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L'Anno 3000

di

Paolo Mantegazza

Questo è un libro che ci ha molto intrigato, quindi abbiamo deciso di pubblicarlo, profittando anche del fatto che, essendo l'autore morto più di 70 anni fa, è fuori diritti.

Intanto leggete un piccolo commento di Massimo Mongai...

L'Anno 3000 è un racconto di fantascienza Italiana pubblicato nel 1897, ossia 101 anni fa. La mia copia è originale, ed è un bellissimo "oggetto" librario, che ho trovato per caso in una libreria di libri usati 30 anni fa.

Chi era Paolo Mantegazza? Era uno di quelli che vengono definiti "un minore" del secolo scorso: medico, libertino, scienziato, razionalista, fondatore della cattedra di antropologia all'università di Pavia (mi sembra!); su di lui c'è una mezza paginetta sull'Enciclopedia Treccani, con una sua foto.Periodicamente viene riscoperto, come autore, come scienziato e come uomo di spicco della sua epoca.

Di cosa parla l'Anno 3000 ? Dell'Italia ( e del mondo) dell'anno tremila. Con molte ingenuità (evviva!), con qualche previsione azzeccata, qualcun'altra strepitosamente sbagliata, con uno stile ottocentesco tipico. E' un testo pochissimo conosciuto in generale, e mi sembra poco e per niente fra gli addetti ai lavori della FS.

A me sembra bellissimo...Ma intanto alcune notizie in più...

Ho appena finito di controllare il testo dopo che "Zanna" lo ha scansionato (come dice il mio amico Fabio; ma secondo me va bene anche "scannato" come ho detto per anni da ex-pubblicitario; ed i primi a scannare immagini e testi, negli anni ottanta eravamo noi; ahimé, ad essere i primi si ha sempre torto...).

Ho controllato che il testo fosse in regola, non avesse refusi, difetti di scansione ecc ecc.

Ho trovato però molte parole che sono in italiano dell'ottocento (ad esempio: sagrifizio, con la G, e non con la C) e le ho lasciate per fedeltà filologica al testo.

Ho però cambiato tutti i "perchè" in "perché", ossia l'accento grave in acuto, come è (ed era all'epoca) corretto in lingua italiana. Anche se la pronuncia milanese di 101 anni fa e di oggi dice "perchè" e non "perché". Si vede che il proto dei Fratelli Treves era un protoleghista.

Ho così dovuto a lungo meditare su come noi italiani NON rispettiamo la nostra lingua, ma anche su quanto sia una lingua duttile, moderna ed elastica e credetemi lo dice uno che da 17 anni si paga pane e bollette usando (sia pure immeritatamente) come strumento professionale principale proprio la lingua. E (en passant) mai per leccare il culo a nessuno.

Ci possono essere dei refusi anche miei, perdonatemeli, vi prego.

Resta il fatto che l'italiano che Mantegazza usa è per me affascinante. Ad esempio quando dice che "l'aria era imbalsamata" intendeva che era piena di odori, di "balsami".

Non vi tedierò oltre, ma ci sarebbero molte cose da dire, se volete parliamone nel forum.

 

Dove potremmo anche parlare, sempre se vi interessa, di alcuni risvolti della storia dell'Anno 3000, come la eliminazione degli inadatti, come il giudizio negativo della pittura di fine secolo (l'inizio cioè dell'arte moderna) ed altri risvolti maltusiani del testo, duri da digerire in un'ottica moderna.

Io conosco molto bene gli altri testi di Paolo Mantegazza: era uno che nel 1870 e dintorni scriveva libri che si intitolavano "L'igiene dell'amore", in cui scendeva nei particolari di ciò che era igiene sessuale per amanti liberi, era il fondatore della scuola di antropologia italiana (primo titolare di una cattedra) e uno dei primi diffusori delle teorie evoluzioniste darwiniane in Italia (che erano bandite dal Sillabo papale). A dire che era un tipo in gamba.

Non prendete troppo sul serio certi giudizi e cercate di vederli nell'ottica dell'epoca.

Io, personalmente, avrei voluto conoscerlo.

Cià.

Massimo Mongai


Potete sfogliare il libro on-line dal suo originale



oppure scaricarlo, e leggerlo con calma, nelle versioni zippate in formato:

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