Il Foglio di Fantafolio

Citato, rispondo

di Massimo Mongai

Lo scorso numero di Fantafolio Leo Sorge ha recensito il libro dal titolo "Le fantasie della Scienza" che al suo interno ospita l'articolo di Nicoletta Vallorani, "Fantascienza impura: linguaggi e temi meticci nell'immaginario di domani", articolo che per concessione dell'autrice abbiamo pubblicato su questo numero del Fantafolio.

Intervengo sul tema trattato da Valorani per due motivi, il primo è che sono citato all'interno dell'articolo, il secondo è un contributo, una puntualizzazione sul valore delle definizioni, degli articoli e degli interventi sul tipo di quello di Vallorani.

Io vengo citato come presente ad un confegno a Milano ed è tutto vero. Il convegno si è tenuto a fine marzo 2001 a Scienze Politiche ed io ho effettivamente detto la frase citata ("...ho tanta nostalgia della fantascienza con le astronavi e i mostri verdi con le antenne...")

Ero presente dunque e avevo deciso di scrivere per Nigralatebra un articolo sugli interventi effettuaticivicici, ma alla fine ho lasciato perdere. In parte per la mia solita pigrizia, in parte perché sostanzialmente nell'articolo avrei detto: begli interventi, tutto giusto e tutto vero, ma tutto un filino troppo da intellettuali. E non mi andava di dire qualcosa che suonasse scortese o critico nei confronti di tutti coloro che avevano paretecipato a convegno, tutti competenti, cortesi, preparatissimi ed in fondo sostanzialmente a favore della FS.

Tranne che la fantascienza prima molto prima di essere un genere letterario più o meno colto, più o meno utile al progresso della critica, più o meno politicizzato o politicizzabile è letteratura di consumo, è divertimento fine a se stesso. E' il letame da cui nascono i fiori.

E' vero. Nel genere in genere e nella FS in particolar modo più che altrove ci sono amplissimi spazi per descrivere la società e le sue contraddizioni o gli esseri umani e le loro, in modo tale da realizzare qualcosa di superiore, di bello, di forte. Gramsci ci ha scritto molto su queste cose (ve lo ricordate chi era sì?). Ma alla fin fine, in ogni attività umana che guardi dal basso verso l'alto, che guardi alla cultura , alla letteratura "vera", c'è spesso in agguato la noia, e peggio, c'è il vorrei ma non posso.

Perché troppo spesso succede che quando "si fa" letteratura alta, non si può dire "pensane quello che ti pare"; ma "sappi che te lo devi far piacere". Lo so che suona qualunquistico, ma non lo è.
In altre parole se a me non piace Dick, va male. Se non mi piacciono Bradbury e gli autori italiani criptoproustiani, mi devo giustificare. Se io ne scrivo e dico che mi piacciono i mostri verdi "dagli occhi di pulce" e le astronavi e se lo dico in pubblico vengo notato. Come ha fatto Vallorani, la quale le sia dato atto dice "fatta salva la legittimità del desiderio di chi come Mongai, cerca ancora una fantascienza chiaramente riconoscibile".

Mi permettete di fare una affermazione non di fantascienza, ma molto "slipstream", nel senso di scivolosa? Vai, rischio. C'è una parte del corpo maschile che notoriamente non vuole pensieri. E invece tutti sono sempre lì a dargliene. Ed il peggiore di tutti, quello che non vuole mai e poi mai è sentirsi dire: a te "deve" piacere o non piacere la tal cosa. Non c'è verso. A quella parte gli si può dire di tutto, ma mai: "devi farti piacere la tal cosa." Non ha importanza cosa sia la cosa. E' il deve che non va bene. Che c'entra il "coso" con la critica e la FS? C'entra perché questo "non voler pensieri" vale per tutti i piaceri, e così è sospetto chi ti dice che ti devi far piacere per forza una cosa. Perché lo fa? Perché sa che quello che ha lui a te non piace. Per questo cerca di convincerti che te lo devi far piacere per forza. Qualunque cosa sia. Anche in materia di fantascienza, e soprattutto in materia di sesso.Ma sui rapporti fra sesso FS e critica torneremo.

