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Ero indeciso...

di Francesco Grasso

Ero indeciso se commentare l'articolo. Il motivo della mia esitazione, più che la volontà di evitare polemiche, è la considerazione che non ho titoli per giudicare un intervento politico. A differenza di Valerio, che non nasconde le sue opinioni e anzi spesso si concede profonde riflessioni (ottime alcune su Carmilla), io mi confesso inadatto: sono un narratore, non un analista del sociale.

Alla fine ho deciso di buttar giù qualche pensiero, indipendente dal fatto che la firma sull'articolo sia di quel V.E. che apprezzo come scrittore.

Che le recenti fortune elettorali della Destra siano legate a un più ampio mutare del sentire comune è una verità indiscutibile. Peraltro cercarne traccia nella più recente produzione SF italiana mi sembra futile: basta guardarsi intorno. L'altro giorno, tra il materiale di un workshop presso il Min. delle Comunicazioni, ho ricevuto un grazioso volumetto dall'altisonante titolo "Il futuro della nazione", a firma di una schiera di titolati economisti. Il succo del volume era che l'Italia, finalmente libera dal socialismo reale che l'ha governata negli ultimi 60 anni (!), può intraprendere, seguendo i mirabili suggerimenti dei suddetti economisti, il fulgido cammino verso il Benessere, la Democrazia e il Successo della Libera Impresa (cito a caso: "in un mercato globale, il principale compito dello Stato è perseguire gli interessi dei propri imprenditori").

Insomma, il vento di destra (e la brezza revisionista che l'accompagna) spira così forte che cercarla tra le pagine di "Occidente" (peraltro, l'autore dell'articolo non deve aver letto il romanzo) o nelle folkloristiche iniziative di Adolfo Morganti mi suscita un sorriso.

Cercare poi una connessione causa-effetto tra la pubblicazione di opere come "Le maschere del potere" e i fatti di Genova mi ricorda Spider Jerusalem che si affaccia dal suo attico e gridando "IO ODIO TUTTO QUESTO" svuota la vescica sui passanti.

Ok, lo sfogarsi a 360 gradi fa parte di una terapia che condivido e a volte pratico. Tuttavia ritengo che, di fronte a questa congiuntura politica, occorra preoccuparsi e puntare l'indice sui problemi veri (dato che l'articolo viene d'Oltralpe, cito Le Pen candidato alla presidenza), piuttosto che additare con riprovazione produzioni editoriali peraltro di minime dimensioni e associazioni e/o fondazioni di ancor più piccolo seguito e rilevanza.