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A proposito di Tolkien...,

di Gianfranco de Turris

Gianfranco de TurrisGianfranco de Turris ha letto il mio articolo di un paio di numeri fa su Tolkien e la pseudo-polemica sull'essere o meno di destra la Fantsy e/o il Signore degli anelli.Ha reputato opportuno precisare alcuni particolari e ci ha spedito un breve commento, che qui di seguito pubblichiamo. Se volete rileggervi , o non avete letto, il mio cliccate qui.

Potrei precisare sulle sue precisazioni, ma non vorrei dare l'impressione di star facendo una polemica. Ribadisco solo due concetti. A me Tolkien non piace perché lo trovo noioso, molto più di quanto non trovi noioso il Fantasy in genere, e non perché sia di destra o conservatore o anche solo amato dalla destra. Ma senza dubbio ha fra i suoi molti fans una maggioranza di apolitici ed una nutrita minoranza di "sinistrorsi". Se la destra si vuol fare alfiere di quei valori ed "appropriarsi" del nome del mito e della saga, faccia pure, anche perché di sicuro la sinistra non ha voluto/potuto fare altrettanto.

Ma soprattutto non crederò mai che la mancanza di afro-americani nel film (o di non-bianchi nel libro) sia casuale o irrilevante...

Inoltre potete vedere il video di alcuni momenti di de Turris all'Italcon 28 di Fiuggi (Real video)

Massimo Mongai

MA PERCHE' ESSERE "DI DESTRA" DOVREBBE CONSIDERARSI SQUALIFICANTE PER TOLKIEN?

Caro Massimo, leggo con ritardo il tuo intervento su politica e fantastico a proposito del Signore degli Anelli, libro e film, e mi pare - scusami - un po' approssimativo e pieno di luoghi comuni che ci si porta dietro dagli anni Settanta. Vorrei fare alcune precisazioni dando dei riferimenti precisi anche per chi magari all'epoca non era ancora nato:

1) Ovviamente, è possibilissimo effettuare un'analisi politico-ideologica di una qualsiasi opera letteraria, ma, a mio parere (lo scrivo da sempre), questa amalisi non deve essere né privilegiata né soverchiante e quindi condizionante, altrimenti accade, come accade, che si esalti o si condanni un libro o un autore sol perché considerato di "sinistra" o di "destra", come, specie nel primo caso, insegna la storia della cultura italiana dal 1950 ad oggi.

2) Tolkien era un "conservatore", un "cattolico tradizionalista", un "antiquato reazionario" (definizioni sue e del suo biografo Carpenter). era antiscientista, anmtitecnologico, antimoderno, su questo non si scappa: come tale lo si può definire "di destra", seconbdo parametri accettati. Proponeva nel suo romanzo questa "visione del mondo", valori mitici e sacrali, in una storia strutturata come una "cerca" cavalleresca. Ecco il motivo per cui negli anni Settanta appassionò i giovani di destra, ma un certo tipo di destra, non tutti i giovani del MSI dell'epoca. Questi giovani, mentre la sinistra intellettuale aveva respinto Tolkien e il suo libro definendoli "fascisti" e quindi ripudiandoli ufficialmente (non così fecero molti lettori "di sinistra"), per così dire lo adottarono, lo fecero proprio, ne fecero un libro-culto, come molti giovani dalle idee opposte fecero loro libri-culto altre opere, come ben sai. Che c'è di male in questo, dato che si riconoscevano nei valori espressi dal Signore degli Anelli?

3) Dire come qualcuno fa (oltre Lucarelli) che Sauron era Hitler è un po' ridicolo: perché non Stalin allora? Sauron, Saruman, Mordor non sono altro che il simbolo della Modernità; Tolkien era contro l'autoritarismo di qualsiasi tipo (sovietico, nazista, democratico) e in essi fondeva quel che non sopportava: la dittatura comunista e il capitalismo esasperato, cioè il materialismo moderno sia marxista che occidentale (ne fanno fede le lettere). Andava ben al di là della contingenza politica.

