Il Foglio di Fantafolio

In margine al trentennale della Fanucci
ovvero:FS commerciale o FS d'autore?

di Marco Alessi

La Fanucci, per chi non la conoscesse, è una casa editrice romana un tempo ultraspecializzata in Fantascienza, oggi non più, con collane di dversa letteratura dal darK al noir all'avant-pop.
Per capire meglio di cosa si sta parlando date un'occhiata al loro catalogo.

Fanucci vuol dire anche Sergio Fanucci, un individuo, una persona nota e notabile, con una fama quasi leggendaria di estroversione e caratteraccio: c'è a chi piace e a chi no, chi lo venera e chi lo odia. E' lì sotto gli occhi di tutti, giudicate voi.
Di sicuro si sta muovendo molto bene: il catalogo della casa editrice è ricco e variato, le iniziative pubbliche che prende sono buone e interessanti.

Sabato 9 Febbraio alle 18 si è tenuta una presentazione della Fanucci alla Galeria Comunale di Arte Moderna a Roma, a via Reggio Emilia.
Com'è andata?
Non lo so. O molto bene o molto male.
C'erano 150 persone in sala, diversi personaggi del mondo editoriale (Caratello, Fofi, Ferri.), gli interventi centrati sia sulle pubblicazioni della Fanucci sia sul panorama editoriale Fantascientifico e sono stati brevi e sostanziosi quindi interessanti, insomma sul "coté" editorial-mondano un assoluto successo.

Dal punto di vista dei contenuti la solita strana sensazione di spaventoso deja-vu.Ma davvero c'è ancora chi in publico dice ad un pubblico "non ci piacciono i buoni e i cattivi, la realtà è più sfumata"? Ma perché c'è qualcuno che dice il contrario?
Oppure: "la FS è un genere ma ormai i generi sono contaminati", "La novità è questa: la contaminazione".
Oppure:" tv e grande editoria spacciano sogni soporiferi, meglio i sogni cativi, gli incubi del dark, del noir, del genere meticcio, che saranno sgradevoli ma fanno pensare".

Ancora? All'inizio del XXI secolo spacciare per novità quasi rivoluzionaria un'idea che secondo me era poco convincente quando è apparsa fra gli intellettuali borghesi grassocci e soddisfatti alla fine del XIX?
La Fanucci fa il suo lavoro, la "e/o" anche, lo fanno bene, continuino, auguri.

Ma i succitati signori hanno o no coscienza del fatto che i tempi sono molto ma molto cambiati? La FS di cui parlano loro, che a loro piace tanto non produce né film, né TV, né fumetti, né videogiochi. Cioé non produce cultura di massa (o paracultura, o subcultura, usate l'etichetta che preferite, basta che ci aggiungiate "di massa"; nel senso: "di massa,no")
Fanucci lo sa, tant'è vero che nei cataloghi della casa editrice c'è un sacco di materiale , collane, libri ed altro, della serie di Star-Trek. Di cui tutto si può dire tranne che sia dark o avant-pop. E sia, chiaro, niente da dire! In qualche modo due lire in più dovranno pur ben farle.
Il resto è "nicchia": nicchia di mercato, nicchia culturale, club esclusivo. Anche questa può essere una scelta, valida quanto altre.

E' una scelta dichiaratamente "di sinistra" a detta di Sandro Ferri e di Fanucci stesso. E anche qui, ognuno fa le sue scelte, come gli pare, figurarsi. E poi ormai sta passando di moda essere di sinistra, quindi, a maggior ragione è una scelta coraggiosa di questi tempi. Si vedrà chi resisterà. Auguri sinceri.
Mi viene da pensare che essere elitari e di sinistra sia una contraddizione. In sala è stato evocato "un certo snobismo di sinistra", che c'è, altro che! E che forse c'era anche in sala.

Il fatto è che ormai è fuori discussione che si possa parlare non di FS criptoproustiana, ma di FS d'autore e di FS commerciale. Proprio come per il cinema. E allora diciamola tutta: la "gggente" preferisce la FS commerciale e ignora quella d'autore. Vede i film USa e non legge Dick, non ne sa niente! Non è il mainstream che non ci da retta. E' la "ggente". Il mainstream, al contrario dà molta attenzione lal FS purché d'autore. Non c'è giornalista o intellettuale o professore universitario o critico letterario che non conosca Dick. Figurarsi, ormai...
Quanti di loro conoscono Farmer o Anderson o Van Vogt? Al massimo arrivano a Clarke, Asimov e Bradbury. Che una cosa in comune con Dick ce l'hanno: da loro romanzi o racconti sono stati tratti film...Vorrà dire qualcosa?