuni degli autori che ci hanno mandato i loro commenti, ovvero si parte dalla FS e si arriva a parlare e sparlare della politica italiana.

Siccome parlare male della politica italiana, perlomeno nell'ultimo secolo, è fin troppo facile, direi che sarebbe stato il caso di parlare più della FS che della politica.
Premetto che non sono mai stato un grandissimo appassionato di Evangelisti. Non parlo dell’interpersonale, dato che i nostri rapporti si limitano all'averlo visto una volta ad una conferenza organizzata da Fanucci a Roma; ma del rapporto lettore/scrittore, nel senso che ho molti dei suoi libri della serie di Eymerich ma dopo il quinto (mi pare) mi sono scocciato e non li ho più ne comprati ne letti (fino a quel punto mi erano piaciuti).

Mi sembra che il commento di Morganti all'articolo sia solo una puntualizzazione riguardo alcune imprecisioni fatte da Evangelisti nell'articolo; fino a qui non avendo dati per confutare l'uno o l'altro direi che fondamentalmente sono problemi loro e -come componente della redazione- giudico giusto permettere una replica a chi si sente colpito.

Diverso tono assumono invece altri commenti, che, come dicevo, colgono l'occasione per fare un commento politico. Premetto che ognuno può avere le sue idee e comportarsi secondo esse, anche se sarebbe bene che lo facesse senza arrecare danno agli altri (principio non sempre rispettato soprattutto da politici e politicanti).

Vorrei puntualizzare che alla sopravvivenza del Fascismo ci pensano tanto bene da soli molti personaggi della Destra senza bisogno di aiuti dalla Sinistra. E’ facile dire "che fai ci dai dei fascisti" quando per anni un loro leader a caso ha impostato la sua politica "contro i comunisti", con la differenza che quando si è accorto di quanto ciò fosse stupido ha smesso di dirlo ed è diventato Presidente del Consiglio.

Magari alcune affermazioni fatte nei commenti sono discutibili: mi sembra assurdo scordarsi della polemica fatta dai genitori e dai politici locali e nazionali quando si voleva escludere dalla scuola un insegnante gay, mi sembra assurdo non riconoscere come violente le omelie di Biffi sui matrimoni misti e contro le moschee (anche se sulla questione delle moschee ci sarebbe da discutere, a quando delle chiese cattoliche nelle terre islamiche? Non trovo comunque giusto l'agire con azioni violente tipo Leghisti) e le torture nelle caserme (comprese baci alla foto del Duce, notizia di pochi giorni fa) sono state in realtà non dico difese ma giustificate dai giornali a grande tiratura. Forse le persone che commentano tanto su Genova non si sono prese la briga di informarsi da persone che erano presenti (non solo tra i manifestanti) e attingere le loro informazioni direttamente e non solo filtrate da quello che la stampa e la televisione ci vogliono far sapere.

Che il panorama politico del nostro paese sia allucinante (così viene definito in un commento) è assolutamente vero. Solo che la colpa non è della Destra, oops pardon Centro-Destra, ma anche e soprattutto della sinistra, oops ri-pardon, centro-sinistra, che non ha saputo o voluto comportarsi da Sinistra (volutamente con la S maiuscola) nel periodo in cui è stata al Governo, e nemmeno dopo quando è andata all'opposizione.

Ma direi che la nostra è una rivista (e-zine, fanzine, guazzabuglio di pagine, chiamatela come volete) di fantascienza e finché si commenta se alcune affermazioni di Evangelisti siano o meno giuste posso essere d'accordo. Quando però si va a commentare il pensiero politico della gente mi trovo costretto a dissentire: trovo legittimo il rispondere ad un articolo che per primo ha sbagliato andando troppo sulla politica. Anche se tendenzialmente è andato a toccare uno degli argomenti di discussione più amati dagli italiani (calcio, donne, macchine i primi tre), ovvero la politica come argomento di lamentazione: noi ci lamentiamo non commentiamo l'operato dei politici, è abbastanza in alto nelle preferenze del popolo italico.

Per concludere vorrei chiarire che le opinioni espresse da ognuno degli autori degli articoli, sia di questa che della scorsa volta, sono puramente personali e la redazione non si pronuncia né a favore né contro...
Beccate questa, Ponzio Pilato…