4) Ecco anche il motivo perché piacque ai ragazzi della destra di allora e di oggi. I quali nel 1977, 1978 e 1980 organizzzarono tre Campi Hobbit, i quali non erano "campo paramilitari" come scrivi, ma semplici campi estivi in cui si discuteva, ci si riuniva, si suonava, si cantava, si elaboravano idee. Oltre i luoghi comuni ripetuti da anni sui giornali e che si riprendono per abitudine, ci sono innumerevoli testimonianze in merito: il libro Lambro/Hobbit (Arcana, 1979) in cui si riportano i testi di quell'epoca considerati seri ed allarmanti, ma senza usare quella definizione; la trasmissione televisiva Nero è bello (1980) di Giampiero Mughini, che riprese molti filmati di quei campi; un altro libro, Hobbit/Hobbit (LEDE, 1982) che pubblicò altri testi di quelle iniziative; la testimonianza di uno dei vicedirettori del Manifesto, Pierluigi Sullo,che fu invitato, ne scrisse sul suo giornale, certo in modo critico ma senza descriverli in quel modo. Se si definiscono "paramilitari" vuol dire che in quei campi ci si addestrava in forma militare per azioni militari: non risulta nulla di tutto questo dai filmati, dalle testimonianze e dagli scritti. Fossero stati veramente tali non credi che la DIGOS se ne sarebbe interessata e ne sarebbero venute fuori fior di inchieste? Nulla di tutto ciò, indipendentemente da come alcuni di quei ragazzi si potevano abbigliare e dai vessilli e dalle scritte che eventualmente inalberavano.

5) Perché li chiamarono Campi Hobbit e non Campi Aragorn o Campi Gandalf? Ma perché gli hobbit sono il simbolo del coraggio quotidiano, dell'eroe aninimo, della persona comune chiamata a compiere una missione importante e lo fa senza chiedere compensi ed onori. Questa immagine colpì, ma certo non lo può capire chi ancora rimane fissato sulla iconografia del ragazzo di destra di allora cone un fascista rozzo, incolto, picchiatore e stragista.

6) Certo che alcuni dell'attuale gruppo dirigente di AN, ex giovani degli anni Settanta, si sono fatti fare una "proiezione privata" del film ed hanno rivendicato quel libro ed i valori che esso espone: una azione decisamente politica, che a qualcuno può aver urtato e irritato e ritenuto poco opportuna, ma questo cosa toglie al valore intrinseco dell'opera ed alla "visione del mondo" che esprime? Per quale motivo la si vuole annacquare, cancellare, stravolgere, come ha fatto molta stampa politicizzata in occasione dell'evento cinematografico? Invece di dire: bello (o brutto) film e romanzo, indipendentemente dal fatto che Tolkien e la sua opera siano "di destra", si è detto bello (o brutto), ma questa definizione è assurda, è una strumentalizzazione. Ma perché un libro o un film per essere bello non può essere ascritto quasi per principio alla destra, mentre il problema non si pone se un libro o un film è ascritto alla sinistra (gli esempi sono troppi per farli)? Finché non si uscirà da questo pregiudizio e si considererà essere "di destra" (o definizioni equivalenti) qualcosa di "normale" come essere "di sinistra" (o equivalenti), non saremo appunto quel "Paese normale", come auspicava il leader dei DS nel 1996.

7) L'idea che la fantasy fosse di destra, piacesse alla destra reazionaria e fosse da condannare, mentre la science fiction fosse di sinistra, piacesse alla sinistra progressista e fosse da osannare, è una idea inventata e sostenuta proprio dai critici di sinistra negli anni Settanta! A differenza di quanto dici è proprio allora che nacque e si diffuse questa dicotomia soprattutto per ghettizzare certi scrittori e certi libri! Personalmente, allora come oggi, ho sempre sostenuto che i due generi non avessero etichette specifiche e che al loro interno operassero autori che, in base alle proprie idee e cultura, erano sia di destra che di sinistra. Un'altra questione è invece parlare delle origini del fantastico che derivano dalle narrazioni mitiche e leggendarie deve spesso, se non obbligatoriamente, ci si inserisce in certi schemi narrativi che si rifanno alle saghe, alle epopee, ai cicli cavallereschi, con personaggii, valori e simboli che certo non si possono definire "progressisti"... Vedi appunto Anderson che tu citi: La spada spezzata, ad esempio, è stato un altro libro-culto per i ragazzi di destra. Anderson infatti è un esaltatore dei miti scandinavi pre-cristiani.

8) infine, a parte il tuo giudizio personale su libro e film, trovo singolare questa notazione circa la mancanza di personaggi "afroamericani" o "negri" nel Signore degli Anelli. Perché non allora asiatici o latinoamericani? Scherziamo, o facciamo sul serio? Perché Tolkien avrebbe dovuto inserire neri o gialli o rossi nel suo romanzo che non ha nulla a che vedere con noi? La terra di Mezzo non è la Terra. E quindi perché avrebbero dovuto comparire nel film che segue da presso il libro? Ma forse non sai che proprio la critica di sinistra oltre che "fascista" definì Tolkien anche "razzista" perché aveva descritto gli orchi, i goblin e gli urokai. così come li aveva descritti...

Gianfranco de Turris