Il Foglio di Fantafolio

FANTASCIENZA IN ACCADEMIA
ovvero
Cattedre di Fantascienza cercansi

di Massimo Mongai

Alberto Panicucci (uno dei Ryllini, ossia uno dei fautori del Premio Ryll) ci ha segnalato un link interessante per un dibattito forse nuovo forse no. Alleghiamo il breve testo di presentazione fatto al link stesso da " http://digilander.iol.it/carruggio/fsk12/home.htm2. Lo copiamo tale e quale perché una presentazione migliore non se ne potrebbe fare.

"Una delle cause dell'emarginazione, in Italia, della fantascienza è da attribuirsi alla mancanza di cattedre universitarie, che invece esistono negli Stati Uniti e in Inghilterra. E' vero: il mondo accademico italiano non lesina le tesi di laurea in fantascienza e neanche somministra ad esse col contagocce il centodieci e lode. Tuttavia, ben altri effetti produrrebbe l'esistenza, in Italia, di cattedre universitarie di fantascienza. Anzitutto, quest'ultima ne acquisterebbe maggiore dignità; in secondo luogo, i giovani laureati con una tesi sulla fantascienza si sentirebbero più motivati

a proseguire i loro studi critici, mentre la mancanza di sbocchi a livello universitario fa sì che in essi, dopo l'iniziale entusiasmo, subentri prima lo scoramento e la frustrazione e poi la definitiva perdita d'interesse per gli studi sulla fantascienza. Nell'intento di sensibilizzare quanti interessati al problema, abbiamo creduto opportuno mandare online il n.12 di FUTURE SHOCK (http://digilander.iol.it/carruggio/fsk12/home.htm), dove una serie di interventi di esponenti del mondo accademico dimostra, ad abundantiam, che esistono tutti i presupposti per una realizzazione seria e proficua di quanto auspichiamo.

19/11/2001 23:48
Fonte: Future Shock
http://gamenet.it/inside/dettaglio.php?id=604

Quanto alla sostanza della cosa mi sento di poter dire qualocsa di personale. E cioè : non facciamoci illusioni.
Non solo e non tanto perché la cosa è ancora tutta da venire, da realizzare, da studiare e da sperare. Se anche si dovessero realizzare "cattedre di fantascienza" in una qualche università, nella migliore delle ipotesi si tratterebbe di qualcosa di simile alle cattedre di cinema della fine degli anni '60. E cioè di cattedre considerate in ambiente accademico di terza o quarta categoria, che si sono dovute far strada per anni per veder riconosciuto un minimo di plausibilità culturale da parte dei baroni delle cattedre umanistiche consolidate. Nelle università italiane ( ma non credo in quelle straniere sia realmente molto diverso) il titolare della cattedra di italianistica della tale università considera poco più che un "parvenu" il suo collega titolare della cattedra di critica cinematografica. A tutt'oggi. E' per questo che le riviste di cinema vengono fondate da professori universitari che le scrivono per parlare ad un altro professore universitario che ha fondato la sua rivista di critica cinematografica eccetera. Perché i "critici cinematografici" nessuno se li fila: non solo il pubblico (che va o non va a cinema a prescindere da quello che dicono nelle università) ma anche e soprattutto gli "altri" critici, "quelli veri", come si autodefiniscono, per i quali il film non ha realmente raggiunto una parità di dignità culturale con la letteratura. Se vi dicono il contrario vi stanno mentendo, questa è la realtà. Intendiamoci: chissenefrega. Ma appunto non facciamoci illusioni.

Se e quando verranno fondate cattedre di FS, accadrà anche che verrà sancito definitivamente ed a livello universitario che esiste una FS "d'autore" ed una di "consumo" o "commerciale". Emmammagari! Così si vedrebbe quale editore pubblica cosa e chi compra e chi vende. Sono troppo rozzo? Io ci vivo di queste cose, io non scrivo perché un critico mi dica bravo, io scrivo perché voglio vendere i miei romanzi.Pagare le bollette e le ciliege.

C'è un altro motivo per cui non credo che le cattedre siano a due passi. La materia è troppo vasta. Non ostante tutti gli sforzi possibili, compresi quelli eroici di Veggetti, la materia FS, comprendendo tutte le definizioni più diffuse di FS e tutti i generi e sottogeneri, i libri ed i film, i fumetti ed i giochi , il materiale è semplicemente enorme e non è stato ancora mai seriamente codificato. E non vedo quando e come e soprattutto perché farlo.

La FS non ha bisogno del riconoscimento accademico per continuare a vivere, anzi. Sotto sotto, credo che la danneggerebbe: anche perché tutti i titolari di quelle ipotetiche cattedre pretenderebbero di parlare solo di Dick o di Bradbury! O almeno per i primi 10 anni, nel tentativo , poi di convincere i propri ascoltatori che i romanzi di Dick non sono "solo" fantascienza!