La FS è un genere letterario popolare e di massa. Attiene al volgo profano, quello che sta pro-fanum, davanti al tempio e non c'è verso, non gliene frega niente di entrare nel tempio; lo fa se proprio deve e quando deve (le famose feste comandate) attiene alla plebe E la plebe fra sé e sé dice: facciano i sacerdoti del tempio il loro mestiere e non stiano a rompere; dicano pure (i sacerdoti) quanto vogliono che le scritture, e le preghiere ed i canti che lodano il dio o gli dei sono bellissimi; ma ci lascino cantare le nostre canzonacce in taverna, è quelle che vogliamo sentire. E io sono d'accordo con loro, io sono profano, io sono plebeo. Il genere, lorsignori mi credano, è plebeo.Vuole essere plebeo, scritto bene, ma plebeo. Tanto per citare: il sesso è sporco solo se è fatto bene. Che c'entra? C'entrerà, prima o poi c'entrerà.

Diversamente da altri io voglio scrivere "solo" Fs e non cultura alta; canzonacce riconoscibili non canti colti a Dio, men che meno canti secondo le regole. So che questo non vuol dire che posso scrivere trame da poco e a tirar via, ma chi lo ha mai veramente detto? I critici? Ma chi se li è mai filati davvero, i critici?

Io voglio farmi piacere solo quello che mi piace già di per suo.

Cito: "L'altra caratteristica importante che emerge dalle opere di Wells è che, a monte di questo meticciato linguistico, c'è l'esigenza di essere "popular"; questo spirito divulgativo della scienza e di Wells funzionerà alternativamente come vantaggio o come ipoteca fino ai giorni nostri: ancora oggi molti scrittori di fantascienza si vergognano di essere definiti tali, perché la fantascienza, in Italia più che altrove, viene considerata una lettura da treno."

Lettura da treno? Che c'è di male? Stefano Bonilli è il direttore del Gambero Rosso ed è un appassionato di FS. Quindi quando ha visto il mio libro all'edicola della stazione di Bologna, mentre prendeva il treno per Roma, non credeva ai suoi occhi: i due argomenti principe della sua vita (parole sue) in un libro. Se lo è bevuto nel tragitto da Bologna a Roma, e poi appena arrivato mi ha chiamato. Ci siamo conosciuti, abbiamo pranzato insieme eccetera. Averlo letto non solo e non tanto in treno, quanto con quella rapidità è un complimento! Ma mi è arrivata anche una mail di un lettore entusiasta che mi ha detto che lo ha letto per altro altrettanto rapidamente, la mattina al cesso, prima di andare al lavoro. Letteratura da cesso, dunque? E allora? Ognuno legge dove gli pare, l'unica cosa che conta è il piacere che ne trae. E quel lettore ne traeva un piacere intenso e perverso...

Cito: "Il meticciato nella fantascienza è inevitabile - anche se la critica ne è stata scarsamente consapevole ".

Forse il meticciato è inevitabile, non ne sono tanto convinto, ma transeat. Ma che la critica non ne sia consapevole non è vero. Al tempo. La critica ufficiale no, non ne è consapevole. Ma la critica mainstream non ci si fila proprio: ci ignora e menomale! Ma la critica del Fandom non pensa ad altro! Il meticciato, la contaminazione sono al centro delle tematiche della critica di FS da almeno trenta anni! Ne sono sicurissimo, lo ricordo perfettamente, lo si dice da sempre: ricordo una noiosissima conferenza al Planetario a Roma, nel 1974, con tutti gli appassionati di Fs presenti intristiti dall'indifferenza della critica alta, e giù a dire "ah che bella la contaminazione dei generi che c'è nella FS! Siamo meticci! Siamo meticci!". Giuro!

Quindi, sarà anche vero, ma per cortesia non diciamo che è una novità. Anzi: è roba perfino vecchiotta. Ripeto, casomai anche sacrosanta, ma nulla di nuovo.

La distinzione fra i vari tipi di FS si riduce sostanzialmente a quella fra film commerciali e film d'autore. La distinzione in sé è falsa (non esistono film commerciali o film d'autore, esistono solo bei film e brutti film: un brutto film d'autore è peggio di un bel film commerciale e viceversa, ovviamente).

Esiste una FS d'autore ed una commerciale? Certo. La prima piace agli intellettuali che piatiscono attenzione dai critici mainstream, la seconda al pubblico che compra i libri. Scusate ma io appartengo alla seconda. E non mi perito di appartenere in nessun modo alla prima, anche se per farmi un complimento molti mi hanno detto che lamia non è solo FS.Ed io declino regolarmente il complimento, con buona grazia, spero.Certo c'è anche chi dice che la mia non è proprio FS.Poco male, ognuno ha le sue idee.

