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Mary Jane è una cozza?

di Wakusei-sensei (Akai Wakusei senior)

In termini di popolarità Spiderman è oggi il fumetto più noto al mondo. Torme di esperti e critici mi sommergeranno di insulti perché in realtà tale onore spetta a Topolino. Ma io penso che così non sia, soprattutto dopo questo film: perché Topolino resta un cartone animato, mentre Spiderman è ora in carne ed ossa.

Stan Lee è riuscito in un’impresa incredibile. Dopo un numero a me sconosciuto di serie regolari (credo 7) che seguivano una precisa cronologia, compreso quello che è accaduto tra un racconto e l’altro (the untold stories), si è ripartiti da zero per creare una nuova saga, The Ultimate Spiderman. La nuova cronologia è omogenea, e ovviamente diversa dalla precedente, e non ingabbia gli autori

La base del film è la serie Ultimate, con una serie di mescolanze che rendono la scena. I cultori del ragnetto fin dai tempi dello statico ma dettagliatissimo Ditko troveranno solo un JJJ assolutamente identico per volto, battute, carattere, pose e anche voce! Il film parte malissimo: nella sua prima scena, l’educatissima zia May (con 20 chili di troppo) pronuncia la parola ‘culo’, roba da smontare qualsiasi vero fan. Già la partenza era fuorviante: la sigla musicale è più per il cupo Batman che per il solare Spiderman.

Poi diciamocelo francamente: Mary Jane è una cozza! Nota (vabbè…) per essere bionda, Kirsten Dunst diventa rossa e ancora più cozza; solo di passaggio si intravede Betty Brant, anche lei uscita dalla penna di Ditko, che è molto più bona.

Nella trama si mischiano alcuni temi classici. Nella scena chiave del film Goblin mette in pericolo la vita di MJ, ma nella serie classica il disonore toccava a Octopus e la vittima era Gwen Stacey, la bionda amante di Peter nel ventennio precedente la vita con MJ.

Le basi degli episodi 2 e 3 ci sono tutte: Octopus e Lizard vengono citati con i nomi da civili, Octavius (nome proprio) e Connors (cognome), e MJ –che ha baciato sia l’Uomo Ragno che Peter- palpa il silicone labiale alla ricerca di conferme.

Gli effetti sono molto belli. Si vede ancora, come in tutti i film dopo La tigre e il dragone (o forse dovremmo dire dopo Matrix), che nelle lotte i movimenti sono di tipo cyber-ninja, ma non si esagera. Goblin è bellissimo, nella sua maschera rigida da Mars Attack, ed eccellente è la riproduzione dei suoi movimenti sull’aliante.

Due ore da non perdere, ma con uno sguardo disincantato. I tempi cambiano.

Nella illustrazione: Spiderman contro Lizard nella riscrittura giapponese di Ryoichi Ikegami

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