Il Foglio di Fantafolio

"Le Aeronavi dei Savoia"
di Gianfranco De Turris,

di Massimo Mongai

Ho appena finito di leggere alcuni dei racconti della raccolta "Le Aeronavi dei Savoia". Scrivo sull'onda dell'impressione che mi hanno fatto, in particolar modo della lettura dell'introduzione (ottima) e di due dei racconti uno di Fillia (il pittore futurista, alis Luigi Colombo, a me già noto per il suo altro libro "La cucina futurista" che è un delirio ancor oggi interessante) "La Vita di domani" (che mi sembra veramente la base di molti racconti amezricani sull'orribile futuro che vi aspetta; vi, me no), e "Non votò la famiglia De Paolis" di Donato Martucci e Uguccione Ranieri.

Se non troverete il libro in libreria non meravigliatevene: in un paio di librerie a Roma mi hanno detto che è in ristampa, tanto è andato a ruba.

Dell'introduzione ho già detto che è ottima. Va letta e non è il caso di dire altro. Si può non essere d'accordo, certo, ma questo vale sempre e per tutto; per di più in questo caso, dato che questa è la prima antologia di "protofantascienza" italiana, contraddire De Turris con argomenti alla mano la vedo dura.

"La vita di domani" di Fillia è un racconto del 1925 che contiene in sé già tutti e dico tutti gli stilemi tipici della società futura quella non tanto allegra: uomini e donne fisicamente uguali, calvi e con i lineamenti pressoché identici, una completa spersonalizzazione di tutto e tutti, numeri al posto dei nomi, arimi orribili in mano ad una polizia onnipotente eccetera eccetera.

Della serie: o era già stato tutto scritto nel 1925 e Fillia ha letto e copiato tutto; o questi stilemi li ha inventati lui e se non tutti, molti. La prima ipotesi è improbabile dato che la FS come la intendiamo noi era pochissimo diffusa in Italia (del resto poco di più anche in USA). Leggete il racconto e formatevi il vostro parere.

"Non votò la famiglia De Paolis" è una tristissima ( e divertente, ovviamente) storia satirica su cosa sarebbe successo se avesse vinto il fronte popolare nel 1948. E' presto detto: nel giro di due anni una situazione da inferno staliniano, di processi e fame, un "buio a mezzogiorno" tutto in salsa italiana, con Nenni processato e fucilato ed il protagonista idem nella "Notte dei Cardinali", quando appunto ne vengono fucilati un bel po'...

Beh, in effetti tutto il male nn viene per nuocere, a volte.

Permettetemi un paio di premesse: io sono da sempre di sinistra anche se mi chiedo cosa voglia dire ormai; ma non mi sono mai fatto illusioni sul "paradiso dei lavoratori" e da buon lettore dei libri sui processi staliniani sapevo a vent'anni più di quanto non volessero saperne altri miei amici di sinistra di allora (molti dei quali hanno da molto tempo passato molte barricate, ma questa è un'altra storia); non ho mai pensato che il comunismo in Italia dovesse passare per altro che per delle elezioni democratiche avanti-endré, della serie la dittatura del proletariato era cosa vecchia e di altri paesi, non sarebbe mai stata "cosa nostra", se mi permettete un ibrido-brivido linguistico.

E mi è venuto da pensare...

Gli autori lo credevano possibile. Certo, fantascientificamente, ma la paura, le paure, erano quelle. E molto ma molto prima dei film di adesso sull'argomento, molto prima delle testimonianze pubblicizzate negli utlimi anni. Ma se erano quelle, per dare di sé una simile immagine, in cosa aveva sbagliato il PCI? O forse non aveva sbagliato niente? Forse , sotto sotto, se lo auguravano quel buio? Sto cercando di dire che secondo me (ma nel 1948 non ero ancora nato) "quello", il "buio a mezzogiorno", non poteva accadere". Ma molti italiani, la maggioranza in realtà, voti alla mano, "quello" temevano. Certo, non coloro che votarono per il fronte popolare, la minoranza, ma sempre milioni di votanti, di italiani ed italiane. Si sbagliavano? Avrebbero dovuto avere paura? Poteva andare in quel modo? La risposta può risiedere solo in una lunga serie di romanzi "ucronici" in cui accade tutto ed il contrario di tutto. O forse risiede negli infiniti mondi paralleli intorno a noi, a 90° gradi da noi, senza intersezioni, in cui tutto ed il contrario di tutto "sta accadendo".

Certo, sta accadendo (è accaduto) che Nenni sia stato processato e fucilato dai comunisti di Togliatti. Ma allora è anche accaduto che le bombe a piazza Fontana non sono state messe, non sono esplose quelle dell'Italicus e della Stazione di Bologna e il Ministro delle Riforme non è Umberto Bossi. Per dire...