Ma il mio libro secondo me è senza dubbio di FS. Non è letteratura meticcia, ci mancherebbe: è puro letame, non pretende di essere altro che il letame di De André, quello da cui nascono i fiori. Tenetevi per voi i diamanti. Certo, casomai il fore che ne nasce è un bellissimo romanzo che poi viene idolatrato dalla critica. Tipo Dick. Solo che a me di Dick piacciono i racconti e trovo un po' noiosi i romanzi, guarda caso. E guarda caso è dai racconti brevi di Dick che sono stati tratti ben tre film, compreso il cult Balde Runner...

Un amico mi ha detto che nel corso di una chat una tizia ha scritto che al secondo stereotipo maschilista del mio libro lo ha buttato dall'altra parte della stanza. Bene. Pensate: io scrivo, divertendomi e sperando di divertire, un po' cialtrone, scrivo dicevo un po' di letame rilassante per far nascere forse il fiore di un sorriso, (intendiamoci: mi faccio un mazzo così per riuscire a renderlo gradevole e rilassante, non faccio a tirar via) senza pensare minimamente di aver messo niente di così "emozionante" nel mio romanzo e dopo averlo scritto e finalmente ( e miracolosamente!) pubblicato, cosa succede? Che una tizia leggendo non so cosa si arrabbia tanto da sbattere via il libro? Ma davvero? Cioé davvero io ho scritto qualcosa che ha determinato tanta rabbia? Ma si può ancora? Scrivere e determinare reazioni violente? Emmammagarilopotessirifare!

Meticico? Meticcio vuol dire incrocio, di razza non pura. Avete presente un doberman? E' un cane meticcio. Se prendi certe razze di cani, tre se non sbaglio, e le incroci fra loro in una certa sequenza, alla fine ottieni un doberman. Solo che se fai accoppiare due doberman, ne nascerà un altro doberman. E così via. Il doberman nasce meticcio ma se vuole (se qualcuno lo vuole) resta razza fissa. Vuol dire qualcosa? Forse solo che la FS è nata meticcia, va bene, perché no? Ma può benissimo restare se stessa e lasciare altro meticciato agli altri.

Il meticciato è male? Ovviamente, per partito preso no. Ma non è affatto detto che per partito preso debba essere un bene!

Tutto l'articolo di Vallorani è sul tema dell'impurità, del meticciato, della contaminazione. Va bene, niente da dire, se c'è un genere che si presta è proprio la FS. Ma certe razze non si mescolano. Non si può incrociare un cane e un gatto, non in natura. In un laboratorio di genetica avanzata? Senza dubbio. Ma se poi è vitale o meno lo sai solo se lo reimmetti nell'ambiente e stai a vedere cosa fa. Se no è una "chimera", che non a caso è un animale "mitico": cioé non esiste se non nella fantascienza o nel mito. Ci si può scrivere sopra? Certo e gli animali-uomini di Moreau sono lì a dimostrarlo. E quella è FS.

Non si mescolano cultura popolare e cultura accademica, è una illusione dei "vorrei-ma-non-posso" criptoproustiani. Solo che la seconda fra cinquanta anni parlerà della prima. Guardate le cattedre di cinema: ci sono voluti decenni per crearle e a tutt'oggi in ambente accademico non sono mica molto considerate.

Nel caso non so abbiate capito ogni società ha bisogno di "mito" ed il mito la nostra lo sta creando nel genere, nella musica pop e nella TV, non alla Sapienza o alla Bocconi.

Vallorani dice "credo che questa purezza sia un binario morto...al contrario della nuova Fs ibridata che analizza la realtà con tematiche forti e stili forti". Contenta lei contenti tutti. Faccia, facciano. Benvengano le ibridazioni, se hanno pubblico ed editori, perché no? Facciano.
Mi si dica pure: dovresti leggerlo. Ma mai: "ti dovrebbe piacere".

Una frase folle e presuntuosa ancora in vigore dice: "bisogna educare il pubblico". La sentivo trenta anni fa a proposito di bruttissimi spettacoli, ma molto, molto "giusti" politicamente parlando e l'ho sentita due settimane fa da una studentessa che stava facendo una tesi su...lasciamo perdere: noiosissima.

