Il Foglio di Fantafolio

Carmine Amoroso da Zagor a Tag 17

di Akai Wakusei

Un grande personaggio del fumetto italiano si autoproduce in una saga vissuta all'interno di un computer (dice lui), di un microprocessore (dico io). NigraLatebra ne parla con lui: il testo che segue è la versione ridotta; quella integrale, con buona parte delle domande fatte a Futuristico.

Perché hai affrontato il mondo dei supereroi?.

Per passione, per inseguire un mondo fantastico con cui sono venuto in contatto nei primi anni '70, quando mio padre mi regalò il numero 1 de "L'Uomo Ragno" dell'Editoriale Corno!!! Allora, anche se relativamente piccolo, leggevo molto a causa di un problema alle ginocchia che mi costringeva a passare molto tempo seduto, portando dei tutori ed impedendomi di giocare con gli altri: il fantastico era il mio unico mezzo per viaggiare. Ho sempre coltivato l'hobby del fumetto trovando il tempo di creare una fanzine che avevo chiamato F.L.A.G. (Fumetti/Libri/Avventure/Giochi) e che esordì con un'intervista esclusiva via filo al mio mito: STAN LEE! Avevo realizzato un sogno! Dopo due soli numeri, Giovanni Bovini, patron della Star Comics, mi offrì il ruolo di editor su IMAGE: mi ritrovavo nel mondo del fumetto dalla porta principale.

Poi una crisi e decisi di ritirarmi, mi trovai un altro lavoro e non compri un fumetto per quasi 4 anni. Dopo questo periodo sabbatico mi ritrovo un negozio di fumetti nel mio quartiere e ci entro: ho commesso l'errore più grave della mia vita! Ho ricominciato col fumetto… Così adesso sono qui nelle vesti di un aspirante "scrittorebarraeditore"!

Cosa pensi del panorama fumettistico italiano? E di Pk?

Il fumetto italiano è vivo e pulsante: senz'altro estremamente variegato. Abbiamo una enorme molteplicità di autori ed artisti che altri paesi ci invidiano e che sono in grado di creare valide proposte per ogni target. La Disney Italia merita un discorso a parte: è stata l'unica branch della casa madre in grado di creare storie effettivamente valide e nuove, dando nuove dimensioni, orizzonti e notevole spessore ai diversi personaggi della banda di topi e paperi più famosi del mondo. Non a caso Paperinik nasce in Italia ed è stato uno dei primi "super eroi" italiani, insieme con … Zagor! Ho sempre amato leggere le sue avventure ed ancor oggi, quando posso, le leggo anche se non acquisto assiduamente PK. Certo che i tempi, comunque sono cambiati: il lettore Disney di oggi si ritrova un intero magazine dedicato a Paperinik, mentre io, anni fa, dovevo attendere spasmodicamente vari numeri per trovarne una sola storia su "Topolino"!!!

Come hai vissuto il cyberpunk? Come lo inserisci nei tuoi fumetti?

Dal punto di vista letterario in modo marginale: ho letto quasi sempre classici di fantascienza (tra tutti Verne) in quanto buona prevalenza delle mie letture era indirizzata sul fantasy. Per quanto riguarda la stesura delle storie, parlando di TAG 17 in particolare, l'idea era nata pensando ad un ecosistema tutto interno alla memoria di un computer in cui il protagonista viveva una sorta di odissea spazio temporale per lui inspiegabile tentando di sfuggire a degli implacabili nemici, finché scopriva l'incredibile realtà: egli stesso si trovava all'interno di un computer ed i salti temporali e spaziali che effettuava, lo riportavano in un altro ecosistema residente nella RAM del computer stesso. I suoi cacciatori non erano criminali, ma antivirus senzienti che lo percepivano come elemento estraneo al software del computer. Di questa storia, pensata nel '92, ho cambiato alcune cose, commistionandole con il mio amore per le storie di spionaggio e le arti marziali, ottenendo TAG 17. A breve, però, rimetterò mano al nucleo originario, per pubblicarlo come racconto breve: chissà se troverò un editore!

Il fumetto è vera letteratura? Dev'esserlo? E la fantascienza?

Non credo sia letteratura, ma una forma diversa di arte (la nona, dicono!) che è una sorta di sinolo (sintesi di forma e sostanza, ndr), un'unione indissolubile, di arte letteraria ed arte grafica. La fantascienza è un genere letterario … ma forse potremmo anche considerarla letteratura tecnico-scientifica divulgativa, pubblicata un po' in anticipo sui tempi.

Il videogioco toglie spazio al fumetto?

No! Assolutamente!!! Anzi ne diviene parte integrante, secondo me: altrimenti non mi sarei imbarcato in questo progetto!!!

Un grande saluto a tutti i lettori di NIGRA LATEBRA!

Carmine Amoroso

Per saperne di più e acquistare Tag17

Scaricate il pdf con l'intervista integrale

Per leggere la recensione del n. 1