Il Foglio di Fantafolio

Intervista ai Men in Red

di Goffredo Sarsina

- I MIR sono portatori di un concetto alquanto anomalo di ufologia: cosa è esattamente per voi l’ufologia?

L’ufologia è un atteggiamento mentale radicale. Lo è molto spesso contro l’ufologia stessa. L’ufologia è radicale perché radicalizza un modo non pregiudiziale e non razzista di intendere l’universo: attraverso l’ufologia il terrestre assume senso solo dentro un sistema di interdipendenze e di compatibilità con il resto dell’universo conosciuto e non conosciuto. L’ufologia è la radicalizzazione di un modo non disilluso di intendere l’alterità. Se la globalizzazione è ciò che ci spinge a percepire il resto del mondo come qualcosa di noto, di già acquisito, l’ufologia ci ricorda che tutto ciò è solo una momentanea illusione, un punto di vista meschino e troppo angusto.

- Una domanda di rito: perché coniugare politica e ufologia?

Essere politici significa prendere posizione, accettare o meno modelli di vita e direzioni di sviluppo. Veniamo ora alla domanda: ci chiedete perché tentiamo di coniugare l’ufologia con la politica, ebbene peccheremo di vanità se tentassimo uno sforzo di proporzioni così immense. In realtà non siamo noi a coniugare il pensiero politico con l’ufologia: le due cose da sempre viaggiano assieme; noi, semplicemente, segnaliamo questa concomitanza e invitiamo alla responsabilità. L’ufologia è un atteggiamento disposto a mettere in discussone certezze acquisite e verità apodittiche: ritenere possibile l’esistenza di altre forme di vita radicalmente diverse dalla nostra e lavorare nella direzione dell’accelerazione del contatto è di fatto un atteggiamento implicitamente politico con una sua vocazionme addirittura destabilizzante rispetto ai poteri esistenti.

- Siete interessati al mondo della fantascienza?

Siamo interessati alla fantascienza almeno quanto all’ufologia, tuttavia riteniamo che la fantascienza, ancor più dell’ufologia tradizionale, ponga un limite alla propria forza dirompente. Tale limite si pone dal momento che lo "statuto" della fantascienza contemporanea non forza i propri fruitori e i propri pensatori a sperimentare sul campo le intuizioni che da essa provengono. La fantascienza continua a proporre mondi che non ha il coraggio di abitare. Sebbene questi mondi siano, nella maggior parte dei casi, più interessanti di quelli proposti dall’ufologia, la fantascienza sembra vedere esaurito il proprio compito nella pura rappresentazione, mentre l’ufologia non smette di sporcarsi le mani. Nella migliore delle ipotesi la fantascienza ha prodotto ottimi videogame e buoni giochi di ruolo, l’ufologia ha invece scelto di giocare sullo scacchiere reale della società e mette in gioco integralmente (fisicamente) i propri appassionati.

- Per quale motivo la fantascienza dovrebbe avere atteggiamenti politici?

Prendiamo per buona la frase di Bruce Sterling “la realtà è una stampella per chi non c’è la fa con la fantascienza”. Non è che la fantascienza debba avere un atteggiamento politico, come l’ufologia la fantascienza è politica in se stessa, in quanto mette in discussione una realtà plasmata a immagine e somiglianza dei meccanismi di riproduzione dell’economia. La fantascienza esprime la scelta di stare da una parte che non è quella in cui quotidianamente ci troviamo. Immaginare società alternative, future, parallele, biologie radicalmente alternative è un’attività "sovversiva" che si contrappone al pensiero unico oggi espresso dal concetto di globalizzazione. Un estimatore della fantascienza è un "fuorilegge" perché immagina un’alternativa laddove tutte le strutture di potere lavorano duramente alla sedimentazione del pensiero unico. Per riprendere Sterling allora, la realtà è una stampella solo per chi non ha voglia di muoversi, per tutti gli altri è il nemico della propria paralisi.

- Forse uno degli aspetti più interessanti dell’Ufologia Radicale è la prospettiva di lotta contro il Capitale: in che senso?

Crediamo che la forma d’organizzazione capitalistica sia alla radice di un sistema di sfruttamento dell’ambiente, un sistema che crea inequilibri e disparità sulla pelle dei terrestri attraverso istituzioni quali il lavoro, il controllo, lo spettacolo, istituzioni funzionali esclusivamente alla riproduzione del capitale come entità meta-vivente. La lotta contro il capitale è una lotta contro un modello preconfezionato di vita: l’ufologia è lo sguardo dissidente su questo modello. Ci permette di criticare la globalizzazione perché ci permette di scorgerne il particolarismo. Siamo contro la globalizzazione perché ci pare un processo provinciale, perchè siamo già nello spazio logico della galassizzazione.

- Insomma ci sembra di capire che per voi l’ufologia sia un pretesto per esprimere una posizione politica.

Noi crediamo realmente nell’esistenza di forme di vita extraterrestre con le quali poter stabilire rapporti politici funzionali alla lotta all’economia. Tuttavia ciò che ancor più ci preme è sottolineare è l’attitudine al rifiuto dell’organizzazione di questo sistema planetario che si manifesta ogni volta che un terrestre proietta su un oggetto non identificato un altro orizzonte sociale. Ogni volta che una luce nel cielo diviene un ufo si manifesta la consapevolezza che questo pianeta potrebbe meritare un’altra forma di organizzazione sociale. Allora ben vengano tutti i tentavi di interfacciamento con queste luci, con questi ufo, con tutte le forme di vita extraterrestri.