Sono diventato adulto molti anni fa quando ho cominciato a non farmi piacere più quello che maestri e pretesi adulti mi dicevano che mi doveva piacere per forza. A me piace ciò che mi piace e non altro, e non leggo Fs perché devo, perché va di moda la contaminazione, perché fa fico (e vedrete che è solo questione di tempo: fra non molto la FS andrà d moda e tutti giù a leggernee a parlarne e a litigarne: io espatrierò).

La leggo perché e se mi piace. E se non mi piace, no grazie, non me la faccio piacere perché devo. Certo, anche io non leggo solo per piacere, leggo anche per documentarmi, perché faccio ricerche, per caso, per curiosità; ma leggo come mangio, prima di tutto per il piacere di farlo; in realtà perché se non mangio muoio, ma detto questo mangio quello che mi piace. Del resto è lo stesso motivo per cui scrivo. Al massimo posso cercare di capire cosa fra ciò che altri mi dicono essere doveroso leggere, mi può piacere o meno: ad esempio a venti anni Kafka e Proust non mi piacevano, ad occhio; poi uno sforzino l'ho fatto, li ho letti e Kafka mi piace, e Proust no. E non leggerò altro di Proust, punto e basta. Anche perché non riuscirò mai a leggere tutto ciò che ci sarebbe da leggere anche solo considerando ciò che mi potrebbe piacere. Morirò senza aver letto altro che una minima parte di ciò che mi piace, perché dovrei perdere tempo appresso a ciò che non mi piace?

La FS criptoproustiana come amo chiamarla è quasi sempre noiosissima. Non mi piace. Vuole essere altro, vuole farsi notare dai critici mainstream, è lì che si agita e dice "guardatemi, guardatemi vedete?, non sono "solo" fantascienza, sono altro, sono letteratura meticcia, ho anche "altre" tematiche, hey! guardatemi". Molti fra gli autori italiani da sempre purtroppo e soprattuto negli ultimi dieci, quindici anni scrivono (casomai benissimo, intendiamoci) quasi esclusivamente di mondi "cinquanta anni fa' " dove orribili dittature simil-qualcosa (destra o sinistra a questo punto sono indistinguibili) opprimono popoli generosi e straziati, il tutto in una salsa cyberpunk che sapeva di stantio quando era nuova, figuriamoci oggi a quasi venti anni dall'esordio del sotto-genere! 1983 le prime cose, ricordate? A parte che già il Nembo Kid anni 50, quello degli Albi della Rosa da 50 lire, era pieno di cyber-punk ante-litteram.

Tutti a parlare della società di oggi trasfigurata, ovviamente, tutta una metafora, un messaggio, un sottotesto...Oddio , no il sottotesto no, per pietà!

Tutta, no tutta no, ma tanta me lo condetete?, tanta parte allora della Fs italiana è spaventosamente noiosa (en passant sia chiaro: non Vallorani) Grazie che i lettori non comprano autori italiani e gli editori non li vogliono editare...

Lippi è arrivato a dire che ormai l'autore italiano pubblicato "insieme", avvolto nella stessa plastica, con un autore anglosassone, trascina in basso le vendite anche dell'altro... Con chi se la prende poi non lo so, non è lui a sceglierli? E d'altra parte io di che mi lamento? A me ne ha pubblicati due.

La frase finale dell'articolo forse rivela qualcosa in più: "per chi come me è arrivato alla fantascienza in anni più recenti è importante che essa non sia una scatola stagna e troppo stretta".

Una FS che spazia di galassia in galassia di ucronia in ucronia, di alieno in alieno potrà essere manierista ma una scatola stagna e stretta non credo davvero. De gustibus con quel che segue, certo. Ma forse la parte più significativa della frase è quel "in anni recenti", cioè (devo supporre) "da grande".

Io ho cominciato da piccolo. A dodici anni. E cerco ancora quel senso di meraviglia che avevo allora. E immodestamente cerco anche di ridarlo. Non so se ci riesco, ma ci provo. E chissenefrega dei critici mainstream.

In conclusione Vallorani dice: "Non credo che la perdita della purezza abbia impoverito la fantascienza, fatta salva la legittimità del desiderio di chi, come Mongai, cerca ancora una fantascienza chiaramente riconoscibile". Perfetto, direi, la "legittimità del desiderio" è il concetto chiave. A parte il fatto che, naturalmente, la purezza non è mai esistita, né quella della Fs né quella di altri (mamme comprese). Dai diamanti non nasce niente, quindi se la FS è stata "contaminata", "meticciata" vuol dire che tanto pura non è mai stata. O no?