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The Time Machine, Nembo Kid e l'impossibilità a cambiare il passato: film in sala e ricordi

di M.Mongai

Chi è stato il primo a raccontare una storia imperniata sui viaggi nel tempo? Il primo in assoluto ad avere l'idea? Non lo so, e non conosco nessuno che lo sappia. I testi sono troppi ed occorrerebbe fare una approfondita ricerca letteraria, di quelle toste, internazionali, stile il libro di de Turris ma anche molti altri prima di lui, soprattutto in America.

Ho sempre pensato che il primo sia stato Herbert G. Wells con il suo la Macchina del Tempo, già tradotto in film da George Pal nel 1960. Film da me amatissimo per tutta una serie di motivi soprattutto legati ai ricordi d'infanzia e potrei (ma ve lo risparmio) parlare del mio passato per ore e megabyte a spreco!

Ecco la parola chiave: il passato! Fare un viaggio nel futuro non è difficile, lo facciamo tutti sempre e quotidianamente, si chiama invecchiare. Sappiamo per certo, per prove sperimentali, che andando più veloci il tempo scorre più lentamente e quindi viaggiare nel futuro (passare in due giorni a dieci o mille anni nel futuro) è assolutamente non solo possibile, ma certo e provato: si è fatto in piccolo con due orologi sincronizzati messi uno su un satellite ed uno a Terra; ed il resto si farà, è solo questione di tecnologia e di volontà.

Ma se si può andare in avanti non si può andare indietro, o meglio, non si sa, non c'è teoria concreta (per ora solo bubbole pseudometafisiche di astrofisici simpatici e giocherelloni): non si è "fatto".

Io ho scritto un libro (ma Lippi non me lo ha pubblicato) per dimostrare che se si farà, allora lo si è già fatto, e cioè se qualcuno inventerà in un lontano futuro una macchina del tempo che viaggi nel passato allora forse è già qui fra noi, o c'era qualche tempo fa...

Com'è il film di Simon Wells, nipote diretto di H.G.Wells? Bellissimo e godibile, vera Fs di quella divertente, con qualche pecca ma chissene, andateci.

Se volete una dettagliata descrizione cercate nel sito di Repubblica l'articolo di Roberto Nepoti.

La cosa più interessante secondo me è la dichiarata impossibilità a cambiare il passato. Il protagonista inventa la macchina del tempo per tornare nel passato e salvare la fidanzata dalla morte. E non ci riesce. Allora va nel futuro per capire perché questo accade. E trova un'altra storia.

Ma chi altro tentava di cambiare il passato senza mai riuscirci? Nembo Kid (il Superman degli anni 50). Molte volte lui andava nel passato e tentava di cambiarlo: ad esempio tenta di impedire la morte di Lincoln o il terremoto di San Francisco o la morte di Cesare. E non ci riesce mai. E non dice mai perché! Succede qualcosa, sempre, e lui non ci riesce.

Cos'è, la volontà di Dio? Una necessità consolidata dalle regole profonde dello spazio tempo? O più semplicemente una intollerabile possibilità? E cioè la paura che a cambiare, e non solo in peggio, sia il proprio presente.Anche il cambio in meglio può essere spaventoso!

Certo, c'è molta parte della FS "scritta" che parla invece proprio di questo, e cioè del cambiamento del passato che determina cambiamenti nel presente, ma appunto di FS scritta si tratta e cioè , per definizione, di un genere di consumo culturale molto più impegnativo del cinema o dei fumetti e che permette anche di andare a guardare in faccia paure o argomenti più complessi.

Molti anni fa parlando con un amico psicoanalista mi sentii dire che l'analisi aveva la possibilità di determinare il cambiamento non solo del futuro del paziente ma anche del suo passato. L'idea era che rivivendolo, con l'aiuto dell'analista lo si sarebbe visto in modo diverso, per cui un dramma essenziale nel determinare ad esempio una nevrosi poteva diventare cosa di minor peso: nel vivere diversamente un ricordo lo si poteva cambiare, si poteva cambiare il passato. E "guarire", cambiando il presente. Da allora la mia stima per la psicanalisi ed annessi miti e riti è di molto calata, ma l'idea era buona.

Resta il problema del cambiamento non solo simbolico del passato.

Se nel corso di uno dei non pochi attentati subiti da Mussolini, lui fosse morto, l'Italia sarebbe entrata in guerra ugualmente? Varrebbe la pena di andare nel passato a modificarlo, ad esempio impedendo (perché no?) la crocifissione di Giosuè di Nazareth, detto Jesus dai greci? Realizzare le ucronie non su carta ma nella realtà? Stando da quale parte?

Eh, bel casino sarebbe...